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martedì 18 febbraio 2025

Patto verde a piccoli passi

     

Il pacchetto fa parte del più ampio piano denominato Green Deal, che mira   a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050,  


 


 L’agricoltura europea sta vivendo una trasformazione epocale. Dopo anni in cui gli agricoltori sono stati spesso considerati responsabili di danni ambientali, l’Unione Europea sta ridefinendo il loro ruolo, promuovendoli a protagonisti della transizione ecologica. Il cambio di prospettiva emerge con forza dalle nuove strategie adottate dalla Commissione Europea, che mirano a rendere il settore agricolo più sostenibile e resiliente.

L'Unione Europea cambia rotta: gli agricoltori diventano custodi del verde

L’uso intensivo di fertilizzanti chimici e pesticidi, per lungo tempo al centro del dibattito sulla sostenibilità agricola, ha alimentato critiche nei confronti di un modello di produzione ritenuto dannoso per la biodiversità e il clima. Oggi, tuttavia, Bruxelles punta a un’agricoltura che sia parte della soluzione, anziché del problema. La Politica Agricola Comune 2023-2027 prevede un sostegno diretto a quegli agricoltori che adottano pratiche più rispettose dell’ambiente, attraverso il finanziamento di progetti legati all’agricoltura biologica, alla tutela del suolo e alla riduzione dell’impatto ambientale delle coltivazioni.

L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per il settore agricolo, puntando alla riduzione dell’uso dei pesticidi e dei fertilizzanti chimici e all’incremento delle superfici destinate all’agricoltura biologica. I programmi di finanziamento previsti nei prossimi anni incoraggeranno le imprese agricole a investire in tecnologie innovative e metodi di coltivazione a basso impatto ambientale. Non si tratta solo di un cambiamento di approccio, ma di una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolgerà milioni di agricoltori in tutto il continente.

Parallelamente all’adozione di nuove tecniche di produzione, la Banca Europea per gli Investimenti ha stanziato risorse significative per sostenere questa transizione. I finanziamenti saranno destinati in particolare ai giovani agricoltori e alle piccole e medie imprese, per favorire l’adozione di soluzioni più sostenibili e garantire al contempo la competitività del settore. La trasformazione non riguarda solo l’ambiente, ma anche il mercato del lavoro e il futuro dell’intero comparto agroalimentare.

L’agricoltura rigenerativa sta emergendo come una delle risposte più promettenti alle sfide ambientali. Questo approccio, basato sulla conservazione del suolo e sulla riduzione delle emissioni di carbonio, permette di migliorare la produttività agricola senza compromettere l’equilibrio degli ecosistemi. Attraverso tecniche come la rotazione delle colture, la riduzione dell’aratura e l’integrazione di coltivazioni e allevamenti, gli agricoltori possono contribuire in modo concreto alla lotta contro il cambiamento climatico, migliorando al contempo la qualità dei prodotti e la fertilità del terreno.

Nonostante le ambizioni europee, il percorso verso una nuova agricoltura incontra ancora resistenze. La recente decisione della Commissione Europea di ritirare la proposta di riduzione dei pesticidi chimici, a seguito delle divergenze tra gli Stati membri, dimostra quanto sia difficile bilanciare le esigenze di produttività con la necessità di proteggere l’ambiente. Le pressioni delle lobby agricole e le preoccupazioni legate alla sicurezza alimentare pesano sulle scelte politiche, rendendo il cammino verso la sostenibilità più complesso del previsto.

La crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza di un’agricoltura più responsabile potrebbe però rivelarsi determinante nel plasmare le decisioni future. I consumatori sono sempre più attenti alla qualità dei prodotti che acquistano e all’impatto ambientale delle loro scelte alimentari. Questa domanda di maggiore trasparenza e sostenibilità sta già influenzando le strategie di molte aziende agricole, che si stanno adattando a un mercato in evoluzione.

L’Unione Europea sta ridefinendo il futuro dell’agricoltura con un progetto che punta a rendere gli agricoltori veri e propri custodi del territorio. Il passaggio da un modello intensivo a uno più rispettoso dell’ambiente non è privo di ostacoli, ma rappresenta una delle sfide più cruciali per garantire un equilibrio tra produzione alimentare e tutela degli ecosistemi. La transizione è in corso e sarà la capacità di coniugare innovazione, investimenti e consapevolezza a determinarne il successo.

mercoledì 12 febbraio 2025

Rete regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in agricoltura.

