lunedì 8 settembre 2025

Accordo UE–Mercosur



  Opportunità e Minacce per l’Agricoltura Meridionale

Contesto generale

L’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay), dopo oltre 25 anni di trattative, si avvia a una possibile ratifica. L’intesa prevede l’abbattimento progressivo delle barriere doganali, con apertura reciproca dei mercati agricoli e industriali.
Se da un lato i benefici maggiori sono attesi per l’industria manifatturiera europea, dall’altro emergono forti preoccupazioni per il comparto agricolo, in particolare per quello mediterraneo e meridionale, più vulnerabile alla competizione internazionale.




Opportunità per l’agricoltura del Mezzogiorno

  1. Nuovi spazi di export per i prodotti identitari

    • Vini, liquori, olio extravergine, formaggi e specialità tipiche del Sud Italia, grazie al riconoscimento delle Indicazioni Geografiche (IGP/DOP), potrebbero accedere in modo privilegiato al mercato sudamericano.

    • La tutela di circa 400 denominazioni rappresenta un argine contro l’“Italian sounding”.

  2. Diversificazione dei mercati

    • L’apertura del Mercosur può ridurre la dipendenza da mercati europei saturi, offrendo nuove opportunità a piccole e medie imprese agroalimentari del Mezzogiorno.

  3. Valorizzazione dell’immagine mediterranea

    • La crescente domanda mondiale di dieta mediterranea e prodotti di qualità ad alto valore aggiunto potrebbe rafforzare la competitività di olio, agrumi, ortofrutta fresca e trasformata del Sud Italia.

  4. Materie prime strategiche

    • L’accordo potrebbe garantire all’UE una maggiore stabilità nell’approvvigionamento di materie prime sudamericane (litio, terre rare), rafforzando filiere tecnologiche in cui anche il Mezzogiorno potrebbe inserirsi (energie rinnovabili, agro-tecnologia).


Minacce per l’agricoltura del Mezzogiorno

  1. Concorrenza sleale sui prezzi

    • Carne bovina, pollame, zucchero e altri prodotti sudamericani entrerebbero a prezzi inferiori, penalizzando gli allevatori e i produttori meridionali, che operano con costi più elevati legati a standard sanitari, ambientali e di benessere animale più stringenti.

  2. Rischio di svalutazione del prodotto locale

    • L’ingresso di grandi quantità di prodotti standardizzati a basso costo potrebbe comprimere i margini delle aziende agricole mediterranee, rendendo difficile la sopravvivenza delle produzioni a bassa scala e ad alta qualità.

  3. Dipendenza da importazioni

    • L’apertura dei mercati potrebbe favorire l’import di prodotti agroalimentari di largo consumo a scapito dell’autosufficienza alimentare, con conseguente perdita di sovranità produttiva.

  4. Squilibri territoriali

    • Il Sud, caratterizzato da aziende agricole medio-piccole, rischia di essere più esposto rispetto alle grandi realtà agricole del Nord Italia, meglio attrezzate per affrontare la concorrenza internazionale.

  5. Incertezza sulle clausole di salvaguardia

    • Le misure proposte (indagini in caso di incremento del 10% delle importazioni o calo dei prezzi del 10%) appaiono deboli e difficilmente applicabili in tempo utile per proteggere i produttori meridionali.



Analisi SWOT – Agricoltura meridionale e accordo UE–Mercosur

Punti di Forza (Strengths) Debolezze (Weaknesses)
- Eccellenza dei prodotti tipici  (DOP, IGP, STG). - Aziende agricole medio-piccole, meno competitive sui grandi volumi.
- Riconoscibilità internazionale della dieta mediterranea. - Costi di produzione più alti per standard UE (ambiente, sicurezza alimentare, benessere animale).
- Tradizione e cultura enogastronomica consolidate. - Scarsa capacità di penetrazione nei mercati extra-UE per mancanza di strategie comuni.
- Potenziale nell’export di vino, olio, formaggi, ortofrutta. - Infrastrutture logistiche deboli e ritardi nei trasporti rispetto al Nord.
Opportunità (Opportunities) Minacce (Threats)
- Apertura a un mercato di 780 milioni di consumatori. - Concorrenza sleale di prodotti agricoli sudamericani a basso costo.
- Riconoscimento di 400 IG (protezione da Italian sounding). - Rischio di svalutazione delle produzioni locali.
- Crescente domanda di prodotti mediterranei e salutari. - Clausole di salvaguardia poco efficaci e lente nell’attuazione.
- Diversificazione dei mercati oltre l’UE. - Squilibri territoriali: il Sud rischia più del Nord.
- Accesso a materie prime strategiche per agro-tecnologia ed energie rinnovabili. - Aumento dipendenza alimentare dall’estero e perdita di sovranità produttiva.



Conclusioni

L’accordo UE–Mercosur apre uno scenario di luci e ombre per l’agricoltura meridionale:

  • Luci: valorizzazione dei prodotti tipici, apertura a nuovi mercati, tutela delle denominazioni, opportunità legate al brand mediterraneo.

