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Giuseppe Barbera, già docente universitario di colture arboree all’Università
di Palermo, è uno dei massimi esperti di paesaggi agrari e agroforestali del
Mediterraneo ed è membro del Consiglio Scientifico dell’Osservatorio Nazionale
del Paesaggio Rurale e del Direttivo del Parco Nazionale dell’Isola di
Pantelleria. Il professore sottolinea l’urgenza di ripensare lo sviluppo
economico della Sicilia, puntando su agricoltura avanzata, hi-tech ed energie
rinnovabili, sempre in un’ottica ecosostenibile
«Il presente e il
futuro del nostro straordinario Pianeta Terra è affidato a noi, data la nostra
intelligenza di Homo Sapiensdobbiamo assumerci la responsabilità
di fare scelte strategiche ecosostenibili e azioni concrete per salvaguardare,
curare e valorizzare l’ambiente». Così il professore Giuseppe Barbera,
docente universitario, saggista e scrittore, inizia il dialogo con Pianeta
2030 del Corriere della Sera. Barbera è tra i massimi
studiosi italiani ed europei delle ‘Colture arboree’, di paesaggi agrari e
agroforestali del Mediterraneo. Ha pubblicato libri per prestigiose case
editrici quali Mondadori, Sellerio, Il Saggiatore. Per il Fai ha curato il
recupero della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento. È Membro del
Consiglio Scientifico dell’ Osservatorio nazionale del paesaggio rurale
(Mipaaf) e del Direttivo del Parco Nazionale Isola di Pantelleria. Nella
conversazione interviene sui grandi temi ambientali, storici e culturali, sulle
meraviglie dei paesaggi rurali, dei giardini pubblici, sui mutamenti climatici,
la cura del Pianeta, e altri argomenti rilevanti partendo dalla realtà concreta
del Mediterraneo. «La nostra intelligenza di Homo Sapiens Sapiens,
con i grandi risultati raggiunti sul piano culturale, ci dà una grande
responsabilità. Sulla base di questo fatto storico-sociale, frutto di raffinato
adattamento all’ambiente in maniera diacronica, dobbiamo anche farci carico di
tutti i disastri che abbiamo combinato. La storia umana, con le diverse mete
raggiunte sul piano culturale, scientifico e tecnologico, con innegabili e
positive innovazioni, è stata ed è accompagnata anche da molte azioni sbagliate
che hanno fortemente alterato il pianeta, al punto che Paul Crutezn (vincitore
del premio Nobel per la Chimica nel 1995) ha definito l’epoca geologica
planetaria in cui viviamo ‘Antropocene’, l’epoca dell’uomo. Siamo noi i
responsabili di quello che succede e quello che succede è evidente, non c’è
negazionismo che tenga, si può essere più o meno drastici nelle proprie
osservazioni e conclusioni, si può essere prudenti o meno, però è evidente che
gli equilibri planetari sui quali fa riferimento il pianeta negli ultimi
millenni siano stati rotti. Siccome siamo Sapiens, siamo anche gli unici che
possiamo fermare questo disastro e magari innescare strade diverse, per uno
sviluppo diverso. Dobbiamo abbandonare la parola ‘crescita’ in senso classico,
cumulativo, perché non dobbiamo crescere quantitativamente, dobbiamo
svilupparci qualitativamente e con sostenibilità. È la grande sfida che abbiamo
di fronte».
Come definirebbe il
grande patrimonio culturale paesaggistico, arboreo, culturale siciliano e
quanto è importante nella vita quotidiana dell’Isola?
«È molto rilevante.
Siamo al centro della storia più antica: il Mediterraneo, il mare tra le terre.
Abbiamo tre continenti che si sporgono su questo mare e al centro c’è la
Sicilia che ha una lunga storia anche sul piano genetico. E vi è ricchezza sia
sul piano dell’Etnodiversità che della Biodiversità. La Sicilia è al centro
della storia naturale e culturale. Dall’incontro di molteplici popoli e civiltà
sono nate tante opere di alto valore sul piano architettonico, paesaggistico,
artistico, letterario e filosofico. E opere che mostrano, ad esempio
nell’antichità classica, il rapporto armonico tra esseri umani e natura. Nella
fase contemporanea non sempre i siciliani e le loro classi dirigenti sono stati
all’altezza di questa grande responsabilità. Anche se va detto, vi sono state e
vi sono delle iniziative di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio
storico-ambientale molto positive».
