venerdì 2 maggio 2025

Dalla lana al biochar in Agricoltura


 Simone Sangiorgi

 

Martedì 29 aprile 2025, il G.O. “Nuovi orizzonti per la lana ovina” ha organizzato una giornata di campagna relativa alla divulgazione di alcune attività di cui al Progetto Wool2Resoruce, finanziato con la Sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022.

Nella prima parte della mattinata si è visitata l’azienda della Coop.va Agricola S. Agata, dei F.lli Scaglione, in territorio di Castronovo di Sicilia, mentre nella seconda mattinata gli ospiti sono stati accompagnati presso i Vivai Platani del Dr. Bruno Marino, sempre in territorio di Castronovo di Sicilia.


 

Entrambe le aziende fanno parte, in qualità di partner, del G.O. che gestisce il Progetto Wool2Resource.

Le attività sono state presentate dal Presidente del G.O., Dr. Sebastiano Tosto, dall’Innovation Broker, Dr. Simone Sangiorgi e dal Consulente, Dr. Antonino Fracassi.

Il Progetto Wool2Resourse prevede la trasformazione della lana di pecora, attraverso un processo di pirolisi, in assenza di ossigeno e ad alta temperatura, in biochar, un prodotto molto ricco di Carbonio, utilizzabile come ammendante in agricoltura.  

Il biochar condiziona alcune attività fisico e fisico-chimiche all’interno del terreno, a cominciare dal miglioramento della capacità di ritenzione idrica e inoltre influenza: 

il Sequestro CO2

Importante strumento di mitigazione dei cambiamenti climatici, incorpora carbonio stabile nel terreno per centinaia di anni, sequestrando 3 tonnellate di CO2 per tonnellata utilizzata;

La Capacità di Scambio Ionico

Grazie alla sua elevata superficie specifica, simile ad un’argilla, garantisce un’elevata capacità di scambio cationico e anionico in grado di mettere a disposizione micro e macro elementi;

Allevia lo Stress Salino

Il Biochar può essere utilizzato, attraverso l’adsorbimento del sodio, per alleviare lo stress osmotico e arricchire la soluzione circolante di potassio, calcio e magnesio;

Attiva i microrganismi utili

L’elevata porosità del biochar garantisce un habitat ideale per lo sviluppo dei microrganismi nel suolo utili per la trasformazione della sostanza organica e inorganica in elementi assimilabili.

 

Alcuni di questi aspetti scientifici sono stati affrontati dalla Referente scientifica del progetto, la Prof.ssa Delia Chillura Martino del Dipartimento STBCF di UNIPA e dal suo gruppo di lavoro, mentre alcuni aspetti specifici del biochar sono stati, studiati ed approfonditi, in attività di laboratorio, dal Prof. Pellegrino Conte del Dipartimento SAAF di UNIPA.

Il progetto prevedeva, anche, una fase di collaudo del biochar in campo presso le 2 aziende sperimentali-dimostrative di cui sopra.

Per l’appunto, la Giornata di campagna è stata pensata per fare il punto in campo sulle attività sperimentali-dimostrative in corso. Sono intervenuti una classe dell’Istituto II.SS. di Lercara Friddi, a indirizzo Agrario di Prizzi, Imprenditori Agricoli e Tecnici del settore, oltre una delegazione di Aziende zootecniche partner del Progetto.  Da tempo il G.O. mantiene buoni rapporti di collaborazione con l’Istituto II.SS di Lercara Friddi e la sua Dirigente, Prof.ssa Giovanni Lascari e, soprattutto, con la docente, Prof.ssa Maria Soletta Miceli, della Sezione di Agraria di Prizzi, al fine consentire agli studenti la  conoscenza e l’approfondimento di alcune tematiche del comparto ovinicolo regionale.  

Presso Coop.va S. Agata sono state presentate le prove riguardanti un confronto in serra tra le 3 specie ortive prescelte ad apparato radicale superficiale: Lattuga, Indivia e Bieta. Le prove sono state condotte su cassoni metallici sopraelevati con concentrazioni di biochar variabili, 3.50% e 7.00% con i relativi testimoni senza biochar.

Si tratta del 2° ciclo di produzione mentre i dati relativi al 1 ciclo sul peso fresco e sul peso secco son in fase di elaborazione da parte dei Prof. Alessandra Moncada e Filippo Vetrano del Dipartimento SAAF, Sezione Orticoltura di UNIPA. Nella stessa azienda sono in prova delle barbatelle su vaso 30 x 30 cm, in confronto sempre alla stesse % di biochar 3.50% e 7.00% con il testimone senza biochar.

Presso i Vivai Platani si sono attivate tutte le prove previste dal Progetto, consistenti nel confronto di diverse specie forestali a rapido e/o lento accrescimento, sempre con prove di confronto di biochar al 3,50 % e 7,00 % con testimoni senza biochar.

Nello specifico le prove hanno riguardato:

ü  semi di Carrubbo in bancale;

ü  talee Eucalipto in alveoli;

ü  Eucalipto in vaso;

ü  talee Pioppo in alveoli;

ü  Corbezzolo in vaso.

Ai presenti si è mostrato come effettuare la misurazione delle altezze in cm delle piantine delle diverse prove a confronto.

Durante la giornata di lavoro sono stati ripresi video, foto e interviste che saranno pubblicate sul sito del Progetto: www.wool2resource.it.

Durante il convegno finale saranno discusse, esaminate e presentate le risultanze tecnico-scientifiche del progetto.

 


 



 

 

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