Acquedolci, 9 agosto – Un passato di eccellenza
agroindustriale che può ispirare il futuro economico della Sicilia. È questo il
filo conduttore emerso nel recente convegno sulla canna da zucchero siciliana,
che ha riunito ad Acquedolci storici, esperti, operatori del settore e
amministratori locali.
Gli interventi qualificati hanno
offerto una prospettiva inedita sulla storia dell'isola. Le loro ricerche,
documentate in importanti pubblicazioni sullo zucchero e sul rum siciliano,
svelano una Sicilia tra il 1300 e il 1500 ben lontana dall'immagine di
arretratezza medievale. Al contrario, l'isola emerge come un polo di
innovazione agroindustriale, capace di attrarre investimenti e di porsi
all'avanguardia nel panorama economico del tempo.
Oggi, questa risorsa sta già rivitalizzando alcune aree della
Sicilia, con la riattivazione di piantagioni di canna da zucchero e la
produzione di rum. Ma il potenziale è ancora più ampio, gli intervenuti infatti hanno sottolineato le possibilità
innovative legate agli scarti di lavorazione e all'uso del succo, aprendo la
strada a nuove applicazioni.
Al convegno hanno preso parte dopo i saluti istituzionali del Sindaco Alvaro Riolo, Roberto Condipodaro Assessore alle Attività Produttive, dal Vice Sindaco Salvatore Ricca, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Salerno . Gli interventi del prof. Antonio Morreale, il prof. Francesco Maria Raimondo, Giuseppe Ingrillì, Natale Torre, l'imprenditore Riccardo Catania, la prof.ssa Arianna Oddo e con contributi da remoto: Corrado Bellia, Francesca Gringeri Pantano da Avola, la Prof. Roberta Mentesana dell'Università di Barcelona (Spagna), Anna Martano da Siracusa, Marco Graziano da Bologna, Pietro Proietto da Misilmeri.
A conclusione del convegno, è stata lanciata una proposta di
grande respiro: la creazione della "Strada della canna da zucchero e del
rum Born in Sicily". Presentata da Nino Sutera, Coordinatore della Rete
Regionale Sistema di Conoscenza e innovazione in Agricoltura, l'iniziativa mira a coinvolgere l'intera isola
in un progetto che genererebbe importanti risvolti economici, turistici e
culturali . Obiettivo non secondario è il recupero del genius loci (anima di un
luogo) come l’intimo e imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e
cultura produttiva”, per la valorizzazione identitaria dei luoghi e del
prodotto Born in Sicily, ha concluso Nino Sutera.
La proposta, accolta con entusiasmo dai partecipanti,
rappresenta una chiara visione di rilancio per l'economia siciliana. Gli
organizzatori e i relatori invitano ora le istituzioni regionali e locali a
sostenere e realizzare questo progetto, trasformando un'eredità storica in un
motore di sviluppo per il futuro.
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