martedì 24 settembre 2024

Peppe Giuffrè e il Gal Terre Normanne protagonisti al G7 di Siracusa

  

Un giacimento di Born in Sicily protagonista al  G7
Granite, anelletti, busiate. Gal Terre Normanne protagonista con show cooking e degustazioni al DiviNazione Expo in corso fino al 29 settembre a Siracusa all'interno del G7 Agricoltura e Pesca, summit internazionale con rappresentanti istituzionali di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito e di nove Stati africani. Il Gruppo di azione locale con sede a Santa Cristina Gela, in sinergia con il Dipartimento regionale Agricoltura (Servizio 3), è presente con uno spazio a cura dallo chef Peppe Giuffrè per promuovere le eccellenze agroalimentari della Sicilia nell'ambito del progetto Sapori Mediterranei.

Il primo show cooking, domenica, ha visto protagonista un timballo di anelletti conditi con salsa di pomodoro e ricoperti da una parmiciana di tuma e pecorino. La ricetta è stata preceduta da una freschissima granita di limoni sormontata da un caramello di mandorle con frammenti di basilico. L'indomani è stata la volta di un altro piatto tipico dell'eccellenza agroalimentare della Sicilia: busiate con pesto di pomodoro, aglio, olio, basilico e mandorle. Lo chef Peppe Giuffrè, coadiuvato da Mariella Cascio e da tutta la squadra di cucina, ha illustrato davanti a una folta platea l'antica tecnica di lavorazione degli ingredienti effettuando anche una dimostrazione con il mortaio di legno alla presenza, tra gli altri, del dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura Dario Cartabellotta.      

"Siamo orgogliosi - dicono il direttore tecnico del Gal Francesco Rossi e il direttore amministrativo Giuseppe Sciarabba - di partecipare attivamente a un appuntamento di rilievo mondiale che offre un’occasione straordinaria di promozione delle eccellenze alimentari della Sicilia anche in chiave di sicurezza, sostenibilità e sviluppo dei territori per contribuire al benessere delle comunità locali".

Il secondo show cooking del Gal Terre Normanne inserito nel programma ufficiale della manifestazione è previsto venerdì 27 alle 13, in collaborazione con la cantina Bruchicello. Il terzo sarà sabato 28, sempre alle 13, con i vini Le Sette Aje. Le attività si svolgono all'interno dello stand della Regione Sicilia, 400 metri quadrati che riproducono i mercati storici dell'Isola, testimoni autentici dell'identità culturale di una terra che con i suoi sapori e profumi valorizza il suo straordinario patrimonio agroalimentare.  
GAL Terre Normanne - PSR Regione Sicilia
Ufficio stampa-comunicazione: 3351786936

L’ipotesi ermafrodita…e tante altre ipotesi.

Giuliana Cattarossi, Giovanni Colugnati

Colugnati&Cattarossi, Partner Progetto “PER.RI.CON.E.”


Parafrasando la cosiddetta “ipotesi paleolitica” sulla scoperta del vino, per descrivere come si giunse alla prima domesticazione della vite da parte dell’uomo si dovrebbe parlare di “ipotesi ermafrodita”. Come è noto, i botanici suddividono la Vitis vinifera in due sottospecie: la Vitis vinifera subsp. silvestris, ossia la vite selvatica che cresce naturalmente dal Portogallo al Tagikistan, lungo i maggiori fiumi continentali dell’Europa occidentale e nell’Africa del Nord (Arnold et al 1998), e la Vitis vinifera supsp. vinifera (detta anche sativa), ossia la vite eurasiatica coltivata.

I tratti morfologici delle due sottospecie sono spesso sovrapponibili, e la stessa validità di questa distinzione botanica potrebbe essere opinabile, poiché è probabile che le differenze siano scaturite più dalla selezione umana che da un processo evolutivo naturale.

La caratteristica in cui la vite selvatica differisce di più da quella coltivata è il sesso dei fiori: la silvestris è una sottospecie dioica, il che significa che tutti i fiori della stessa pianta sono o staminati (maschili) o pistillati (femminili); la vinifera, invece, è una pianta ermafrodita, vale a dire che possiede fiori sia staminati che pistillati. Tuttavia, anche una piccola percentuale della silvestris è ermafrodita, e sicuramente fu da questo “vivaio” trasse origine la domesticazione umana della vite.

Per garantire un approvvigionamento sufficiente di uva ed evitare il pericolo di arrampicarsi sugli alberi, ben presto l’uomo (o la donna) del Mesolitico o Neolitico cercò di coltivare la vite selvatica, o seminandone i semi, o interrandone delle talee, proprio come la Vitis vinifera fa spontaneamente in natura (nel processo chiamato “propaggine”). Scegliendo una pianta maschile, la vite non avrebbe mai fruttificato, e quindi sarebbe stata presto abbandonata. Scegliendo una pianta femminile, questa avrebbe fruttificato solo se nelle sue vicinanze si fosse trovata una pianta maschile in grado di fecondarla per impollinazione, altrimenti anche questa pianta sarebbe rimasta sterile e inutilizzabile.

Ma scegliendo una pianta ermafrodita, la “vendemmia” era assicurata ogni anno (gli acini di solito si producono per autogamia), e proprio quelle piante furono conservate e coltivate. È per questo che, con molta probabilità, la domesticazione della vite avvenne partendo da quel 2 o 3 percento di viti selvatiche ermafrodite che di solito si osservano nelle popolazioni naturali, ed è questa la nostra “ipotesi ermafrodita” sulle origini della viticoltura. Successivamente, le viti addomesticate furono propagate per seminazione o per talea, e per vari millenni l’uomo ha continuato a selezionare attivamente quelle con gli acini e i grappoli più grandi, col contenuto zucherino più alto o con particolari aromi, dando vita a quell’enorme molteplicità morfologica che oggi osserviamo nelle circa 10.000 varietà di uva conosciute sul Pianeta.