NinoSutera

  Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura è un insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura.


Cos’è la Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione

La rete è lo strumento finalizzato alla “concertazione tecnica”, il punto di incontro e di scambio fra le esigenze dell’intero sistema (tecnico, scientifico ed economico) di un determinato settore e gli attori della ricerca scientifica e dello sviluppo rurale con l’obiettivo di: recepire le esigenze del settore, condividere, indirizzare e predisporre nuove attività di ricerca e innovazione, formazione e aggiornamento tecnico, nonché della divulgazione; elaborare strategie finalizzate al miglioramento della competitività e allo sviluppo rurale. Fondamentale è l’incontro con le imprese (focus, forum, tavolo specifico) al quale è essenziale che partecipino non solo le rappresentanze, ma anche i singoli imprenditori: dall’incontro devono emergere le priorità di intervento percepite dalla base produttiva in termini di ricerca, innovazione e sviluppo rurale. 


Gli  obiettivi

Promuovere la relazione fra le componenti del sistema della conoscenza e fra queste e gli utenti

Diffondere innovazioni e sostenerne l’adozione presso le imprese.

Far emergere i bisogni delle imprese.

Sostenere gli obiettivi di politica: competitività, sostenibilità, qualità delle produzioni, inclusione sociale.

Promuovere la crescita del capitale umano in agricoltura anche mediante tecnologie di comunicazione più moderne.

Sostenere le tre componenti fondamentali dell’AKIS: ricerca, formazione, consulenza.

Promuovere la formazione degli operatori dell’AKIS.

Incentivare le relazioni del sistema con la Società civile e le sue istanze.

Chi può aderire

Enti strumentali della Regione in materia agricola e agroalimentare.

Enti e Istituzioni che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, innovazione e ricerca.

Le rappresentanze agricole e agroindustriali, le unioni, le associazioni, la cooperazione agricola, gli ordini e i collegi professionali.

I Gruppi di Azione Locale (Gal).

I Gruppi operativi (Go).

 

venerdì 20 dicembre 2024

FILAGA, PRIMA EDIZIONE BORGO DEL GUSTO

 

 

L’Associazione Phylakè è lieta di annunciare la “Prima edizione del Borgo del Gusto”

l’iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea- Dipartimento Regionale dell’agricoltura.


 

Voluto fortemente dai ragazzi dell’associazione Phylakè, la “Prima edizione del Borgo del Gusto” mira a riscoprire i cibi e le tradizioni dell’antica cucina sicana. Un mondo da esplorare, che gira attorno ad un borgo incantevole e fiabesco chiamato Filaga, dove natura e prodotti genuini si incontrano e diventano parte esistenziale di questo territorio situato nel cuore del Parco naturalistico dei Monti Sicani. Il programma include un ricco calendario di eventi che inizia il 23 Dicembre e si concluderà il 30 Dicembre 2024.

La “Prima edizione del Borgo del Gusto” sarà una vetrina importante per stimolare gli operatori locali ad aprirsi in un  mercato che è sempre più in crescita nel settore agroalimentare. Gli eventi in calendario allieteranno grandi e piccini, i visitatori potranno partecipare attivamente a laboratori pratici e toccare con mano la qualità dei prodotti: ricotta, muffolette, buccellati, vino, olio extravergine di oliva, gidate, tabische a vampa, funghi saranno i veri protagonisti dell’evento.


Tutto questo per ridare al territorio il giusto risalto alla gastronomia, dando un impulso all’attrazione turistica, aiutati anche dal fatto che il nostro territorio è attraversato dalla Magna via Francigena e Itinerarium Rosalia.

“Crediamo fortemente in queste iniziative, perché solo così possiamo creare opportunità per i giovani affinché trovino il coraggio di rimanere in questa amata terra, in un’ottica di sviluppo e sostenibilità.” Afferma il presidente dell’associazione Antonino Buffa.

giovedì 12 dicembre 2024

AGROTRACK 2.0 E LE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E DIAGNOSI IN CAMPO

  Dott. Andrea Giovanni Caruso*

Continuano le attività in campo di AgroTrack 2.0. Nelle scorse settimane Il Parco Scientifico e tecnologico della Sicilia (PSTS) attraverso la collaborazione del Prof. Davino e del Dott. Caruso, ha svolto delle analisi in campo presso le aziende partner del progetto al fine di valutare la presenza e l’incidenza di alcuni dei patogeni virali più diffusi su pomodoro in Sicilia. 

