sabato 12 ottobre 2024

A SAnta Margherita Belice presentato EbioScartPlus

 

Il progetto  di economia circolare EbioScart Plus, finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura con la misura 16.1 del PSR 2014-2022, ha continuato il suo programma di diffusione della sua missione sperimentale con la presenza nel cuore della Sicilia al “Ficondindia Fest” di Santa Margherita del Belice, in territorio di Agrigento.

  


La partnership si è contraddistinta da un campo sperimentale e da un dibattito pubblico sulle proprietà organolettiche e il riutilizzo degli scarti del ficodindia intitolato “L’ECONOMIA CIRCOLARE NEL COMPARTO FICODINDICOLO: l’esperienza del campo dimostrativo nel progetto Ebioscart Plus”.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Santa Margherita del Belice Gaspare Viola, l’assessore comunale all’agricoltura, Francesco Santoro;  Lillo Mistretta dell’Ispettorato   all’agricoltura di Agrigento; il consigliere dell Ordine dei dott. Agronomi e Forestali di Agrigento, Gero Barbera; il Presidente Collegio dei Periti Agrari e dei P.A.L. di Agrigento



Le relazioni tecniche, introdotte dall’innovation broker del progetto Carmelo Danzì, sono state curate da Massimo Todaro, responsabile linea 1 progetto; da Mauro Calvagna, referente del progetto e da Nino Sutera, responsabile Osservatorio Neorurale Dip. Agr. Regione Siciliana. Le conclusioni, attraverso video-messaggi, sono state a cura di Dario Cartabellotta, dirigente Generale Dip. Agr. Ass. Agr. Regione Siciliana e del prof. Massimo Russo, referente di neuro-marketing e docente dello Iulm di Milano.



«La partecipazione del progetto al Ficondindia Fest- ha detto Carmelo Danzì- rappresenta una nuova opportunità per far conoscere in Sicilia Occidentale le potenzialità di sviluppo economico per l’isola del progetto EbioScart Plus. Il campo dimostrativo, che si è tenuto nell’azienda Interrante alla presenza di scolaresche del territorio, ha voluto valutare gli effetti del compost ottenuto dalle bucce di ficodindia, in un appezzamento collocato ad orto. La tavola rotonda ha segnato, inoltre, un giro di boa importante per presentare le evidenze scientifiche e di trasferimento in cui si trova il progetto e delineare le attività necessarie da intraprendere per giungere al culmine dell’iniziativa tecnico-scientifica.




































giovedì 10 ottobre 2024

Marineo, Città del Cibo BioSlow Pane di Marineo

 


Sabato 12 ottobre Marineo sarà una vetrina promozionale delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Nella splendida cornice del Castello Beccadelli di Marineo, già a partire dalle ore 10,00 si svolgerà un Convegno sul prodotto principe della tradizione e cultura marinese: il Pane.


 

Un progetto che mira a valorizzare il Pane prodotto sotto la Rocca legandolo alla tradizione e alla promozione dei grani antichi ma puntando anche su aspetti innovativi determinati dalla Moringa Oleifera, un Superfood, detto anche “Albero della Vita” o “Pianta Miracolosa” per i suoi numerosi aspetti salutistici e nutraceutici. Saranno presentati così le diverse tipicità locali di Pane di Marineo, da quello “di casa”, a quello con 100% grani antichi e locali, al Pane alla Moringa, al Pane Agricolo. Una proposta realmente innovativa che prevede, in un unico contesto, un convegno e una giornata formativa con il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Palermo, con autorevoli relatori del mondo della ricerca, dall’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) e Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF), al CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, tecnici, antropologi ed esperti della filiera cerealicola e gastronomica. La giornata è patrocinata anche dal Distretto del Cibo BioSlow “Pane e Olio” di cui il Comune di Marineo è Capofila. Presente pure l’I.I.S.S. Don Giovanni Colletto, con gli Indirizzi Turismo e Alberghiero, Sede di Marineo. Previsti pure dei momenti formativi e divulgativi con il coinvolgimento dei panifici (Panificio San Ciro, Non Solo Pane, Il Panificio, Panificio Calabrisi, Panificio Di Sclafani), pastifici (Re.Al.Pro.), ristoratori di Marineo, e pasticceri (Pasticceria Norman, Namio, Sciampagna), showcooking e showfood con degustazione del Pane di Marineo con grani antichi e moringa e di prodotti da forno, pasta, pizza, sfincione e dolci con grani locali. In abbinamento al pane anche l’olio evo di Marineo, la salsiccia, i formaggi e la carne di vacca cinisara, il vino, le uova da galline allevate a terra e tante altre tipicità locali. Prevista la partecipazione straordinaria del marinese Carmelo Trentacosti, Chef del MEC Restaurant, 1  Michelin, Dottore in Gastronomia, Ospitalità e Territorio, assieme alle altre Eccellenze dell’enogastronomia marinese, da Giovanna Di Sclafani dell’Associazione provinciale cuochi e pasticcieri di Palermo, a Emilio e Franco Di Mitri della Locanda dell’Angelo, a Salvatore Pulizzotto del Ristorante Al Castello, a Carlo Greco dell’Agriturismo Tenute Don Paolo, all’Agri Chef Ciro Princiotta dell’Agriturismo Parco Vecchio, a Vincenzo Chiusino e Ciro Di Salvo di Sicula Gourmet, Giuseppe. Concluderanno i lavori l’On. Gspare Vitrano, Presidente della Commissione ARS Attività Produttive e l’On. Edy Tamajo, Assessore Regionale Attività Produttive.

"Attraverso questa iniziativa – afferma il sindaco di Marineo, Franco Ribaudo – il nostro Comune si propone di valorizzare concretamente il Pane di Marineo, integrandolo in un più ampio programma di sviluppo sostenibile. Questo sforzo mira a recuperare, proteggere e valorizzare il nostro patrimonio culturale e naturale. La mia amministrazione ha da tempo dimostrato un forte impegno nella promozione dei sistemi agroalimentari locali, focalizzandosi su grano, farine e prodotti correlati, tra cui il Pane di Marineo e le specialità da forno."

"La manifestazione è fortemente legata al Pane di Marineo," afferma Carlo Greco, Vice Sindaco e Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Marineo, sottolineando l'importanza di unire Tradizione e Innovazione. "Durante l'evento presenteremo i risultati delle ricerche sul Pane di Marineo alla Moringa," continua il Prof. Greco, "nell'ambito del progetto Prevania. Nella splendida cornice del Castello Beccadelli, inoltre, è previsto uno showcooking e uno showfood dedicato alla pizza e al pane e alle altre eccellenze enogastronomiche di Marineo. La manifestazione, infine," conclude Carlo Greco, "includerà anche “Music and Bread”, un laboratorio che approfondisce il legame tra musica e cibo, con suoni e tradizioni legati al pane, curato dal cantautore e artista poliedrico locale Eligio Faldini insieme all’eclettico Max Potamo."

Gangi, sagra del cinghiale

 

La Mostra Mercato Agro-Zootecnica, finanziata dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura, e organizzata dall’Associazione Sant’Isidoro, giunge alla sua IX edizione, ed anche quest’anno sarà arricchita e completata dalla II Sagra del cinghiale madonita (Sus scrofa e tutte le varianti fenotipiche) e dalla presenza di numerosi espositori dei settori agro-alimentare e artigianato e di mezzi e attrezzature agricole e industriali.

L’evento sarà organizzato a Gangi presso il foro boario in c/da Magione nei giorni 18/19/20 – ottobre – 2024.


 

Scopo dell’associazione è la promozione e valorizzazione del patrimonio zootecnico, delle sue produzioni e del comparto agroalimentare in generale e la formazione e informazione, volta ad accrescere e migliorare le capacità tecniche e professionali di tutti gli attori de comparto.

La Mostra Mercato è la sintesi di tutto questo. Fiore all’occhiello dell’Associazione Sant’Isidoro, è una tre giorni annuale dove incontrarsi, confrontarsi e condividere sapere. Una vetrina ma anche un mercato in senso stretto. Passerella di animali appartenenti a diverse specie e razze sia da reddito che d’affezione, concorso interprovinciale ANACLI di bovini iscritti al Libro Genealogico delle razze Limousine e Charolaise e valutazione morfologica di ovini da latte che sarà curata dal Prof. Baldassarre Portolano dell’Università degli studi di Palermo. Con gli occhi rivolti alle generazioni future, la manifestazione si conclude, domenica, con la gara di valutazione morfologia per gli under 25.

Come nelle passate edizioni, il venerdì, subito dopo l’arrivo e la sistemazione degli animali e degli espositori, alle 17:30, con la presenza delle autorità, verrà inaugurata la mostra, mentre alle 18:30, insieme alla Dr.ssa Di Vina, medico veterinario ASP di Palermo e il Dr. Domenico Vicari, responsabile di laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, faremo quattro chiacchiere per parlare di razze autoctone siciliane, di Hen Power e galline utilizzate per la pet therapy ma anche di educazione sanitaria e sicurezza alimentare e per finire: “Il vero grande dilemma. Storia, miti, leggende, aneddoti, proverbi, attualità sul mondo delle galline”. La serata sarà animata dalla presenza del locale gruppo folk “Engium”.

Novità della seconda giornata, è la dimostrazione equestre, che vedrà sfilare, numerosi cavalieri e amazzoni dell’intero panorama siciliano; la dimostrazione sarà preceduta dalla presentazione del cavallo siciliano a cura del Prof. Salvatore Bordonaro, dell’Università degli studi di Catania, che parlerà di recupero, conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche equine ed asinine siciliane. La serata di sabato, invece, ospiterà la II Sagra del cinghiale madonita (Sus scrofa e tutte le varianti fenotipiche) che prevede la degustazione di piatti a base di carne di cinghiale madonita, preventivamente analizzate e controllate.

Come nelle passate edizioni, a cura della COLDIRETTI SICILIA, saranno organizzati per i bambini e ragazzi delle scuole, un corso di introduzione base per conoscere l’olio EVO e percorsi sensoriali.


cs degli organizzatori 

martedì 8 ottobre 2024

webinar "AgriCS: modelli di simulazione per il trasferimento delle conoscenze in agricoltura"


 

 

Il quarto webinar del ciclo "Come e quando innovare: strumenti a supporto delle scelte" dal titolo "AgriCS: modelli di simulazione per il trasferimento delle conoscenze in agricoltura" si terrà il 21 ottobre 2024 dalle 16:00 alle 17:00. Durante il webinar sarà presentata una piattaforma di strumenti di supporto decisionale per l’agricoltura realizzata dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (ERSA) nell’ambito della misura 1.2 del PSR 2014-2022 della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. 


 

 

La piattaforma è stata realizzata per veicolare i risultati della sperimentazione e le conoscenze in agricoltura attraverso una serie di applicazioni modellistiche. Include modelli sullo sviluppo di patogeni e parassiti delle colture e strumenti per l’irrigazione, la fertilizzazione e la simulazione degli effetti delle scelte tecniche e gestionali delle aziende agricole valutati in termini di impronta ambientale e bilancio energetico.  

Il webinar si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams. Per partecipare occorre registrarsi cliccando sul link seguente. Al termine della registrazione si riceverà in automatico al proprio indirizzo e-mail il link all'evento.

LINK DI REGISTRAZIONE 

lunedì 7 ottobre 2024

Misilmeri, Convegno studi Insula dulcis


A Misilmeri, il prossimo 25 ottobre si svolgerà il convegno studi su Insula dulcis

storia dello zucchero in Sicilia tra il XIV e il XV sec. C


La Sicilia è torna a scommettere sulla canna da zucchero. D’altronde, la storia della canna da zucchero (in dialetto ”cannamela”) è strettamente intrecciata con le vicende millenarie della Sicilia. La storia narra che gli Arabi introdussero nell’Isola la coltivazione della pianta e le tecniche di produzione dello zucchero, che rappresentò il primo sostituto del miele. Dopo la conquista dei Normanni, Federico II di Svevia potenziò la produzione dello zucchero, che divenne la più importante e redditizia attività di trasformazione di prodotti agricoli, tanto da essere definito “oro bianco”.

 

La produzione dello zucchero in tutta la Sicilia era tanto sviluppata che nella sola provincia di Palermo nel XIV secolo operavano più di 30 “trappeti” dove si spremevano le canne e si bolliva il succo che, per evaporazione, produceva lo zucchero. Le favorevoli condizioni climatiche che la Sicilia ha offerto per secoli a questa pianta e che si ritrovano in questa parte della Sicilia, dove estati calde si alternano a inverni miti, favoriscono una regolare crescita della pianta e una migliore qualità del succo da cui si produce il rum. La raccolta della canna avviene tra dicembre e aprile, in base al grado zuccherino raggiunto. Le canne vengono recise alla base, dove i culmi concentrano la maggiore quantità di componente zuccherina, eliminando le foglie e gli apici. Questi ultimi, correttamente conservati, possono essere ripiantati nel periodo primaverile per realizzare nuove piantagioni.