La maggior parte degli ampelografi, archeologi, botanici e genetisti della vite concordano che le origini della viti-vinicoltura (che comprende sia la coltivazione della vite, sia la produzione del vino) siano da collocare in quello che si può definire “il triangolo fertile della vite”, un vasto altipiano che si estende tra la catena dei monti Tauri nella Turchia orientale, i versanti settentrionali dei monti Zagros nell’Iran occidentale, e il massiccio del Caucaso (Georgia, Armenia e Azerbaigian). Il noto botanico e genetista russo Nikolai Ivanovich Vavilov (1926) postulò che l’area di maggiore diversità morfologica corrisponde di solito al punto di origine di una coltura.

Partendo da quest’ipotesi, il suo allievo Aleksandr Michailovich Negrul (1938) giunse alla conclusione che la “terra d’origine” della viticoltura fosse o la regione transcaucasica (ossia l’area compresa fra il mar Nero e il mar Caspio, che si estende dal Caucaso Maggiore ai confini turco e iraniano, comprendendo le repubbliche della Giorgia, Armenia e Azerbaigian), oppure l’Anatolia meridionale (la parte asiatica della Turchia), poiché è in queste due regioni che si osserva la maggiore diversità naturale all’interno della specie Vitis vinifera. Uno studio recente sul DNA finalizzato a scoprire dove e quando fosse stata addomesticata per la prima volta la vite selvatica eurasiatica, fu ribattezzato scherzosamente come “Ipotesi di Noè” (McGovern 2003), sia parafrasando la più famosa “ipotesi di Eva” formulata per la specie umana, in base alla quale sarebbe possibile risalire a un’unica progenitrice tramite il DNA mitocondriale, sia in omaggio alla leggenda che attribuisce a Noè la decisione di piantare il primo vigneto sul Monte Ararat (un massiccio vulcanico nell’odierna Turchia sul quale si sarebbe arenata l’arca di Noè, ma dove non si sono mai viste viti coltivate o selvatiche). Certo è che varie analisi sulle correlazioni fra le sottospecie silvestris e vinifera su campioni prelevati in tutti i paesi eurasiatici hanno confermato l’ipotesi dell’area mediorientale come zona d’origine della domesticazione della vite (Myles et al. 2011). Inoltre, dalle indagini focalizzate sul “Triangolo fertile della vite” è emersa la stretta parentela genetica tra le viti selvatiche locali e le varietà coltivate tradizionalmente in Anatolia meridionale, Armenia, Georgia e anche nell’Anatolia meridionale, avallando l’idea che proprio le sorgenti del Tigri e dell’Eufrate nei monti Tauri siano la zona più probabile in cui collocare la prima domesticazione della vite (Vouillamoz et al. 2004).

Quest’ipotesi, del resto, si concilia bene col fatto che in questa parte dell’antica Mesopotamia prosperano tuttora popolazioni naturali di vite selvatica, e con una moltitudine di tracce rinvenute da McGovern (2003) - risalenti al Neolitico (10500-6000 anni fa) e alla prima Età del Bronzo (10.000 – 5.000 anni fa) - sulla presenza di Vitis vinifera, sia selvatica che coltivata, nei siti archeologici ubicati lungo i corsi superiori del Tigri e dell’Eufrate, alle pendici dei monti Tauri (per esempio Çayönü a Nord-Ovest di Diyarbakır, Hacinebi, Hassek Höyük, Korucutepe, Kurban Höyük, Tepecik e altri). Della stessa area fa parte la regione di Karacadağ, nella parte settentrionale della “Mezzaluna fertile”, che da recenti studi archeologici e genetici emerge come nucleo centrale della domesticazione di diverse colture agricole primarie, come il farro monococco, il pisello, il cece, la lenticchia, il farro dicocco e la segale (Salamini et al. 2002).




Mostra ‘Cento piatti per ricordare’


GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE, DALLE ORE 17.30


  presso la sala ‘Cavallerizza’ di Palazzo Sant’Elia - Via Maqueda 81, Palermo, si terrà l’inaugurazione della mostra ‘Cento piatti per ricordare’, patrocinata da Città metropolitana di Palermo, Assemblea regionale siciliana, Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, e Associazione collezionisti piatti del Buon Ricordo.


Al centro della serata l’esposizione della collezione privata di Claudio Cimò, coordinatore e promotore dell’evento, organizzato, con la partecipazione di Felice Macchi - Presidente dell’Associazione collezionisti del Buon Ricordo - al fine di una piena valorizzazione e comprensione del patrimonio culinario agroalimentare, oltre che artistico e culturale, della Sicilia, nominata per il 2025 Regione europea della gastronomia.

L’inaugurazione sarà accessibile solo tramite invito o accredito, mentre la mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico a partire da venerdì 27 settembre e fino a domenica 29.

Per accreditarsi giornalisti e ospiti inviare una mail a claudio.cimoEXT@clarios.com

lunedì 23 settembre 2024

Nebrodigusto

 

A Settembre tra il 27 e il 30 - nel borgo di Alcara li Fusi, cuore del Parco dei Nebrodi - torna la manifestazione che porta le migliori aziende siciliane produttrici dell’Agroalimentare e i più bravi Chef a incontrare il pubblico. L'evento è finanziato dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura.


