Alessandra Petix
il cammino dei Borghi Genius Loci De.Co.
“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future” non è solo una formula dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: è un principio etico universale, un impegno verso la Terra e verso la nostra stessa eredità culturale.
Quando parliamo di sostenibilità, troppo spesso la limitiamo a un concetto tecnico, legato alla gestione delle risorse. In realtà, essa è anche e soprattutto una questione identitaria: significa custodire e trasmettere, insieme alle risorse naturali, il patrimonio di saperi, tradizioni e paesaggi che rendono unico un territorio.
Origini e senso di un concetto
Già nel 1798 Thomas Malthus, in An Essay on the Principle of Population, metteva in guardia dall’equilibrio fragile tra popolazione e risorse. Da allora, il dibattito si è arricchito di contributi fondamentali: dal Rapporto Brundtland (1987) al pensiero visionario di Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, che nei Limiti dello sviluppo (1972) denunciava i pericoli di una crescita incontrollata.
Ma c’è una riflessione parallela che merita di essere ricordata: quella di Luigi Veronelli, che vedeva nel cibo e nel vino non semplici prodotti, ma “beni culturali” radicati in un luogo, frutto di una comunità e della sua storia. Per Veronelli, la tutela del territorio e delle sue specificità non era un atto di nostalgia, ma una condizione imprescindibile di sostenibilità: senza comunità vive e consapevoli, nessun paesaggio rurale può sopravvivere.
Dal concetto globale alla pratica locale
Oggi la FAO individua cinque principi chiave per una transizione sostenibile dell’agricoltura: uso efficiente delle risorse, tutela della natura, benessere delle comunità rurali, resilienza e buona governance. Ma la vera sfida è calare questi principi nei contesti concreti, nei paesi e nei borghi dove si produce il cibo, dove il paesaggio è modellato dalla mano dell’uomo e dalla saggezza delle generazioni.
Qui entra in gioco la visione dei Borghi Genius Loci De.Co.: un modello che unisce la salvaguardia dell’ambiente con la valorizzazione del patrimonio culturale e immateriale. Il genius loci, lo spirito del luogo, non è un concetto astratto: è la sintesi viva di natura, storia e comunità. Preservarlo significa garantire che lo sviluppo non cancelli ciò che ci rende unici.
Come ricorda Nino Sutera, ideatore di questo percorso nel 2005, “non c’è sostenibilità senza identità”: un’agricoltura sostenibile deve essere anche culturalmente sostenibile, ossia capace di mantenere e valorizzare il legame tra prodotto, territorio e comunità. La Denominazione Comunale (De.Co.) diventa allora uno strumento di tutela e di promozione, capace di coniugare economia locale, salvaguardia ambientale e trasmissione dei saperi.
Il territorio come capitale
La PAC europea e il Green Deal parlano di biodiversità, innovazione e resilienza. Ma nei Borghi Genius Loci De.Co. questi obiettivi si traducono in azioni concrete: recupero delle coltivazioni storiche, filiere corte, agricoltura di precisione applicata a piccola scala, educazione alimentare, turismo esperienziale. Ogni borgo diventa così un laboratorio di sostenibilità integrale, dove il cibo non è solo merce, ma “narrazione del territorio”.
In quest’ottica, la sostenibilità non è solo “fare meno danni” all’ambiente, ma generare valore positivo per il paesaggio, l’economia e la cultura. È un equilibrio dinamico tra passato e futuro, tra innovazione e tradizione, tra tutela e sviluppo.
Conclusione: un patto tra generazioni
La sostenibilità globale avrà successo solo se radicata nelle comunità locali. E i Borghi Genius Loci De.Co. rappresentano un modello per farlo: un patto tra generazioni, dove i bisogni di oggi si soddisfano senza compromettere le possibilità di domani, e dove la memoria collettiva diventa la risorsa più preziosa.
Come direbbe Veronelli, “camminare la terra” significa conoscerla, amarla e rispettarla.
Come ribadisce Sutera, significa anche farlo insieme, come comunità che custodisce e rinnova il proprio genius loci.
terraglocal@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento