domenica 19 novembre 2023

FISAR sceglie Trapani per puntare sulla valorizzazione enologica e gastronomica del territorio.

 Marianna La Barbera

 

Dopo Catania e Palermo, la FISAR sceglie Trapani per puntare sulla valorizzazione enologica e gastronomica del territorio.
Francesco Cangemi delegato per la provincia

 

 

Qualificare la figura e la professione del sommelier, valorizzando la cultura del vino, della gastronomia e dei prodotti alimentari tradizionali e tipici.

Con queste finalità nasce a Trapani la FISAR, Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori.

L’organizzazione senza fini di lucro fondata ad Asciano in Toscana nel 1972, ha affidato al sommelier e manager del turismo Francesco Cangemi il ruolo di delegato per tutta la provincia di Trapani.

Nel territorio sono in programma diverse attività quali incontri nelle cantine, corsi di formazione, serate dedicate alle degustazioni e masterlclasses.

Già presente in Sicilia nelle città di Catania e Palermo, la FISAR ha scelto di puntare su Trapani perché ritenuta destinazione a grande vocazione enogastronomica, ricca di storia enologica e oggi meta sempre più frequente di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

“Entriamo in punta di piedi in un territorio importante – spiega Francesco Cangemi, proveniente dal CTS, il Centro Italiano di Studi Superiori del Turismo – consapevoli di avere una grande responsabilità verso chi, da generazioni, si impegna a portare avanti le tradizioni enologiche riconosciute in tutto il mondo”.

“Siamo pronti – aggiunge – a dare supporto con le nostre attività, sia di carattere formativo che conviviale”.

“Allo stesso modo – precisa – vogliamo supportare tutti coloro che si trovano dall’altra parte della filiera, quella del consumo, nella comunicazione dei nostri prodotti e nella loro degustazione, al fine di cercare di uniformarne il linguaggio, creando un’identità ben definita per ognuno dei nostri vini”.

La nuova realtà offrirà, tra l’altro, opportunità di didattica e confronto attraverso eventi volti alla conoscenza della viticultura, extraregionale e internazionale.

Una programmazione che si preannuncia intensa e che prenderà il via il prossimo 30 novembre, con un evento dedicato al vino.

L’importante appuntamento si terrà nei locali di “SeiGradi Steakhouse Hamburgeria” in via Abate Palmerio 10 a Trapani e avrà quale ospite d’eccezione Lungarotti, storica cantina simbolo dell’eccellenza enologica umbra che ha scritto la storia del vino, in Italia e nel mondo.

Un’attività imprenditoriale di grande successo portata avanti da generazioni diverse, che si fonda, da sempre, sulla viticoltura di qualità e sulla capacità di costruire attorno al vino un circuito virtuoso incentrato sull’eccellenza dell’ospitalità, sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale e sulle esperienze autentiche a contatto con la natura.

Nello specifico, la cantina produce in tutto ventinove etichette: tra esse, figurano il Rubesco Riserva Vigna Monticchio – che, proprio in occasione della cena del 30 novembre sarà in degustazione – e Torgiano Rosso Riserva DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, Sangiovese in purezza che, con l’annata 2016, ha conquistato il titolo di migliore rosso italiano, ex aequo con il Bolgheri Sassicaia del 2017.

L’evento vedrà gli interventi di Francesco Cangemi, di Antonio Carlisi e Andrea  Posani, rispettivamente marketing manager Lungarotti ed esponente della FISAR trapanese.

In itinere, ci sono diverse attività ed eventi fortemente esclusivi.

Per restare aggiornati sulle attività e ricevere le relative informazioni, è possibile inviare un messaggio whatsapp al numero 347. 1392550  con la richiesta di iscrizione al gruppo FISAR Trapani.

Per essere informati in merito alle iniziative, è inoltre possibile seguire i social @fisartrapani sia su Instagram che su Facebook.

Per associarsi, invece, occorre contattare direttamente il delegato inviando una mail a trapani@fisar.com oppure utilizzando il numero 347.1392550.

