mercoledì 13 agosto 2025

FESTIVAL AGROALIMENTARE AMUNI’ 2025

 


 

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura Dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea  - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura

 

Il Comune di Torrenova avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Pro Loco Nuova Torrenova A.P.S.,  comunica che nei giorni 5, 6 e 7 settembre 2025, in Piazza Mare, verrà realizzata la terza edizione del Festival Agroalimentare Amunì 2025”.  https://www.facebook.com/Amunifestival/


 

Il Progetto della manifestazione è stato finanziato per l’importo di € 50.000,00 dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Dipartimento Regionale dell’Agricoltura con DRS n. 5071 del16/06/2025. Il Comune comparteciperà alla spesa con fondi del proprio bilancio per l’importo di € 30.000,00. La restante spesa sarà coperta con sponsor privati.

Il Festival Amunì è stato concepito sin dalla prima edizione, come un evento innovativo volto alla promozione e valorizzazione della straordinaria cultura agroalimentare siciliana.  Infatti,  lungi dal rappresentare una manifestazione fine a se stessa, essa si caratterizza per la programmazione di alta qualità, in grado di coniugare sinergicamente aspetti educativi, commerciali, ricreativi e culturali. Più precisamente, oltre a convegni, degustazioni, esibizioni artistiche di respiro regionale e nazionale volti alla promozione del territorio, delle eccellenze agroalimentari siciliane e del turismo esperienziale, il Festival prevede altresì l’allestimento di un'area espositiva B2C con produttori  agroalimentari  regionali  nonché  di  un’area  B2B  in  cui  si  svolgeranno  meeting calendarizzati tra le aziende espositrici e Buyer internazionali e  nazionali  provenienti  da Europa, , dal sud America e dell’Oceania, al fine di favorire la valorizzazione dell’export dei prodotti agroalimentari regionali. In tal modo, il Festival riesce a distinguersi dai tradizionali eventi locali, elevandosi a manifestazione fieristica ed enogastronomo proiettata su un orizzonte di respiro internazionale. La presenza dei Buyer italiani ed esteri infatti, rappresenta un prezioso valore aggiunto, unico nel panorama locale. A riprova, si consideri che secondo Unioncamere Sicilia, in uno scenario in cui le relazioni commerciali con l’estero appaiono più spesso in discussione, l'incontro B2B e quindi le fiere internazionali sembrano le principali occasioni per avviare nuovi canali. Attraverso tale innovazione, dunque, il Festiva  riesce sia a risponde   concretamente alle  esigenze  commerciali  dei  produttori  regionali  che  ad  incrementare  l'incoming  turistico nella regione, senza, tuttavia, trascurare le priorità politiche, sociali ed ambientali stabilite  dal Green Deal/ dell’'Unione Europea e dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

 

lunedì 11 agosto 2025

Sostenibilità e Identità Territoriale

 Alessandra Petix


  il cammino dei Borghi Genius Loci De.Co.

“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future” non è solo una formula dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: è un principio etico universale, un impegno verso la Terra e verso la nostra stessa eredità culturale.


 

Quando parliamo di sostenibilità, troppo spesso la limitiamo a un concetto tecnico, legato alla gestione delle risorse. In realtà, essa è anche e soprattutto una questione identitaria: significa custodire e trasmettere, insieme alle risorse naturali, il patrimonio di saperi, tradizioni e paesaggi che rendono unico un territorio.



Origini e senso di un concetto

Già nel 1798 Thomas Malthus, in An Essay on the Principle of Population, metteva in guardia dall’equilibrio fragile tra popolazione e risorse. Da allora, il dibattito si è arricchito di contributi fondamentali: dal Rapporto Brundtland (1987) al pensiero visionario di Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, che nei Limiti dello sviluppo (1972) denunciava i pericoli di una crescita incontrollata.

Ma c’è una riflessione parallela che merita di essere ricordata: quella di Luigi Veronelli, che vedeva nel cibo e nel vino non semplici prodotti, ma “beni culturali” radicati in un luogo, frutto di una comunità e della sua storia. Per Veronelli, la tutela del territorio e delle sue specificità non era un atto di nostalgia, ma una condizione imprescindibile di sostenibilità: senza comunità vive e consapevoli, nessun paesaggio rurale può sopravvivere.



Dal concetto globale alla pratica locale

Oggi la FAO individua cinque principi chiave per una transizione sostenibile dell’agricoltura: uso efficiente delle risorse, tutela della natura, benessere delle comunità rurali, resilienza e buona governance. Ma la vera sfida è calare questi principi nei contesti concreti, nei paesi e nei borghi dove si produce il cibo, dove il paesaggio è modellato dalla mano dell’uomo e dalla saggezza delle generazioni.

Qui entra in gioco la visione dei Borghi Genius Loci De.Co.: un modello che unisce la salvaguardia dell’ambiente con la valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale. Il genius loci, lo spirito del luogo, non è un concetto astratto: è la sintesi viva di natura, storia e comunità. Preservarlo significa garantire che lo sviluppo non cancelli ciò che ci rende unici.



Come ricorda Nino Sutera, ideatore di questo percorso  nel 2005, “non c’è sostenibilità senza identità”: un’agricoltura sostenibile deve essere anche culturalmente sostenibile, ossia capace di mantenere e valorizzare il legame tra prodotto, territorio e comunità. La Denominazione Comunale (De.Co.) diventa allora uno strumento di tutela e di promozione, capace di coniugare economia locale, salvaguardia ambientale e trasmissione dei saperi.

Il territorio come capitale

La PAC europea e il Green Deal parlano di biodiversità, innovazione e resilienza. Ma nei Borghi Genius Loci De.Co. questi obiettivi si traducono in azioni concrete: recupero delle coltivazioni storiche, filiere corte, agricoltura di precisione applicata a piccola scala, educazione alimentare, turismo esperienziale. Ogni borgo diventa così un laboratorio di sostenibilità integrale, dove il cibo non è solo merce, ma “narrazione del territorio”.

In quest’ottica, la sostenibilità non è solo “fare meno danni” all’ambiente, ma generare valore positivo per il paesaggio, l’economia e la cultura. È un equilibrio dinamico tra passato e futuro, tra innovazione e tradizione, tra tutela e sviluppo.

Conclusione: un patto tra generazioni

La sostenibilità globale avrà successo solo se radicata nelle comunità locali. E i Borghi Genius Loci De.Co. rappresentano un modello per farlo: un patto tra generazioni, dove i bisogni di oggi si soddisfano senza compromettere le possibilità di domani, e dove la memoria collettiva diventa la risorsa più preziosa.

Come direbbe Veronelli, “camminare la terra” significa conoscerla, amarla e rispettarla.
Come ribadisce Sutera, significa anche farlo insieme, come comunità che custodisce e rinnova il proprio genius loci.


 

 



    


terraglocal@gmail.com


LA CANNA DA ZUCCHERO SICILIANA TRA STORIA, INNOVAZIONE E SVILUPPO

  

Acquedolci, 9 agosto – Un passato di eccellenza agroindustriale che può ispirare il futuro economico della Sicilia. È questo il filo conduttore emerso nel recente convegno sulla canna da zucchero siciliana, che ha riunito ad Acquedolci storici, esperti, operatori del settore e amministratori locali.

Gli interventi  qualificati   hanno offerto una prospettiva inedita sulla storia dell'isola. Le loro ricerche, documentate in importanti pubblicazioni sullo zucchero e sul rum siciliano, svelano una Sicilia tra il 1300 e il 1500 ben lontana dall'immagine di arretratezza medievale. Al contrario, l'isola emerge come un polo di innovazione agroindustriale, capace di attrarre investimenti e di porsi all'avanguardia nel panorama economico del tempo.

Oggi, questa risorsa sta già rivitalizzando alcune aree della Sicilia, con la riattivazione di piantagioni di canna da zucchero e la produzione di rum. Ma il potenziale è ancora più ampio,  gli intervenuti infatti hanno sottolineato le possibilità innovative legate agli scarti di lavorazione e all'uso del succo, aprendo la strada a nuove applicazioni.

Al convegno hanno preso parte dopo i saluti istituzionali del Sindaco Alvaro Riolo,  Roberto Condipodaro Assessore alle Attività Produttive,   dal Vice Sindaco Salvatore Ricca, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Salerno . Gli interventi del prof. Antonio Morreale, il prof. Francesco Maria Raimondo,   Giuseppe Ingrillì,   Natale Torre, l'imprenditore Riccardo Catania, la prof.ssa Arianna Oddo e  con contributi da remoto:   Corrado Bellia, Francesca Gringeri Pantano da Avola,  la Prof. Roberta Mentesana dell'Università di Barcelona (Spagna),   Anna Martano da Siracusa,   Marco Graziano da Bologna,   Pietro Proietto da Misilmeri.



