lunedì 24 novembre 2025

Il futuro della programmazione LEADER

 

 

 

 e il ruolo dei GAL (Gruppi di Azione Locali) nella politica europea

 

Mercoledì 26 novembre 2025 una giornata di confronto all’Accademia dei Georgofili

 

La revisione in corso delle politiche territoriali dell’Unione europea e l’ipotesi di istituire un Fondo Unico sollevano interrogativi e preoccupazioni sul futuro dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e della programmazione LEADER, con il rischio di perdere l’approccio multisettoriale delle politiche di sviluppo delle aree rurali, frenando la crescita dell’intero sistema.
Mercoledì 26 novembre dalle ore 10.00, Anci Toscana, come soggetto coordinatore dei GAL della Toscana, e l’Accademia dei Georgofili promuovono un incontro per avviare un approfondimento e un confronto sul futuro della prossima Politica Agricola Comune (PAC) 2028-2034.
L’iniziativa sarà ospitata nella storica sede accademica (Logge Ufficio Corti, Firenze) e riunirà rappresentanti delle istituzioni comunitarie, amministratori, esperti e associazioni, per condividere una riflessione sugli scenari che si profilano nei prossimi anni per i territori e sul ruolo dei GAL come motore di sviluppo locale e laboratorio di cooperazione tra comunità, imprese e Comuni.
Dopo i saluti istituzionali, si svolgerà un panel moderato da Daniela Toccaceli, direttrice del Centro Studi dell’Accademia dei Georgofili Gaia, con le relazioni di Antonella Frongia (DG AGRI, Commissione europea) e Raffaella Di Napoli (Rete Rurale Nazionale – CREA).
Sarà poi la volta di una tavola rotonda coordinata dalla responsabile di settore di Anci Toscana Marina Lauri, con la Regione, i GAL e le organizzazioni sindacali agricole e cooperative toscane.
Interverrà quindi l’europarlamentare Dario Nardella, membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo.


Qui il link per iscriversi (in presenza e da remoto):  
https://forms.gle/v29ZuvZcFvN9AFZb9

Scarica la LOCANDINA

domenica 23 novembre 2025

Agroalimentare per un futuro basato su un’economia ecologica e innovativa

 

Giuseppe Barbera, già docente universitario di colture arboree all’Università di Palermo, è uno dei massimi esperti di paesaggi agrari e agroforestali del Mediterraneo ed è membro del Consiglio Scientifico dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale e del Direttivo del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria. Il professore sottolinea l’urgenza di ripensare lo sviluppo economico della Sicilia, puntando su agricoltura avanzata, hi-tech ed energie rinnovabili, sempre in un’ottica ecosostenibile



«Il presente e il futuro del nostro straordinario Pianeta Terra è affidato a noi, data la nostra intelligenza di Homo Sapiensdobbiamo assumerci la responsabilità di fare scelte strategiche ecosostenibili e azioni concrete per salvaguardare, curare e valorizzare l’ambiente». Così il professore Giuseppe Barbera, docente universitario, saggista e scrittore, inizia il dialogo con Pianeta 2030 del Corriere della Sera. Barbera è tra i massimi studiosi italiani ed europei delle ‘Colture arboree’, di paesaggi agrari e agroforestali del Mediterraneo. Ha pubblicato libri per prestigiose case editrici quali Mondadori, Sellerio, Il Saggiatore. Per il Fai ha curato il recupero della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento. È Membro del Consiglio Scientifico dell’ Osservatorio nazionale del paesaggio rurale (Mipaaf) e del Direttivo del Parco Nazionale Isola di Pantelleria. Nella conversazione interviene sui grandi temi ambientali, storici e culturali, sulle meraviglie dei paesaggi rurali, dei giardini pubblici, sui mutamenti climatici, la cura del Pianeta, e altri argomenti rilevanti partendo dalla realtà concreta del Mediterraneo. «La nostra intelligenza di Homo Sapiens Sapiens, con i grandi risultati raggiunti sul piano culturale, ci dà una grande responsabilità. Sulla base di questo fatto storico-sociale, frutto di raffinato adattamento all’ambiente in maniera diacronica, dobbiamo anche farci carico di tutti i disastri che abbiamo combinato. La storia umana, con le diverse mete raggiunte sul piano culturale, scientifico e tecnologico, con innegabili e positive innovazioni, è stata ed è accompagnata anche da molte azioni sbagliate che hanno fortemente alterato il pianeta, al punto che Paul Crutezn (vincitore del premio Nobel per la Chimica nel 1995) ha definito l’epoca geologica planetaria in cui viviamo ‘Antropocene’, l’epoca dell’uomo. Siamo noi i responsabili di quello che succede e quello che succede è evidente, non c’è negazionismo che tenga, si può essere più o meno drastici nelle proprie osservazioni e conclusioni, si può essere prudenti o meno, però è evidente che gli equilibri planetari sui quali fa riferimento il pianeta negli ultimi millenni siano stati rotti. Siccome siamo Sapiens, siamo anche gli unici che possiamo fermare questo disastro e magari innescare strade diverse, per uno sviluppo diverso. Dobbiamo abbandonare la parola ‘crescita’ in senso classico, cumulativo, perché non dobbiamo crescere quantitativamente, dobbiamo svilupparci qualitativamente e con sostenibilità. È la grande sfida che abbiamo di fronte».