A livello mondiale, il pomodoro si distingue come una delle specie orticole più coltivate, rivestendo un ruolo di fondamentale importanza nell’agricoltura e nell’economia globale. Negli ultimi dieci anni, è stato osservato un trend positivo sia in termini di superficie investita che di produzione. Nel 2022, la produzione mondiale di pomodoro fresco ha raggiunto circa 187 milioni di tonnellate ed una superfice investita di circa 5 milioni di ettari. Nel 2023, la produzione globale di pomodoro fresco è salita a circa 189 milioni di tonnellate. In Italia, la produzione di pomodoro fresco nel 2023 è stata significativa, con circa 6,5 milioni di tonnellate prodotte, posizionando il paese come uno dei principali produttori in Europa, contribuendo con oltre il 50% della produzione totale del continente. Il settore beneficia di tecniche agricole avanzate e riveste un’importanza economica rilevante all’interno della filiera nazionale del pomodoro. Nel 2023, la produzione e trasformazione del pomodoro ha generato un fatturato di 4,4 miliardi di euro, impiegando circa 10.000 lavoratori a tempo indeterminato e oltre 25.000 stagionali. Questo settore è cruciale per l’economia italiana, fornendo un contributo significativo sia in termini di occupazione che di produzione agricola. Questi dati evidenziano l’importanza del pomodoro fresco sia a livello globale che nazionale. Tuttavia, i cambiamenti climatici, il commercio globale e le attività antropiche risultano essere ad oggi strettamente correlati all’emergere di nuovi patogeni, innescando un numero crescente di focolai ed epidemie. Le malattie emergenti delle piante e la recrudescenza di altre già presenti nel territorio, in particolare quelle causate da virus, rappresentano una minaccia reale per colture orticole estremamente importanti nel territorio. Considerando le perdite economiche causate, è importante sviluppare protocolli affidabili per la diagnosi e la gestione delle malattie, per contenere la diffusione dei diversi patogeni. Le attività all’interno del progetto si concentrano sullo sviluppo e sul miglioramento di nuovi protocolli diagnostici innovativi associati a dispositivi intelligenti per il monitoraggio e la diagnosi diretta in campo. I protocolli sviluppati vengono testati e confrontati con quelli precedentemente reperiti in letteratura per valutarne la solidità. A tal proposito, le attività svolte permettono di ottenere una diagnosi decentralizzata dei più comuni virus delle colture orticole, come strumento per una strategia di protezione precoce e sostenibile delle colture stesse. Per quanto concerne le malattie ad eziologia virale, esse rappresentano una delle sfide più complesse nell’agricoltura, poiché la loro gestione è ostacolata dalla mancanza di fitofarmaci specifici. Questa circostanza favorisce la rapida diffusione di gravi epidemie, causando significativi danni economici e sociali. Sebbene l’implementazione di tecniche agronomiche innovative, come la selezione genetica al fine di sviluppare varietà più resistenti, possa mitigare l’incidenza e l’impatto di tali patogeni sulle colture, questi approcci non sono sempre sufficienti per contenere efficacemente la dispersione dei virus. Sono stati sviluppati kit di rilevamento, basati di metodologie diagnostiche molecolari, per i più comuni virus che attaccano le colture ortive. Il laboratorio portatile sviluppato per l’analisi in campo contiene al suo interno tutti i reagenti, i materiali monouso e gli strumenti per la rilevazione in campo mediante test in tempo reale, come RT-qPCR e LAMP. Ciò permette di monitorare in modo continuo l’intera produzione, aiutando e seguendo i produttori durante il ciclo produttivo, riducendo in modo significativo la dispersione delle malattie sul territorio. Nell’ambito del progetto Agrotrack, sono state oggetto di indagine le aziende partner del progetto. A tal proposito, sono stati prelevati diversi campioni vegetali, oltre che campioni di terreno e/o substrato di coltivazione, al fine di valutare la presenza e l’incidenza di alcuni dei patogeni virali al momento più diffusi su pomodoro in Sicilia, come Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV) e Pepino mosaic virus (PepMV). Tali campioni sono stati successivamente estratti utilizzando il metodo di estrazione rapido “membrane spot crude extract”, usando ~100 mg di ciascun campione. Gli stessi sono stati omogenizzati all’interno di una extraction bag con 2-3 mL di tampone di estrazione; successivamente, 5 µL di estratto vengono spottati su una membrana di ibridazione Hybond®-N+, essiccati a temperatura ambiente per 5 minuti e posti in una provetta da 2 mL contenente 250 µL di tampone glicina. Dopo aver agitato manualmente per 20 secondi, 3 μL dell’estratto sono stati utilizzati per il saggio molecolare in tempo reale. Sono stati eseguiti saggi LAMP in tempo reale, che hanno permesso di ottenere risultati affidabili in meno di 60 minuti. Per l’esecuzione delle analisi nelle diverse aziende partner del progetto, è stato utilizzato un laboratorio portatile per l’analisi in campo contenente al suo interno tutti i reagenti, il consumabile monouso e gli strumenti inclusi per la rilevazione in campo mediante test in tempo reale e la registrazione dei risultati mediante sistema cloud. 