                     A conclusione del convegno, è stata lanciata una proposta di grande respiro: la creazione della "Strada della canna da zucchero e del rum Born in Sicily". Presentata da Nino Sutera, Coordinatore della Rete Regionale Sistema di Conoscenza e innovazione in Agricoltura,  l'iniziativa mira a coinvolgere l'intera isola in un progetto che genererebbe importanti risvolti economici, turistici e culturali . Obiettivo non secondario è il recupero del genius loci (anima di un luogo) come l’intimo e imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva”, per la valorizzazione identitaria dei luoghi e del prodotto Born in Sicily, ha concluso Nino Sutera. 

La proposta, accolta con entusiasmo dai partecipanti, rappresenta una chiara visione di rilancio per l'economia siciliana. Gli organizzatori e i relatori invitano ora le istituzioni regionali e locali a sostenere e realizzare questo progetto, trasformando un'eredità storica in un motore di sviluppo per il futuro.

                     L’evento è stato curato da Paolo Salanitro e Benedetto Rotelli,     animatori del gruppo Tutti gli interventi (presenza e remoto)saranno resi disponibili quando prima
















domenica 10 agosto 2025

COMUNE DI POLIZZI GENEROSA - 68^ Sagra delle Nocciole- Settimana Food

 

 



 


Dal 11 al 17 agosto torna la sagra delle nocciole- settima Food a Polizzi Generosa, giunta alla sua 68° edizione.

Nuovamente per le strade del borgo, respiri di Sicilia più tinta colorate e allestimenti a tema caratteristici che ricordano l’economia primaria di un tempo che affonda le radici nell’agricoltura.

Danze e ritmi folkloristici, musiche di tradizione, ricordano il vanto di un tempo dove si raccontano i linguaggi popolari, gli usi, i costumi e tutto ciò che non è mai stato dimenticato.

Si ripercorrono nei tre giorni più momenti fatti da più “quadri viventi”, di una Sicilia che ha fermato il suo tempo affondando le radici in un passato che viene ancora una volta vissuto e valorizzato, per certi versi un po’ rivisitato alla luce più moderna del presente.

“Questa iniziativa è finanziata dall’ Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – dipartimento regionale dell’agricoltura” 

 

Prova certa di aver comunque ben saputo tramandare gli intrecci,i riti e le consuetudini identitarie fino alla quotidianità contemporanea.

Un impegno costante che nel tempo ha sempre dato i suoi risultati e soddisfazioni al comune madonita.

Sempre più presenze registrate per questo evento che nel tempo ha dato prova di continuità fra generazioni.

Punto di forza, il credere in un territorio facendo trasparire la voglia di presentare un luogo accogliendo al meglio con il suo migliore biglietto da visita. In ogni angolo, un dettaglio da scoprire che rimanda alla storia del luogo attraverso l’abilità artistica di mani che creano e fanno sostare ammirando, valorizzando la semplicità.

È un poter presentare un territorio intriso di fascino d’arte ed un invito in più per scoprire ed apprezzare le peculiarità e caratteristiche, bellezze architettoniche conservate.

Associazioni locali collaborano al meglio, un rapporto sinergico con l’amministrazione comunale per la riuscita. Più spettacoli proposti durante l’evento ad allietare le giornate e a immergersi nell’intero contesto. Da anno in anno, sempre più protagonisti hanno caratterizzato l’evento.

Quest’anno sarà la volta di una cover giorno 11 “da Lucio a Lucio”, si prosegue giorno 12 con il concerto di Giulia Mei, giorno 13 sarà protagonista “Polizzi Night Food con Salvo e Grace, giorno 14 con i Barracuda Live, giorno 16 Shakalab in concerto e infine giorno 17 con  la sfilata dei carri siciliani e con  i gruppi folk Gruppi Folk internazionali concludendo con  Calisnayo and Mary.

Una moltitudine di scenari tipici apriranno i sipari  lungo le strade fino a convergere dinanzi al Piano: luogo principale di eventi e spettacoli, manifestazioni polizzane. Sempre un grande raduno di gente proveniente da più luoghi, non soltanto di paesi limitrofi ma anche di terre straniere.

Polizzi, specialmente in questo periodo dell’anno, offre il meglio con la sua accoglienza e generosità con cui si contraddistingue, non soltanto per il nome che porta, ma poiché la sua “generosità” è il senso d’ospitalità: l’aprire le porte di casa mettendo a disposizione ciò che il luogo può donare, nei frutti che questo grande albero prolifico cerca nel piccolo di poter sempre offrire ad ogni visita.

