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venerdì 23 maggio 2025

“Polline, Miele & Cucina”,

 In un mondo sempre più frenetico, c’è un ritorno alla semplicità, al naturale, alla riscoperta dei sapori autentici. È proprio da questo desiderio che nasce “Polline, Miele & Cucina”, un evento gratuito – su prenotazione – organizzato dall’Associazione Regionale Apicoltori Siciliani (A.R.A.S.), in programma venerdì 31 maggio alle ore 10:00, presso l’Istituto Zootecnico Sperimentale per la Sicilia, in via Roccazzo 85, a Palermo.



Questo appuntamento vuole essere molto più di un incontro divulgativo: è un’esperienza immersiva tra i profumi del miele millefiori siciliano, le virtù del polline d’api e la creatività della cucina naturale. Un’occasione per lasciarsi guidare tra benessere e sapori da chi ha fatto dell’apicoltura una vera e propria vocazione.

I segreti dell’alveare raccontati da chi vive tra le api

A guidarci in questo viaggio sarà Giovanni Caronia, apicoltore esperto e grande conoscitore del mondo delle api. Con la sua passione e competenza ci svelerà i segreti del polline d’api, un vero superfood naturale, e del miele millefiori, ricco di proprietà benefiche e profondamente legato al territorio siciliano.

Quando il benessere incontra la creatività in cucina

Ma non finisce qui. L’evento offrirà anche un momento dedicato al gusto grazie alla partecipazione della chef Rosi Napoli, che preparerà dal vivo alcuni piatti sani, creativi e ispirati alla tradizione, ovviamente utilizzando miele e polline come protagonisti.

 Dettagli dell’evento

  • Data: Venerdì 31 maggio
  • Orario: Dalle ore 10:00
  • Luogo: Istituto Zootecnico Sperimentale per la Sicilia, via Roccazzo 85 – Palermo
  • Ingresso gratuito: È necessaria la prenotazione

🔗 ISCRIVITI QUI

📞 Info: (+39) 328 413 7366
📧 Email: info@territorioeturismo.it

Evento promosso da A.R.A.S. – Associazione Regionale Apicoltori Siciliani
Cofinanziato dal Ministero dell’Agricoltura e dall’Unione Europea
(Campagna apistica 2024–2025)

giovedì 22 maggio 2025

Licata celebra il Melone Cantalupo

                                     NinoSutera 

 

Licata – Dal 23 al 25 maggio, Licata ospiterà la Sagra del Melone Cantalupo, un evento che celebra una delle eccellenze agricole del territorio e promuove la cultura enogastronomica siciliana.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Meditrerranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura.


 

Il melone Cantalupo è un frutto simbolo di qualità e tradizione, coltivato nelle campagne di Licata da oltre 40 anni. Le condizioni climatiche e il terreno fertile della zona conferiscono a questo frutto caratteristiche uniche, rendendolo un simbolo dell’agricoltura licatese. Negli ultimi anni, il Comune di Licata ha intrapreso un percorso di valorizzazione del Melone Cantalupo, volto all’ottenimento del riconoscimento IGP.

L’evento si terrà nella rinnovata Via Principe di Napoli e si articolerà in tre giorni ricchi di attività per grandi e piccini:

  23 maggio 2025: Inaugurazione della Sagra con un Convegno scientifico al Teatro Re e Apertura Mostra Fotografica. Inaugurazione Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata.

    24 maggio 2025: Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata. Esposizione dei migliori meloni Cantalupo, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore agricolo.

    25 maggio 2025: Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata. Esposizione dei migliori meloni Cantalupo, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore agricolo. Chiusura dell’evento con concerto finale.

La Sagra del Melone Cantalupo rappresenta un’importante occasione per promuovere il territorio di Licata, valorizzare le tradizioni locali e sostenere l’economia agricola. L’evento mira a rafforzare il legame tra comunità, produttori e visitatori, creando un’opportunità di crescita culturale ed economica per la città.

Il Comune di Licata invita cittadini, turisti e appassionati di enogastronomia a partecipare numerosi alla Sagra del Melone Cantalupo, per scoprire e apprezzare una delle eccellenze del nostro territorio.


mercoledì 21 maggio 2025

Letojanni THE SICILY INTERNATIONAL FOLK FESTIVAL

NinoSutera 

 DOMENICA 25 MAGGIO A LETOJANNI LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI DELLA NOSTRA ISOLA GRAZIE ALL'INIZIATIVA “SAPERI E SAPORI” IN OCCASIONE DELLA GIORNATA FINALE DEL “THE SICILY INTERNATIONAL FOLK FESTIVAL”.