Come definirebbe il grande patrimonio culturale paesaggistico, arboreo, culturale siciliano e quanto è importante nella vita quotidiana dell’Isola?

«È molto rilevante. Siamo al centro della storia più antica: il Mediterraneo, il mare tra le terre. Abbiamo tre continenti che si sporgono su questo mare e al centro c’è la Sicilia che ha una lunga storia anche sul piano genetico. E vi è ricchezza sia sul piano dell’Etnodiversità che della Biodiversità. La Sicilia è al centro della storia naturale e culturale. Dall’incontro di molteplici popoli e civiltà sono nate tante opere di alto valore sul piano architettonico, paesaggistico, artistico, letterario e filosofico. E opere che mostrano, ad esempio nell’antichità classica, il rapporto armonico tra esseri umani e natura. Nella fase contemporanea non sempre i siciliani e le loro classi dirigenti sono stati all’altezza di questa grande responsabilità. Anche se va detto, vi sono state e vi sono delle iniziative di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale molto positive».

L’approccio multidisciplinare allo studio dell’ambiente. Storia, paesaggio, Antropologia, Scienze della Natura e Scienze umane, quanto è importante questo metodo per comprendere il mondo in cui viviamo?

«Noi siamo arrivati nell’Antropocene alla rottura tra natura e cultura in virtù di una sapienza fondata su ‘specialisti ignoranti’, su figure di grande qualità culturale e scientifica, però delimitate, concentrate soltanto sul loro sapere, poco propensi a confrontarsi con altri saperi di altri popoli, di altre culture, di altre scienze. Noi non dobbiamo semplificare, non miriamo a questo, dobbiamo prendere atto che siamo in un sistema complesso, dove la complessità è il tema che dobbiamo affrontare, il paesaggio è il terreno attraverso il quale la complessità si mostra e attraverso il quale il tema della complessità può essere affrontato. Occorre una visione di ampio respiro e una metodologia multidisciplinare e interdisciplinare».

La dimensione del paesaggio rurale, può spiegare la sua valenza strategica in Italia e nel Mediterraneo?

«Se noi smettessimo di avere l’idea che l’agricoltura è un settore che mira soltanto alla produzione, che i risultati dell’agricoltura non si misurano in quintali, in litri o in euro ma si misurano in equilibri ambientali, in valori culturali, allora daremmo a questi temi un ruolo ben maggiore di quello attuale. Viaggiando per la Sicilia ci si accorge sia dei danni provocati dagli incendi delle scorse estati sia dei danni provocati dall’abbandono di molte campagne. Questo provoca perdite di biodiversità, danni alla natura e all’agricoltura e al turismo di qualità. Occorre un ampio ed organico progetto per curare, salvaguardare e valorizzare il nostro patrimonio. Serve una nuova visione di economia sostenibile fondata su uno sviluppo sano, armonico, rispettoso dell’ambiente. Sia chiaro, coloro che pensano che una regione con 5 milioni di abitanti possa vivere solo di turismo sbagliano, hanno una visione semplicistica e riduttiva. La Sicilia deve potenziare lo sviluppo di eccellenze hi-tech, dell’agricoltura avanzata, delle energie rinnovabili, dei processi produttivi agro-alimentari e di vari altri settori -tutti da attuare in maniera ecosostenibile-. Serve una crescita basata sulle 5 E: l’ecologia, cioè l’equilibrio tra gli umani e i non umani, con sensibile attenzione alla Natura; l’economia della quale non possiamo prescindere, in chiave innovativa e sostenibile; l’estetica, il grande valore della bellezza; l’energia, che apre un tema molto presente ma male affrontato; l’etica, ossia i rapporti tra esseri umani, tra persone di terre diverse, tra esseri umani e gli altri viventi, piante e animali che siano. Il Sapiens deve tenere insieme queste 5 parole. Lo ribadisco, serve il pensiero della complessità».