  • Ombre: concorrenza sleale sui prezzi, rischio di marginalizzazione delle piccole aziende, indebolimento della sicurezza alimentare e possibili squilibri territoriali.

In questo quadro, diventa cruciale rafforzare le politiche di sostegno all’agricoltura del Sud, puntando su qualità, tracciabilità, promozione dei marchi territoriali e innovazione nelle filiere, per trasformare un rischio in occasione di rilancio competitivo.

 

giovedì 4 settembre 2025

AKIS nel Piano Strategico della PAC 2023-2027

 

   com'è andato il primo anno di attuazione

Un quadro dell'andamento della nuova programmazione per quello che riguarda ricerca e innovazione. 

Anche in questa programmazione le regioni con un PIL maggiore investono convintamente più risorse su AKIS (Veneto per esempio il 5,7 % del PSP,  Lombardia, Piemonte Emilia Romagna, dal 4 al 5%) tra le regioni del sud  che hanno previsto meno risorse,  Sicilia (2%)  Calabria e la Sardegna (1,4%)

 AKIS REGIONI

 

 

 


La Politica Agricola Comune, nel periodo di programmazione 2023-2027, si pone gli obiettivi di promuovere un settore agricolo smart e resiliente, sostenere la salvaguardia di ambiente e clima e stimolare lo sviluppo e l'occupazione nelle aree rurali. La realizzazione e accelerazione di questo percorso è perseguito anche grazie alla ricerca e all'innovazione attraverso il cosiddetto modello AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation Systems).

L'Italia, dall'approvazione del Piano Strategico della PAC (PSP) entrato in vigore il 1° gennaio del 2023, ha sottoposto alla Commissione Europea tre modifiche al Piano e l'ultima, approvata a dicembre 2024 ha riguardato anche gli strumenti dell'AKIS.
Cercheremo in questo articolo di fornire un quadro del processo di governance e si riporta una sintesi del primo periodo di attuazione. 

La strategia 2023-2027 per conoscenza e innovazione

L'impostazione strategica dell'intervento AKIS nell'ambito della PAC italiana prevede nove interventi, di cui tre nelle tipologie relative alla "Cooperazione" e sei in quelle di "Scambio di conoscenze e informazioni". 

SRG01 - Sostegno ai Gruppi Operativi del PEI AGRI, finanzia i progetti gestiti da partenariati costituiti dagli utenti delle innovazioni e da tutti gli altri soggetti che, a vario titolo, sono coinvolti nelle fasi di verifica applicazione e divulgazione.

SRG08 - Sostegno ad azioni pilota e di collaudo dell'innovazione, promuove le collaborazioni volte a sviluppare innovazioni prodotte dalla ricerca scientifica o in altro ambito, in modo da renderle utilizzabili.

SRG09 - Cooperazione per azioni di supporto all'innovazione e servizi rivolti ai settori agricolo, forestale e agroalimentare, sostiene la creazione di partenariati per la realizzazione di azioni di supporto all'innovazione ed erogazione di servizi.

SRH 01 - Erogazione servizi di consulenza, mira a soddisfare le esigenze di supporto espresse dalle imprese agricole, forestali e operanti in aree rurali su aspetti tecnici, gestionali, economici, ambientali e sociali.

SRH 02 - Formazione dei consulenti, si focalizza sul miglioramento dei servizi di consulenza aziendale attraverso la crescita e la condivisione delle conoscenze e delle competenze professionali e al miglioramento delle relazioni degli attori dell'AKIS.

SRH 03 - Formazione degli imprenditori agricoli e degli altri soggetti privati e pubblici funzionali allo sviluppo del settore agricolo e delle aree rurali, sostiene la formazione e l'aggiornamento professionale dei soggetti destinatari, anche in sinergia tra di loro, attraverso attività di gruppo e individuali.

SRH 04 - Azioni di informazione, finalizzato a diffondere e condividere le esperienze e le opportunità, l'innovazione e i risultati della ricerca e la digitalizzazione nel settore agroforestale e nelle zone rurali. 

SRH05 - Azioni dimostrative per il settore agricolo, forestale ed i territori rurali, favoriscono il rafforzamento e lo scambio di conoscenze fra gli addetti dei settori agricolo, forestale, degli altri soggetti pubblici e privati e dei gestori del territorio operanti nelle zone rurali. 

SRH 06 - Servizi di back office per l'AKIS, forniscono informazioni e supporti specialistici per i consulenti e gli altri attori dell'AKIS

La dotazione finanziaria programmata per gli interventi AKIS, è passata da 422,5 milioni di euro della prima versione del PSP a 444 milioni di euro dell'ultima versione, con un incremento del 5,1% recependo l'opportunità, condivisa con la Commissione, di potenziare gli strumenti a disposizione.