 Valorizzazione e promozione dei prodotti agricoli, alimentari ed enogastronomici. Questi gli obiettivi sui quali nasce “Saperi e sapori”, iniziativa che si svolgerà domenica 25 maggio a Letojanni in occasione della manifestazione “The Sicily International Folk Festival”.

 

Per un'intera giornata questa splendida località marinara del comprensorio turistico di Taormina che conta circa 3 mila abitanti, diventerà la capitale del folk in Europa e delle prelibatezze della cucina siciliana, facendosi apprezzare da quanti ancora non hanno avuto la possibilità di vedere di presenza questa piccola cittadina della Sicilia. All'interno del Palazzo Polifunzionale in Piazza Corrado Cagli, saranno preparate per gli ospiti una serie di isole gastronomiche dove sarà possibile degustare le nostre specialità, mentre all'esterno della struttura, saranno allestiti dei mercatini espositivi. Sarà un viaggio per tutta la Sicilia quello che il visitatore compirà, attraverso l'arte culinaria che vanta influenze culturali delle diverse dominazioni che hanno attraversato l'isola nel corso della storia. Si potranno degustare tipiche prelibatezze che possono essere inserite nella categoria street food come arancini, crispelle, scacciate, dolci tipici isolani, anche questi conosciuti in tutto il mondo, come i cannoli, le paste di mandorla, la granita, la pignolata, le cassatelle. In questo viaggio ci si potrà imbattere anche nella degustazione di vini e liquori. Un arcobaleno di colori e di sapori che saranno esaltati dalle spiegazioni di chef stellati ed enologi qualificati. In questo viaggio di degustazione delle varie prelibatezze tra un momento danzante e l'altro, saranno coinvolti anche circa 400 partecipanti al festival del folklore internazionale “The Sicily International Folk Festival”, provenienti da Malta, Lituania, Estonia, Austria, Germania, Valle D'Aosta, Sardegna e naturalmente Sicilia che proprio a Letojanni chiuderanno la tre giorni del festival. Ogni gruppo avrà la possibilità di coinvolgere il pubblico in piazza con le loro diverse esibizioni, creando una sinergia tra musica, danza, colori e nel frattempo fare una pausa assaggiando qualcosa di tipico. Tutti insieme per celebrare l'arte, anche quella culinaria e l'identità dei popoli in una Sicilia da millenni luogo per eccellenza di incontro fra diverse culture e ancora una volta si presta in maniera egregia a fare da cornice a questa manifestazione. Insomma un appuntamento al quale non si può mancare per chi vuole trascorrere una domenica all'insegna del mare, del buon cibo, facendosi travolgere dai passi di danza che si rifanno alle tradizioni popolari. L'iniziativa “Saperi e Sapori” è finanziata dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura e della Pesca Mediterranea Dipartimento Agricoltura. Ad organizzarla l'associazione MediterraneArtè con la collaborazione di EuroArt Production e con il patrocinio del Comune di Letojanni.

 




 

martedì 20 maggio 2025

Marsala, Vino, Olio e Salute

 

Auditorium Santa Cecilia - Marsala
Sabato 31 Maggio 2025

Vino Olio e Salute

La ricerca scientifica per rilanciare l’agroalimentare siciliano, partendo dai due prodotti cardine e fondamentali dell’alimentazione mediterranea, e proponendo un paniere di prodotti salutistici siciliani. L'evento è ideato da  Giacomo Dugo, Prof. Emerito di Chimica degli Alimenti, Università degli Studi di Messina;

  NinoSutera


 Mangiare è un atto agricolo,  così  il  poeta-agricoltore americano Wendell Berry, parlava di cibo, che  è diventato ormai uno stile di vita, per cui la gente mangia come vorrebbe vivere e si identifica nelle proprie scelte alimentari quotidiane, o almeno prova a farlo, non sempre però i risultati sono soddisfacenti per tutti.

In un mondo in cui mangiare ha assunto molti altri significati rispetto a quello energetico, l’ identità, il conforto, la socialità, l’ etica, la politica e naturalmente  l’ agricoltura, rivestono un ruolo non secondario.

E’ innegabile che il cibo ha un stretto legame con l’agricoltura e la cucina,  definiva e raccontava  la nostra italianità   Una identità che riflette nel bene e nel male la nostra storia millenaria,  e rispecchia fedelmente la nostra geografia: un Paese che si estende per quasi 1300 km di lunghezza, con una ricchezza impressionante di territori, suoli e paesaggi (collina, montagna, pianura, mare, lago, vulcani) nonché di climi ed ecosistemi (da quello gelido alpino/appenninico a quello arido mediterraneo). Recentemente la cucina italiana è stata candidata  a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.