Lei ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi di Agrigento. Può spiegarne in maniera sintetica la molteplice valenza?

«L’ispirazione è giunta dalla lettura del testo di uno dei tanti grandi viaggiatori del Gran Tour, il francese de Saint-Non che diceva che passeggiare nella Kolymbetra, alla fine del Settecento quando lui la visitò, era come passeggiare nel giardino dell’Eden. Allora ci siamo detti con il Fai e gli altri attori protagonisti, perché non ricreare questo straordinario piacere di passeggiare in Paradiso? La Kolymbetra ha un clima stupendo rispetto al resto della Valle di Templi. È fresca, è giustamente ventilata, ha fiori e frutti come è difficile trovarne altrove, ha gli agrumi -il giardino di agrumi che è quello per eccellenza-, ha l’acqua che fluisce in continuazione, ha templi meravigliosi, e panorami suggestivi. Tra i vari altri luoghi che in Sicilia racchiudono natura, storia e cultura in maniera ampia e variegata voglio citare anche la Favorita di Palermo, il Parco Archeologico di Selinunte, ed ancora Segesta, Morgantina, Taormina e Siracusa. Nel caso di Selinunte il rapporto tra la monumentalità architettonica dei templi, lo splendore della natura (tra terra e mare), le meraviglie ambientali, è straordinario. E lo si comprende solo vivendolo immersi in quei luoghi. È uno dei simboli dell’unicità della Sicilia nel rapporto tra natura e cultura».

Quanto è importante salvare i giardini pubblici -che spesso rappresentano nuclei identitari delle città, piccole medie e grandi ?

«I giardini storici hanno bisogno di essere considerati come monumenti di storia e natura insieme. Non sono solo verde, non si misurano nella quantità di alberi, nella quantità di ossigeno che producono. Sono storia e natura, sono cultura. La Sicilia parte dai paesaggi-giardini della preistoria e arriva ai paesaggi del contemporaneo attraversando tutta la storia. Mi lasci citare le suggestive vedute dei giardini di Palermo, il Parco della Favorita in primis, e anche il giardino pubblico di Caltagirone (in provincia di Catania), come esempi di consapevolezza da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica del grande patrimonio storico-culturale e ambientale identitario».

sabato 22 novembre 2025

HE 28 CAP Strategic Plans: la Commissione Europea cita la Sicilia tra le buone pratiche in rete




 

La Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea, Unità B.2, ha recentemente pubblicato il documento “HE 28 CAP Strategic Plans Underway – Summary of implementation in 2023-2024, facts and figures”, una sintesi dello stato di avanzamento dei Piani Strategici della PAC nei diversi Stati membri. All’interno della relazione, l’Italia è rappresentata da due Regioni, tra cui la Sicilia, citata espressamente per le iniziative considerate esempi di buone pratiche.



In particolare, la pubblicazione  ha posto in evidenza il lavoro svolto dal Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, e nello specifico dall’Unità di Staff – Osservatorio Neorurale,  Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura nel periodo 2021-2024 . L’attività portata avanti negli ultimi anni ha avuto come finalità la valorizzazione delle competenze, la diffusione di conoscenze e l’implementazione di processi innovativi a supporto delle imprese agricole e rurali.

Il riconoscimento europeo riguarda, in modo particolare, il ricco programma di iniziative realizzate nel periodo 2023-2024. Tra queste si segnalano i numerosi webinar tematici, organizzati in collaborazione con gruppi di lavoro specializzati, che hanno favorito un ampio coinvolgimento degli stakeholder regionali. La partecipazione attiva di enti, associazioni, imprese agricole, ricercatori e portatori di interesse ha confermato la centralità della rete nel creare un dialogo costante tra mondo della produzione e della ricerca.