Ogni anno, più proposte, tra cui, molto attesi, i gruppi folk provenienti da parti varie del mondo. Un momento d’ interscambio culturale di forte fascino.

Una possibilità oltretutto, di poter conoscere, seppur in piccolissima parte, le tradizioni e le altre culture ricche di fascino mediante la musica, il costume, i colori di luoghi e realtà lontane con cui poter entrare in contatto attraverso i colori e i ritmi di terre lontane. Questo e molto altro a Polizzi Generosa, che festeggia la sua sicilianità.

Quest’anno sarà la volta del gruppo “Il sud” che suonerà in concerto avviando la prima serata esibendosi nella grande piazza; il 17 spazio al fagiolo badda cooking show, che potrà essere meglio conosciuto fra le sue caratteristiche e lanciato fra i prodotti bio con cui si caratterizza il paese di Polizzi e in serata, la proposta di maggiore divertimento e coinvolgimento per riunirsi e stare insieme, sarà fatta dagli Skatematti, per scatenare gli animi in spirito di divertimento e leggerezza. Il 18, la sfilata dei carri siciliani e i gruppi folk provenienti dall’ Italia, Macedonia, Polonia, Romania, Serbia, Bolivia.

Una moltitudine di scenari tipici apriranno i sipari  lungo le strade fino a convergere dinanzi al Piano: luogo principale di eventi e spettacoli, manifestazioni polizzane. Sempre un grande raduno di gente proveniente da più luoghi, non soltanto di paesi limitrofi ma anche di terre straniere.

Polizzi, specialmente in questo periodo dell’anno, offre il meglio con la sua accoglienza e generosità con cui si contraddistingue, non soltanto per il nome che porta, ma poiché la sua “generosità” è il senso d’ospitalità: l’aprire le porte di casa mettendo a disposizione ciò che il luogo può donare, nei frutti che questo grande albero prolifico cerca nel piccolo di poter sempre offrire ad ogni visita.

Ogni anno, più proposte, tra cui, molto attesi, i gruppi folk provenienti da parti varie del mondo. Un momento d’ interscambio culturale di forte fascino.

Una possibilità oltretutto, di poter conoscere, seppur in piccolissima parte, le tradizioni e le altre culture ricche di fascino mediante la musica, il costume, i colori di luoghi e realtà lontane con cui poter entrare in contatto attraverso i colori e i ritmi di terre lontane. Questo e molto altro a Polizzi Generosa, che festeggia la sua sicilianità.

venerdì 8 agosto 2025

Sicilia Qualità Sicura

 NinoSutera

Periodicamente si alimenta la discussione sui marchi e i marchi non marchi. Qual'è la differenza?   i primi sono tutti  quei strumenti tecnocrati, previste dall'UE per tutelare le produzioni agroalimentari, e che godono di visibilità e finanziamenti adeguati,  i secondi mentre sono tutti quelli non riconosciuti dall'UE, ma che si avvalgono della cassetta degli attrezzi dei marchi ufficiali (Regolamenti, commissioni e disciplinari), e spesso   la visibilità è annebbiata  dalla confusine, ma sopratutto non hanno diritto a finanziamenti come i marchi UE.   Ma non è  questo che voglio  rappresentarvi   

Vi presento mentre un marchio riconosciuto dall'UE (la Sicilia è una delle poche regioni che ha avuto questo privilegio) Sicilia Qualità Sicura,  per opera di Dario Cartabellotta, ex Assessore ed ex Direttore Generale all'Agricoltura,   che mira  a dare certezza al consumatore circa la provenienza, la tracciabilità e la sicurezza alimentare dei prodotti,   ma anche a proteggere i prodotti siciliani da alterazioni, sofisticazioni e potenziali truffe.

Uno strumento che consente alle aziende di qualificare ulteriormente  le produzioni, destinato a tracciare una linea di demarcazione, tra la tanta approssimazione circolante, e il rispetto delle norme a difesa dei consumatori, ma anche a tutela del mondo produttivo.
Se uno legge la legge intravede sia il pensiero di Veronelli che di Pietrini,  se pur il legislatore non li cita mai.