Una cultura alimentare, insomma, che si è sedimentata per secoli sullo scambio tra città e campagna, tra aree geografiche vicine e tra ricchi e poveri; sulla differenza tra Nord e Sud, tra regioni e addirittura tra campanili; sull’assimilazione di stimoli esterni (arabi, francesi, spagnoli, americani, austriaci), rielaborati e reinterpretati con l’italico genius loci. https://terra.regione.sicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/

Pur tuttavia, va anche detto che l’Italia nel settore alimentare non è più autosufficiente e deve importare grandi quantità di materie prime dall’estero. Una situazione ben conosciuta dagli addetti ai lavori, ma meno nota al grande pubblico, che vorrebbe sempre comprare cibo “made in Italy”  che  peerò non c’è.

 Questa mancanza si traduce nella necessità di importare ingredienti da trasformare in prodotti finiti destinati sia al consumo interno sia all’esportazione.   Il nostro Paese non riesce a produrre tutte le risorse di cui ha bisogno sia a causa di politiche restrittive dell’Unione Europea, sia per la diminuzione dei terreni destinati all’agricoltura, che per l’abbandono delle attività agricole poco remunerative  da parte dei contadini.


L’esempio della pasta è indicativo: il grano duro italiano copre solo il 65 % del fabbisogno, occorre importare frumento da Paesi come Canada, Stati Uniti, Sudamerica. Anche per il grano tenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copre solo il 38% di ciò che richiede il settore, con importazioni da Canada, Francia, ma anche Australia, Messico e Turchia. Non cambia la situazione per altre categorie merceologiche: le carni bovine italiane rappresentano il 76% dei consumi e per il latte si scende addirittura al 44%,  lo zucchero viene soprattutto dal Brasile, mentre il pesce da Paesi Bassi, Thailandia, Spagna, Grecia e Francia, oltre a Danimarca ed Ecuador.   Inoltre la maggior parte dei legumi non sono italiani, a causa di drastiche riduzioni delle coltivazioni. Adesso le importazioni provengono principalmente dal Medio Oriente, Cina, Stati Uniti, Canada,   

Siamo invece autosufficienti per quanto riguarda vino, frutta fresca, uova e pollo(attenti ai allevamenti super industriali)   Solo in questi casi abbiamo la quasi totale certezza di comprare un prodotto made in Italy al 100%.

Esiste quindi un tema centrale,  la sovranità alimentare

  Secondo la FAO la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La cucina italiana  era una volta tradizione,  nata dall’incontro di culture,  la più alta espressione del Made in Italy Agro-Alimentare  era  composta da materie prime rigorosamente autoctone, (la Sicilia era fino a qualche secolo addietro il granaio dell’Impero)  quando perde il legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva, diventa un mero prodotto commerciale, ma perde tutto il suo fascino.

 



sabato 1 marzo 2025

La Dop Monti Iblei al SOL2Expo 2025

 

                          Gianna Bozzali

Il Consorzio Olio Dop Monti Iblei conferma la sua presenza al SOL2Expo 2025 – Full Olive Experience, l'evento di riferimento per l'intera filiera oleicola. Lunedì 3 marzo masterclass sugli oli Dop Monti Iblei a cura del capo panel, dott. Giuseppe Cicero.


  Dal 2 al 4 marzo 2025, presso il Padiglione 2 Sicilia, Stand C3-D3, il Consorzio Olio Dop Monti Iblei, che si appresta a celebrare i 25 anni dalla sua istituzione, avrà l'opportunità di incontrare operatori del settore e appassionati di extravergine di oliva al SOL2Expo 2025 – Full Olive Experience, l'evento di riferimento per l'intera filiera oleicola, che rappresenta l'evoluzione della storica fiera SOL. Durante l'evento, i visitatori potranno scoprire la qualità, la tradizione e l’eccellenza degli oli certificati.