Una iniziativa unica, per lopportunità che offre di poter interloquire, oltre che degustarne i piatti, con gli Chef più famosi.

Nell’edizioni precedenti hanno brillato le Stelle” di Pino Cuttaia ,Tony lo Coco, Celestino Drago,  Vincenzo Candiano, Penelope Musolino, Salvo Sanfilippo. Altri protagonisti sono stati i partecipanti siciliani alle varie edizioni di MASTERCHEF ed i più qualificati Chef siciliani: Le Chef dellAntica Filanda, Franco Agliolo, Salvatore Armeli e Giovanna Costanzo, Tindaro Ricciardo, Pino Drago, Giuseppe Nardo, Nato Micale. PASTRY CHEF, ENOLOGI e altri personaggi del mondo del gusto”: da Pietro di Noto, gelatiere e personaggio Tv a grandi pasticceri come Eleonora Cavaliere, Lidia Calà ,Filippo Nici, Santo Mancuso, Cono Serio, Gaetano Lipari, Isabella Catalano e Giuseppe Ciancio; Luisa Agostino, il cui Prosciutto di Suino Nero La Paesanella” è super-premiato; Camillo Privitera, ( Associazione Italiana Sommelier) e molti altri ancora.

Per ledizione 2024 saranno mantenuti i successi ottenuti finora nella promozione del Settore Agro-Produttivo Siciliano e lalto livello qualitativo delliniziativa.

Lantico e bellissimo borgo di Alcara li Fusi (400 mt/slm, 16 km da SantAgata di Militello) anche questanno si trasforma in una Piazza del Gusto”, nella scenografica piazza San Nicolò Politi.

Qui saranno realizzati i vari appuntamenti: presentazione di Prodotti, Tavole Rotonde e talk-show, live-cooking con Chef famosi, degustazioni, premiazioni. Il Salotto mediatico” sarà il punto dincontro tra i Produttori, Maestri del Gusto, Esperti di Agroalimentare, Enogastronomia ed i Mass-Media, per raccontare liniziativa e consentire al pubblico presente di interagire con i protagonisti.

Il Programma prevede:

1. Presentazioni ed esposizioni dei Prodotti Agroalimentari Tipici e dEccellenza della Sicilia.

2. Degustazioni guidate delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche siciliane.

3. Workshop | Convegni | Incontri di settore.

4. Talk-show | Interviste | Panel di prodotto.

5. Live Cooking | Premi ed Eventi speciali.

Tra i Protagonisti: Prodotti e Produttori dellAgroAlimentare siciliano deccellenza. Le Carni di qualità, i Prodotti Caseari (che qui hanno una tradizione millennaria), i Vini e lOlio delle 3 Valli, i prodotti della Filiera del Grano e quelli dallOrto Sicilia (trasformazioni e conserve tipiche); le Tradizioni Enogastronomiche più significative. Speciali Focus” poi per le tipicità dei Nebrodi con un evento speciale: Chef a Scuola” per portare ai ragazzi lamore per la buona alimentazione.

I Personaggi che animeranno NebrodiGusto2024 come sempre sono selezionati tra gli esperti più qualificati, maestri del gusto e chef famosi, buyers e produttori, rappresentanti dei mass media, non solo di settore... Tra i tanti possiamo citare: lo Chef-star Michele CANNISTRARO, vincitore di MasterChef All Stars; la Chef Penelope, dallo staff Heinz BECK; Paolo ROMEO, Chef e Presidente Associazione Cuochi e Pasticcieri Messina, lo Chef Filippo LEMBO (Ristorante La Scogliera, Piraino); Santo MANCUSO, Pastry-Chef di successo al Festival di Sanremo, vincitore del titolo per la migliore Pizza Dolce” del mondo ,Filippo NICI (Premiato per il migliore Panettone Italiano); il gruppo dei Buyer con Emiliano FRANCHINA, che fa conoscere i migliori prodotti siciliani nel mondo; Gianfranco CHIRICHILLI, fotografo (autore dei servizi dei Vip in cucina, pubblicati sulle più diffuse riviste italiane) e tanti altri personaggi ancora che animeranno le giornate di NebrodiGusto2024.

domenica 22 settembre 2024

Agave Sisalana al G7 di Ortigia

 

Il Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana,   ha istituito il Gruppo Tematico Biodiversità all’interno della Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura

Saremo presente al G7 Divinazione expo24

 Ringraziamo Paolo Salanitro, Benedetto Rotelli e l'ing. Vincenzo Marino, per aver posto l’attenzione versa una pianta dei mille usi  qual'è l'agave


 Infatti, la foglia dell'Agave sisalana contiene al suo interno una delle più resistenti fibre lignocellulosiche del mondo vegetale denominata Sisal, utilizzata nel campo tessile, in agricoltura, in edilizia, nell'automotive, nella marineria e mitilicoltura.mentre il succo contiene preziosi fitocomplessi studiati attualmente in laboratorio per colpire le cellule di osteosarcoma, ricerca proposta dall'Associazione Aurora Tomaselli in collaborazione con Aboca spa, Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma ed Istituto Ortopedico "Rizzoli" di Bologna.