L’approccio
multidisciplinare allo studio dell’ambiente. Storia, paesaggio, Antropologia,
Scienze della Natura e Scienze umane, quanto è importante questo metodo per
comprendere il mondo in cui viviamo?
«Noi siamo arrivati
nell’Antropocene alla rottura tra natura e cultura in virtù di una sapienza
fondata su ‘specialisti ignoranti’, su figure di grande qualità culturale e
scientifica, però delimitate, concentrate soltanto sul loro sapere, poco
propensi a confrontarsi con altri saperi di altri popoli, di altre culture, di
altre scienze. Noi non dobbiamo semplificare, non miriamo a questo, dobbiamo
prendere atto che siamo in un sistema complesso, dove la complessità è il tema
che dobbiamo affrontare, il paesaggio è il terreno attraverso il quale la
complessità si mostra e attraverso il quale il tema della complessità può
essere affrontato. Occorre una visione di ampio respiro e una metodologia
multidisciplinare e interdisciplinare».
La dimensione del
paesaggio rurale, può spiegare la sua valenza strategica in Italia e nel
Mediterraneo?
«Se noi smettessimo di
avere l’idea che l’agricoltura è un settore che mira soltanto alla produzione,
che i risultati dell’agricoltura non si misurano in quintali, in litri o in
euro ma si misurano in equilibri ambientali, in valori culturali, allora
daremmo a questi temi un ruolo ben maggiore di quello attuale. Viaggiando per
la Sicilia ci si accorge sia dei danni provocati dagli incendi delle scorse
estati sia dei danni provocati dall’abbandono di molte campagne. Questo provoca
perdite di biodiversità, danni alla natura e all’agricoltura e al turismo di
qualità. Occorre un ampio ed organico progetto per curare, salvaguardare e
valorizzare il nostro patrimonio. Serve una nuova visione di economia sostenibile
fondata su uno sviluppo sano, armonico, rispettoso dell’ambiente. Sia chiaro,
coloro che pensano che una regione con 5 milioni di abitanti possa vivere solo
di turismo sbagliano, hanno una visione semplicistica e riduttiva. La Sicilia
deve potenziare lo sviluppo di eccellenze hi-tech, dell’agricoltura avanzata,
delle energie rinnovabili, dei processi produttivi agro-alimentari e di vari
altri settori -tutti da attuare in maniera ecosostenibile-. Serve una crescita
basata sulle 5 E: l’ecologia, cioè l’equilibrio tra gli umani e i non umani,
con sensibile attenzione alla Natura; l’economia della quale non possiamo
prescindere, in chiave innovativa e sostenibile; l’estetica, il grande valore
della bellezza; l’energia, che apre un tema molto presente ma male affrontato;
l’etica, ossia i rapporti tra esseri umani, tra persone di terre diverse, tra
esseri umani e gli altri viventi, piante e animali che siano. Il Sapiens deve
tenere insieme queste 5 parole. Lo ribadisco, serve il pensiero della
complessità».
Lei ha curato il
recupero del giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi di Agrigento. Può
spiegarne in maniera sintetica la molteplice valenza?
«L’ispirazione è
giunta dalla lettura del testo di uno dei tanti grandi viaggiatori del Gran
Tour, il francese de Saint-Non che diceva che passeggiare nella Kolymbetra,
alla fine del Settecento quando lui la visitò, era come passeggiare nel
giardino dell’Eden. Allora ci siamo detti con il Fai e gli altri attori
protagonisti, perché non ricreare questo straordinario piacere di passeggiare
in Paradiso? La Kolymbetra ha un clima stupendo rispetto al resto della Valle
di Templi. È fresca, è giustamente ventilata, ha fiori e frutti come è
difficile trovarne altrove, ha gli agrumi -il giardino di agrumi che è quello per
eccellenza-, ha l’acqua che fluisce in continuazione, ha templi meravigliosi, e
panorami suggestivi. Tra i vari altri luoghi che in Sicilia racchiudono natura,
storia e cultura in maniera ampia e variegata voglio citare anche la Favorita
di Palermo, il Parco Archeologico di Selinunte, ed ancora Segesta, Morgantina,
Taormina e Siracusa. Nel caso di Selinunte il rapporto tra la monumentalità
architettonica dei templi, lo splendore della natura (tra terra e mare), le
meraviglie ambientali, è straordinario. E lo si comprende solo vivendolo
immersi in quei luoghi. È uno dei simboli dell’unicità della Sicilia nel
rapporto tra natura e cultura».