«Anche quest’anno saremo presenti al SOL e non potevamo mancare, visto che ogni anno molti dei nostri consorziati ottengono importanti riconoscimenti», afferma Giuseppe Arezzo, presidente del Consorzio di Tutela. «Il nostro prodotto è ormai riconosciuto e apprezzato a livello internazionale, e non c'è da stupirsi. Nonostante le difficoltà legate alla siccità, alle piogge e al caldo, che mettono a dura prova il settore agricolo, i nostri imprenditori riescono, con enormi sacrifici, a produrre olio di qualità sempre migliore. L’attenzione è anche sulla quantità, ma il clima gioca un ruolo determinante, riducendo talvolta i quantitativi. Tuttavia, la qualità rimane sempre alta e ogni anno riusciamo a primeggiare. Questo è possibile grazie alle innovazioni tecnologiche nei frantoi, alla cura degli oliveti e al supporto della ricerca scientifica. Per noi, è fondamentale la collaborazione con le Università, l'Assessorato regionale all’Agricoltura e, da qualche anno, anche con l’IRVO. Un sentito grazie va anche al Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa, che quest’anno ha supportato in modo particolare la nostra presenza a questo importante evento fieristico».

«Gli ambasciatori della Provincia di Ragusa sono i prodotti tutelati e la loro straordinaria qualità – commenta il direttore del Libero Consorzio dei Comuni, Nitto Rosso-. L’olio extravergine Monti Iblei rappresenta l’apice di questo sistema, è il biglietto da visita del nostro territorio. La migliore azione di marketing territoriale per la provincia è iblea è la valorizzazione e la promozione dei prodotti tutelati e tra questi dell’olio Dop Monti Iblei».

Importante appuntamento con gli oli del Consorzio di Tutela quello di lunedì 3 marzo. Sarà possibile partecipare, infatti, a una masterclass condotta dal capo panel dott. Giuseppe Cicero. Un’esperienza sensoriale di circa due ore che permetterà ai partecipanti di approfondire la conoscenza della Dop Monti Iblei e di apprezzarne le caratteristiche che la contraddistinguono. La degustazione guidata si terrà a partire dalle ore 15.30 presso la sala show cooking del Padiglione 2. Per partecipare è richiesta la prenotazione inviando una mail all’indirizzo segreteriamontiblei@gmail.com

 

 

Il Consorzio Dop Monti Iblei in cifre:

·         N. Soci: 319 suddivisi in olivicoltori, frantoiani, confezionatori, intermediari;

·         Olio certificato:

- campagna 2022-2023: 2.357,36 quintali

- campagna 2023-2024: 2.422,76 quintali

- campagna 2024-2025 (dato al 19 febbraio) 1.672,53 quintali (secondo le previsioni ci assesteremo sui 2.200,00 quintali);

·         Superficie olivicola circa 1.820 ha.

Il Consorzio di tutela dell’Olio Extra Vergine d’Oliva DOP Monti Iblei è stato istituito nel 2000. Si tratta di un importante strumento operativo a servizio dell’olivicoltura di qualità. Alla sua costituzione hanno contribuito diverse figure produttive: produttori, molitori ed imbottigliatori. Il Consorzio permette loro di tutelare e valorizzare la DOP Monti Iblei garantendo al consumatore la qualità e genuinità dell’olio con il marchio proprio del Consorzio.

 

 

SOL2EXPO 2025: INFORMAZIONI UTILI

Dove: Veronafiere, Viale del Lavoro, 8, Verona

Quando: 2-4 marzo 2025

Stand Consorzio Olio Dop Monti Iblei: Pad. 2, Stand B10

Biglietti: www.sol2expo.com

 

ORARI DI APERTURA:

Domenica 2 marzo 2025: 10:00 - 19:00

Lunedì 3 e martedì 4 marzo 2025: 9:30 - 18:00

venerdì 21 febbraio 2025

Avviato l'iter per Pasta Siciliana DOP

 Pasta di grano duro: la Sicilia potrebbe avere un altro prodotto a marchio Dop. È stato avviato ufficialmente l’iter affinché la pasta possa ottenere il riconoscimento grazie a un documentato lavoro preparatorio effettuato dal Consorzio Ballatore (che è un ente di ricerca della Regione siciliana) insieme a un gruppo nutrito di produttori e di rappresentanti delle organizzazioni professionali.


 Adesso la parola passa in prima battuta all’assessorato regionale all’Agricoltura il cui esito appare scontato poiché c’è già un grande sostegno all’iniziativa. Poi tocca al ministero delle Politiche Agricole e infine il “sì” definitivo tocca a Bruxelles. Un percorso lungo, stimato all’incirca in due anni, se non ci saranno intoppi od opposizioni. Si vedrà. Ma intanto l’avvio dell’iter è un tassello fondamentale per una filiera in cerca di riscatto che da un lato vuole dare maggiore valore economico al comparto e dall’altro riappropriarsi di un primato storico che merita nuova attenzione.