 Coerente alle prescrizioni di cui agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013,  (2006/C 319/01)potranno beneficiare di interventi finanziari dall’U.E.
Dopo un percorso lungo e laborioso QS Sicilia rappresenta,   una novità assoluta. E’ un marchio riconosciuto a livello europeo,  “Qualità Sicura Sicilia”. Fino ad oggi i prodotti DOC,DOP, IGT e tutti gli altri prodotti siciliani di qualità avevano dei riferimenti di ambito territoriale limitato. Attraverso il QS Sicilia il consumatore potrà conoscere con esattezza la provenienza del prodotto ed avere certezza che è stato realizzato con procedimenti controllati e rispondenti a precisi disciplinari adottati dalla Regione Siciliana e controllati da enti certificatori. Il marchio QS Sicilia è un marchio collettivo di proprietà esclusiva della Regione Siciliana e potrà essere attribuito gratuitamente a singoli produttori ed a soggetti collettivi che ne facciano richiesta e che si attengano ai disciplinari definiti dalla Regione per le singole categorie di prodotti. Il QS Sicilia sarà attribuito automaticamente ai prodotti già certificati (DOC,DOP,IGP, etc) e ai prodotti del sistema integrato mentre verrà verificato caso per caso per le altre tipologie di prodotto.
 L’obiettivo è quello di tutelare i prodotti agricoli e alimentari con un elevato standard qualitativo controllato, attuare azioni di informazione ai consumatori sulla provenienza e sulla qualità dei prodotti agroalimentari certificati e promuovere e sostenere il marketing di questi prodotti.
Il marchio, di proprietà della Regione Siciliana, può essere concesso in uso a tutti gli operatori dell’Unione Europea – iscritti nel registro delle imprese delle Camere di commercio o presso organismi analoghi di altri stati membri dell’Ue – che ne facciano richiesta all’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
Le categorie per le quali si potranno utilizzare il marchio sono:
-          farine e preparati fatti di cereali, pane, pasticceria e confetteria, gelati, zucchero, miele, sciroppo di melassa, lievito,   aceto, salse (condimenti), spezie;
-          granaglie e prodotti agricoli, orticoli e forestali non compresi in altre classi, animali vivi, frutta e ortaggi freschi, sementi, piante e fiori naturali, alimenti per gli animali, malto;
-          bevande alcoliche (escluse le birre)
-          servizi di ristorazione (alimentazione);
In particolare, si potrà usare il marchio “Qualità Sicura Sicilia” per i prodotti agricoli e alimentari regolati da sistemi di qualità riconosciuti dell’Ue (Dop, Igp, Stg, Bio) e per il vino e le bevande spiritose; per i prodotti agricoli e alimentari certificati sulla base dello standard definito dalle norme tecniche di produzione integrata; per i prodotti agricolo-zootecnici e alimentari ottenuti aderendo a specifiche norme di produzione che mirano al conseguimento di un elevato livello qualitativo del processo produttivo; per i servizi di ristorazione per la somministrazione di questi prodotti.
 In ogni caso, i prodotti devono risultare liberi da Ogm, devono rispettare le norme su sicurezza e igiene ed essere normati da un disciplinare di produzione, da un regolamento, da un ente certificatore esterno e da una commissione  in materia.


giovedì 7 agosto 2025

“Borghi e Monti d’aMare Festival 2025

 Redazione

Adesso, è il turno della prima tappa costiera nell’ambito di “Borghi e Monti d’aMare Festival 2025” , che è iniziato lo scorso 27 luglio con il “Castroreale Jazz Festival”, raccogliendo larghi consensi e spegnendo la sua 25esima candelina. 



Il 6 e il 7 agosto la manifestazione che è venuta alla luce su idea e promozione del Gal Tirrenico Mmb, con un programma di Sviluppo Rurale, si sposta a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, lungo la Spiaggia di Calderà a Piazza delle Ancore, per portare la mission principale in tutti e tredici i centri, incorporati nella Compagine di Azione. 

Il Gal Tirrenico, attraverso questo progetto congegnato da anni, si incastra con le Amministrazioni comunali per dare valore ad ogni località con le sue caratteristiche peculiari e punta ad indicare una identità significativa che varchi lo Stretto e si proietti verso il mondo con un “motore di squadra”. 

Venerdì 8 agosto, si procederà con la tappa di Tonnarella di Furnari che è stata riprogrammata sempre al Parco Urbano, dopo il rinvio del 4 agosto dovuto alle cattive condizioni meteo. 

L’orario di apertura di tutte le rassegne è fissato per le ore 19.15 per quanto riguarda il segmento che si lega ai ragionamenti culturali con temi di dibattito che rilanciano il territorio e con il Villaggio Enogastronomico che presenta una sorta di paniere globale di tutte le rappresentanze geografiche. 