Le canne vengono ripulite dalle foglie e spremute con appositi macchinari che ne estraggono il succo, separandolo dalla bagassa, la fibra cellulosica che trova impiego in vari settori (biomasse, stoviglie ecologiche, concimi, etc). A questo punto inizia il processo di fermentazione che trasforma lo zucchero del succo in alcol e che può durare da 4 a 10 giorni. Durante questo periodo il succo viene controllato quotidianamente per verificare la progressiva conversione in alcol. Il declino della produzione di zucchero siciliano inizia nel 1600, a causa di cambiamenti climatici che, come affermano le fonti dell’epoca, ridussero notevolmente la disponibilità di risorse idriche, di cui ” la pianta è voracissima”. Nel giro di pochi decenni la coltivazione scomparve quindi dal resto dell’Isola, ma rimase solo ad Avola per volontà dei Marchesi Pignatelli Aragona Cortes che continuarono a produrre zucchero nel loro feudo.

A questo punto, l’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana non può non favorire lo sviluppo della filiera, ritornata di grande interesse per gli addetti ai lavori ma anche per gli intenditori, all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura

 Così l’Assessorato istituisce il Gruppo Tematico  già nel 2021   per Pianificare le scelte future al fine di programmare e mettere in campo le azioni necessarie a sostegno del settore, oltre che rafforzare le politiche di filiera, considerato il grande interesse anche per finalità alimentari, terapeutiche e nutraceutiche. Tra i compiti del Gruppo Tematico vi è quello di interagire con il mondo della ricerca, con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e con la Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, che di recente si è integrata con la Rete interregionale dei servizi allo sviluppo agricolo.


sabato 5 ottobre 2024

23ª Edizione del Fico d'India Fest

 Santa Margherita di Belice:12-13 ottobre 2024 "

 
𝐂𝐎𝐍𝐕𝐄𝐆𝐍𝐎
𝐋’𝐄𝐂𝐎𝐍𝐎𝐌𝐈𝐀 𝐂𝐈𝐑𝐂𝐎𝐋𝐀𝐑𝐄 𝐍𝐄𝐋 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐀𝐑𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐂𝐎𝐃𝐈𝐍𝐃𝐈𝐂𝐎𝐋𝐎
🗓️
𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟏:𝟎𝟎 // 𝐂𝐎𝐍𝐕𝐄𝐆𝐍𝐎 - "𝐿'𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜 𝐹𝑖𝑐𝑜𝑑𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑙'𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝐸𝑏𝑖𝑜𝑠𝑐𝑎𝑟𝑡 𝑃𝑙𝑢𝑠"
𝑇𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑆𝑎𝑛𝑡'𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜 - 𝑃.𝑧𝑧𝑎 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑜𝑡𝑡𝑖, 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑎 𝑀𝑎𝑟𝑔ℎ𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝐵𝑒𝑙𝑖𝑐𝑒 (𝐴𝑔)
🗓️
𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟑:𝟎𝟎 // 𝐋𝐔𝐍𝐂𝐇
📌
Saranno riconosciuti CFP ai Dottori Agronomi e ai Dottori Forestali. Saranno riconosciuti 4 CFP ai Periti Agrari e ai P.A.L.












Nell’Atlante ambientale dell’ISPRA tutti gli ecosistemi urbani italiani da ripristinare a partire dal 2031


              Superano il 28% i comuni italiani obbligati a ripristinare le proprie aree urbane a partire dal 2031. Si arriva a oltrepassare anche il 40% se, oltre ai centri e agli agglomerati urbani, si aggiungono anche i comuni periurbani pari all’11,6% del totale.