 Il gruppo  Tematico Biodiversità conta attualmente 318 stakeholder 

 

giovedì 19 settembre 2024

L' uso pratico dell'IA

 

“Communicating the use of artificial intelligence in agricultural and environmental research”. L'uso dell'IA nella ricerca è aumentato dal 2017 ad oggi, infatti vengono pubblicati annualmente oltre 100.000 manoscritti che utilizzano l'IA nell'ambito della scienza e dell'ingegneria e ben 20.000 appartengono ai settori agricolo e ambientale. L’articolo, a cura di numerose università americane si pone l’obiettivo di una comunicazione chiara sull’utilizzo dell'IA, fornendo linee guida e punti di discussione alla comunità scientifica per garantire una comunicazione efficace nelle pubblicazioni di ricerca agricola e ambientale.

Le tecnologie trasformative come l'intelligenza artificiale (IA) rendono i compiti difficili più accessibili e convenienti. Dal 2018, l'uso dell'IA nella ricerca è aumentato drasticamente, con tassi di pubblicazione annuali da 3 a 5 volte superiori rispetto al periodo pre-2017. Attualmente, vengono pubblicati annualmente >100.000 manoscritti che utilizzano l'IA nell'ambito della scienza e dell'ingegneria e >20.000 di questi appartengono ai settori agricolo e ambientale. Data l'entità dell'uso, è essenziale una comunicazione chiara su come viene utilizzata l'IA e su come aiuta a far progredire la conoscenza scientifica. Una comunicazione chiara è forse più necessaria con l'IA rispetto alle tecnologie precedenti a causa del suo ampio e flessibile spettro di usi, della natura "black-box" degli algoritmi di apprendimento profondo e dei dibattiti in corso riguardanti il ​​potere predittivo dell'IA rispetto alla conoscenza di teorie e modelli meccanicistici e basati sui processi basati sui principi primi. In questo commento, forniamo linee guida e punti di discussione alla comunità scientifica per garantire una comunicazione trasparente ed efficace della ricerca sull'IA nelle pubblicazioni di ricerca agricola e ambientale.

Idee fondamentali

Ogni anno vengono pubblicati oltre 100.000 manoscritti che riguardano l'INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IA) nei più ampi campi della scienza e dell'ingegneria.

Ogni anno vengono pubblicati oltre 20.000 manoscritti sull'intelligenza artificiale nei settori agricolo e ambientale.

Raccomandazioni per affrontare le insidie ​​della comunicazione man mano che l'intelligenza artificiale diventa sempre più integrata nella forza lavoro scientifica.

1 SVILUPPI TECNOLOGICI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Mentre gli esseri umani si sforzano di esplorare e comprendere l'universo fisico, gli sviluppi tecnologici sono imminenti ed essenziali. Negli ultimi 60 anni, le persone hanno sviluppato invenzioni trasformative, come la calcolatrice portatile, il personal computer, Internet, la posta elettronica, i motori di ricerca, i social media, le enciclopedie online gratuite e moderate dagli utenti, i satelliti, le applicazioni per smartphone georeferenziate in tempo reale, i droni, la biotecnologia e l'intelligenza artificiale (IA), dove l'IA include sia i tradizionali modelli di apprendimento automatico per l'elaborazione di grandi set di dati strutturati o non strutturati (ad esempio, reti neurali e alberi decisionali) sia i più recenti modelli di IA generativa come i grandi modelli linguistici (LLM) come ChatGPT, Claude, LaMDA e LLaMA e la generazione di immagini come DALL-E. Queste invenzioni si sono verificate nell'arco di vita umano medio. Inoltre, sono trasformative perché rendono i compiti complessi più accessibili e convenienti per il grande pubblico e aiutano l'esplorazione scientifica per la conoscenza.

L'intelligenza artificiale è lo sviluppo tecnologico più recente e può fornire un livello di accessibilità ed efficienza senza precedenti nel completamento delle attività quotidiane, nella creazione di nuovi materiali/prodotti e nell'offerta di opportunità per scienziati e ingegneri di esplorare nuove vie della scienza. Ad esempio, l'intelligenza artificiale può colmare lacune che sfuggono alle tecnologie di misurazione all'avanguardia a causa di limitazioni dei sensori, difficoltà di calibrazione, costi elevati o dipendenza dalla scala (Acharya et al., 2022 ; Bandai & Ghezzehei, 2021 ; Leng et al., 2023 ; Nearing et al., 2024 ). L'intelligenza artificiale può anche fornire previsioni stocastiche per colmare lacune concettuali in parte o completamente per teorie in corso, misurazioni basate sui primi principi e modelli meccanicistici o basati sui processi (Dang et al., 2020 ). Inoltre, l'intelligenza artificiale ha accelerato lo sviluppo e le prospettive per l'adozione diffusa di sistemi autonomi (Gackstetter et al., 2023 ).

Nonostante i numerosi potenziali benefici dell'uso dell'IA nella ricerca, scienziati e ingegneri sono addestrati a mantenere un sano livello di pazienza e cautela finché il comportamento, i punti di forza e le debolezze di qualsiasi nuova tecnologia non vengono esaminati in modo esaustivo attraverso esperimenti e documentazione. Anche le considerazioni etiche e sociali devono essere valutate e affrontate nella comunità scientifica. Di conseguenza, sono emerse di recente opinioni disparate tra gli individui sull'uso dell'IA nella ricerca e nell'istruzione in classe per la formazione della prossima generazione di scienziati e ingegneri (Dempere et al., 2023 ; Messeri & Crockett, 2024 ; O'Shaughnessy et al., 2023 ; Selber, 2023 ). Tuttavia, l'uso etico e il controllo di qualità nella ricerca potenziata dall'IA probabilmente miglioreranno man mano che i professionisti acquisiranno esperienza e si muoveranno verso un consenso su come accettiamo l'uso dell'IA nelle operazioni quotidiane, come con calcolatrici, personal computer e Internet. In definitiva, una comunicazione chiara tra ricercatori è essenziale per comprendere in che modo l'intelligenza artificiale sta facendo progredire le nostre conoscenze scientifiche e per stabilire una serie di valori accettati per l'uso dell'intelligenza artificiale nella ricerca.

 

2 USO DELL'AI NELLA RICERCA AGRICOLA E AMBIENTALE

Il tasso di adozione della ricerca sull'IA nelle pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria è aumentato bruscamente dal 2018 (Figura  1A ). A partire dal 2023, oltre 100.000 manoscritti che coinvolgono l'IA vengono pubblicati ogni anno nei vasti campi della scienza e dell'ingegneria, con oltre 20.000 dai campi agricolo e ambientale in base alla Web of Science Core Collection di Clarivate (Figura  1A,B ; Clarivate, 2024 ). Prima del 2018, le pubblicazioni che coinvolgono l'IA erano 3-5 volte inferiori ai numeri attuali. Dal 2003 al 2017, l'aumento medio del tasso di adozione annuale dell'IA è stato di 260 articoli all'anno, mentre dal 2018 al 2023, il tasso è cambiato di un ordine di grandezza a 2800 articoli all'anno nelle scienze agricole e ambientali (Figura  1B ). Tendenze simili si sono verificate nelle sottodiscipline di agronomia, scienze delle colture, scienze del suolo, scienze ambientali, ingegneria agricola e ingegneria dei sistemi biologici (Figura  1C ). È interessante notare che il tasso di adozione è sembrato rallentare nelle scienze e nell'ingegneria nel corso del 2023 (Figura  1A–C ). Sebbene il rallentamento sia stato inaspettato, la tempistica coincide con l'introduzione degli LLM al grande pubblico e alla comunità di ricerca. Il repentino cambiamento del tasso potrebbe essersi verificato quando i ricercatori hanno rivolto la loro attenzione all'apprendimento di nuovi modi per integrare gli LLM nella loro ricerca. Se fosse vero, allora ci aspettiamo che i tassi di adozione tornino o aumentino oltre i tassi osservati immediatamente prima del 2023.

 


 
FIGURA 1

 

Prevalenza dell'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nelle pubblicazioni in tutte le discipline. Numero di pubblicazioni annuali che utilizzano l'IA o l'apprendimento automatico in Web of Science (WOS; Clarivate, 2024 ). Termini di ricerca inseriti il ​​27 marzo 2024, all'interno della WOS Core Collection, incluse tutte le edizioni, tutti i campi di ricerca e il filtro per includere solo articoli, articoli di revisione, articoli di accesso anticipato e documenti di atti. Termini di ricerca per l'uso dell'IA o dell'apprendimento automatico inclusi ("intelligenza artificiale" O IA O "apprendimento automatico"). Questi termini sono stati quindi filtrati per documenti di varie discipline includendo l'operatore booleano AND. (A) Termini di filtraggio disciplinari per scienza e ingegneria inclusi (scienza O ingegneria). (B) Termini di filtraggio disciplinari per agricoltura e scienze ambientali inclusi (agricoltura O agronomia O agronomico O raccolto O suolo O ambientale O "ingegneria agricola" O "ingegneria biologica" O biosistemi); per agricoltura incluso (agricoltura); per scienze ambientali incluso (ambientale). (C) Termini di filtraggio disciplinari per Agronomia inclusi (agronomia O agronomico); per Scienze delle colture incluso (coltura); per Scienze del suolo incluso (suolo); per Ingegneria agraria incluso (agricoltura E ingegneria); per Ingegneria dei biosistemi incluso (ingegneria) E (biologico O biosistema). La linea rossa verticale segna l'anno in cui il tasso di pubblicazione annuale mediante intelligenza artificiale o apprendimento automatico è cambiato per più discipline all'interno dell'agricoltura e delle scienze ambientali.

        

Le eccellenze enogastronomiche siciliane al Cous Cous Fest


Si chiama “Sicilia terra d’eccellenza” l’iniziativa volta alla valorizzazione dei prodotti agricoli, alimentari ed eno-gastronomici promossa dall’assessorato dell'Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana che si svolgerà nell’ambito della 27\esima edizione del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale in programma dal 20 al 29 settembre 2024 a San Vito Lo Capo (Trapani).  E’ Grains of peace, granelli di pace, lo slogan di questa edizione che ribadirà, anche quest’anno, il messaggio di pace e unione tra i popoli che da sempre è il cardine della manifestazione. Chef provenienti da 10 Paesi del mondo, ospiti e artisti saranno a San Vito Lo Capo per una dieci giorni di appuntamenti, sfide di cucina, degustazioni, concerti e incontri culturali. 

La rassegna è organizzata dall’agenzia Feedback in partnership con il Comune di San Vito lo Capo e il sostegno della Regione Siciliana Assessorato all'Agricoltura

Le eccellenze enogastronomiche siciliane saranno valorizzate all’interno del programma del Bia Theatre, il grande teatro del gusto allestito in piazza Santuario a San Vito Lo Capo, palcoscenico di sfide di cucina, degustazioni e cooking show.

Nell’ambito degli appuntamenti del Bia Theatre, lunedì 23 settembre alle ore 13:30 si svolgerà un cooking show all’insegna di “Sicilia terra d’eccellenza”, condotto da Ylenia Totino e Andrea Lo Cicero. Lo chef sanvitese Giuseppe Pace preparerà un cous cous con macco di fave e croccante di maialino dei Nebrodi che sarà poi fatto degustare alla platea dei visitatori del festival, accompagnato da etichette siciliane.

Momenti centrali del festival saranno i due Campionati di cous cous che metteranno a confronto i migliori chef italiani e internazionali e i cooking show firmati dalle stelle della cucina tra cui chef Ruben, Giorgione, Federico Fusca, Andrea Lo Cicero e Francesco Aquila da Masterchef mentre gli chef sanvitesi racconteranno le ricette della tradizione.

Al villaggio gastronomico saranno a disposizione venti ricette di cous cous servite nei tre punti di degustazione del festival. In programma anche appuntamenti dedicati ai bambini e le lezioni di yoga sulla spiaggia.  Ogni sera spettacoli e concerti gratuiti con grandi artisti italiani. A condurre gli appuntamenti Tinto, Monica Caradonna, Ylenia Totino, Fabrizio Nonis, Andrea Lo Cicero, Valentina Caruso e Federico Quaranta.

Dieci grandi concerti e spettacoli gratuiti per il Cous Cous Fest. Ecco il palinsesto di concerti e spettacoli gratuiti della prossima edizione:
La Rappresentante di Lista (venerdì 20 settembre) opening act Mille, Popshock Big Beach Party, (sabato 21) i Ricchi e Poveri (domenica 22), Disco Club Paradiso (lunedì 23), I Sing Sicily (martedì 24), Sud Sound System + Papa Leu Selecter (mercoledì 25), Piero Pelù (giovedì 26), Rose Villain (venerdì 27), Big Mama (sabato 28) e Leonardo Fiaschi (domenica 29).



 Angela Abbate

Ufficio stampa

mercoledì 18 settembre 2024

“ La nocciola di Tortorici, un tesoro da valorizzare, una bontà da gustare, I° edizione.

 

  Manifestazione “ La nocciola di Tortorici, un tesoro da valorizzare, una bontà da gustare, I° edizione. - Piazza Zumbo/Piazza Timpanaro - Tortorici (ME) 21 e 22 settembre 2024.  

 

Sua Maestà la Nocciola, una delle risorse d’eccellenza del territorio dei Nebrodi, sarà la grande protagonista dell’evento denominato “La Nocciola di Tortorici, un tesoro da valorizzare, una bontà da gustare”, che si terrà nel centro oricense nelle giornate del 21 e 22 settembre prossimi.

L’iniziativa, promossa dall'Associazione “ Pro Loco Tortorici APS ”, con il sostegno dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura, rientra nell’ambito delle attività rivolte alla valorizzazione dei prodotti agricoli, alimentari ed eno-gastronomici della Sicilia.

Nella cornice della centralissima piazza Zumbo, saranno numerosi esponenti del settore enogastronomico locale a cimentarsi in show cooking durante i quali presenteranno le loro creazioni che vedranno al centro proprio la nocciola, elemento base di ogni singolo piatto del menù. 

Partendo dagli antipasti, con una vasta proposta di formaggi freschi e ricotta, quindi i primi di pasta fresca quali maccheroni al forno e tagliatelle, i secondi con involtini e arancini, accompagnati da pane casereccio realizzato con lievito madre ed infine gli immancabili prodotti dolciari tra cui torta, cannoli, gelati e granite. Pietanze tutto realizzate utilizzando esclusivamente prodotti locali a km 0.

Domenica 22 settembre, quindi, all'interno dello stand della Pro Loco Tortorici APS verrà allestito un vero e proprio museo che condurrà i visitatori alla scoperta dell'arte della coltura e della lavorazione delle nocciole.

Nelle due giornate dedicate alla Nocciola, a partire dalle ore 18 e fino a mezzanotte, sarà inoltre possibile visitare i musei di Tortorici, accompagnati dalla guida Erika Valenti. Un percorso di grande fascino, fruibile dalle 17 alle 19, che darà modo ai visitatori di apprezzare il patrimonio storico, artistico e culturale di Tortorici e di ammirare le esposizioni di artigianato locale.

Le giornate si concluderanno con due serate ricche di divertimento, animate da musica popolare e dj set alla siciliana, con gli ospiti che potranno portare a casa un dolce ricordo ovviamente dedicato alla nocciola.

“L’iniziativa punta a promuovere uno dei prodotti che maggiormente caratterizza Tortorici e quest’area dei Nebrodi, la Nocciola, facendone conoscere i suoi molteplici utilizzi attraverso piatti dal sapore unico e straordinario – commenta Lidia Calà Scarcione, presidente della Pro Loco di Tortorici APS –. Un evento che intende quindi coniugare alla promozione enogastronomica anche la proposta artigianale e culturale locale, offrendo ai visitatori tutti la possibilità di scoprire ed apprezzare Tortorici ed i Nebrodi, innalzando i livelli di conoscenza e la consapevolezza della produzione oricense, ambasciatrice del buon gusto nel mondo. Un ringraziamento – conclude Lidia Calà Scarcione – va’ all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea per il prezioso sostegno all’iniziativa».

martedì 17 settembre 2024

Gal Nebridi Plus, il ventennale


Viaggio nei 23  
GAL della Sicilia.

  Dopo il Gal Madonie, il GAL Tirrenico Mare e Monti e Borghi, il GAL Etna Sud,   il Gal Rocca di Cerere,  il Gal Terre Normanne,   Gal Terre di Aci, il Gal Taormina Peloritani,

 ecco il Gal Nebrodi Plus 

 la comunicazione è partecipazione

I Gruppi di Azione Locale (GAL) sono partenariati tra rappresentanti locali, pubblici e privati, creati per favorire lo sviluppo delle aree rurali, finanziati dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura, attraverso il PSR 2014-2022.