Quanto è importante
salvare i giardini pubblici -che spesso rappresentano nuclei identitari delle
città, piccole medie e grandi ?
«I giardini storici
hanno bisogno di essere considerati come monumenti di storia e natura insieme.
Non sono solo verde, non si misurano nella quantità di alberi, nella quantità
di ossigeno che producono. Sono storia e natura, sono cultura. La Sicilia parte
dai paesaggi-giardini della preistoria e arriva ai paesaggi del contemporaneo
attraversando tutta la storia. Mi lasci citare le suggestive vedute dei
giardini di Palermo, il Parco della Favorita in primis, e anche il giardino
pubblico di Caltagirone (in provincia di Catania), come esempi di
consapevolezza da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica del grande
patrimonio storico-culturale e ambientale identitario».
La Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea, Unità B.2, ha recentemente pubblicato il documento “HE 28 CAP Strategic Plans Underway – Summary of implementation in 2023-2024, facts and figures”, una sintesi dello stato di avanzamento dei Piani Strategici della PAC nei diversi Stati membri. All’interno della relazione, l’Italia è rappresentata da due Regioni, tra cui la Sicilia, citata espressamente per le iniziative considerate esempi di buone pratiche.
In particolare, la pubblicazione ha posto in evidenza il lavoro svolto dal Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, e nello specifico dall’Unità di Staff – Osservatorio Neorurale, Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura nel periodo 2021-2024 . L’attività portata avanti negli ultimi anni ha avuto come finalità la valorizzazione delle competenze, la diffusione di conoscenze e l’implementazione di processi innovativi a supporto delle imprese agricole e rurali.
Il riconoscimento europeo riguarda, in modo particolare, il ricco programma di iniziative realizzate nel periodo 2023-2024. Tra queste si segnalano i numerosi webinar tematici, organizzati in collaborazione con gruppi di lavoro specializzati, che hanno favorito un ampio coinvolgimento degli stakeholder regionali. La partecipazione attiva di enti, associazioni, imprese agricole, ricercatori e portatori di interesse ha confermato la centralità della rete nel creare un dialogo costante tra mondo della produzione e della ricerca.
L’inserimento della Sicilia nel report non rappresenta soltanto un riconoscimento formale, ma anche la conferma della bontà di un percorso avviato con determinazione. Il Dipartimento Agricoltura, attraverso l’Osservatorio Neorurale, Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell'innovazione in Agricoltura , ha saputo interpretare le sfide della nuova Politica Agricola Comune, puntando sulla formazione, sull’innovazione e sulla costruzione di relazioni virtuose tra i diversi soggetti del sistema agricolo e rurale.
È bene sottolineare che non si tratta di un’iniziativa isolata, ma di un processo costante che intende accompagnare le imprese agricole verso un futuro più competitivo, sostenibile e inclusivo. Tuttavia, la menzione come “buona prassi” da parte delle istituzioni comunitarie non è un fatto scontato: non accade a tutti né tutti i giorni che un’attività regionale venga citata come esempio a livello europeo.
Questo risultato rafforza la convinzione che il percorso intrapreso (2021-2024) sia corretto e che la strada della collaborazione, della condivisione e della valorizzazione delle risorse intellettuali e professionali del territorio debba continuare a essere perseguita. Come ricordava Thomas Alva Edison, “il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”: l’esperienza siciliana dimostra che, attraverso l’impegno comune e la capacità di fare rete, le idee possono trasformarsi in pratiche concrete e riconosciute anche a livello internazionale.
In conclusione, il riconoscimento rappresenta un incoraggiamento a proseguire su questa linea di azione, consolidando il ruolo della Sicilia come laboratorio di innovazione rurale e come modello di riferimento per l’intero sistema agricolo nazionale ed europeo.
In fine ma non per ultimo, questa attività, ma sopra tutto questi risultati, sono stati resi possibile grazie alla collaborazione di tanti, in particolare dell' Agr. Paolo Salanitro, Consulente Fitosanitario, Assistente Tecnico di Chimica presso il Liceo Lucio Piccolo di Capo d'Orlando
Il vino torna POP: Siracusa accoglie la seconda edizione del festival che
celebra cultura, territorio e comunità
Qui le foto della conferenza stampa
e il programma
IL SOSTEGNO DELLE ISTITUZIONI
L’edizione 2025 è sostenuta dal contributo dell’Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura e dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), con il Patrocinio Gratuito da parte dell’IRVO e del Libero Consorzio Comunale di Siracusa.