 


Seminare la biodiversità

 

Puoi ricevere a casa semi antichi di fagioli 

da coltivare in casa (gratis): ecco come

Dal 27 novembre al 29 febbraio sarà possibile registrarsi al programma Increase della FAO per ricevere a casa semi antichi di fagioli da coltivare.
Un percorso di scienza dei cittadini dove seminare la biodiversità sul proprio balcone, utilizzare colture che migliorano il terreno, scambiare semi di legumi con altri cittadini genera una rete verde che aiuta a cambiare le abitudini


            Ogni anno l’esperimento di Scienza dei Cittadini di INCREASE viene portato avanti in tutta Europa. Basta registrarsi attraverso l’app INCREASE CSA (scaricabile gratuitamente da tutti gli store), dal 27 novembre, per ricevere i semi di diverse varietà di fagiolo da coltivare ovunque e poi condividere i risultati con gli scienziati che seguono il programma che coinvolge 25 partner europei ed è coordinato da Roberto Papa, Professore Ordinario di Genetica Agraria presso l’Università Politecnica delle Marche (Ancona).
Ad oggi il sistema internazionale delle banche del germoplasma preserva più di 7 milioni di varietà di specie di interesse agricolo e lo scopo di INCREASE è quello di migliorare questo sistema, ma anche di testare e sviluppare un nuovo sistema decentralizzato di conservazione delle risorse genetiche vegetali da affiancare a quello delle banche del germoplasma.

Citizen Science 

Da qui la scelta di un percorso di scienza dei cittadini dove seminare la biodiversità sul proprio balcone, utilizzare colture che migliorano il terreno, scambiare semi di legumi con altri cittadini genera una rete verde che aiuta a cambiare le abitudini. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile il futuro delle prossime generazioni e permettere anche ai paesi meno fortunati di poter garantire le proteine necessarie in una alimentazione equilibrata: INCREASE è questo e molto di più perché genera maggiore consapevolezza in chi decide di lanciarsi in questa avventura sull’importanza della biodiversità.

Si tratta di un progetto europeo entrato nel quarto anno, aperto a tutti coloro che vogliono dedicare uma piccola ma significativa parte del próprio tempo alla coltivazione nello spazio grande o piccolo che hanno a disposizione e, per i più appassionati, diventare anche “Cittadini-scienziati”: basta scaricare una app e iscriversi entro il 29 febbraio 2024, ricevendo a casa i semi di cinque diverse varietà locali e tradizionali di fagiolo, (chiamate anche varietà antiche) insieme ad una varietà italiana molto precoce che viene usata da tutti i cittadini come “controllo”. INCREASE invita a piantarle in un orto o un campo, un giardino o anche in un balcone, seguendo la crescita con cura e condividendone le fasi con gli altri cittadini-scienziati.

«Il nostro pianeta o, per meglio dire, la specie umana sta attraversando due gravi crisi, quella climatica e quella della natura e della biodiversità. Due crisi strettamente interconnesse tanto che, come sostengono, rivolgendo un appello all’OMS e alle autorità politiche planetarie, più di 200, fra le più importanti riviste mediche (es. The Lancet), è ora di trattarle come un’unica emergenza sanitaria globale, indivisibile dalle altre – afferma il Roberto Papa (Professore Ordinario di Genetica Agraria presso l’UNIVPM)-. All’interno di questa crisi globale si inserisce la drastica riduzione, a livello planetario, dell’agro-biodiversità legata alla perdita della complessità degli agroecosistemi e del paesaggio agrario e alla riduzione delle specie e delle varietà coltivate».

Un elemento chiave per affrontare questa crisi, secondo il prof. Papa, è quello di conservare e utilizzare la diversità delle varietà e delle specie coltivate «aumentando la diversità e la complessità degli agroecosistemi, valorizzando e promuovendo l’adozione di buone pratiche agronomiche come, ad esempio, ma non solo, la rotazione e la consociazione». In questo senso «le leguminose alimentari hanno un ruolo cruciale, in quanto, grazie alla simbiosi con dei batteri del terreno fissano l’azoto atmosferico, migliorano la fertilità dei terreni limitando l’uso dei concimi di sintesi che vengono prodotti con un costo energetico notevole.».