L’inserimento della Sicilia nel report   non rappresenta soltanto un riconoscimento formale, ma anche la conferma della bontà di un percorso avviato con determinazione. Il Dipartimento Agricoltura, attraverso l’Osservatorio Neorurale,  Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell'innovazione in Agricoltura , ha saputo interpretare le sfide della nuova Politica Agricola Comune, puntando sulla formazione, sull’innovazione e sulla costruzione di relazioni virtuose tra i diversi soggetti del sistema agricolo e rurale.

È bene sottolineare che non si tratta di un’iniziativa isolata, ma di un processo costante che intende accompagnare le imprese agricole verso un futuro più competitivo, sostenibile e inclusivo. Tuttavia, la menzione come “buona prassi” da parte delle istituzioni comunitarie non è un fatto scontato: non accade a tutti né tutti i giorni che un’attività regionale venga citata come esempio a livello europeo.

Questo risultato rafforza la convinzione che il percorso intrapreso (2021-2024) sia corretto e che la strada della collaborazione, della condivisione e della valorizzazione delle risorse intellettuali e professionali del territorio debba continuare a essere perseguita. Come ricordava Thomas Alva Edison, “il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”: l’esperienza siciliana dimostra che, attraverso l’impegno comune e la capacità di fare rete, le idee possono trasformarsi in pratiche concrete e riconosciute anche a livello internazionale.

In conclusione, il riconoscimento rappresenta un incoraggiamento a proseguire su questa linea di azione, consolidando il ruolo della Sicilia come laboratorio di innovazione rurale e come modello di riferimento per l’intero sistema agricolo nazionale ed europeo. 
In fine ma non per ultimo, questa attività, ma sopra tutto questi risultati, sono  stati resi possibile grazie alla collaborazione di tanti, in particolare dell' Agr. Paolo  Salanitro,  Consulente Fitosanitario, Assistente Tecnico di Chimica presso il Liceo Lucio Piccolo di Capo d'Orlando 
 

































 

venerdì 21 novembre 2025

VINACRIA – ORTIGIA WINE FEST 2025

 


Il vino torna POP: Siracusa accoglie la seconda edizione del festival che celebra cultura, territorio e comunità

Qui le foto della conferenza stampa e il programma

IL SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI

L’edizione 2025 è sostenuta dal contributo dell’Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura e dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), con il Patrocinio Gratuito da parte dell’IRVO e del Libero Consorzio Comunale di Siracusa.

Manca davvero pochissimo al ritorno di Vinacria, e l’attesa è alle stelle. Dopo il successo straordinario della prima edizione, il festival che ha conquistato pubblico e addetti ai lavori torna domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025 all’Antico Mercato di Ortigia, pronto a confermarsi tra gli appuntamenti più intensi e innovativi del panorama enologico nazionale.



IL PROGETTO DI GIADA CAPRIOTTI: IL VINO COME LINGUAGGIO POPOLARE

Giada Capriotti, organizzatrice dell’evento insieme a Kiube Studios e Presidente dell’Associazione Vinacria, durante la conferenza stampa ha ribadito con energia la forza collettiva del progetto:

«Vedere questa sala piena mi emoziona – ha dichiarato Capriotti – perché Vinacria è prima di tutto una comunità viva. Quest’anno ospiteremo 89 espositori, tra cantine siciliane e tre aziende olivicole dell’isola – Mandredonne, Cutrera e Frantoi Ruta – oltre a due grandi novità: l’ingresso del settore spirits con dieci eccellenze regionali e l’apertura al mondo delle distribuzioni nazionali e internazionali. Raccontiamo la Sicilia, ma vogliamo anche dialogare, connettere, costruire relazioni. È questo il cuore della famiglia di Vinacria e dei suoi “Amici”: una rete che cresce e crea valore».

Capriotti ha sottolineato l’importanza del tema 2025: POP, per un linguaggio Popular, accessibile, inclusivo, autentico, capace di parlare a tutti.

«Il vino è cultura, ma negli ultimi anni è stato sovraccaricato da orpelli ridondanti, che lo hanno reso elitario. Noi vogliamo riportarlo tra la gente, farlo tornare emozione condivisa. Per questo Vinacria è POP: niente barriere, niente formalismi».

«Anche la grafica segue questo concept – spiega Antonio Zanghì, CEO di Kiube Studios - colori intensi, forme libere, un’estetica che vibra e invita a partecipare».

