giovedì 30 gennaio 2025

Innovazione sostenibile nella filiera ovina e caprina

 

La gestione informatizzata dei pascoli per valorizzare ambiente e produzioni

Nel cuore della Sicilia, in un areale vasto e ricchissimo come quello compreso tra Petralia Sottana e i territori di Capizzi e Cerami, sta prendendo piede un progetto innovativo che punta a rivoluzionare la gestione zootecnica degli allevamenti ovini e caprini. Si tratta di uniniziativa che coniuga alta tecnologia e sostenibilità ambientale, con lobiettivo di migliorare sia la qualità delle produzioni che la gestione dei pascoli, fondamentali per il benessere degli animali e per l'ecosistema. Il progetto, denominato iSAFE GRAZE, è stato finanziato nellambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014-2022, Misura 16 Cooperazione, Sottomisura 16.1, e vede coinvolte diverse aziende siciliane e lUniversità degli Studi di Messina. Il gruppo operativo è infatti composto dallazienda Petra nel ruolo di capofila e dalle aziende partner Scinardo Antonio, Scinardo Giacomo, Scinardo Angela, Mangimi Di Pasquale e dallUniversità degli Studi di Messina con il Dipartimento di Scienze Veterinarie quale Ente Pubblico di Ricerca. 


 

La gestione informatizzata dei pascoli

LAzione 1 del progetto consiste nelluso combinato di tecnologie satellitari e GPS e di determinazione periodica dei parametri ematici per monitorare le aree di pascolo e tracciare il comportamento degli animali. Grazie alladozione di collari dotati di GPS, gli allevatori possono monitorare in tempo reale i percorsi, gli spostamenti e i chilometri percorsi dagli ovini e caprini durante il pascolamento. A questo si aggiungono immagini satellitari ad alta risoluzione, che permettono di ottenere dati dettagliati sulla qualità del pascolo, sul suo stato di salute e sul miglior utilizzo delle risorse naturali. Tramite prelievi ematici, inoltre, si analizzano sia gli indicatori dello status metabolico nutrizionale che delle qualità del latte.

Innovazione nella produzione casearia

Unaltra innovazione chiave del progetto riguarda l’Azione 2, ovvero la produzione di formaggi più salutari, arricchiti con acidi grassi polinsaturi, come i coniugati dellacido linoleico (CLA), che si sono dimostrati benefici per la salute umana. Questi acidi grassi, che si trovano naturalmente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari, sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie, antidiabetiche e per il supporto al sistema immunitario. Lapproccio utilizzato per aumentare la concentrazione di CLA nel latte si basa su una dieta ottimizzata per gli animali, che include foraggi verdi ricchi di acidi grassi essenziali e lintegrazione con semi oleosi.

I risultati Scientifici: formaggi più sani e sicuri

La consapevolezza da parte dei consumatori della correlazione tra una dieta equilibrata e la salute umana ha generato quindi una crescente domanda di alimenti funzionali (Alu’datt et al., 2024, J Food Sci). È stato dimostrato un notevole interesse per l'acido linoleico coniugato (CLA), in particolare il cis9, trans11 e trans10, cis12. Il CLA è presente nel latte, nei prodotti lattiero-caseari e nella carne di ruminanti (Iorizzo et al., 2024, Foods, 13: 75) e ha effetti benefici per la salute, come la modulazione del sistema immunitario, gestione del peso corporeo, effetti antidiabetici e proprietà antipertensive (Lehnen et al., 2015, J. Int. Soc. Sports Nutr. 12). Alcuni microrganismi come i batteri lattici (LAB), sono in grado di convertire l'acido linoleico presente negli alimenti in CLA.

Sono stati effettuati screening su un totale di 45 LABs presso la Spin Off ProBioEtna dell’Università degli Studi di Catania, secondo i metodi proposti da Ribeiro (Ribeiro et al., 2018, LWT90, 403-41) somministrando 0.5 mg/ml di acido linoleico puro alle brodocolture, incubate a 30°C per 48 ore. Gli acidi grassi sono stati estratti con 2-propanolo ed esano e sottoposti a lettura spettrofotometrica a 233 nm. Due ceppi appartenenti al Lacticaseibacillus rhamnosus sono stati valutati per la loro attitudine alla caseificazione (proprietà coagulante, potere acidificante e sopravvivenza a diverse concentrazioni di sale) come proposto da Nicosia e collaboratori (Nicosia et al., 2023, Foods, 12: 1154). I ceppi sono stati utilizzati in un blend ed inoculati come coltura starter nella caseificazione tradizionale di un formaggio ovino a latte crudo tipo canestrato. Le analisi microbiologiche e nutrizionali sono state eseguite sul latte e successivamente sui formaggi dopo 24h, 15 e 30 giorni di stagionatura.