Manca davvero pochissimo al ritorno
di Vinacria, e l’attesa è alle stelle. Dopo il successo straordinario
della prima edizione, il festival che ha conquistato pubblico e addetti ai
lavori torna domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025 all’Antico
Mercato di Ortigia, pronto a confermarsi tra gli appuntamenti più intensi e
innovativi del panorama enologico nazionale.
IL PROGETTO DI GIADA
CAPRIOTTI: IL VINO COME LINGUAGGIO POPOLARE
Giada Capriotti, organizzatrice
dell’evento insieme a Kiube Studios e Presidente dell’Associazione
Vinacria, durante la conferenza stampa ha ribadito con energia la forza
collettiva del progetto:
«Vedere questa sala piena mi emoziona –
ha dichiarato Capriotti – perché Vinacria è prima di tutto una comunità viva.
Quest’anno ospiteremo 89 espositori, tra cantine siciliane e tre
aziende olivicole dell’isola – Mandredonne, Cutrera e Frantoi Ruta –
oltre a due grandi novità: l’ingresso del settore spirits con
dieci eccellenze regionali e l’apertura al mondo delle distribuzioni nazionali e internazionali. Raccontiamo la Sicilia,
ma vogliamo anche dialogare, connettere, costruire relazioni. È questo il cuore
della famiglia di Vinacria e dei suoi “Amici”: una rete che cresce e crea
valore».
Capriotti ha sottolineato l’importanza
del tema 2025: POP, per un linguaggio Popular, accessibile, inclusivo,
autentico, capace di parlare a tutti.
«Il vino è cultura, ma negli ultimi anni
è stato sovraccaricato da orpelli ridondanti, che lo hanno reso elitario. Noi
vogliamo riportarlo tra la gente, farlo tornare emozione condivisa. Per questo
Vinacria è POP: niente barriere, niente formalismi».
«Anche la grafica segue questo concept –
spiega Antonio Zanghì, CEO di Kiube Studios - colori intensi, forme libere,
un’estetica che vibra e invita a partecipare».
UN PROGRAMMA RICCO DI
CONTENUTI, DEGUSTAZIONI E INCONTRI
DOMENICA 23 NOVEMBRE –
GIORNATA APERTA AL PUBBLICO
Il via ufficiale sarà domenica 23
novembre alle 10:30 con il convegno inaugurale “Vinacria: un brindisi
collettivo”, nella Sala Archimede dell’Antico Mercato: un momento corale
dedicato a cultura del vino, legalità e comunità.
La giornata proseguirà con l’apertura,
alle 11:30, degli 89 banchi di assaggio, sarà un flusso continuo di
degustazioni, masterclass, incontri formativi e dialoghi con sommelier,
produttori e stampa specializzata.
Alle 17:00 la Sala Archimede accoglierà
la presentazione del libro “Altrove al Sud” di Robert
Camuto, in dialogo con Daniele Lo Magro del Meraki Book
Festival.
Il programma prevede quattro
degustazioni guidate da grandi voci del settore:
·
Cinzia Benzi condurrà un viaggio nei vini dolci
siciliani;
·
Gianni Sinesi guiderà una riflessione sui vini OFF
DOC;
·
Manlio Giustiniani esplorerà le effervescenze siciliane;
·
Vittorio Viganò (Passion France) e Giada
Capriotti metteranno a confronto vitigni bianchi siciliani e francesi,
in un dialogo sorprendente tra terroir.
«La conoscenza nasce dal contatto
diretto con la filiera – dalla vigna alla sala» ha ricordato Capriotti. «Solo
così formiamo professionisti consapevoli e innamorati di questo mestiere».
LUNEDÌ 24 NOVEMBRE –
LA GIORNATA PROFESSIONALE
Lunedì 24 novembre l’accesso sarà
riservato a operatori, buyer e stampa, con ingresso gratuito su accredito sul
sito ufficiale.
Una giornata pensata per creare connessioni, favorire il confronto
professionale e stimolare opportunità concrete tra cantine, distributori,
ristoratori e giornalisti.
Alle 12:00 previsto un importante
momento di dialogo e degustazione sull’olio Evo siciliano, a cura di IRVO,
Istituto Regionale del Vino e dell’Olio.