UN PROGRAMMA RICCO DI CONTENUTI, DEGUSTAZIONI E INCONTRI

DOMENICA 23 NOVEMBRE – GIORNATA APERTA AL PUBBLICO

Il via ufficiale sarà domenica 23 novembre alle 10:30 con il convegno inaugurale “Vinacria: un brindisi collettivo”, nella Sala Archimede dell’Antico Mercato: un momento corale dedicato a cultura del vino, legalità e comunità.

La giornata proseguirà con l’apertura, alle 11:30, degli 89 banchi di assaggio, sarà un flusso continuo di degustazioni, masterclass, incontri formativi e dialoghi con sommelier, produttori e stampa specializzata.

Alle 17:00 la Sala Archimede accoglierà la presentazione del libro “Altrove al Sud” di Robert Camuto, in dialogo con Daniele Lo Magro del Meraki Book Festival.

Il programma prevede quattro degustazioni guidate da grandi voci del settore:

·  Cinzia Benzi condurrà un viaggio nei vini dolci siciliani;

·  Gianni Sinesi guiderà una riflessione sui vini OFF DOC;

·  Manlio Giustiniani esplorerà le effervescenze siciliane;

·  Vittorio Viganò (Passion France) e Giada Capriotti metteranno a confronto vitigni bianchi siciliani e francesi, in un dialogo sorprendente tra terroir.

«La conoscenza nasce dal contatto diretto con la filiera – dalla vigna alla sala» ha ricordato Capriotti. «Solo così formiamo professionisti consapevoli e innamorati di questo mestiere».

LUNEDÌ 24 NOVEMBRE – LA GIORNATA PROFESSIONALE

Lunedì 24 novembre l’accesso sarà riservato a operatori, buyer e stampa, con ingresso gratuito su accredito sul sito ufficiale.
Una giornata pensata per creare connessioni, favorire il confronto professionale e stimolare opportunità concrete tra cantine, distributori, ristoratori e giornalisti.

Alle 12:00 previsto un importante momento di dialogo e degustazione sull’olio Evo siciliano, a cura di IRVO, Istituto Regionale del Vino e dell’Olio.

UN PERCORSO EDUCATIVO E CULTURALE

Vinacria supera la dimensione di festival per trasformarsi in un percorso culturale che coinvolge la Scuola Alberghiera “Federico II di Svevia” di Siracusa, promuovendo valori come inclusione, legalità, rispetto e comunità.
Un progetto che crea ponti tra nuove generazioni, mondo del lavoro e cultura del vino.

IL TERRITORIO AL CENTRO DEL RACCONTO

Vinacria celebra i produttori, veri protagonisti dell’evento. L’intera geografia vitivinicola siciliana sarà rappresentata all’Antico Mercato, portando a Siracusa storie, identità e visioni che rendono la Sicilia una terra enologica unica.

L’area food, curata da due eccellenze del mercato di Ortigia – Salumeria Fratelli Burgio e Cappuccio Pesce Fresco – offrirà un’esperienza gastronomica autentica e radicata nel territorio.

Tra i sostenitori principali spiccano i due Main Sponsor:
Enerklima, insieme a Huawei Digital Power Italy e 3SUN,
Palazzo Salomone con il ristorante 1 Stella Michelin Cortile Spirito Santo.

A sostegno del festival, una rete solida di:

Sponsor: Gruppo Altea, Molino e Molitoria San Paolo, Forma Italia, Francesco Arena – Mastro Fornaio, Corallo - Cucina sul Mare, Punto Caldo Boutique, Mida - Iblei on Bike, Zampa Ceramiche, Dubai Life – Matteo Celeste Immobiliare, Euro Etna Tourism, Samoa Club e Ostaria Siracusa.
Kind Sponsor: Area/M, Mercure Hotel Siracusa, Hotel Posta, Ortigia Boutique Palace, Le Due Sicilie Residence, Ristorante l’Ancora.
Partner tecnici: Creapack, Vivai Ikebana, Acqua San Pellegrino, V – ISTA, Mare Blu, Securitas Srl, enoiltech, Ies Allestimenti, Gorizz e Filingeri.


Accanto al festival, gli “Amici di Vinacria” – tra cui FAI Siracusa, Meraki Book Festival, Teruar – Fiera del Vino Etico, l’Accademia delle Belle Arti Rosario Gagliardi e l’evento Piccolo è Bello – confermano la sua forza come progetto culturale condiviso.