“Borghi e Monti d’aMare Festival 2025” a Barcellona P.G. vedrà un talk show con ospiti il presidente del Gal Tirrenico - professor Carmelo Pietrafitta, il professor di Analisi di Mercato Flippo Grasso del Dipartimento di Scienze del Turismo di Messina, l’onorevole Tommaso Calderone – deputato a Montecitorio e il direttore generale del Gal Tirrenico architetto Roberto Sauerborn. 

A conclusione di questa tavola rotonda, rulli di tamburo per il momento da acquolina in bocca ovvero quello gastronomico con l’esibizione dello chef Tindaro Ricciardo che permette di conoscere i metodi di preparazione tradizionali, le ricette dell’Area proposta (per esempio, a Castroreale ha realizzato un piatto unico il “Boccone Fiorito” cioè la zucchina lunga da pergola ripiena di zucchina e tante materie prime di qualità e aromi) e le espressioni di ristorazione che ricadono su questo versante. In tutto, si divulgheranno Undici Bocconi per le Undici tappe che sono in connubio parte con il Villaggio. 

Parallelamente, le tipicità agroalimentari in mostra e in assaggio (con una considerevole testimonianza dell’Associazione “Demetra”) consentono di ampliare il raggio di conoscenza dei gusti dei visitatori rispetto al contesto e forgiare una ribalta per i produttori. 

 

La stessa impostazione culturale si materializzerà a Tonnarella, sullo strepitoso lungomare che quasi si aggancia alle Isole Eolie, venerdì 8 agosto sempre alle 19.15 circa, con un talk show dove la conversazione si svilupperà con il sindaco dottor Felice Germanò, il  coordinatore nazionale della Rete “Borghi GeniusLoci De.Co.”   e il direttore del Gal Tirrenico architetto Roberto Sauerborn. Anche in questa latitudine, ci sarà l’opportunità di assistere al Cooking Show dello chef e apprezzare una pietanza della memoria regionale. 

La regia Gal Tirrenico ha reso possibile di strutturare un parterre di studiosi, di artisti, di opinionisti dell’attualità, di amore verso la cucina, sostenibilità e natura e di tracciare un apparato di crescita per la Filiera Turistica Territoriale. 


 Il format GeniusLoci De.Co., adottato da tante amministrazioni lungimiranti, si articola in un percorso culturale composto da 12 steps, di cui l’audizione pubblica rappresenta uno dei momenti fondamentali. Il modello si basa su cinque elementi essenziali: Territorio, Tradizioni, Tipicità, Tracciabilità e Trasparenza.

Come sottolineava il compianto Luigi Veronelli, ideologo delle De.Co. grande enologo e gastronomo, il genius loci rappresenta “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva”. Un concetto che si traduce nella pratica: “il Genius Loci si visita nel territorio e si assapora nel piatto”.

“Borghi GeniusLoci De.Co.” rappresenta così una strategia culturale innovativa per la difesa delle peculiarità territoriali, dove l’unicità dell’identità locale diventa l’arma vincente contro l’omologazione globale. Un percorso che non solo preserva le tradizioni, ma le trasforma in opportunità concrete di sviluppo economico e culturale per il territorio.

Ogni sito poi deve fare la sua parte, recependo gli input forniti dalla macchina operativa inaugurale. Castroreale certamente può vantare lo zoccolo duro della Musica Jazz schierando personalità su scala internazionale nella bellissima Piazza Pertini, ribattezzata popolarmente “Piazza delle pietre”: andando a ritroso il 3 agosto – il trombettista torinese Fabrizio Bosso in Quartetto trasmettendo tutta la sua dirompenza creativa; il 2 agosto, Francesco Cafiso & Mauro Schiavone con l’unicità del sax alto, che duetta con il virtuoso pianista; il 1° agosto, la sicilianità del sax di Giambruno 4ET featuring con il professionista francese Nicolas Folmer alla tromba; il 31 luglio, con la poliedrica e divertente Conturband, che ha fatto ballare con la spensieratezza di 14 strumentisti un po’ acrobatici; per terminare nella narrazione dei concerti,

  

 Alla moderazione delle tavole rotonde e all’intrattenimento giornalistico dello Show dello chef è la cronista Marcella Ruggeri.
 