Al di là dell'aumento generale dei finanziamenti, si può notare anche un certo mutamento della strategia che si evidenzia analizzando i singoli Interventi. L'iniziativa PEI AGRI (SRG01) ottiene un incremento rilevante pari a circa 23 milioni di euro insieme all'intervento inerente le azioni di supporto all'AKIS (SRG09) il cui finanziamento aumenta di 9 milioni di euro. Gli altri Interventi subiscono una generalizzata diminuzione con riferimento soprattutto all'Intervento SRG08 riguardante il sostegno delle azioni pilota e di collaudo dell'innovazione. 
Se anche l'incremento finanziario complessivo è contenuto, le interlocuzioni con la Commissione e le Autorità di Gestione (AdG) regionali hanno messo in luce come numerose amministrazioni intervengono con altri strumenti finanziari al di fuori della PAC per favorire l'innovazione e il rafforzamento del capitale umano in campo agricolo. 
Nel rispetto delle scelte contenute nel PSP, le Regioni attuano la propria strategia AKIS scegliendo in modo autonomo gli Interventi da sostenere nel proprio territorio così come riportato nei Complementi di Programmazione per lo Sviluppo Rurale (CSR).

Considerando le risorse finanziarie allocate dalle Regioni e Province Autonome per gli interventi AKIS, si ha una visione di come ciascun territorio abbia declinato le proprie priorità strategiche in relazione alle esigenze locali. Tuttavia gli interventi in cui hanno maggiormente investito le AdG regionali sono quelli relativi al Sostegno ai GO (SRG01), alla Consulenza (SRH01) e alla Formazione (SRH03). Fanno eccezione la Calabria che non attiva l'SRG01 ed il Molise che non inserisce nessun intervento di Cooperazione per l'AKIS; mentre la Provincia di Bolzano sovvenziona gli interventi relativi alla tipologia "Scambio di conoscenze e informazioni" con altri finanziamenti già presenti e organizzati a livello provinciale. 

I primi risultati di attuazione

Per l'insieme degli interventi AKIS, alla fine del 2024 risultano assegnati dai bandi emessi poco più di 166,253 milioni di euro, pari al 37% delle risorse finanziarie programmate.

Se si analizzano nel dettaglio e separatamente gli interventi di cooperazione (SRG) da un lato e gli interventi per la consulenza, formazione, informazione e dimostrazione (SRH) dall'altro, si osserva che la spesa assegnata nei bandi per gli SRG è stata di circa 86,110 mln di euro, pari al 40% del programmato, mentre per gli SRH le risorse assegnate sono state di poco inferiori, con un 35% del programmato e un importo pari a poco più di 80,143 mln di euro. Tra i tre interventi di cooperazione, SRG01 ha avuto l'incidenza maggiore (42% per 38,850 mln di euro assegnati); mentre tra i sei interventi SRH, ha avuto più peso l'erogazione della consulenza (43% per 34,750 mln di euro assegnati). 

Con riferimento agli interventi di Cooperazione, hanno pubblicato bandi e assegnato le risorse circa la metà delle Regioni, alcune hanno messo a disposizione l'intera somma programmata o quasi, altre solo una quota: Emilia Romagna (66%), Valle d'Aosta (50%) e Abruzzo (47%). Per gli SRH, invece, sono 12 le regioni che hanno assegnato le risorse attribuendo nei bandi percentuali non elevate di risorse programmate: fanno eccezione la provincia autonoma di Trento con il 100%, la Lombardia con il 90%, il Piemonte con il 69% e il Veneto con il 60%.

Avanzamento procedurale e fisico

L'avanzamento procedurale è misurato come progressione tra diverse fasi, che partono dall'emanazione dei bandi fino ad arrivare alla conclusione dei progetti finanziati. Nel corso della prima attuazione, la situazione è molto variegata tra i nove interventi.

Tra i tre SRG, l'intervento per il sostegno ai Gruppi Operativi è quello con il maggior numero di bandi emessi, con 9 regioni che li hanno pubblicati. In particolare, il Veneto ha già emesso due bandi per questo intervento: uno per la fase di innovation brokering, che è arrivato alla fase di ammissione con 13 domande; il secondo per il finanziamento dei Piani di attività dei GO (PA.GO). La provincia autonoma di Bolzano ha previsto per SRG01 una procedura a sportello, per la quale ha avviato ad oggi complessivamente cinque fasi temporali per la presentazione delle domande di aiuto. 

Fino ad ora, in totale sono stati ammessi 37 Gruppi Operativi (di cui 2 nella provincia autonoma di Bolzano e 35 in Emilia Romagna), con un contributo concesso di circa 12,316 mln di euro. 

Per le azioni di supporto all'innovazione (SRG09) sono stati emessi bandi in 5 regioni, tra cui la Toscana è giunta all'approvazione della graduatoria con 5 gruppi di cooperazione. Si segnala inoltre la particolarità del Veneto che nell'ambito di SRG09 ha emesso un bando per la creazione di partenariati, denominati "Hub dell'innovazione", all'interno dei quali sono attivabili anche gli interventi SRH01 e SRH05. Infine, per le azioni pilota e di collaudo (SRG08) ci sono state solo tre regioni che hanno emesso i bandi. 

