NinoSutera
In Sicilia, l’Assessorato all’Agricoltura ha istituto con DDG n. 2639 del 17-7-2021 la Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura, coordinata dall'Osservatorio Neorurale
La Rete è lo strumento finalizzato alla “concertazione tecnica”, il punto di incontro e di scambio fra le esigenze dell’intero sistema (tecnico, scientifico ed economico) di un determinato settore e gli attori della ricerca scientifica e dello sviluppo rurale con l’obiettivo di recepire le esigenze del settore, condividere, indirizzare e predisporre nuove attività di ricerca e innovazione, formazione e aggiornamento tecnico, nonché della divulgazione; elaborare strategie finalizzate al miglioramento della competitività e allo sviluppo rurale. Fondamentale è l’incontro con le imprese (focus, forum, tavolo specifico) al quale è essenziale che partecipino non solo le rappresentanze, ma anche i singoli imprenditori: dall’incontro devono emergere le priorità di intervento percepite dalla base produttiva in termini di ricerca, innovazione e sviluppo rurale. (tratto da Linee guida Innovazione e ricerca per l’agricoltura e lo sviluppo rurale L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA (EC) Competitività, Reddito e Occupazione- Dario Cartabellotta Luglio 2008)
L’economia della conoscenza è un’espressione coniata da Peter Drucker, economista di fama mondiale, con la quale si intende l’utilizzo delle informazioni per generare valore, con particolare attenzione a natura, creazione, diffusione, trasformazione, trasferimento, e utilizzo della conoscenza in ogni sua forma. La conoscenza da un punto di vista aziendale è una risorsa scarsa che consente, a chi la possiede, di trarre un vantaggio competitivo. È considerata una risorsa, se applicata alla risoluzione di problemi, perché può essere una fonte di guadagno.L’economia della conoscenza evidenzia i legami tra i processi di apprendimento, l’innovazione e la competitività, sempre più basata sulla conoscenza e di conseguenza sulle risorse intangibili, sul know-how e sulle competenze distintive. Alla base della conoscenza vi sono i processi cognitivi e di apprendimento dell’uomo e l’economia è uno dei risultati delle scelte compiute su tali basi.C’è da dire però, che non tutte le regioni ne sono consapevoli, c'è chi ritiene (sbagliando) che investire in termini di risorse immateriali -AKIS- rappresentano un opzional (basta vedere le risorse che hanno previsto )
Allora che fare?
Far finta che il problema non esiste? ...d'altronde nessuno si pone la domanda, ma come è possibile che regioni che hanno una PLV più corposa destinano più risorse per AKIS, mentre regioni che hanno una PLV più bassa meno risorse ? dovrebbe essere l'inverso.
Oppure intervenire, per esempio il MISAF visto che non è più PSR ma PSP, potrebbe farsi carico di strategie adeguate per così dire "di alfabetizzazione per AKIS", (non solo curare le iniziative di chi si occupa di predisporre i bandi, la rendicontazione e il monitoraggio finanziario, ect.)
Il MISAF potrebbe delegare a CREA- RETE Rurale, progetti obiettivi anche interregionali, capaci di far germinare il seme del cambiamento, anche in prospettiva futura.
In Europa da sempre la valutazione del PSR prima e del PSP ora, si fa in considerazione delle risorse allocate negli investimenti immateriali AKIS
Il concetto di Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura, noto con l’acronimo inglese AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System), indica il sistema di riferimento per la crescita del capitale umano del settore e per la diffusione dell’innovazione in tutte le sue accezioni. La definizione dell’OCSE1 recita «Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura è un insieme di organizzazioni e/o persone, compresi i collegamenti e le interazioni fra loro, che operano nella generazione, trasformazione, trasmissione, archiviazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo di conoscenze e informazioni, con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico per supportare il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l’innovazione in agricoltura».
Si tratta di una descrizione ancora molto attuale, utilizzata a livello internazionale e divenuta un elemento fondamentale anche nella programmazione della Politica Agricola Comune (PAC) europea, soprattutto negli ultimi decenni. Nel 2010 lo Standing Committee for Agricultural Research (SCAR), organo creato nel 1974 per fornire supporto e consulenza alla Commissione Europea (CE) in materia di ricerca in agricoltura, ha istituito un gruppo di lavoro strategico (Strategic Working Group – SWG) sull’AKIS, a testimonianza della rilevanza che il sistema della conoscenza e innovazione ha iniziato a rivestire nei primi due decenni di questo secolo in relazione alla programmazione della PAC.