VINACRIA – ORTIGIA WINE FEST 2025

Antico Mercato di Ortigia, Siracusa
Domenica 23 e Lunedì 24 novembre 2025
www.vinacriawinefest.it
press@vinacriawinefest.it

UFFICIO STAMPA
Camilla Rocca · camillarocca.press@gmail.com · tel. 3920531233

Camilla Rocca

392 0531233

 

 

 

“Io lavoro in sicurezza”:

 

 un progetto promosso dalla Accademia dei Georgofili per migliorare la formazione al corretto impiego delle macchine in agricoltura

di Fausta Fabbri, Marco Vieri


Era il 2019 quando l’Accademia dei Georgofili riunisce attori fondamentali nella gestione della sicurezza del lavoro in agricoltura quali Regione Toscana e INAIL Toscana come soggetti finanziatori e CAI Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani che rappresenta il mondo dei contoterzisti, figure fondamentali nel diffondere la cultura della sicurezza.



Ne scaturisce il “Progetto pilota di certificazione dei formatori qualificati mediante corsi di formazione per formatori che operano nella sicurezza delle macchine agricole” che ha avuto lo scopo di superare il problema di una formazione “depotenziata”, superficiale e spesso dannosa per la percezione e la gestione del rischio nella conduzione dei trattori. Il progetto si è quindi rivolto alla “formazione dei formatori” con l’attuazione di un corso in cui la parte teorica sviluppa argomenti fondamentali per la predominante parte pratica con trattori e impianti, in cui si affrontano significative condizioni di rischio che si possono trovare nei lavori sui terreni.
La Regione Toscana ha messo a disposizione i centri formativi: quello di Tocchi per la presenza di un percorso di addestramento impiegato nella formazione all’uso in sicurezza dei mezzi antincendio, l’azienda di Suvignano, sequestrata alla mafia e utile per la formazione alla guida di mezzi agricoli pesanti ed il centro sperimentale dell’Ente Terre Regionali Toscane di Cesa.
La Toscana ha una lunga tradizione nell’impegno sulla promozione della sicurezza in agricoltura. Già negli anni ’60 il prof Giuseppe Stefanelli, Presidente di questa Accademia 1977 al 1986, fu figura di spicco e un pioniere della Sicurezza: fu tra i primi a porre attenzione ai problemi umani e di sicurezza connessi allo sviluppo della meccanizzazione in agricoltura, promuovendo miglioramenti partendo dalle statistiche sull'infortunistica. Promosse soluzioni innovative, come i principi di controllo del ribaltamento delle macchine agricole (ad esempio, il disassamento trasversale dei trattori), un tema cruciale per la sicurezza dei lavoratori agricoli.
Doveroso anche il ricordo del contributo del georgofilo Alberto Cappelli che fu dirigente nell’assessorato regionale alla sanità e promotore della formazione sulla sicurezza; figura di riferimento a livello nazionale per le proficue relazioni con INAIL (allora ISPESL), Istituto Superiore di Sanità e Ministeri.
Recentemente i georgofili Roberto Scalacci, Fausta Fabbri, Giovanni Sordi e Marco Locatelli, appartenenti alla Regione Toscana, negli ultimi anni si sono adoperati per due azioni fondamentali: il riconoscimento di una nuova figura professionale e la creazione di un centro della sicurezza in agricoltura.
Il gruppo di lavoro costituito da dirigenti dei settori agricoltura, sanità e formazione ha portato alla approvazione di una nuova figura professionale registrata sui Repertori Regionali dei Titoli e delle Qualificazioni che, in Italia, sono costruiti sulla base di Unità di Competenza (UC) e Aree di Attività (ADA). Si è quindi arrivati alla definizione ed approvazione della UC 2206 “Tecnico della formazione e informazione nell'utilizzo in sicurezza delle macchine nell’ambito della più generale ADA “tecnico della gestione delle macchine agricole, del magazzino e dell'officina”. Il corso pilota a seguito realizzato ha già portato alla formazione e iscrizione nel repertorio di 13 formatori formati che rappresentano figure di riferimento per l’alta formazione alla conduzione in sicurezza dei trattori.
Nell’azienda sperimentale di Cesa, con un cospicuo finanziamento regionale è stato realizzato un campo di addestramento alla guida in sicurezza dei trattori e dei mezzi fuoristrada. Questo si compone di 12 esercizi che simulano alcune condizioni operative alla guida, al fine di far apprendere, con la presenza di un Formatore accreditato ADA, come analizzare dettagliatamente le caratteristiche delle macchine, in riferimento alle normative vigenti in materia di sicurezza, come identificare potenziali situazioni di rischio nelle manovre nei vari contesti di lavoro; conoscere i più rilevanti comportamenti scorretti alla guida e acquisire le corrette modalità operative nell’ uso delle macchine agricole.
Tutti gli ostacoli naturali o artificiali presentano difficoltà proporzionate al livello dell’attività formativa che si intende svolgere e, in ogni caso, prevedono margini di sicurezza atti a garantire l’incolumità delle persone e dei veicoli.
L’impianto è il primo passo per la costituzione del Centro della Sicurezza in Agricoltura di Cesa che insieme alle altre sedi ed al centro di formazione operatori forestali di Rincine andrà a formare l’Ecosistema regionale per la sicurezza in agricoltura che costituisce una preziosa risorsa localizzata in Italia Centrale a disposizione di tutti gli attori nazionali.
Ma quali sono le principali minacce ordinarie per la sicurezza nella conduzione dei trattori e macchine agricole: consuetudine e confidenza, anteporre la abilità personale alla professionalità, non conoscenza di grandezze e cinematismi in gioco, formazione depotenziata, delega ai controlli formali di Legge ponendo minore attenzione alle buone prassi operative
La sicurezza è un habitus, una postura, che coinvolge la sfera della «cura» e del «senso di appartenenza di responsabilità». È necessario diffondere una appropriata cultura di gestione. Ciò vuol dire adottare e mantenere in efficienza il «sistema della sicurezza», significa «fare ordine”: ordine nelle macchine con manutenzioni, pulizia, corretto accoppiamento e impiego; ordine nei luoghi di lavoro ovvero nei locali di manutenzione e ricovero, locali operativi (cantina, serra, stalla, ...), campi, appezzamenti e strutture di servizio; ordine nei metodi di lavoro adottando procedure, checklist, formazione iniziale e periodica.
È fondamentale adottare nelle imprese momenti periodici di verifica di tutti i soggetti per capitalizzare le esperienze negli specifici ambienti.
I formatori formati dovranno: avere il dominio delle esperienze in campo, parlare la lingua degli agricoltori, conoscere direttamente macchine e condizioni operative, non avere la presunzione di essere «tuttologi», concentrare le tematiche sviluppate in aula su aspetti pratici, saper interagire con le persone da formare, fornire materiale didattico semplice e chiaro.