Tra i sei SRH, l'intervento SRH03 per la formazione degli imprenditori ha registrato il maggior numero di bandi, con 11 regioni che li hanno emessi. Seguono SRH01 per l'erogazione della consulenza con 7 regioni, SRH06 per i servizi di back office con 5 regioni, SRH04 per le azioni di informazione con 4 regioni, SRH02 per la formazione dei consulenti e SRH05 per le azioni dimostrative, rispettivamente ciascuna con 3 regioni. Si segnalano, di seguito, alcune particolarità regionali: la Campania ha già emesso due bandi per due annualità distinte per SRH01 e SRH03; la Lombardia un unico bando per SRH03, ma con scadenze scaglionate per distinti periodi; il Piemonte ha differenziato i bandi per il settore agricolo e il settore foreste e ambiente (fino ad ora ha emesso bandi per entrambi i due settori per SRH03 e SRH05); il Veneto ha emesso due bandi distinti per SRH03 (per servizi a catalogo e non) e due bandi per SRH05 (di cui uno è attivato con SRG09). 

Hanno raggiunto la fase di ammissione delle domande: 

  • SRH01 in Campania (8 organismi di consulenza); 
  • SRH02 in Piemonte con 2 enti di formazione; 
  • SRH03 in Campania (9 enti di formazione), Lombardia (26), Piemonte (7), Toscana (12), provincia autonoma di Trento (4); 
  • SRH05 in Piemonte (5 azioni dimostrative per il settore agricolo); 
  • SRH06 in Toscana e Veneto, rispettivamente ciascuna con 1 domanda ammessa.

In conclusione, si evidenzia come gli Interventi AKIS, a causa della loro natura progettuale che richiede una fase complessa di selezione e si esplica in attività annuali e pluriennali, producono una spesa effettiva solo a conclusione delle attività e quindi in genere a metà o a conclusione del ciclo di programmazione.

 

Riferimenti bibliografici

 

 

 

Elisa Ascione, Rossella Ugati, Anna Vagnozzi
CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia

 

 

mercoledì 3 settembre 2025

Torna il Fastuca Fest a Raffadali

 

 

  dal 18 al 21 settembre 2025 la 9ª Festa del Pistacchio D.O.P.

 

Raffadali (AG) settembre 2025 - Quattro giorni tra gusto, cultura e tradizione per celebrare il Pistacchio di Raffadali D.O.P. Dal 18 al 21 settembre 2025 torna il Fastuca Fest, la grande festa che ogni anno richiama migliaia di visitatori nel cuore dell’Agrigentino. Giunta alla sua nona edizione, la manifestazione si prepara a vivere un anno speciale: quello di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e della Sicilia Regione Europea della Gastronomia 2025, un doppio riconoscimento che rende ancora più significativo l’evento.

 


La manifestazione è organizzata dall’associazione Fastuca e dal Consorzio di Tutela del Pistacchio di Raffadali D.O.P. che conta oggi 19 aziende certificate (16 agricole e 3 confezionatrici) e continua a crescere, rafforzando la sua identità come punto di riferimento per la produzione di qualità.

Showcooking, degustazioni, laboratori e incontri faranno da cornice a quattro giorni di festa in cui il pistacchio sarà il vero protagonista. Non mancheranno inoltre eventi culturali, musica dal vivo, spettacoli e attività per famiglie, trasformando la città in un vivace palcoscenico a cielo aperto.

 

“Quest’anno la festa assume un valore particolare: si inserisce infatti nelle celebrazioni di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e della Sicilia Regione Europea della Gastronomia 2025. Un’occasione unica per esaltare il legame tra eccellenze agroalimentari, patrimonio storico-artistico e identità siciliana – afferma il direttore del Consorzio Salvatore Gazziano -. Nel contesto di questa edizione speciale, la manifestazione non si pone solo l’obiettivo di per valorizzare la produzione di pistacchio e la gastronomia che ne deriva, ma l’aspetto culturale che vi ruota intorno, attraverso il confronto con altre regioni e con altri consorzi. La salute sarà poi un tema determinante di questa edizione: non solo perché passa attraverso l’alimentazione, ma anche perché, grazie alla collaborazione con l’Asp di Agrigento, sarà attivo uno spazio dedicato a screening sanitari gratuiti. Un modo concreto per sottolineare che salute e prevenzione devono diventare uno stile di vita imprescindibile”. Oltre all’aspetto culturale e sociale, l’attenzione resta alta sulla produzione.