 


Lo mostra chiaramente una delle carte dell’”Atlante dei dati ambientali 2024” presentato questo pomeriggio a Torino dall’ISPRA durante la manifestazione “Terra Madre”. Anche al fine di supportare il percorso del Governo nella redazione del Piano nazionale di ripristino, la nuova edizione dell’Atlante tiene in considerazione quanto previsto dal recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), entrato in vigore il 18 agosto 2024, in base al quale tutti gli Stati membri dell’UE devono assicurare il ripristino di almeno il 20% delle aree degradate terrestri e marine, ed entro il 2050 di tutti gli ecosistemi degradati. Inoltre, il regolamento richiede che non ci sia nessuna perdita netta di spazi verdi e di copertura arborea nelle aree urbane fino al 2030 e un costante aumento della loro superficie totale a partire dal 2031. Le mappe individuano per la prima volta tutti gli ecosistemi urbani per i quali i Comuni dovranno assicurare il mantenimento dell’estensione complessiva (a partire dal 2024) e l’incremento, con azioni di ripristino (dal 2031), delle aree verdi e degli alberi, copertura arborea che solo per il 2,3% è collocata oggi in ambito urbano. Oltre agli ecosistemi urbani dovranno essere fatti interventi di ripristino anche in altri ambiti, come quelli agricoli, forestali, costieri, marini e fluviali. Allo stato attuale il 23,3% degli ecosistemi risentono di una frammentazione elevata, mentre quasi un quinto (17,5%) è a frammentazione molto elevata. Nel 74% degli habitat mappati da Carta della Natura, i sistemi ambientali in cui le attività antropiche risultano predominanti, come le coltivazioni e le aree costruite, sono più della metà del territorio nazionale (52%), mentre tra gli ambienti a maggiore naturalità risultano maggioritari gli habitat forestali e prativi (44%). La restante parte del mosaico ambientale (4%) è costituita da ambienti costieri, umidi e rocciosi. Non solo aree degradate: il lavoro, articolato in sei sezioni tematiche, contiene anche un’intera sezione dedicata ai cambiamenti climatici, dove le schede sullo stato del clima, sugli indicatori di impatto e sulle strategie di contrasto, offrono un quadro conoscitivo che consente la valutazione della situazione nazionale e locale. Ad esempio, per il clima è possibile analizzare la temperatura media annua registrata nel 2023, compresa tra i -1.9°C della stazione di Valtournenche - Cime Bianche (Aosta, 3018 m s.l.m.) e i 20.9 °C della stazione di Lampedusa o rilevare che il 2023 è stato il secondo anno più caldo della serie dal 1961, superato solo dal 2022, e il decimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma. Inoltre, le precipitazioni cumulate annuali nel 2023 sono state complessivamente inferiori di circa il 4% rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020, con riduzioni più marcate nelle aree occidentali del Nord e del Centro, in Sardegna, in Sicilia e nelle aree centro-meridionali di Puglia e Calabria, le aree del Paese che durante l’anno passato sono state soggette a persistenti condizioni di siccità. 

Inoltre, la carta della pericolosità idraulica, un’altra delle tavole presenti, evidenzia le aree più critiche del territorio nazionale. Su scala nazionale, si stima che ricadano in aree potenzialmente inondabili, per uno scenario medio di pericolosità (P2), l’11,8% delle famiglie, il 13,4 % di imprese e il 16,5% di beni culturali, con conseguente impatto economico e sociale. La progressiva impermeabilizzazione del suolo e la riduzione delle superfici di espansione delle piene acuiscono le conseguenze dei fenomeni alluvionali. Il consumo di suolo continua, infatti, a crescere, con una progressiva diminuzione della superficie destinata all’uso agricolo, perdita di biodiversità e aumento del degrado del suolo, con conseguenze che devono essere affrontate attraverso incisive azioni di ripristino. Dal cartaceo direttamente al digitale: tramite i QR Code inseriti in ogni scheda dell’Atlante è possibile collegarsi all’EcoAtlante, il portale interattivo sviluppato dall’ ISPRA dal quale si possono realizzare mappe nazionali e locali personalizzate e uniche nel loro genere, scaricare i dati del Sistema informativo nazionale ambientale e consultare i trend e le statistiche della “Banca dati degli indicatori ambientali” dell’Istituto. Con l’EcoAtlante, basterà sovrapporre le mappe provenienti dai diversi temi per creare una rappresentazione personalizzata e condividerla su siti, social, blog, insomma, ovunque si voglia. 