Vent'anni di programmazione e di concertazione dal basso; vent'anni di bandi per costruire un tessuto imprenditoriale e riqualificare l'esistente; vent'anni di azioni, di concerto con i comuni dei Nebrodi, tesi a riqualificare il territorio con interventi mirati alla salvaguardia dell'ambiente e alla tutela della identità territoriale; vent'anni di collaborazioni professionali, contribuendo a creare una classe di professionisti specializzati sul tematiche di sviluppo locale; vent'anni di animazione territoriale, che hanno prodotto risultati collaterali mirati a rafforzare la strategia di programmazione. Ricordo tra le tante: il Biodistretto dei Nebrodi, il Distretto del cibo Nebrodi- Valdemone, la Rete del gusto e dell'accoglienza, la Rete delle comunità energetiche, l'alta scuola di formazione riconosciuta EMAS-Ecolabel e potrei continuare; tutte però nel solco di una strategia tesa ad unire il territorio, renderlo più forte contribuendo a rafforzarne l’identità.

Oggi come un’erma bifronte il GAL guarda con moderato entusiasmo agli obiettivi raggiunti e rilancia in una prospettiva di futuro sui temi della transizione ecologica, energetica e sociale. L'inverno demografico in cui la Sicilia è precipitata investe principalmente la nostra area dei Nebrodi. Questa inesorabile curva di declino demografico, unitamente all'aumento dell'età media, si porta come conseguenza la progressiva senilizzazione della popolazione. I Nebrodi invecchiano e con loro La Sicilia, noi dobbiamo fare la nostra parte: da un lato orientare la programmazione a questo vecchio-nuovo scenario e dall'altro essere il seme di una palingenesi culturale.

 


Ringrazio i presidenti che mi hanno preceduto, ringrazio i tanti Sindaci e rappresentanti del partenariato economico e sociale, che si sono succeduti alla guida del nostro GAL, ringrazio le autorità che a tutti i livelli hanno partecipato e accompagnato la nostra crescita e il nostro radicamento sul territorio.

 

Francesco Concetto Calanna

Presidente GAL Nebrodi Plus

“Festa dell’arancino” del Comune di Aci Sant’Antonio

 ARRIVA LA QUARTA EDIZIONE DELLA FESTA DELL’ARANCINO, IL SINDACO: “UN EVENTO CRESCIUTO NEGLI ANNI E DIVENTATO APPUNTAMENTO  FISSO”

 

L’ultimo appuntamento aveva visto distribuire oltre duemilacinquecento arancini, e per l’edizione di quest’anno, la quarta, gli organizzatori prevedono di andare al di là di questo numero: la “Festa dell’arancino” del Comune di Aci Sant’Antonio promette di essere, anche quest’anno, un avvenimento imperdibile.


 

Organizzato dalla Consulta Giovanile di Aci Sant’Antonio, in collaborazione con il Comune santantonese e con il patrocinio oneroso dell’Assessorato all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, sabato 21 e domenica 22 settembre andrà in scena ancora una volta, nella frazione di Lavina, un evento ricco di sapori, tradizioni, musica e tanto, tanto divertimento.

Divisa in de aree, food ed eventi, la piazza sede della Festa vedrà la presenza di sei stand e il tributo live, con “laser show”, alla band dei Coldplay., e rispetto alle passate edizioni quest’anno si potrà partecipare a workshop e degustazioni, con una maggiore interattività per un coinvolgimento a trecentosessanta gradi dei partecipanti.

“Si tratta di un evento cresciuto negli anni – ha dichiarato il Sindaco, Quintino Rocca – e che è diventato ormai un vero e proprio appuntamento fisso della fine dell’estate nel nostro territorio. Tantissime presenze lo scorso anno, e altrettante, se non di più, sono previste quest’anno, come è stato per gli altri eventi del cartellone estivo che abbiamo proposto. Ringrazio la Regione Siciliana, per l’appoggio concreto che anche in questa occasione sta fornendo, e ringrazio i ragazzi della Consulta Giovanile, sempre più preziosi per rendere vivo un territorio che negli ultimi anni sta vivendo una crescita in termini di attrattività davvero notevole”.

 

Sebastiano Ambra
________________
PORTAVOCE SINDACO
Tess. ODG - Sic. n. 068026

Castrofilippo celebra l'Uva da Tavola e l'Agroecologia: Dibattito ed Esposizione

 


Organizzato dal Comune di Castrofilippo   e finanziato dalla Regione Siciliana Assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea

Si terrà sabato 21 settembre 2024, in Piazza Giovanni XXIII a Castrofilippo (AG), un evento dedicato all’agroecologia e alla valorizzazione dell'uva da tavola, organizzato dal Comune di Castrofilippo   in collaborazione con il Biodistretto Agroecologico della Valle dei Templi.

L’iniziava ha l'obiettivo di promuovere le pratiche agroecologiche come modello di sviluppo agricolo sostenibile, e di mettere in risalto uno dei prodotti d'eccellenza del territorio, l'uva da tavola, simbolo di una tradizione che continua a rinnovarsi, guardando con attenzione alle esigenze ambientali e di mercato.