Le analisi microbiologiche hanno mostrato come sia il latte che entrambi i formaggi, siano risultati conformi agli standard europei per la sicurezza alimentare (Tabella 1). Il formaggio sperimentale ha mostrato una maggiore abbondanza di Lactobacillus spp (8,24 log CFU/g vs 6,5 log CFU/g) e Lactococcus spp (7,69 log CFU/g vs 7 log CFU/g) rispetto al formaggio controllo e una riduzione significativa di enterococchi (4 log CFU/g vs 5,5 log CFU/g), stafilococchi (4,4 log CFU/g vs 5,4 CFU/g) e enterobatteriacee (4 log CFU/g vs 5 log CFU/g). I risultati delle analisi chimiche non hanno evidenziato nessuna differenza tra i due formaggi, mentre da un punto di vista nutrizionale il contenuto in PUFA (Acidi grassi polinsaturi) è risultato essere più elevato nei formaggi “Sperimentali” (5,39 vs 5,72; P< 0,5) come anche gli acidi grassi della serie n3 (1,08 vs 1,20; P<0,01) e n6 (2,91 vs 3,36; P<0,01). Nessuna differenza è emersa per gli indici di qualità IA, IT, DFA, mentre l’indice OFA è risultato più elevato nei formaggi sperimentali (41,14 vs 42,04; P<0,01).


 

 

CONTROLLO

iSAFE GRAZE

p-value

Microorganismi (log CFU/g)

 

 

 

Lactobacillus spp

6,5

8,24

< 0.01

Lactococcus spp

7,0

7,69

< 0.01

Enterococchi

5,5

4,0

< 0.01

Stafilococchi

5,4

4,4

< 0.01

Enterobatteriacee

5,0

4,0

< 0.01

Acidi grassi (% FA)

 

 

 

CLA

0,67

0,70

> 0.01

PUFA

5,39

5,72

< 0.01

n3

1,08

1,20

< 0.01

n6

2,91

3,36

< 0.01

AI Indice Aterogenico

2,98

2,22

> 0.01

TI Indcie Trombogenico

3,03

3,29

> 0.01

DFA Indice ipercolesterolemico

37,06

37,7

< 0.01

OFA Indice ipocolesterolemico

41,14

42,04

> 0.01

Tabella 1 – Analisi microbiologiche, profilo acidico ed indici nutrizionali

 

Team Università di Messina: 

Luigi Liotta, Cinzia Lucia Randazzo, Georgiana Bosco, Federica Litrenta, Annalisa Amato, Carmelo Cavallo, Marco Scalisi, Maria Lunetta, Vincenzo Lopreiato.

Campagna Spreco Zero

 

 Condividiamo  l'invito all'evento che come Campagna Spreco Zero (https://www.sprecozero.it/giornata-nazionale-di-prevenzione-dello-spreco-alimentare-2025/) organizzano in occasione della 12° giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare.

Il 4 febbraio a Roma presso lo Spazio Europa (Via Quattro Novembre, 149) si terrà una giornata di lavoro dal titolo "è tempo di agire", il 2030 è ormai dietro l'angolo e l'obiettivo 12.3 degli SDGs (dimezzare lo spreco) si sta avvicinando temporalmente ma si sta allontanando quantitativamente. Questa giornata di lavoro e studio ha l'obiettivo quindi di lanciare un confronto su cosa e quanto si fa e si può fare per permetterci di avvicinarci all'obiettivo 12.3.
 



 

P.S. l'evento può essere seguito anche in streaming al seguente link https://www.youtube.com/live/BIS176fjvvQ









mercoledì 29 gennaio 2025

Al via l’VIII Incontro Nazionale della Rete Politiche Locali del Cibo

 appuntamento annuale per chi si occupa di politiche locali e urbane del cibo in Italia.

In  questa pagina  trovate tutte le informazioni sull'evento: il programma completo e definitivo, la lista di seminari organizzati dai Tavoli di Lavoro e informazioni logistiche.