UN PERCORSO EDUCATIVO
E CULTURALE
Vinacria supera la dimensione di
festival per trasformarsi in un percorso culturale che coinvolge la Scuola
Alberghiera “Federico II di Svevia” di Siracusa, promuovendo valori come
inclusione, legalità, rispetto e comunità.
Un progetto che crea ponti tra nuove generazioni, mondo del lavoro e cultura
del vino.
IL TERRITORIO AL
CENTRO DEL RACCONTO
Vinacria celebra i produttori, veri
protagonisti dell’evento. L’intera geografia vitivinicola siciliana sarà
rappresentata all’Antico Mercato, portando a Siracusa storie, identità e
visioni che rendono la Sicilia una terra enologica unica.
L’area food, curata da due eccellenze
del mercato di Ortigia – Salumeria Fratelli Burgio e Cappuccio
Pesce Fresco – offrirà un’esperienza gastronomica autentica e radicata
nel territorio.
Tra i sostenitori principali spiccano i
due Main Sponsor:
Enerklima, insieme a Huawei Digital Power Italy e 3SUN,
e Palazzo Salomone con il ristorante 1 Stella Michelin Cortile Spirito
Santo.
A sostegno del festival, una rete solida
di:
Sponsor: Gruppo Altea, Molino
e Molitoria San Paolo, Forma Italia, Francesco Arena – Mastro Fornaio, Corallo
- Cucina sul Mare, Punto Caldo Boutique, Mida - Iblei on Bike, Zampa Ceramiche,
Dubai Life – Matteo Celeste Immobiliare, Euro Etna Tourism, Samoa Club e
Ostaria Siracusa.
Kind Sponsor: Area/M, Mercure Hotel Siracusa, Hotel Posta, Ortigia
Boutique Palace, Le Due Sicilie Residence, Ristorante l’Ancora.
Partner tecnici: Creapack, Vivai Ikebana, Acqua San Pellegrino, V –
ISTA, Mare Blu, Securitas Srl, enoiltech, Ies Allestimenti, Gorizz e Filingeri.
Accanto al festival, gli “Amici
di Vinacria” – tra cui FAI Siracusa, Meraki Book Festival, Teruar –
Fiera del Vino Etico, l’Accademia delle Belle Arti Rosario Gagliardi e l’evento
Piccolo è Bello – confermano la sua forza come progetto culturale condiviso.
VINACRIA – ORTIGIA
WINE FEST 2025
Antico Mercato di Ortigia, Siracusa
Domenica 23 e Lunedì 24 novembre 2025
www.vinacriawinefest.it
press@vinacriawinefest.it
UFFICIO STAMPA
Camilla Rocca · camillarocca.press@gmail.com · tel. 3920531233
Camilla Rocca
392 0531233
Era il 2019 quando l’Accademia dei Georgofili riunisce attori fondamentali nella gestione della sicurezza del lavoro in agricoltura quali Regione Toscana e INAIL Toscana come soggetti finanziatori e CAI Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani che rappresenta il mondo dei contoterzisti, figure fondamentali nel diffondere la cultura della sicurezza.
I formatori formati dovranno: avere il dominio delle esperienze in campo, parlare la lingua degli agricoltori, conoscere direttamente macchine e condizioni operative, non avere la presunzione di essere «tuttologi», concentrare le tematiche sviluppate in aula su aspetti pratici, saper interagire con le persone da formare, fornire materiale didattico semplice e chiaro.
Gianna Bozzali
Giornata celebrativa per i 25 anni
dal riconoscimento della DOP e del Consorzio di Tutela. Venerdì 21 novembre, a
Chiaramonte Gulfi, appuntamento con produttori, esperti e volti storici del
settore che hanno contribuito a rendere famoso l’oro verde degli Iblei nel
mondo.
RAGUSA – Il Consorzio di Tutela Olio DOP Monti Iblei celebra il 25° anniversario del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) e della nascita del Consorzio stesso. Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dell'Olio Extra Vergine d'Oliva DOP Monti Iblei. L’appuntamento è per il prossimo 21 novembre a Chiaramonte Gulfi, "Il Balcone di Sicilia", capitale degli Iblei e Città dell'Olio. Un’occasione per ricordare questo importante anniversario che rappresenta un traguardo significativo, testimonianza dell'eccellenza, della tradizione e dell'impegno profuso dai produttori del nostro territorio. Si inizierà alle 9.30 con il convegno “25 anni di DOP” presso la Sala L. Sciascia in C/so Umberto I n. 61. Immancabile una degustazione di oli certificati DOP nel suggestivo Museo dell'Olio di Palazzo Montesano che chiuderà la mattinata.