“La produzione e il valore del Pistacchio di Raffadali crescono di anno in anno. Proprio in questo periodo siamo nella fase di raccolta, un momento fondamentale per il nostro comparto. Il Consorzio è in continua crescita, con l’adesione di nuovi soci, e tra l’ingresso di nuovi consorziati e una maggiore attenzione alla tracciabilità del prodotto ci proiettiamo verso un contesto di visibilità sempre più ampio, che ci rende ancora più ambiziosi,” sottolinea Calogero Frenda, presidente del Consorzio di Tutela. Il Fastuca Fest si conferma così non solo una festa, ma un evento di promozione territoriale e culturale, capace di attrarre visitatori dall’Italia e dall’estero e consolidare l’immagine di Raffadali come capitale del pistacchio di qualità.

L’iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura. Il programma dell’evento è in corso di definizione e sarà presto pubblicato sul sito della manifestazione www.fastucafest.it

 

Ufficio stampa

Francesca Landolina per Fizz

Tessera Ordine nazionale dei giornalisti N. 161696

flandolina@gmail.com – 320 8309690

"Corresponsabilità educativa: Scuola - Famiglia - Territorio"


In un iniziativa in programma a fine mese a Licata, Tony Rocchetta sarà insignito del prestigioso riconoscimento di "Custode dell'Identità Territoriale" da parte della Rete Nazionale dei Borghi GeniusLoci DeCo

Viaggiatori della Vita: alla scoperta del nostro territorio con Tony Rocchetta.
In un tempo in cui tutto sembra correre veloce, ci siamo concessi il lusso di rallentare. Di fermarci. Di ascoltare. E con occhi pieni di stupore e cuori colmi di curiosità, i bambini della classe I C dell’Istituto Leopardi si sono messi in cammino: un piccolo grande viaggio nel cuore della propria terra.


















Zaini leggeri, ma carichi di domande, passi allegri e desiderosi di conoscenza. È così che ha preso vita una giornata speciale, tra cielo e terra, tra storie antiche e mani che sanno ancora impastare memoria e futuro.
Guidati da Tony Rocchetta, custode della varietà autoctona di grano Chiattulidda, abbiamo attraversato i sentieri del Food Camp, un laboratorio a cielo aperto, un campo sperimentale dove si coltivano semi antichi siciliani senza chimica, ma con amore, pazienza e ricerca. Un luogo dove ogni spiga è un racconto, ogni semina un gesto di cura verso la biodiversità e le generazioni future.
La visita al Pozzo Gradiglia, ingegnosa eredità della cultura araba, ci ha insegnato quanto l’acqua – come l’aria, la terra e il fuoco – sia elemento sacro e indispensabile, fondamento di ogni forma di vita. Attraverso i racconti e le dimostrazioni, i bambini hanno potuto comprendere la saggezza dei nostri antenati, il rispetto per le risorse, la centralità dell’equilibrio con la natura.
Nel cuore dell’AgriTeatro Didattico, il primo teatro agricolo, la scena si è animata di storie, gesti, canzoni e sapori. Abbiamo percorso insieme il ciclo del grano: dalla pisatura alla molitura, fino alla farina viva, simbolo del legame diretto tra terra, mani e tavola. Un vero atto d’amore verso la tradizione contadina.
Con le mani in pasta e il cuore nella storia, abbiamo preparato un piatto della cucina povera licatese: le sarde a beccafico. Un’antica ricetta nata dall’ingegno del popolo, capace di trasformare l’umiltà degli ingredienti in un trionfo di gusto e identità. Due impiattamenti diversi hanno raccontato la stessa verità: la cucina è cultura, è narrazione, è appartenenza.
Tra un canto di Rosa Balistreri, una filastrocca dei nonni, e un laboratorio sensoriale-culinario, i bambini hanno toccato con mano il valore della diversità culturale, il significato dell’inclusione, il potere della memoria. Hanno scoperto che il patrimonio culturale non è fatto di muri e monete, ma di parole, gesti, suoni, sapori, emozioni.
Abbiamo parlato in siciliano, onorando la lingua che custodisce il cuore della nostra gente. Abbiamo camminato nella bellezza della corresponsabilità educativa, dove scuola, famiglia e territorio si intrecciano per seminare consapevolezza.
Perché conoscere il proprio territorio non è un gesto isolato. È un atto di coraggio, un’azione politica, un modo per costruire identità e futuro. È un invito ad abitare il mondo con rispetto, gratitudine e meraviglia.
To be continued…



lunedì 1 settembre 2025

La cultura della biodiversità.


Giuliana Cattarossi&Giovanni Colugnati

Progetto “Perricone”

 

 

Se il concetto di sviluppo sostenibile punta a uno sviluppo che possa almeno in parte evitare i cambiamenti e le loro conseguenze negative sull’uomo e sull’ambiente, mitigando in parte o in toto il nostro impatto devastante, quello di resilienza si propone invece di arrivare a una condizione nella quale si riesca a confrontarsi e a superare tali cambiamenti senza venirne completamente travolti.