Il Citizen Science Experiment (CSE, Esperimento di Scienza dei Cittadini) è inserito nel progetto europeo INCREASE, coordinato da Roberto Papa, che negli anni scorsi ha registrato la partecipazione di oltre 16.000 cittadini in tutta Europa.

Scaricando la App Increase CSA si possono condividere gli sviluppi della crescita delle piante di fagiolo, con foto e appunti, insieme ai ricercatori impegnati nel progetto INCREASE.

 

giovedì 16 novembre 2023

Elaiogastronomia, la nuova frontiera degli oli EVO

NinoSutera 

L’elaiogastronomia si sta affacciando al mercato della ristorazione offrendo un nuovo segmento di consumo e favorendo la nascita di professionalità nuove. L’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana ha realizzato nel corso degli anni diverse iniziative informative, divulgative e formative, per il conseguimento deldiploma di Idoneità fisiologica, indispensabile per iscrizione nell’elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Il piatto è un progetto e i diversi ingredienti, che sono gli elementi strutturali, sapientemente dosati e magistralmente combinati, devono determinare quell’armonia di forme, colori profumi e sapori in grado di stupire il commensale conducendolo in un istantaneo viaggio emozionale che parte dai ricordi evocati dall’olfatto e proietta nel futuro di sapori mai provati prima.

Ricordati, caro amico, che fra trent’anni l’olio di oliva della nostra terra, dei nostri contadini, sarà più importante del vino al mondo! Solo la nostra terra possiede almeno ottocento tipologie di ulivo sparse dal nord al sud, le altre nazioni europee arrivano al massimo a dieci o venti. Immàginati allora se lo chef fosse un pittore: avrebbe centinaia e centinaia di colori a disposizione per realizzare un grande quadro.

Luigi Veronelli


La tavola è piacere. Mangiare è una necessità. Probabilmente è l’istinto di conservazione insito in ogni uomo a generare l’insieme di risposte-reazioni a livello neurofisiologico che mettono in atto comportamenti finalizzati a salvaguardare la sopravvivenza attraverso l’assunzione di cibo. E poiché mangiare è un “atto psicofisico” che coinvolge simultaneamente i sensi, i recettori periferici e la corteccia cerebrale, e la sfera psicologica dei ricordi e dei desideri, l’avventura enogastronomica assumerà tanto più valore quanto maggiormente sarà in grado di generare un’esperienza sinestetica, cioè una dimensione sensoriale/percettiva determinata da una “contaminazione” dei sensi.

Uno degli ingredienti con il potere di trasformare il consumo di una pietanza in una esperienza capace, attraverso i sensi, di generare emozioni è proprio l’olio extra vergine di oliva di alta qualità, emblema della dieta mediterranea e “profumo alimentare” capace di generare un nuovo approccio al turismo gastronomico. L’Italia è famosa nel mondo per la ricchezza gastronomica, e il turismo basato sull’esplorazione della cultura del cibo può fregiarsi, di diverse cultivar di olivo che possono generare, a seconda dei territori, delle pratiche agronomiche, dell’epoca di raccolta e delle tecnologie di trasformazione, una gamma pressoché infinita di aromi e sapori idonei  a soddisfare i palati più esigenti, assecondando o accentuando un determinato gusto, o creando la giusta contrapposizione di sapori, quando si desidera bilanciarne uno troppo intenso.

L’elaiogastronomia, in sostanza, rappresenta la possibilità di degustare un piatto, o un intero menù, capovolgendo il semplice paradigma dell’olio abbinato alla pietanza e creando ricette “elaiocentriche” che da un lato siano in grado di offrire combinazioni autentiche e identitarie di un territorio (molte ricette hanno alle spalle tradizioni centenarie e dovrebbero essere condite esclusivamente con olio da cultivar tipiche del territorio), dall’altro che rappresentino una palestra di gusto e cultura capace non solo di offrire al protagonista del convivio la soddisfazione dei sensi, ma anche di creare, attraverso l’intrattenimento, una cultura di prodotto e una corrispondente catena di valore nella filiera olivicolo-olearia.

lunedì 13 novembre 2023

1^ edizione New Green Expo

Gianna Bozzali 

 

Tutto pronto a Vittoria per il primo Salone della Serricoltura Mediterranea. Giovedì 16 novembre la conferenza stampa di presentazione della tre giorni ospitata al Polo Fieristico Emaia.