 *AGRICULTURAL, FOOD AND FORESTRY SCIENCE DEPARTMENT- SAAF University of Palermo



mercoledì 11 dicembre 2024

AKIS per L'INNOVAZIONE

 La Rete Rurale Nazionale, nell'ambito delle attività per il Sistema della Conoscenza e dell'Innovazione per l'Agricoltura (AKIS), intende promuovere l'impiego dei Sistemi di Supporto alle Decisioni (SSD) che possono essere di ausilio ai consulenti, ai formatori e agli addetti AKIS per proporre le innovazioni a imprese e territori rurali.

Il Portale Innovarurale ospiterà un catalogo con la descrizione di alcuni SSD selezionati tra quelli messi a disposizione da strutture pubbliche e/o liberamente disponibili e attinenti ai temi prioritari della PAC 2023-2027, soprattutto con riferimento all'attività di consulenza alle imprese (art.15 del Reg. UE 2115/2021).

 

Per promuoverne la conoscenza e l'utilizzo, questi strumenti saranno presentati nell'ambito di un ciclo di brevi webinar.

 

Il sesto webinar dal titolo "AgroSat: una piattaforma open per l'agricoltura di precisione" si terrà il 18 dicembre prossimo, dalle 16:00 alle 17:00. Durante il webinar, sarà presentata AgroSat, una piattaforma libera e gratuita realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per l'agricoltura di precisione. AgroSat offre: accesso diretto ai dati satellitari per monitorare lo stato delle colture e la resa potenziale; mappe di concimazione compatibili con GIS e sistemi a rateo variabile; previsioni meteo dedicate e dati delle stazioni agrometeorologiche locali; valutazione del contenuto idrico delle colture per ottimizzare l'uso dell'acqua; servizi aggiuntivi tra cui appunti di campagna, messaggistica, tracciabilità, studio e analisi di dettaglio degli appezzamenti.




https://events.teams.microsoft.com/event/fb3052f5-a930-4ba4-9c3b-062e8ccafc9e@d59c04b9-bde2-47f7-b1b8-0be26a568618





programma






 

 

sabato 19 ottobre 2024

Quadro attuale dell'agricoltura italiana e cambiamenti tra i censimenti del 2010 e del 2020


Lo studio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo, riporta i cambiamenti avvenuti nel decennio tra i due censimenti generali dell'agricoltura (CAG) del 2010-2020.

I risultati hanno mostrato una elevata correlazione positiva tra investimenti innovativi e dimensioni delle aziende agricole e una correlazione media ma positiva anche con l'intervallo di età dell'imprenditore e il titolo di studio. Si evidenzia che il settore agricolo in Italia non è omogeneo tra le regioni del nord, del centro e del sud. I risultati sono di grande interesse per gli economisti e per i decisori politici, perché contribuiscono a identificare gli elementi strategici delle aziende e dei territori che necessitano di promuovere lo sviluppo economico e sociale, inoltre forniscono spunti di riflessione sull'efficacia della strategia di sviluppo della PAC UE 2023-2027 (greening e digitalizzazione) a livello regionale ed europeo. 


 REPORT

L’adattamento ai cambiamenti climatici nell’UE

 

 L’azione non sta al passo con l’ambizione. 