A differenza di quanto si potrebbe pensare, passare da politiche che concentrano gli sforzi sull’idea di sostenibilità ad altre che invece si focalizzano sulla resilienza non significa affatto ammettere una sconfitta dell’idea di sviluppo sostenibile, ma piuttosto deve risultare uno stimolo importante nel cambiare punto di vista e integrare diversi approcci per riuscire a raggiungere un risultato migliore: il cosiddetto resilient thinking, infatti, analizza quali sono le strategie migliori per gestire sistemi fatti di persone e di ambiente che interagiscono tra di loro e si basa su alcuni principi fondamentali che devono essere applicati nei modi e nei momenti più adatti per risultare davvero efficaci.

In sostanza è la rivoluzione culturale che si richiede alla viticoltura del futuro, proprio attraverso un resilient thinking. L’ultima rivoluzione agricola, infatti, basata fondamentalmente su vitigni selezionati, sull’uso di concimi minerali ed antiparassitari di sintesi, ha prodotto una sorta di industrializzazione della viticoltura e la biodiversità nel vigneto è stata vista come un fattore limitante da eliminare. La viticoltura e la natura hanno rappresentato per lungo tempo due spazi ben delimitati, quasi inconciliabili, gestiti con regole profondamente diverse tra loro: lo spazio viticolo, destinato alla produzione, e quello naturale da preservare.

Al contrario, la biodiversità in viticoltura svolge un ruolo essenziale per la valorizzazione dei diversi ambienti di coltivazione e per le diverse esigenze dei modelli di consumo nonostante l’intensificazione dei processi produttivi; si manifesta però soprattutto nelle scelte varietali, mentre è sostanzialmente trascurato l’aspetto relativo all’ecosistema dove la vite è coltivata, il suolo del vigneto ed il suo intorno naturale (Colugnati, et al., 2013). Appare quindi necessario superare la visione vitigno-centrica del vigneto per proteggere e valorizzare la biodiversità dell’insieme dell’ecosistema viticolo, integrando e facendo convergere le discipline e le conoscenze agronomiche con quelle ecologiche, per sviluppare un nuovo concetto di agro-biodiversità che inglobi le popolazioni dei vitigni coltivati con tutte le specie viventi nel vigneto, siano esse animali o vegetali o microbiche, aggressive o utili, telluriche o aree.

In quest’ottica nel tempo si sono sviluppate fondamentalmente due viticolture: così vicino ad una viticoltura convenzionale, che massimizza il rendimento dei fattori produttivi impiegati, anche attraverso un elevato impiego della meccanizzazione, a partire dagli anni Settanta si è sviluppata, quasi in contrapposizione, la viticoltura biologica (e biodinamica), che rifiuta l’impiego dei prodotti di sintesi e si affida soprattutto al mantenimento della fertilità fisico-chimica dei suoli per garantire la sopravvivenza della coltura della vite nel tempo.

Il panorama degli scenari intermedi è ovviamente molto ampio ma, al netto delle posizioni ideologiche (biologico e biodinamico), la principale discriminante tra le due viticolture consiste nelle modalità di gestione del suolo e soprattutto nelle implicazioni che questa pratica ha in tutte le altre tecniche colturali applicate nel vigneto.

Comunque la si pensi, però, la tendenza in atto è verso un loro progressivo riavvicinamento: la prima è costretta a rivedere i propri processi produttivi per diventare più durevole, la seconda dovrà investire maggiormente sul suo patrimonio biologico come fattore di adattamento futuro (Colugnati e Cattarossi, 2016).

sabato 30 agosto 2025

Sicilian Wine Expo Terra di Vini

abbiamo il piacere di presentare Terra di Vini – Sicilian Wine Expo, un evento che si terrà il 19 e 20 settembre 2025 presso la Terrazza Mercadante del porto turistico di Capo d’Orlando.



L’iniziativa nasce con l’obiettivo di promuovere la cultura del vino siciliano, offrendo un’occasione concreta di incontro tra produttori, professionisti del settore, operatori turistici e appassionati. Saranno due giornate dedicate alla valorizzazione del nostro patrimonio vitivinicolo, attraverso attività pensate per raccontare l’identità e la qualità del vino siciliano, ma anche per creare opportunità di formazione, confronto e crescita.

Il programma prevede una cerimonia di apertura istituzionale, seguita da workshop tematici sui vitigni autoctoni, la sostenibilità nella viticoltura, l’enoturismo e le nuove tecnologie applicate al settore. Sono previsti anche spazi di degustazione guidata, con prodotti tipici del territorio, e un’area espositiva con la partecipazione di numerose cantine siciliane.

Non mancheranno momenti dedicati alla gastronomia, con uno show cooking curato da chef e sommelier locali, e appuntamenti musicali in grado di arricchire l’esperienza del pubblico e valorizzare ulteriormente la location.

L’intero evento sarà accompagnato da una campagna di comunicazione integrata che comprende social media, radio, affissioni e la realizzazione di un sito web attraverso cui sarà possibile prenotare le degustazioni.

Siamo convinti che Terra di Vini possa rappresentare una preziosa occasione per rafforzare la visibilità del vino siciliano, anche in chiave turistica e internazionale, e offrire un’immagine moderna e autentica della nostra regione.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento regionale dell’Agricoltura.