Programma
9:00 Arrivo e registrazione ospiti
09:30 Saluti Mario Cutello sindaco di Chiaramonte Gulfi
Maria Rita
Schembari presidente Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa
Giuseppe Arezzo
presidente del Consorzio DOP Monti Iblei
Antonino Belcuore commissario
straordinario Camera di Commercio del sud-est Sicilia
Giuseppe Iacono presidente ODAF di Ragusa
Aldino Zeppelli CEO
Pieralisi Maip SPA
10:30 Intervento RINA Agrifood - 25 anni di DOP in cifre a cura di Enrico de Micheli,
amministratore delegato RINA Agrifood
10:50 Intervento Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato (IPZS) – Presentazione del nuovo
contrassegno e del
passaporto digitale a cura di Matteo
Taglienti (responsabile filiera e patrimonio
storico artistico IPZS Istituto Poligrafico Zecca di Stato)
11:10 Intervento
Consorzio DOP Monti Iblei – Memoria
storica e sguardo al
futuro a cura di Giuseppe Cicero (Capo
PANEL e referente ACAP) e Salvatore Cutrera (vicepresidente Consorzio
DOP Monti Iblei)
11:40 Consegna del
riconoscimento di merito alla diffusione del marchio DOP Monti Iblei
12:10
Chiusura dei lavori con Luca
Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura
12:45 Degustazione di oli al Museo
dell'Olio a cura dell’Istituto Alberghiero di Chiaramonte Gulfi
La partecipazione all'evento, secondo il Regolamento per la Formazione Professionale Continua CONAF, approvato con Delibera del Consiglio n° 162/2022, darà diritto ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali di acquisire CFP caratterizzanti.
Il Consorzio Dop Monti
Iblei in cifre
·
N.
Soci: 319 suddivisi in olivicoltori, frantoiani, confezionatori, intermediari;
·
Olio
certificato:
-
campagna 2022-2023: 2.357,36 quintali
-
campagna 2023-2024: 2.422,76 quintali
-
campagna 2024-2025: 1.833,32 quintali (dato al 11 novembre 2025)
·
Superficie
olivicola circa 1.820 ha.
Il
Consorzio di tutela dell’Olio Extra Vergine d’Oliva DOP Monti Iblei è stato
istituito nel 2000. Si tratta di un importante strumento operativo a servizio
dell’olivicoltura di qualità. Alla sua costituzione hanno contribuito diverse
figure produttive: produttori, molitori ed imbottigliatori. Il Consorzio
permette loro di tutelare e valorizzare
Si tratta di Small Giants, azienda specializzata in prodotti alimentari a base di farine di insetti. Secondo chi lo ha prodotto ha un sapore simile a quello di un panettone all'orzo

Il sapore, assicurano i produttori, ricorda quello di un panettone all’orzo, “con note tostate e una morbidezza avvolgente”. Ma dentro al dolce di Natale firmato Small Giants c’è un ingrediente decisamente insolito: la farina di grillo. È il panettone artigianale ideato dalla società di Francesco Majno ed Edoardo Imparato, fondatori dell’azienda specializzata in prodotti alimentari a base di farine di insetti.
Secondo i produttori, il risultato è “un’esperienza sensoriale pensata per stupire le famiglie durante le feste”, un “incontro tra la ricetta più iconica del Natale e un ingrediente che guarda al futuro, per chi ama sorprendere senza rinunciare al calore della tradizione”.
Le varianti proposte sono due: la prima è realizzata con farina di grillo e arricchita con gocce di cioccolato fondente. La seconda è una versione gourmet, farcita con crema dark alle nocciole e rifinita con larve croccanti al sale, “per un contrasto audace e giocoso che celebra la curiosità e il gusto del futuro”.
Dietro queste creazioni c’è la visione dell’azienda che, stando al claim, vuole offrire “prodotti proteici alternativi, dalle farine di insetti al lievito alimentare, fino a una linea di cozze in salsa gourmet - tutti pensati per sorprendere con gusto e responsabilità”. La missione della società è una sola: “Rendere accessibili, buoni e sorprendenti i cibi del domani, unendo innovazione e piacere”.
NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico Regione Enogastronomica d’Europa 20...