giovedì 20 novembre 2025

L'Olio DOP Monti Iblei festeggia 25 anni di qualità

 

                       Gianna Bozzali 

Giornata celebrativa per i 25 anni dal riconoscimento della DOP e del Consorzio di Tutela. Venerdì 21 novembre, a Chiaramonte Gulfi, appuntamento con produttori, esperti e volti storici del settore che hanno contribuito a rendere famoso l’oro verde degli Iblei nel mondo.

 

 


RAGUSA – Il Consorzio di Tutela Olio DOP Monti Iblei celebra il 25° anniversario del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) e della nascita del Consorzio stesso. Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dell'Olio Extra Vergine d'Oliva DOP Monti Iblei. L’appuntamento è per il prossimo 21 novembre a Chiaramonte Gulfi, "Il Balcone di Sicilia", capitale degli Iblei e Città dell'Olio. Un’occasione per ricordare questo importante anniversario che rappresenta un traguardo significativo, testimonianza dell'eccellenza, della tradizione e dell'impegno profuso dai produttori del nostro territorio. Si inizierà alle 9.30 con il convegno “25 anni di DOP” presso la Sala L. Sciascia in C/so Umberto I n. 61. Immancabile una degustazione di oli certificati DOP nel suggestivo Museo dell'Olio di Palazzo Montesano che chiuderà la mattinata.