La prima giornata di Terra di Vini – Sicilian Wine Expo, giovedì 19 settembre, si concluderà con un imperdibile evento musicale: alle 21:30, sulla suggestiva Terrazza Mercadante di Capo d’Orlando Marina, si esibirà in concerto Anna Castiglia, una delle voci più originali e promettenti del panorama cantautorale italiano contemporaneo.


 

Chi è Anna Castiglia
Originaria di Catania e classe 1998, Anna è cresciuta in un ambiente artistico stimolante: la madre era attrice teatrale e il padre comico e speaker radiofonico. Ha iniziato a studiare chitarra classica a 9 anni e canto a 16 anni, esibendosi presto nei locali della sua città. Successivamente ha approfondito la sua formazione diplomandosi in canto, danza e recitazione alla Gypsy Musical Academy di Torino.

Negli anni ha intrapreso un percorso ricco di esperienze: ha partecipato a importanti festival, pubblicato brani che hanno riscosso grande interesse e fondato un collettivo femminista per contrastare il gender gap nella musica. Nel 2021 ha vinto il premio “L’artista che non c’era”, nel 2023 ha partecipato a X Factor Italia con il brano Ghali e nel 2024 si è aggiudicata la vittoria alla XXXV edizione del Premio Musicultura, oltre al riconoscimento per il miglior testo.

Nell’ottobre 2024 ha pubblicato il suo primo album, Mi Piace, un lavoro che mescola pop, jazz, swing e R&B, caratterizzato da testi ironici e poetici. Nello stesso anno ha aperto i concerti di artisti del calibro di Max Gazzè e Carmen Consoli, imponendosi come una delle nuove voci più interessanti della scena italiana.

Dettagli dell'evento

Quando: 19 settembre, ore 21:30

Dove: Terrazza Mercadante, Capo d’Orlando Marina

Ingresso: libero

Un appuntamento unico in cui musica d’autore, atmosfere contemporanee ed eccellenze enogastronomiche si fonderanno per regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile.

Terra di Vini – Sicilian Wine Expo è organizzata con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, del Comune di Capo d’Orlando, in collaborazione con Assovini Sicilia, Consorzio Doc Sicilia, l’Associazione Italiana Cuochi, l’Unione Regionale Cuochi Siciliani e l’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri Messina."

venerdì 29 agosto 2025

Sagra del Grano – Baucina Food Fest 2025

 


Tradizione, gusto e spettacolo il 31 agosto a Baucina

 

BAUCINA (PA) - Domenica 31 agosto 2025, il borgo di Baucina, in provincia di Palermo, ospita l’ottava edizione della Sagra del Grano – Baucina Food Fest, uno degli eventi più attesi della provincia di Palermo. Un’intera giornata dedicata alla riscoperta delle tradizioni contadine, alla gastronomia locale e all’intrattenimento di qualità, in un contesto che unisce cultura, memoria e comunità.




Durante la giornata Baucina celebra le tradizioni agricole siciliane, offre street food autentico e di qualità con l’immediato contatto tra produttore e consumatore, propone esperienze interattive per grandi e piccoli. Tutto questo in un solo evento, gratuito e aperto a tutti.

Un viaggio tra sapori antichi e tradizioni contadine

La manifestazione prende il via alle ore 14:00 con una suggestiva passeggiata gastroculturale a cura del PAD Art District – “Il Gusto dell’Arte”, che accompagna i visitatori alla scoperta del centro storico e delle sue eccellenze.

A partire dalle ore 16:00 si apre la “Via d’un tempo”, percorso tematico che ripropone antichi mestieri e atmosfere contadine. Alle 16:30 cominciano i laboratori dimostrativi “Mani in pasta”, dedicati alla produzione artigianale di pane e pasta, pensati per adulti e bambini.

Contemporaneamente in via Umberto I saranno aperti i mercatini dell’artigianato e dell’agricoltura.

Momento centrale della sagra è la rievocazione delle pratiche agricole tradizionali: la “Pisata” e la “Spagghiata”, in programma alle ore 17:30, coinvolgeranno pubblico e figuranti in una rappresentazione viva del ciclo del grano, con l’uso di muli, paglia e attrezzi d’epoca.

Cibo di strada made in Baucina

Dalle ore 18:00 prende vita il Baucina Food Fest, con uno street food d’eccellenza che celebra i prodotti tipici locali: pane, focacce, salsiccia alla brace e dolci della tradizione siciliana.

A rendere unica la giornata ci saranno anche le aziende partecipanti, vere protagoniste della tradizione gastronomica locale: le macellerie Manfrè Giovanni, Fratelli Realmuto, Carni Doc Salvatore Realmuto e la pescheria I sapori del mare, con il panificio Santa Fortunata.

Tango e grande musica

Alle 20:00, l’atmosfera cambia ritmo con “Baucinas Aires”, la milonga di tango argentino diventata un appuntamento fisso e amatissimo dagli appassionati. Una vera e propria “festa del tango” che conclude l’estate e inaugura la nuova stagione tanghera in un contesto unico.