ECOATLANTE



ATLANTE 

giovedì 3 ottobre 2024

AKIS, ascolta il podcast

 Nella quinta puntata della serie di podcast dedicata al Piano Strategico italiano della PAC Anna Vagnozzi e Francesca Giarè, ricercatrici del CREA Politiche e Bioeconomia e della Rete Rurale Nazionale, ci parlano di AKIS

 


Insieme a Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA e Rete Rurale Nazionale e conduttore della serie, Anna e Francesca ci aiutano a navigare nell’affascinante e complesso mondo dell’AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System), dove cooperazione, formazione e conoscenza sono organizzate sinergicamente per fornire opportunità di crescita e innovazione per il sistema agricolo nazionale. Ne emerge un quadro ricco di opportunità per tanti operatori delle filiere, grazie ai nove interventi previsti nel PSP
Le domande: 
  • Cosa si intende per AKIS e perché è sostenuto nell’ambito della PAC? Cosa ha sostenuto nelle programmazioni precedenti? Quali risultati sono stati raggiunti? 
  • Quali sono gli strumenti a disposizione nel PSP 2023-2027? Chi può accedere ai fondi e in che modo? 
  • Cosa vi aspettate dall’implementazione degli interventi AKIS e quali sono le sfide per la loro implementazione? 

La biodiversità della vite.

 


Giuliana Cattarossi, Giovanni Colugnati

Colugnati&Cattarossi, 

Partner Progetto PER.RI.CON.E.

Finanziato dal PSR Sicilia 2024-2022 Misura 16



Il vino è il prodotto, colturale e culturale, di un insieme di fattori che, per semplicità, possono essere suddivisi in 3 macrogruppi:

- l’ambiente, le discipline interessate al suo studio in questo caso sono l’agronomia, la climatologia, la geologia;

- il vitigno (o i vitigni), aspetti esaminati dalla viticoltura, dall’enologia, dalla biologia;

- l’uomo, storia, archeologia, etimologia, antropologia sono alcune delle discipline che possono contribuire alla valorizzazione delle produzioni agricole, e del vino in particolare, di un territorio.

 


Come è stato chiarito in altri contributi, le scoperte archeologiche degli ultimi anni e le potenzialità della biologia molecolare permettono oggi di affrontare il problema dell’origine dei vitigni sotto una diversa prospettiva, partendo dalla determinazione dei rapporti genetici di parentela tra vite selvatica (Vitis vinifera L. ssp. sylvestris) e vite domestica (Vitis vinifera L. ssp. sativa). Diverse sono le caratteristiche distintive tra queste due sottospecie: la vite selvatica cresce spontaneamente nei corsi d’acqua dei Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo ed è una specie dioica con una rara presenza (5%) di individui ermafroditi, mentre la vite coltivata predilige ambienti aridi ed è caratterizzata da fiori completi capaci di autofecondarsi.

L’ermafroditismo e, quindi, l’autofecondazione rappresentano i caratteri di maggiore interesse agronomico che l’uomo ha selezionato per ottenere una produzione abbondante. Questo processo di selezione (domesticazione primaria), cioè di coltivazione della vite selvatica, sarebbe avvenuto nella regione tra Caucaso ed Iran, a cavallo del 40°parallelo, circa 8000 anni prima di Cristo, in piena era neolitica.

Studi recenti evidenziano l’importanza, per la diffusione della coltura della vite, di centri secondari di domesticazione nel resto del bacino del Mediterraneo, dove è ben documentata proprio la presenza di colonie di vite selvatica: ad esempio, nei fiumi e torrenti della Sardegna è evidente la presenza di numerosi individui, di ambo i sessi, di questa specie botanica.

Ma quale è il rapporto delle popolazioni dell’isola con questa specie? E quale il contributo dato alla diffusione del vino, della coltura della vite e alla selezione dei vitigni provenienti dall’Occidente mediterraneo e oggi diffusi in tutti gli areali vitivinicoli del mondo?

Le teorie tradizionali sull’origine e la diffusione della vite ipotizzano fondamentalmente un centro di domesticazione primaria dal quale la vite si sarebbe diffusa nel resto del mondo conosciuto.