Oggi la Sicilia resta una regione ad alta vocazione cerealicola e stima un potenziale produttivo di grano sparso su circa 250 mila ettari, molto di più ad esempio rispetto all’uva da vino o alle arance, altre coltivazioni molto diffuse. Tuttavia con lo scorso raccolto, secondo un dato ufficioso, è stato prodotto grano duro da circa 150 mila ettari. Un calo significativo dovuto anche alla scarsa remunerazione per le imprese agricole. Un chilo di grano duro viaggia tra i 30/35 centesimi di euro. Troppo poco. Ora la mossa di tracciare la filiera e produrre pasta siciliana col marchio Dop potrebbe rappresentare una svolta. La denominazione di origine protetta sarebbe certamente un valore aggiunto per tutta la filiera e, come ricorda Dario Cartabellotta, dirigente generale dell’assessorato che ha sostenuto fin dall’inizio l’iniziativa del consorzio Ballatore e dei produttori, per il comparto del grano duro potrebbe ripetersi lo scenario che è toccato al vino e all’olio.

Qualificare il prodotto con la tracciabilità e dargli una connotazione ben precisa sull’identità geografica rappresentano – e lo sostiene ampiamente anche l’assessore all’Agricoltura Salvo Barbagallo, dei plus importanti che possono diventare un vantaggio economico per tutti ma soprattutto per le imprese agricole. Da segnalare inoltre che l’intero comparto della produzione di pasta in Sicilia vale qualcosa come 120 milioni. Non tantissimo se consideriamo che parte di questo valore è determinato dalla produzione di pasta con grano importato da altre parti del mondo. Ma neanche da sottovalutare soprattutto se consideriamo che si tratta di numeri che potrebbero crescere.

Tra l’altro in Italia a proposito di grano duro e derivati qualcosa di simile esiste in Campania poiché la Pasta di Gragnano ha già il marchio Igp, ovvero l’Indicazione Geografica Protetta. E la certificazione ha favorito sia l’aspetto economico che la commercializzazione soprattutto nei mercati esteri. Ma l’Igp tutela solo una fase della produzione, ovvero la trasformazione del grano duro in pasta. Non obbliga le aziende, per esempio, ad utilizzare grano italiano. In Sicilia con il marchio Dop invece la Pasta Siciliana dovrebbe essere ottenuta da solo grano duro siciliano trasformato nell’Isola. Insomma, il marchio di Denominazione di Origine Protetta ben esposto sulle confezioni di pasta, sarebbero una carta di identità per il consumatore. Ricordiamo che a monte della filiera c’è proprio la produzione di grano duro che in annate normali si attesta sugli otto milioni di tonnellate, escluso il raccolto 2024 che a causa della siccità si è praticamente dimezzato, un anno da dimenticare.

Il documento che avvia l’iter porta la firma di due ricercatori del consorzio Ballatore Giuseppe Russo e Bernardo Messina. Russo tra l’altro è anche presidente del distretto produttivo cereali in Sicilia. Tra i produttori del comitato promotore della Dop ben 44 nomi tra cui tanti imprenditori di grandi e di piccole aziende. Tra queste ultime segnaliamo Alberto Agosta di Feudo Mondello, Giorgio Minardo dell’omonima impresa, Carlo Ferrara di Molino Ferrara, Filippo Drago di Molini del Ponte, Filippo Trubia di Pasta Bia, Emilia Di Sclafani di Pasta Vescera. E non manca anche Poiatti, forse il più grande pastificio esistente in Sicilia. Grandi e piccoli insieme per un unico obiettivo

IL CIBO COME MEDICINA


Ecco le registrazioni dei webinar del 2024, realizzati con Salvia.




Abbiamo esplorato tanti temi interessanti, con un'eccezionale partecipazione da parte vostra.
I questi link la possibilità di riascoltare tutte le "puntate precedenti", in attesa di nuove date e nuovi temi per il calendario 2025!
1) Colesterolo. Di cosa si tratta e come rivedere la propria alimentazione
2) Resistenza insulinica e diabete di tipo 2. E' possibile una remissione?
3) Steatosi epatica non alcolica o fegato grasso. La causa non è l'alcol
4) Disintossicarsi dallo zucchero ed essere liberi di scegliere
7) Alimentazione e nutrizione per la salute. Partiamo dalle basi
8 ) Piatto sano: come abbinare i cibi per una dieta sana.
9) Patologie autoimmuni e permeabilità intestinale. Un aiuto dal microbiota

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