Questo rinnovato interesse per il concetto dell’AKIS e soprattutto la volontà di rafforzare il sistema ha portato all’applicazione dello strumento del Partenariato europeo dell’innovazione alla materia agricola, con il lancio, nel 2012, del Partenariato Europeo dell’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità in agricoltura (PEI AGRI), che aveva e ha tuttora l’obiettivo di favorire la diffusione e adozioni delle innovazioni.
Il PEI AGRI è finanziato dalla PAC, attraverso l’attuazione dei Gruppi Operativi (GO), e dalla politica della ricerca europea, attraverso l’attuazione dei progetti multi-attore e le reti tematiche previsti dai programmi quadro della ricerca (Horizon 2020, Horizon Europe). In parallelo, nell’ambito della PAC è aumentata l’attenzione verso gli interventi tradizionalmente considerati fondamentali per il rafforzamento dell’AKIS, ovvero quelli a supporto della consulenza, dei servizi di supporto all’innovazione e della formazione degli imprenditori e degli addetti, nonché dei tecnici e consulenti. La maggiore attenzione nei confronti del rafforzamento dell’AKIS attraverso la PAC e la politica per la ricerca è apparsa evidente già nei periodi di programmazione 2007-2013 e, soprattutto, 2014-2022 con la prima attuazione del PEI AGRI. Questa tendenza si è rafforzata nell’attuale periodo di programmazione (2023-2029), nel cui regolamento di riferimento (Reg. UE 2021/2115) il sostegno al sistema della conoscenza e l’innovazione è divenuto un obiettivo trasversale all’attuazione della PAC.
Inoltre, il capitolo 8 del PSP dal titolo “Modernizzazione: AKIS e digitalizzazione” descrive le caratteristiche dell’AKIS in Italia e le azioni e interventi programmati al fine di rafforzarlo, incluse le azioni a supporto dell’integrazione dei consulenti, sia pubblici sia privati, nel sistema e dell’organizzazione dei servizi di supporto all’innovazione a favore di imprenditori agricoli e territori rurali. Il sistema della conoscenza e innovazione italiano presenta una pluralità di attori e livelli, dovuti principalmente all’organizzazione amministrativa su base regionale e per province autonome. Le competenze in materia di agricoltura, consulenza, istruzione e formazione professionale sono infatti assegnate alle regioni/province autonome, mentre quelle in materia di istruzione scolastica e universitaria sono assegnate allo Stato centrale.
La ricerca è invece materia di competenza concorrente tra regioni/province autonome e Stato. Questa organizzazione amministrativa è alla base della presenza di 19 AKIS regionali, due provinciali (Province Autonome di Trento e Bolzano) e un AKIS nazionale, che sono i principali destinatari delle azioni di rafforzamento descritte nel PSP. Oltre a questi sistemi della conoscenza identificati su base amministrativa, vi sono una molteplicità di sistemi organizzati intorno a settori, filiere agro-alimentari e distretti.
La presenza di numerosi AKIS, organizzati su base regionale/provinciale/nazionale e su base tematica, comporta una corrispondente molteplicità di attori e competenze, considerati come un importante punto di forza dei sistemi della conoscenza italiani. Partendo dagli elementi positivi, il Piano Strategico della PAC (di seguito PSP), attraverso le sue azioni e interventi, promuoverà lo sviluppo di soluzioni per le principali criticità del sistema, ovvero, la difficoltà di coordinamento tra i soggetti coinvolti e la scarsa diffusione delle innovazioni verso le imprese e i territori rurali. La difficoltà di rilevamento dei fabbisogni in materia di consulenza, formazione e innovazione delle imprese agricole è un’altra importante criticità da risolvere attraverso gli interventi del PSP.
Il PSP prevede nove interventi a diretto supporto dell’AKIS, tre relativi alla “Cooperazione” (art. 77, Reg UE 2021/2115) e sei allo “Scambio di conoscenze e informazioni (art. 78, Reg Ue 2021/2115). Tutti i nove interventi privilegiano un approccio sistemico e territoriale, con il coinvolgimento di tutti gli attori dell’AKIS riferibili al tema, o settore o territorio oggetto delle azioni.
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