Ci teniamo ad informarvi che le sessioni plenarie potranno essere seguite in remoto a questo canale: https://media.unito.it/?channel=4


Vi ricordiamo che l'Assemblea della Rete sarà anticipata da un momento di confronto il venerdì pomeriggio, ma al fine di dare spazio a commenti e interventi da parte di un ampio numero di partecipanti, proseguirà online il 6 febbraio alle 16.00. L'Assemblea fa parte a tutti gli effetti dell'Incontro Nazionale. Venerdì pomeriggio comunicheremo le modalità di collegamento, che poi invieremo a tutta la ReteVi anticipiamo che fra poche ore riceverete il link per accedere a un documento prodotto dal Comitato di Gestione della Rete, che verrà discusso e validato in Assemblea: Cosa sono le Politiche Locali del Cibo: definizioni, principi e approcci per la trasformazione dei sistemi alimentari locali 




 




















 



martedì 28 gennaio 2025

Cibo e paesaggio

  Il tavolo "Cibo e paesaggio" si riunirà in occasione dell'Incontro Nazionale di Torino. 


Per animare il dibattito del nostro tavolo di lavoro abbiamo invitato due ospiti, Michele Bove (Parco del Ticino) e Giovanni Molina (Ufficio Agricoltura del Comune di Milano) che da decenni lavorano per la valorizzazione e gestione di paesaggi agricoli sostenibili, produttori di cibo sano, basati su antichi saperi e nuove tecnologie, in equilibrio con le risorse naturali. Con loro discuteremo del riconoscimento del valore di alcuni dei paesaggi della pianura irrigua, del loro ruolo per la società contemporanea, della loro inclusione in una politica territoriale a ampia scala.
L'incontro avrà luogo venerdì 31 gennaio ore 9:30-11:00  
Chi non potrà essere presente a Torino potrà seguire l'incontro anche a distanza, collegandosi a questo link



Consumi, stili di vita e sostenibilità

 

31 gennaio, dalle 11:30 alle 13  


sarà anche possibile seguire online a questo  





sabato 25 gennaio 2025

Rete Italiana per le Politiche Locali del Cibo

L’idea di creare una rete italiana incentrata sulle politiche locali del cibo nasce dalla necessità di affrontare le criticità dei sistemi agroalimentari globalizzati e favorire una transizione verso sistemi alimentari sostenibili e radicati nei territori. La Rete, istituita il 15 gennaio 2018 a Roma, si propone di sviluppare una “via italiana” alle politiche locali del cibo, valorizzando le specificità territoriali e culturali.

--Pluralità delle politiche: Il termine “politiche” al plurale riflette l’eterogeneità dei contesti locali e la necessità di integrare diverse competenze e prospettive. Le politiche locali del cibo includono approcci formali e informali, dall’alto e dal basso, e puntano alla trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari. 

--Dimensione locale: Le politiche locali del cibo devono superare la dicotomia urbano-rurale, integrando il continuum territoriale e le specificità socio-culturali. Esse promuovono una regolazione autonoma e radicata nei territori, rispettando i processi culturali e ambientali. 

--Cibo come bene comune: Il cibo non è una semplice merce, ma un elemento centrale per il benessere collettivo. Le politiche locali devono considerare il cibo nella sua complessità, includendo valori nutrizionali, culturali, sociali, ambientali ed economici.

Il Dipartimento Agricoltura dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura, attraverso l'Osservatorio Neorurale, partecipa   alle iniziative promosse dalla Rete attraverso tavoli di lavoro che affrontano temi chiave come:

*     Cibo e paesaggio

*     Lotta agli sprechi e alle perdite alimentari

*     Comunità e distretti per le politiche locali del cibo

*     Rete Atlanti del Cibo

*     Consumi, stili di vita e sostenibilità

*     Mense e ristorazione collettiva

*     Povertà alimentare

*     Cibo e rigenerazione urbana

*     Progetti europei

*     Valutazione delle politiche locali del cibo

*     Food System Summit e relazioni internazionali 

 

Perché è importante?

Le politiche locali del cibo affrontano in modo sistemico alcune delle principali sfide della nostra società:

✔️Sostenibilità dell'agricoltura e delle filiere agroalimentari

✔️Gestione delle risorse naturali e riduzione degli sprechi alimentari

✔️Connessioni tra città e campagna

✔️Modelli di consumo responsabile e inclusione sociale

Attraverso il dialogo interdisciplinare tra pianificatori, geografi, economisti, sociologi, nutrizionisti, giuristi e altrə esperti, la Rete si propone di sviluppare strumenti operativi, come framework valutativi e indicatori di performance, per orientare le politiche pubbliche verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) stabiliti dalle Nazioni Unite.

Missione della Rete:

- Monitorare e valutare l'efficacia delle politiche alimentari locali

- Promuovere il coordinamento tra territori urbani, periurbani e rurali

- Fornire indicazioni strategiche per favorire l'equilibrio tra dimensione locale e globale

Questa visione integrata punta a legittimare le politiche del cibo come strumenti fondamentali per garantire il benessere delle comunità e la tutela dell'ambiente. 

 


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