La Corte dei Conti Europea ha pubblicato una relazione sulle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici in risposta alla gravità dei danni verificatesi nell'UE, nel 2024. Vengono individuate una serie di raccomandazioni per migliorare l'adattamento ai cambiamenti climatici: rafforzare la rendicontazione, introducendo indicatori comuni per monitorare i progressi e superare le lacune emerse nei piani nazionali; rendere più accessibili i finanziamenti e le risorse per promuovere meglio gli strumenti dell'UE per l'adattamento a livello locale, offrendo soluzioni pratiche e assicurando finanziamenti adeguati e di lungo termine.


I Gli eventi climatici e meteorologici estremi (come ondate di calore, siccità e inondazioni) sono sempre più gravi e frequenti. Occorre quindi adattarsi con urgenza a queste condizioni climatiche. Mentre le azioni di mitigazione riducono le emissioni di gas a effetto serra, quelle di adattamento mirano ad adeguarsi ai cambiamenti climatici per ridurne gli effetti. Da sole, le azioni di mitigazione non sono in grado di prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici, anche se riescono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. 

II L’UE ha pubblicato la sua prima strategia di adattamento nel 2013 e la successiva nel 2021, confermando di essere altamente vulnerabile ai cambiamenti climatici. In media, le perdite economiche dovute agli eventi climatici estremi nell’UE sono ammontate nell’ultimo decennio a 26 miliardi di euro l’anno. La strategia fissa l’obiettivo di rendere l’UE resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050, come sancito anche dalla normativa europea sul clima del 2021. Data la natura trasversale delle azioni relative all’adattamento ai cambiamenti climatici, è difficile stimare i finanziamenti dell’UE pertinenti. Tuttavia, per tale adattamento, sono stati iscritti a bilancio almeno 8 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 e 26 miliardi di euro nel periodo 2021-2027. 

III L’obiettivo del presente audit era valutare il quadro e i finanziamenti dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il modo in cui fronteggiano gli effetti di tali cambiamenti nell’Unione. La Corte ha verificato se le strategie e i piani nazionali e dell’UE fornissero un quadro solido per l’adattamento ai cambiamenti climatici e se prevedessero sistemi di rendicontazione e un’opera di sensibilizzazione a livello locale riguardo a strategie, piani e strumenti dell’UE. La Corte ha anche analizzato se una selezione di progetti di adattamento del periodo 2014-2020 realizzati nell’UE abbia contribuito efficacemente all’adattamento ai cambiamenti climatici. L’estensione dell’audit non comprendeva le azioni e il sostegno dell’UE all’adattamento ai cambiamenti climatici al di fuori dei suoi confini. 

IV La Corte ha deciso di effettuare l’audit in considerazione dell’alta priorità del tema e della sua rilevanza. Con le constatazioni e raccomandazioni formulate, la Corte intende fornire un contributo utile a migliorare il quadro generale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di fronteggiare meglio gli effetti di questi ultimi. Inoltre, con il lavoro svolto, intende aiutare l’UE a concentrare i finanziamenti su azioni mirate alle condizioni climatiche presenti e future e a promuovere soluzioni a lungo termine per l’adattamento ai cambiamenti climatici. 

 V La Corte ha constatato che il quadro generale dell’UE per la politica di adattamento è solido, pur rilevando che gli Stati membri hanno talvolta utilizzato dati scientifici obsoleti per i documenti riguardanti la strategia nazionale di adattamento. Nel complesso, i quadri di adattamento nazionali sottoposti ad audit erano coerenti con la strategia di adattamento dell’UE, anche se sono state individuate priorità contrastanti a livello settoriale e regionale. Si trattava di esigenze contrapposte di una maggiore irrigazione e di riduzione del consumo idrico. 

VI La Corte ha anche riscontrato che la rendicontazione degli Stati membri sull’adattamento ai cambiamenti climatici era insufficiente e apportava scarso valore aggiunto in termini di monitoraggio dei progressi e di sostegno alle future decisioni strategiche. Da un’indagine condotta presso 400 comuni, la Corte ha rilevato che, in gran parte, questi non conoscevano le strategie e i piani di adattamento ai cambiamenti climatici e non utilizzavano gli strumenti di adattamento dell’UE (Climate-ADAPT, Copernicus e il Patto dei sindaci dell’UE).

 VII Poiché l’adattamento è trasversale, i finanziamenti dell’UE a tal fine sono disseminati in varie altre politiche dell’Unione, che riguardano ad esempio l’agricoltura, la coesione e la ricerca. Da quanto emerso, dei 36 progetti del campione della Corte oltre la metà (19) ha affrontato efficacemente i rischi climatici, mentre 13 hanno avuto un impatto modesto o nullo in termini di aumento della capacità di adattamento e due rischiano di dar luogo a un maladattamento. Tra gli esempi di maladattamento si possono citare la promozione dell’irrigazione di un’area più vasta invece di passare a colture a minore intensità idrica; la costruzione di dighe invece di trasferire i residenti delle aree costiere a rischio di inondazione o erosione; nonché l’investimento in cannoni per l’innevamento artificiale invece di concentrarsi sul turismo durante tutto l’anno. A causa di queste debolezze, la politica e l’azione di adattamento dell’UE rischiano di non stare al passo con i cambiamenti climatici.

VIII Alla luce delle proprie constatazioni, la Corte raccomanda alla Commissione di:

 1) migliorare la rendicontazione sull’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso indicatori comuni per misurare i progressi e monitorare le debolezze individuate;

 2) sviluppare e promuovere meglio gli strumenti dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici al fine di aumentarne l’utilizzo e promuovere la condivisione delle conoscenze; 

3) far sì che tutti i progetti pertinenti finanziati dall’UE siano adattati alle condizioni climatiche presenti e future, promuovendo maggiormente soluzioni a lungo termine per l’adattamento ai cambiamenti climatici


LINK DEL DOCUMENTO

lunedì 24 giugno 2024

AgriColtura 100. Rapporto 2024

 


     Questo IV Rapporto in formato digitale (Digital First)   fotografa un aumento di aziende che investono in tecnologie d’avanguardia e nuove tecniche di coltivazione e produzione, insieme all’impegno della produzione energetica da fonti rinnovabili e della gestione del rischio idrogeologico, che a loro volta incidono positivamente verso un futuro di sostenibilità.      LINK     

VIDEO 

sabato 8 giugno 2024

“Visit NaturaItalia”

 Foto, informazioni, itinerari da percorrere e mappe interattive dei 24 Parchi nazionali e delle 31 Aree Marine Protette italiane: è disponibile sugli store dei principali sistemi operativi l’app “Visit NaturaItalia”. 

 


Realizzata assieme al portale web Naturaitalia, la nuova applicazione è stata sviluppata attraverso l’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rivolto alla digitalizzazione delle Aree Protette, gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Per ogni Parco di interesse, ciascun cittadino potrà scoprirne le caratteristiche, accedere alle informazioni sugli itinerari da percorrere, scaricare la mappa con i sentieri e consultare le previsioni meteo delle località da visitare. Attraverso le sezioni dedicate e le schede informative, si possono conoscere gli ecosistemi di ogni area protetta, con le specie floristiche e faunistiche che la caratterizzano. Il visitatore viene accompagnato a scoprire storia, tradizioni, peculiarità geologiche e paesaggistiche del territorio. Per le aree marine potranno visualizzare su mappa i punti di immersione, le aree di ancoraggio, i campi boa, i punti di interesse e le zone a diverso livello di protezione e tutela in cui l’AMP è suddivisa.

 

Visit NaturaItalia è fruibile anche offline: scaricando le schede informative con le mappe del Parco nazionale o dell’area marina protetta, queste potranno essere consultate in qualsiasi momento e anche in assenza di rete. L’app e il portale sono stati realizzati da Sogei. 

 

 Portale Naturaitalia: NaturaItalia.mase.gov.it

 - App (Android): https://play.google.com/store/apps/details?id=it.mase.visitnaturaitalia

- App (IOS): https://apps.apple.com/it/app/id6468267088





 

venerdì 7 giugno 2024

Carbon and Water Footprint

 

Terzo webinar del ciclo "Come e quando innovare: strumenti a supporto delle scelte" - "Carbon and Water Footprint: strumento di calcolo dell’impronta idrica e di carbonio nel biologico"



Il terzo webinar del ciclo "Come e quando innovare: strumenti a supporto delle scelte" dal titolo "Carbon and Water Footprint: strumento di calcolo dell’impronta idrica e di carbonio nel biologico" si terrà il 18 giugno 2024 dalle 16:00 alle 17:00. Durante il webinar sarà presentato un applicativo realizzato nell’ambito del progetto Smart Future Organic Farm   finalizzato al calcolo dell’impronta idrica e di carbonio della granella di frumento duro al fine di valutarne i benefici ambientali. 
Con questo applicativo è possibile stimare l'impatto ambientale del sistema colturale in termini di emissioni di gas serra e di consumo idrico lungo la filiera produttiva del frumento duro e, di conseguenza, l'impronta idrica e di carbonio, qualificando ulteriormente le aziende biologiche anche dal punto di vista commerciale.  

