venerdì 3 ottobre 2025

Siringate: storia e leggenda di un dolce identitario protagonista all'evento Sicily Food Vibes di Menfi


“Il Comune belicino,  si distingue per la sua capacità di raccontare il proprio Genius Loci attraverso una narrazione culturale ed enogastronomica autentica, perfettamente incarnata nelle tradizioni locali e nell’eredità lasciata da Tomasi di Lampedusa.”

Il legame tra il romanzo Il Gattopardo, il Palazzo Filangeri di Cutò e le pietanze identitarie – tra cui le celebri “siringate”, dolci amati dalla principessa Filangeri – rappresenta una testimonianza concreta di come il cibo sia anche cultura, storia e appartenenza.

Siringate: storia e leggenda di un dolce identitario

Il prof. Andrea Randazzo, storico, ha condotto una ricerca sulle origini delle Siringate, dolce simbolo di Santa Margherita di Belice.

La tradizione narra che, con l’arrivo degli Spagnoli nel 1516, la Sicilia conobbe i churros, dolci fritti simili nell’aspetto alle siringate ma diversi negli ingredienti:

  • i churros: acqua, farina, burro, uova, zucchero e sale

  • le siringate: ricotta, farina, miele, zucchero, uova, cannella e scorza d’arancia

Secondo la memoria popolare, fu la moglie di un pastore del feudo Meccina a sperimentare per prima la ricotta fritta nell’olio bollente, trasformando un alimento povero in un dolce capace di conservarsi per giorni. Nel tempo arricchì la ricetta con altri ingredienti, fino a ottenere la prelibatezza che conosciamo oggi.

La leggenda vuole che un giorno il conte Lucio Mastrogiovanni Tasca, marito della principessa Giovanna Filangeri, dopo una battuta di caccia scoprì per caso le siringate e ne rimase conquistato. La principessa stessa se ne innamorò e cominciò a offrirle nei suoi ricevimenti, diffondendone la fama.

Così, da dolce umile e contadino, le Siringate conquistarono nobili e popolani, diventando simbolo di identità collettiva per la comunità margheritese.

In occasione di Inycon gli Chef Michele Ciaccio e Calogero Abruzzo presenteranno il prodotto simbolo e identitario di SAnta Margherita Belice. 


  


Per la loro valorizzazione e promozione il Comune di Santa Margherita di Belice ha adottato il percorso della De.Co.   

Il valore del Genius Loci e delle De.Co.

«Il genius loci è il territorio della memoria, il nostro patrimonio, il valore più profondo della cultura mediterranea ed europea, ed è l’unico anticorpo che abbiamo rispetto alla cultura dell’indefinito globale»  

Le De.Co. (Denominazioni Comunali), nate da un’intuizione di Luigi Veronelli, sono strumenti concreti di marketing territoriale e di recupero delle unicità locali. Esse rappresentano non soltanto un prodotto (piatto, dolce, sapere, evento, artigianato), ma un vero e proprio elemento identitario di comunità, capace di attrarre turisti e viaggiatori del gusto (foodies).

«Quando un cibo è ancorato al territorio,  non è solo esperienza culinaria ma esperienza totale. Coinvolge tutti i sensi e racconta la storia della comunità che lo ha generato».

Non solo, durante l'ultimo Festival del Gattopardo è stato   conferito il riconoscimento “Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” alla Tavola del Gattopardo, da parte  dalla Rete Nazionale dei Borghi GeniusLoci De.Co. 

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