 

 

Canna da zucchero, non solo un ipotesi

                                                    NinoSutera
Si lavora alla  strada della canna da zucchero  Born in Sicily.
 La presentazione il prossimo 9 Agosto ad Acquedolci
L'Assessorato da sempre ha posto attenzione alle istanze e alle richieste che provengono dai territori

“D’oro, alla piantagione di canna da zucchero, fiorita, al naturale, terrazzata di verde; alla campagna di argento mareggiata di azzurro. Ornamenti esteriori da comune”

Recita così il Decreto del Presidente della Repubblica datato 15 dicembre 1981, con il quale si ufficializza ma soprattutto si lega in maniera indissolubile la canna da zucchero al comune di Acquedolci in quel di Messina. Probabilmente unico in Europa e forse oltreoceano a rappresentare l’amata saccharum officinarum, anche chiamata cannamedda, cannamiele o più semplicemente canna da zucchero nel proprio stemma civico e ovviamente anche nel gonfalone municipale del piccolo comune in provincia di Messina.




RETE REGIONALE SISTEMA DELLA CONOSCENZA

La canna da zucchero in Sicilia merita di essere riscoperta e valorizzata, non solo per il suo valore storico e culturale, ma anche per le sue potenzialità economiche e ambientali. E la produzione del primo rum made in Sicily, interamente prodotto in terra siciliana, è un segno di come sia possibile essere protagonisti nel mercato dei distillati, offrendo un prodotto di qualità e di origine controllata. Ma andiamo con ordine.  

VIDEO


video 2


VIDEO 3

 La Sicilia è una terra di antiche e nobili tradizioni agricole, che ha saputo conservare e valorizzare i suoi prodotti tipici e le sue eccellenze enogastronomiche. Tra le colture che hanno segnato la storia e la cultura dell’Isola, una delle più affascinanti e dimenticate è quella della canna da zucchero, una pianta tropicale che ha trovato in Sicilia un clima ideale per la sua crescita e trasformazione.

E a proposito di trasformazione, oltre all'”oro bianco” (come veniva definito lo zucchero), risale al 1600, ed esattamente ad Avola (Siracusa) la prima produzione di rum ottenuto dalla fermentazione e distillazione del succo o della melassa di canna da zucchero. La tradizione del rum ad Avola si perse nel tempo, tuttavia, fino a quando, nel 2020, un imprenditore locale, Corrado Bellia, decise di riprendere la coltivazione della canna da zucchero e di realizzare il primo rum 100% siciliano, con il marchio “Avola Rum”. A questo, nei giorni scorsi è stato affiancato anche il primo Rum interamente distillato in Sicilia, a Modica, grazie al sapiente lavoro della distilleria Alma, che lavora al progetto dal 2021. Il rum è prodotto con il metodo “agricolo”, che utilizza solo il succo fresco di canna da zucchero coltivata in Sicilia, senza aggiunta di altri ingredienti. Il succo viene fermentato con lieviti selezionati e distillato in alambicchi discontinui a vapore. Il rum viene poi lasciato maturare in botti di rovere per almeno 12 mesi.



La storia delle origini del rum ha ancora dei lati da far emergere. Di certo, la canna da zucchero in Sicilia fa riecheggiare i segni di un fiorente passato, ancora poco visibile ma tangibile. Un’impronta storica è data dall’inserimento iconografico di quattro culmi di canna da zucchero nel Gonfalone di Acquedolci, un piccolo centro in provincia di Messina, autonomo dal 1969 e che negli anni ’80 ha inserito come simbolo identitario la pianta della canna da zucchero, a memoria della coltivazione e trasformazione in zucchero. Proprio ad Acquedolci esisteva uno dei maggiori Trappeti dell’isola secondo solo a quello di Avola. La testimonianza storica della canna da zucchero in Sicilia è concreta anche a Trappeto 

RETE

 

martedì 5 agosto 2025

La cucina italiana è candidata a Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO

                                                          Daniela Torcina

 

Mangiare è un atto agricolo, così  il  poeta-agricoltore americano Wendell Berry, parlava di cibo, che  è diventato ormai uno stile di vita, per cui la gente mangia come vorrebbe vivere e si identifica nelle proprie scelte alimentari quotidiane, o almeno prova a farlo, non sempre però i risultati sono soddisfacenti per tutti.
 


La  Rete Nazionale dei Borghi GeniusLoci De.Co., IDIMED  e altri,  sostengono  la Candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale dell'Umanità promossa dal Governo,  insieme quanti sono impegnati e dedicati alla divulgazione culturale, all’educazione alimentare, alla formazione e alla promozione del territorio, in Italia e all’estero. Con un obiettivo chiaro: tutelare e valorizzare la cultura alimentare e i prodotti agroalimentari di qualità, ponendo particolare attenzione al patrimonio identitario delle produzioni agroalimentari  

PARTECIPA


Un accordo di partnership con  quanti vogliono promuovere questo percorso per la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco attraverso la cultura alimentare



Un’intesa che punta, attraverso iniziative condivise, a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità   rafforzando così il legame tra cultura, territorio, qualità,   sottolinea come la cucina italiana sia un elemento identitario, un mosaico di tradizioni regionali e un esempio di sostenibilità e biodiversità. La cucina italiana, infatti, non è solo cibo, ma anche pratiche, gestualità e rituali legati al momento del pasto, che contribuiscono a definire l'identità culturale del paese. 

La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità,   a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità.

  La candidatura mira a riconoscere il valore della cucina italiana non solo come insieme di ricette, ma anche come pratica sociale, momento di condivisione e patrimonio di tradizioni tramandate di generazione in generazione.  

 La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità,   a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità.

 

Promuovere la cultura del cibo significa valorizzare la nostra storia, le tradizioni e l’economia locale. I nostri prodotti  dell’elaioenogastronomia sono un patrimonio straordinario, frutto del lavoro delle comunità e delle imprese agroalimentari e degli artigiani del gusto,  che rappresentano un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale.

 Il logo della candidatura della “cucina italiana” a patrimonio dell’Unesco,  una mano che spadella cose, fra cui classici ingredienti della cucina italiana e alcuni monumenti celebri nostrani.

Un logo dal design semplice, con la mano di uno chef che spadella sul fuoco un mix di ingredienti della cucina italiana (fra cui figurano il vino, l’olio di oliva, la pizza, il pesce e la pasta) e diversi monumenti italiani (fra cui notiamo la Mole Antonelliana, i Templi di Agrigento, la Torre di Pisa, il Colosseo e diversi altri), il tutto su sfondo azzurro e corredato di scritta “Io amo la cucina italiana candidata a patrimonio Unesco”.

Il logo vuole riportare alla mente l’atto di cucinare come   un rito e un patrimonio alimentare/culturale. Il logo è stato realizzato dagli allievi della Scuola della medaglia dell’Istituto poligrafico e zecca dello Stato.

 L'obiettivo è di valorizzare  i prodotti  identitari e dell'arte culinaria   dell’  ElaioEnoGastronomia    Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale. In questo modo coinvolge immediatamente i quatto sensi, vedere, annusare, gustare e toccare; ma quando un cibo è veramente ancorato ad un territorio tocca anche l’udito, perché si racconta e racconta il territorio. Quando arriva nel piatto, quel cibo ti ha detto tante cose e quando lo assapori diventa esperienza avvolgente, coinvolgente e identitaria di quel luogo. Il termine genius loci, di origine latina, definisce letteralmente il “genio”, lo spirito, l’anima di un luogo è caratterizza l’insieme delle peculiarità sociali, culturali, architettoniche, ambientali e identitarie di una popolazione e l’evoluzione di quest’ultima nel corso della storia. 


"In molti sostengono che la cucina italiana non esiste perché è una somma di cucine regionali. altri che esiste eccome, e non è una somma, ma una moltiplicazione di saperi che si incontrano, si contaminano e si trasformano”.

La cucina italiana esiste, è un patrimonio di valori, di passione, di gesti, di saperi e di creatività, e non di ricette specifiche o di materie prime, per sua natura mutevole, aperto alle contaminazioni e inclusivo, già amato e condiviso dall’umanità. Il riconoscimento a Patrimonio Immateriale Unesco, che potrebbe arrivare nel 2025, sarebbe importante, e sarebbe un’operazione culturale, di affermazione e di orgoglio della cucina italiana d’Italia e del mondo, ben prima e molto di più di un’operazione commerciale, con effetti positivi diretti ed indiretti potenzialmente enormi. Un obiettivo che è alla portata, a patto che enti culturali, istituzioni e chef facciano sistema davvero, e non a parole, guardando al riconoscimento Unesco non tanto come un traguardo, quanto come un nuovo punto di partenza, e come ad uno stimolo per scrollarsi di dosso quel “modus pensandi” tutto italiano, di paragonarsi alla Spagna nella cucina come alla Francia nel vino, quando invece il Belpaese è ricco di identità, unicità e qualità eccellenti amate nel mondo.




Pagina dedicata

https://www.facebook.com/Lurss.Onlus/  

 VI INVITIAMO A COMPILARE IL MODULO   e CONDIVIDERLO CON I VOSTRI AMICI


ADESIONE

  





































Post in evidenza

C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico

NinoSutera C’è la Sicilia nel Menù del film gastronomico                                               Regione Enogastronomica d’Europa 20...