Antonio Sedita, Vice Sindaco e Assessore all'Agricoltura di Castrofilippo, ha sottolineato l'importanza di un approccio agroecologico per il futuro dell'agricoltura siciliana:

“L’agroecologia rappresenta una risposta concreta alle sfide globali e locali che stiamo affrontando. È un modo per tutelare la nostra terra, migliorare la qualità dei nostri prodotti e rispettare l’equilibrio tra l'uomo e la natura. Questo evento ci permetterà di aprire un dialogo su come innovare mantenendo vive le nostre tradizioni.”

Il Programma della serata:

Ore 20.00 - Incontro-Dibattito sul tema: “Adozione dell’approccio agroecologico per le aziende biologiche e/o convenzionali, paesaggio e sistema agroalimentare locale, tutela dei prodotti agricoli siciliani e miglioramento della salubrità degli alimenti”.

Durante il dibattito interverranno:

- la Dott.ssa Martina Maurer, agronoma specialista in agroecologia.

- il Dott. Guido Bissanti, Presidente del Biodistretto Agroecologico della Valle dei Templi.

Ore 21.30 - Visita agli stand espositivi dell’Uva da Tavola: Un'occasione per scoprire le eccellenze locali attraverso gli stand espositivi dedicati all'uva da tavola. Verranno illustrate tecniche di produzione innovative che rispettano l'ambiente e valorizzano il prodotto.



Esibizione musicale:

La serata si concluderà con un'esibizione della Scuola di Canto Arcadia, diretta da Angela Maniglia, che offrirà un intrattenimento musicale in linea con l’atmosfera di festa e condivisione.

La Partecipazione delle autorità locali

Saranno presenti:

- Antonio Sedita, Vice Sindaco e Assessore all'Agricoltura di Castrofilippo.

- Arch. Gioacchino Totò Baio, Sindaco di Castrofilippo, che ha dichiarato:

“La sfida ecologica è agricola, e per affrontarla dobbiamo ripensare il nostro approccio alla terra. Non si tratta solo di produrre di più, ma di produrre meglio, nel rispetto dei cicli naturali e delle risorse del nostro pianeta. L'agroecologia ci insegna che l'agricoltura deve essere resiliente, capace di adattarsi ai cambiamenti climatici e di rigenerare i suoli impoveriti. A Castrofilippo, vogliamo essere protagonisti di questa transizione, valorizzando il lavoro dei nostri agricoltori e la qualità dei prodotti locali. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile per le nuove generazioni. Questo evento rappresenta un'occasione per riflettere insieme, condividere conoscenze e promuovere modelli che integrano la comunità, l’economia locale e la tutela dell’ambiente. Non possiamo parlare di sviluppo senza mettere al centro la sostenibilità, e l'agroecologia è la strada da percorrere.”

L'evento rappresenta un'importante occasione di confronto tra istituzioni, produttori e cittadini, in un contesto che unisce cultura, discussioni e intrattenimento. La serata mira a promuovere un modello agricolo innovativo che salvaguardi la biodiversità, preservi le tradizioni locali e apra nuove opportunità per il futuro dell'agricoltura siciliana.

 

Per ulteriori informazioni e dettagli sull'evento:

Dott. Costantino Sferrazza

Coordinatore di Comunicazione e Marketing Territoriale

Comune di Castrofilippo (AG)

+39 3201480773


 

lunedì 16 settembre 2024

Sicily Summer per la promozione dei prodotti agricoli siciliani.

 

Palermo, 19 Settembre – Ai Giardini della Zisa nell’ambito di TERRA DI MADRE avrà luogo il Sicily Summer per la promozione dei prodotti agricoli siciliani.

 


Siamo lieti di annunciare l'evento esclusivo che si terrà il 19 settembre alle ore 19.00 presso i Giardini della Zisa di Palermo, in cui verranno celebrate le donne siciliane che, con la loro dedizione e il loro talento, operano lontane dai riflettori ma contribuiscono in modo determinante alla crescita culturale, artistica e sociale della nostra terra. L'iniziativa è finanziata dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura Dipartimento Agricoltura

Il fulcro di questo evento è la promozione e valorizzazione delle produzioni agricole siciliane attraverso degustazioni e dando rilievo alle figure femminili del comparto dando loro valore mediante il Libro delle Radici, un'opera in continua evoluzione che raccoglie firme e contributi d'arte da tutto il mondo, compresi esponenti di spicco della società e delle istituzioni nazionali.

Recentemente esposto a Los Angeles ed a Tokyo in occasione dell’attracco della nave Amerigo Vespucci, il libro è simbolo del legame profondo tra l’Italia, la Sicilia e il mondo.

Durante la serata del 19 settembre, sarà dato valore a donne siciliane, attive nei loro ambiti di lavoro con riferimento al mondo agricolo siciliano, produttrici di olio, formaggio, vino.

Il Maestro Domenico Boscia guiderà la creazione di alcune mattonelle in argilla, realizzate con l’impronta delle mani delle ospiti, che saranno poi decorate dagli allievi dell’artista con la tecnica raku. Queste mattonelle rappresentano simbolicamente l’importanza delle mani di chi produce alla base della nostra società.

L’evento sarà un tributo alla creatività e alla forza delle donne siciliane e un’occasione per celebrare la capacità produttiva dei nostri territorio con particolare riferimento ai comparti cardine per la Sicilia, produzione olicola, enologica, ortofrutta.

I prodotti agricoli, con particolare riferimento ai frutti dell’estate al grano (e suoi derivati, al vino ecc.) saranno oggetto di degustazione.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e con l’Assessorato Beni culturali ed identità siciliana e con la quinta circoscrizione della città di Palermo.

 

Ufficio Stampa

Giovanni Callea

Tessera 175762

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