Allo stesso tempo alle 20:00, l’intrattenimento degli Akustica in via Umberto I allieterà coloro che inizieranno a partecipare all’evento degustando i prodotti tipici baucinesi.

A seguire, alle 21:00, il visual artist Dario Denso Andriolo animerà il borgo con un coinvolgente video mapping.

Alle 22:00 con il concerto live di Lello Analfino e la sua Tinturia Ork&stra, tra ironia, ritmo e contaminazioni musicali che faranno ballare tutta la piazza. La serata si chiuderà con un DJ set a partire da mezzanotte.

Un evento per tutti: cultura, divertimento e inclusività

La Sagra del Grano di Baucina è pensata per un pubblico trasversale: famiglie, bambini, turisti, giovani e appassionati di cultura siciliana. Con il suo vasto programma l’evento è ideale per trascorrere una giornata completa all’insegna della scoperta e della condivisione.

Durante tutto l’evento sarà possibile visitare installazioni e luoghi di interpretazione del territorio e dell’evento secondo lo spirito ecomuseale dell’Oikomuseo del grano e della cultura locale. CI saranno uno spazio legato ai centrini e uno spazio dedicato al grano in cui è possibile scoprire il tessuto di informazioni e il sostrato di identità siciliana su cui si basa l’evento.

L’evento è promosso dalla Pro loco Baucina APS e dal Comune di Baucina.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento regionale dell’Agricoltura.


cs degli organizzatori

HE 28 CAP Strategic Plans: la Commissione Europea cita la Sicilia tra le buone pratiche in rete




 

La Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea, Unità B.2, ha recentemente pubblicato il documento “HE 28 CAP Strategic Plans Underway – Summary of implementation in 2023-2024, facts and figures”, una sintesi dello stato di avanzamento dei Piani Strategici della PAC nei diversi Stati membri. All’interno della relazione, l’Italia è rappresentata da due Regioni, tra cui la Sicilia, citata espressamente per le iniziative considerate esempi di buone pratiche.



In particolare, la pubblicazione  ha posto in evidenza il lavoro svolto dal Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, e nello specifico dall’Unità di Staff – Osservatorio Neorurale,  Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura  . L’attività portata avanti negli ultimi anni ha avuto come finalità la valorizzazione delle competenze, la diffusione di conoscenze e l’implementazione di processi innovativi a supporto delle imprese agricole e rurali.

Il riconoscimento europeo riguarda, in modo particolare, il ricco programma di iniziative realizzate nel periodo 2023-2024. Tra queste si segnalano i numerosi webinar tematici, organizzati in collaborazione con gruppi di lavoro specializzati, che hanno favorito un ampio coinvolgimento degli stakeholder regionali. La partecipazione attiva di enti, associazioni, imprese agricole, ricercatori e portatori di interesse ha confermato la centralità della rete nel creare un dialogo costante tra mondo della produzione e della ricerca.

L’inserimento della Sicilia nel report   non rappresenta soltanto un riconoscimento formale, ma anche la conferma della bontà di un percorso avviato con determinazione. Il Dipartimento Agricoltura, attraverso l’Osservatorio Neorurale,  Rete Regionale del Sistema della Conoscenza e dell'innovazione in Agricoltura , ha saputo interpretare le sfide della nuova Politica Agricola Comune, puntando sulla formazione, sull’innovazione e sulla costruzione di relazioni virtuose tra i diversi soggetti del sistema agricolo e rurale.

È bene sottolineare che non si tratta di un’iniziativa isolata, ma di un processo costante che intende accompagnare le imprese agricole verso un futuro più competitivo, sostenibile e inclusivo. Tuttavia, la menzione come “buona prassi” da parte delle istituzioni comunitarie non è un fatto scontato: non accade a tutti né tutti i giorni che un’attività regionale venga citata come esempio a livello europeo.

Questo risultato rafforza la convinzione che il percorso intrapreso (2021-2024) sia corretto e che la strada della collaborazione, della condivisione e della valorizzazione delle risorse intellettuali e professionali del territorio debba continuare a essere perseguita. Come ricordava Thomas Alva Edison, “il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”: l’esperienza siciliana dimostra che, attraverso l’impegno comune e la capacità di fare rete, le idee possono trasformarsi in pratiche concrete e riconosciute anche a livello internazionale.

In conclusione, il riconoscimento rappresenta un incoraggiamento a proseguire su questa linea di azione, consolidando il ruolo della Sicilia come laboratorio di innovazione rurale e come modello di riferimento per l’intero sistema agricolo nazionale ed europeo. 
In fine ma non per ultimo, questa attività, ma sopra tutto questi risultati, sono  stati resi possibile grazie alla collaborazione di tanti, in particolare dell' Agr. Paolo  Salanitro,  Consulente Fitosanitario, Assistente Tecnico di Chimica presso il Liceo Lucio Piccolo di Capo d'Orlando 
 

































 

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