Il webinar si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams. Per partecipare occorre registrarsi cliccando sul link seguente.


giovedì 13 aprile 2017

Agricoltura 4.0

Iniziamo con quest'articolo il racconto di un progetto di ricerca, che inevitabilmente caratterizzerà l'agricoltura del futuro, o meglio quello che da più parti viene definita  Agricoltura 4.0



Nei prossimi anni l’agricoltura italiana dovrà affrontare sfide diverse tra le
quali l’incremento delle produzioni, l’adattamento delle piante ai
cambiamenti climatici, l’adozione di pratiche agricole rispettose
dell’ambiente.
La produttività delle colture dipende da fattori diversi quali l’adozione di
pratiche agronomiche (lavorazioni del terreno, irrigazioni, …), l’impiego di
sostanze chimiche (fertilizzanti, fitofarmaci, diserbanti …), la costituzione
genetica delle varietà coltivate
In un’ottica di sostenibilità dei sistemi produttivi, di riduzione della
disponibilità delle risorse naturali e quindi di necessaria oculatezza del
consumo delle stesse, di limitazione degli apporti di sostanze chimiche di
sintesi, i recenti avanzamenti tecnologici nel campo della bioinformatica e
della genomica rendono il miglioramento genetico delle piante agrarie lo
strumento potenzialmente più idoneo ad affrontare le sfide dei prossimi
anni.
Le varietà coltivate vengono sistematicamente rinnovate, attraverso
specifici programmi di breeding, per migliorare le loro caratteristiche
qualitative, la resa produttiva o la capacità di adattarsi all’ambiente e di
resistere alle malattie. Senza questo lavoro, condotto da sempre con
metodi diversi, oggi l’umanità non avrebbe cibo a sufficienza, si
userebbero molti più fitofarmaci e non ci sarebbero molti dei prodotti che
consumiamo (ad es. pomodori ciliegino, nuove varietà di mele, angurie
mono-porzione, frutti senza semi, ecc). In parallelo, il recupero delle
varietà antiche ed il mantenimento in produzione di varietà tradizionali (ad
es. nella vite), che costituiscono una preziosa fonte di biodiversità e di
particolari caratteristiche qualitative e di resistenza a stress, si avvalgono
sempre più delle moderne conoscenze genetiche per gli aspetti relativi alla
loro tutela, alla loro tracciabilità e alla loro valorizzazione.
L’Italia si trova in una situazione paradossale: possiede una grande
ricchezza di germoplasma di molte specie agrarie e dispone di conoscenze
approfondite sul loro patrimonio genetico (in alcuni casi dell’intero
genoma) ma dipende largamente dall’estero per i materiali di
moltiplicazione.
Nei prossimi anni il miglioramento genetico potrà trarre grande vantaggio
dall’avanzamento della ricerca genomica le cui conoscenze possono
rappresentare una grande opportunità per l’agricoltura nazionale in
termini di sviluppo di nuovi genotipi meglio rispondenti alle esigenze della
moderna agricoltura.
Il progetto si prefigge di dare nuovo impulso alla genetica agraria del
nostro Paese, investendo su nuove tecnologie di miglioramento genetico, il
genome editing e la ‘cisgenesi’, che, applicate alle specie più importanti
per il comparto agroalimentare nazionale, possono rappresentare
strumenti efficienti e rapidi per il raggiungimento di obiettivi mirati.
Nel corso del triennio, per alcune delle specie più importanti del sistema
agroalimentare italiano, verrà perseguita la produzione di piante più
resistenti alle avversità (malattie, siccità, salinità), di migliore qualità
(contenuto di antiossidanti e vitamine), anche attraverso la valorizzazione
di varietà tradizionali, con benefici per gli agricoltori, i consumatori e
l’ambiente.
Nel medio periodo la ricerca determinerà significative ricadute economiche
sul settore sementiero e vivaistico nazionale e sulle aziende agricole.

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