La vite coltivata (Vitis vinifera L., ssp sativa) si sarebbe originata dalla vite selvatica (Vitis vinifera L., ssp sylvestris) (Arnold, 1998). Quest’ultima è presente in natura con esemplari maschili e femminili (è una specie dioica); gli ermafroditi (hanno cioè un fiore capace contemporaneamente di produrre polline e di riceverlo) sono presenti solo in piccola percentuale. I vitigni coltivati sono in gran parte ermafroditi.Questo garantisce, naturalmente, una produzione maggiore e costante rispetto alle varietà selvatiche. Infatti, i fiori delle piante selvatiche femminili, hanno necessità di avere individui maschili nelle vicinanze, produttori di polline, per vedere fecondati i loro fiori e quindi avere abbondante produzione di frutti.

Pertanto, il processo di domesticazione, cioè di scelta dei migliori vitigni selvatici e della loro coltivazione da parte dell’uomo, è consistito nel prendere e coltivare gli individui selvatici più produttivi, propagando soltanto il materiale vegetale degli individui interessanti.

L’ermafroditismo e l’autofecondazione sono quindi i caratteri di maggiore interesse agronomico che, fin dal neolitico, l’uomo primitivo ha selezionato nel processo di domesticazione, poiché ciò garantiva una sicura ed abbondante produzione.

Ricordavamo che i più recenti studi relativi alla domesticazione della vite tendono a porre questo avvenimento nella regione tra Caucaso ed Iran, a cavallo del 40° parallelo dell’emisfero settentrionale, circa 8000 anni prima di Cristo (Mc Govern, 2003). La teoria classica considera il fenomeno della domesticazione come un momento ben preciso, localizzato nel tempo una volta per tutte. Anche se questo è un aspetto che contrasta, in realtà, con la logica: in un’epoca in cui le fonti alimentari erano piuttosto scarse, appare difficile pensare che le diverse comunità umane del Mediterraneo non conoscessero e, quindi, non utilizzassero una risorsa alimentare come questa. E’ quindi molto più semplice pensare ad un’origine policentrica dei vitigni coltivati. Infatti, se l’ipotesi dell’origine monocentrica della vite, con la sua diffusione verso ovest, fosse vera tutte le varietà di vite sarebbero imparentate fra di loro e avrebbero un genitore (o pochi genitori) comuni.

In realtà i risultati di diverse equipe multinazionali di ricercatori che, utilizzando le più moderne metodologie della biologia molecolare hanno esaminato i vitigni coltivati nelle diverse aree del Mediterraneo e dell’Europa, confrontandoli inoltre con quelli delle viti selvatiche delle diverse aree

(Arroyo et al., 2006), sembrano confermare proprio l’ipotesi di un’origine policentrica. Infatti le indagini biologico molecolari portano a raggruppare i vitigni in tre gruppi in base alla zona di origine: il Mediterraneo orientale (per le varietà greche e turche), il Centro Europa (per le varietà francesi e tedesche) e il Mediterraneo occidentale.

Da questi dati si può supporre che se la domesticazione della vite è un fenomeno che, da un punto di vista temporale, è avvenuto prima nel Caucaso - ed effettivamente in quest’area sembrano aversi i primi riscontri archeologici dell’utilizzo della vite da parte dell’uomo – anche in altre aree del Vecchio Mondo, in diversi periodi e ripetuti nel tempo, si sono avuti fenomeni di domesticazione.

Ogni vitigno è quindi il risultato di una interazione particolare tra uomo e ambiente, nella sua accezione più ampia un vero e proprio prodotto culturale.


martedì 1 ottobre 2024

Sagra del ficodindia e della mostarda a Camporotondo Etneo

 

Il 5/6 ottobre in via Umberto

Il 12/13 ottobre a Camporotondo Etneo 

frazione di Piano Tavola piazza Abadessa

 

 

Nell'ottica della valorizzazione delle produzioni agricole e dei prodotti agroalimentari della Sicilia, identitari della nostra terra, per la loro valorizzazione e promozione, con l'obiettivo di programmare e sviluppare le produzioni agricole e agroalimentari di rilievo regionale, per una promozione mirata ai mercati interni Ue o extra europei.   

Il Comune di Camporotondo Etneo propone la programmazione della “Sagra della mostarda e del ficodindia”, quest’ultimo frutto tipico della zona dove trova l'habitat ideale per il proprio sviluppo, l'evento è finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura


 

Il ficodindia, con le sue possibili trasformazioni e commercializzazioni con la tipica mostarda da esso ricavata, è uno dei simboli della Sicilia da ritrovarlo, sovente, come simbolo turistico rappresentativo dell'isola

Quattromila gli ettari dedicati alla coltivazione della pianta, da decenni radicata nella cultura gastronomica dell’isola che ha portato alla nascita di una nuova realtà di tutela e promozione di questo frutto come il “Distretto Produttivo del Ficodindia di Sicilia”.