Programma

9:00 Arrivo e registrazione ospiti

09:30 Saluti Mario Cutello sindaco di Chiaramonte Gulfi

                     Maria Rita Schembari presidente Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa

                      Giuseppe Arezzo presidente del Consorzio DOP Monti Iblei

                     Antonino Belcuore commissario straordinario Camera di Commercio del sud-est Sicilia

                      Giuseppe Iacono presidente ODAF di Ragusa

                     Aldino Zeppelli CEO Pieralisi Maip SPA

10:30 Intervento RINA Agrifood - 25 anni di DOP in cifre a cura di Enrico de Micheli, amministratore delegato RINA Agrifood

10:50 Intervento Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) – Presentazione del nuovo

contrassegno e del passaporto digitale a cura di Matteo Taglienti (responsabile filiera e patrimonio

storico artistico IPZS Istituto Poligrafico Zecca di Stato)

11:10 Intervento Consorzio DOP Monti Iblei – Memoria storica e sguardo al futuro a cura di                  Giuseppe Cicero (Capo PANEL e referente ACAP) e Salvatore Cutrera (vicepresidente Consorzio DOP Monti Iblei)

11:40 Consegna del riconoscimento di merito alla diffusione del marchio DOP Monti Iblei

12:10 Chiusura dei lavori con Luca Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura

12:45 Degustazione di oli al Museo dell'Olio a cura dell’Istituto Alberghiero di Chiaramonte Gulfi

 

La partecipazione all'evento, secondo il Regolamento per la Formazione Professionale Continua CONAF, approvato con Delibera del Consiglio n° 162/2022, darà diritto ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali di acquisire CFP caratterizzanti.

Il Consorzio Dop Monti Iblei in cifre

·         N. Soci: 319 suddivisi in olivicoltori, frantoiani, confezionatori, intermediari;

·         Olio certificato:

- campagna 2022-2023: 2.357,36 quintali

- campagna 2023-2024: 2.422,76 quintali

- campagna 2024-2025: 1.833,32 quintali (dato al 11 novembre 2025)

·         Superficie olivicola circa 1.820 ha.

Il Consorzio di tutela dell’Olio Extra Vergine d’Oliva DOP Monti Iblei è stato istituito nel 2000. Si tratta di un importante strumento operativo a servizio dell’olivicoltura di qualità. Alla sua costituzione hanno contribuito diverse figure produttive: produttori, molitori ed imbottigliatori. Il Consorzio permette loro di tutelare e valorizzare la DOP Monti Iblei garantendo al consumatore la qualità e genuinità dell’olio con il marchio proprio del Consorzio.


 



mercoledì 19 novembre 2025

A Natale? un bel panettone con la farina di grillo

 

Una azienda milanese ha fatto il panettone con la farina di grillo, rigorosamente con gocce di cioccolato, (e c'è la variante con larve croccanti al sale)

Secondo gli addetti ai lavori  i derivati del grillo e delle larve e altro,  rappresenterà il cibo del futuro.  

Si tratta di Small Giants, azienda specializzata in prodotti alimentari a base di farine di insetti. Secondo chi lo ha prodotto ha un sapore simile a quello di un panettone all'orzo

La confezione del panettone

Il sapore, assicurano i produttori, ricorda quello di un panettone all’orzo, “con note tostate e una morbidezza avvolgente”. Ma dentro al dolce di Natale firmato Small Giants c’è un ingrediente decisamente insolito: la farina di grillo. È il panettone artigianale ideato dalla società di Francesco Majno ed Edoardo Imparato, fondatori dell’azienda specializzata in prodotti alimentari a base di farine di insetti.

Secondo i produttori, il risultato è “un’esperienza sensoriale pensata per stupire le famiglie durante le feste”, un “incontro tra la ricetta più iconica del Natale e un ingrediente che guarda al futuro, per chi ama sorprendere senza rinunciare al calore della tradizione”.

Due gusti disponibili

Le varianti proposte sono due: la prima è realizzata con farina di grillo e arricchita con gocce di cioccolato fondente. La seconda è una versione gourmet, farcita con crema dark alle nocciole e rifinita con larve croccanti al sale, “per un contrasto audace e giocoso che celebra la curiosità e il gusto del futuro”.

Dietro queste creazioni c’è la visione dell’azienda che, stando al claim, vuole offrire “prodotti proteici alternativi, dalle farine di insetti al lievito alimentare, fino a una linea di cozze in salsa gourmet - tutti pensati per sorprendere con gusto e responsabilità”. La missione della società è una sola: “Rendere accessibili, buoni e sorprendenti i cibi del domani, unendo innovazione e piacere”.

 

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