L’obiettivo della Sagra è la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche e di qualità dell'Etna, nello specifico “Il Ficodindia dell'Etna”, della sua lavorazione/trasformazione e delle attività commerciali ad essa correlate. Tutto ciò anche attraverso la realizzazione d’iniziative di eventi di aggregazione socio - turistica in grado di divulgare e far apprezzare, a nuove potenziali consumatori, operatori specializzati nel commercio e nella vendita, la bontà dell'eccellenza enogastronomiche derivate dal prodotto primario al di fuori dei suoi naturali confini territoriali.

Inoltre, tale evento, ha come altro obiettivo quello di coinvolgere non solamente l'intera cittadinanza locale, bensì anche i comuni limitrofi al fine di dare un valore aggiunto e un vantaggio competitivo all'intero sistema delle attività economiche e dei comparti produttivi, cercando di avvicinare i giovani a tradizioni che, se non valorizzate, potrebbero andare perdute perché sedimentate solo memoria storica dei nostri anziani. Tale evento si svilupperà in quattro appuntamenti con due giornate nel centro di Camporotondo Etneo, e due nella frazione Piano Tavola, entrambi appuntamenti con percorsi enogastronomici, degustazioni, street food e spettacoli musicali per una strategia di comunicazione mirata a divulgare i consumi salutistici e l’acquisto dei prodotti tipici che avrà come protagonisti i produttori, i commercianti, i ristoratori e gli esercenti di tutte quelle attività di consumo che saranno coinvolte nell'iniziativa. In evidenza il marchio identificativo della Sicilia come regione europea della gastronomia 2025, la prima in Italia ad ottenere questo prestigioso riconoscimento internazionale assegnato dall'International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat)

Biostimolanti in Campo: le visite alle parcelle fanno il tutto esaurito

 

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informatore agrario  


A Menfi la ventiseiesima edizione di Inycon

  degustazioni di olio e vino, urban tour ed un grande Talk show su Sicilia Regione Europea della Gastronomica 2025

 

 Tutto pronto per Inycon che ritorna a Menfi dopo 5 anni: Da Venerdì 4 a Domenica 6 Ottobre 2024Menfi, Città Italiana del Vino 2023 

La manifestazione  nata agli inizi degli anni 90 frutto delle sinergie tra Comune e Cantine Sociali Settesoli, con il sostegno economico della Assessorato Regionale all’Agricoltura,  per promuovere il territorio e il giacimento enogastronomico.

 

Il progetto finanziato dall’Assessorato Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea,  prevede le seguenti iniziative.

La mattinata di sabato sarà dedicata al Talk show accreditato dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia intitolato "Sicilia, Regione Europea della Gastronomia 2025: come integrare il turismo e la gastronomia per promuovere lo sviluppo regionale". Durante il talk interverranno figure di rilievo nel panorama enogastronomico e turistico siciliano. Massimo Todaro, presidente del Distretto di Qualità Sicilia (DOS Sicilia), Giuseppe Bursi, vicepresidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e presidente delle Cantine Settesoli, Francesca Planeta, presidente di Planeta Estate, Marilena Barbera, vignaiola delle Cantine Barbera, Ludovico Giambrone, componente dell’Ufficio di Gabinetto dell’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Alberto Pulizzi, dirigente generale del Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea, Alessandro La Grassa, direttore del GAL Valle del Belice, Monica Coluccia, critica del vino, Angelo Bulgarello, assessore al Turismo di San Vito Lo Capo, Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura, e Calogero Foti, capo di Gabinetto dell'Assessorato Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea.

Nel pomeriggio del sabato e della domenica gli Urban Tour, percorsi tra le eccellenze e i tesori della città, mentre tutti i giorni sarà aperto il Villaggio enogastronomico con esposizioni e degustazioni dei prodotti gastronomici di eccellenza, con la presenza di diverse cantine del territorio.

Spazio anche all’olio, con 2 corsi, tenuti da Carmen Bonfante e Damiano Licata, su “Approccio alla conoscenza dell’Olio EVO”, in programma sabato e domenica presso Casa Planeta

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