 

      

 - Sarà presentata in conferenza stampa giovedì 16 novembre, alle ore 10.30, la 1^ edizione di New Green Expo, in programma al Polo Fieristico di Vittoria dal 22 al 24 novembre 2023.



Nella sala conferenze di Nuova Emaia Città saranno illustrati tutti i dettagli dell’evento volto a promuovere la serricoltura e l’agroalimentare, cuore pulsante della fascia trasformata. New Green Expo punta a diventare un momento di incontro tra aziende, consorzi di tutela, associazioni di categoria e organi istituzionali, per rendere le tre giornate dinamiche, formative e allo stesso tempo un’occasione unica per creare network di settore. Oltre all’attività espositiva, si terranno convegni e tavole rotonde incentrati su tematiche quali:

 - Innovazione e digitalizzazione

- Strategie di crescita e sviluppo del settore

- Sostenibilità ambientale ed economica

- Modelli di distribuzione e nuovi trend di mercato.

Le aziende avranno l’occasione di ampliare il proprio network, incontrare buyers e stakeholders, sia italiani che esteri.

Previsti anche dei cooking-demo nel corso della tre giorni, in cui protagonisti saranno i prodotti di punta del territorio e gli chef selezionati come ambasciatori della cucina e dei prodotti locali. Infine, è prevista una mostra pomologica dedicata alle produzioni maggiormente rappresentative nel settore agroalimentare del territorio.

Tutti i dettagli, comunque, saranno resi noti in conferenza stampa, giovedì 16 novembre, alle ore 10.30.  Saranno presenti il sindaco di Vittoria Francesco Aiello, l’Amministratore Unico di Vittoria Mercati Carmelo Diquattro, il Delegato dal sindaco per agricoltura e mercato Alessandro Speranza ed il General Manager di FoodInnova Rosario Sallemi.

 

 

 


venerdì 10 novembre 2023

WORKSHOP/Governare gli incendi, superare l’emergenza, pianificare la prevenzione -

 l Dipartimento SAAF (Università di Palermo) e la Società italiana di Selvicoltura ed ecologia Forestale (SISEF) hanno organizzato il workshop di interesse nazionale “Governare gli incendi, superare l’emergenza, pianificare la prevenzione” per stimolare il dibattito sul fenomeno degli incendi che ha assunto in Italia, e specialmente nelle regioni meridionali, enormi proporzioni.

Il workshop si svolgerà a Palermo il 14 novembre 2023 presso l’Aula Magna “G.P. Ballatore” del Dipartimento SAAF.

Il workshop, organizzato anche con il supporto scientifico del Gruppo di Lavoro "Gestione degli incendi boschivi” della SISEF, avrà una rilevanza scientifica, socio-politica, economica e culturale poiché è previsto il coinvolgimento di Università ed Enti di Ricerca, oltre ad Istituzioni nazionali e regionali con competenze specifiche riguardo i temi della prevenzione e lotta agli incendi, nonché associazioni ambientaliste, culturali e di categorie produttive del settore agro-forestale.

Il workshop sarà strutturato in sessioni tematiche in cui interventi programmati di esperti si alterneranno a tavole rotonde che coinvolgeranno i diversi portatori di interesse. Le principali tematiche che saranno affrontate riguarderanno:

  • il problema degli incendi in Europa, in Italia ed in Sicilia;
  • la pianificazione delle attività di prevenzione;
  • le buone pratiche di governance per gli incendi forestali, in un contesto socio-economico e climatico in forte e rapida evoluzione.

giovedì 9 novembre 2023

Webinar Salumi Liberi.

 

 La riduzione dei conservanti nei prodotti di salumeria

AgenForm in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino e gli altri partner organizza un webinar dedicato ai “Salumi liberi”.
Qualità e sicurezza degli alimenti sono due parametri correlati e imprescindibili, che rivestono particolare importanza nel caso dei prodotti alimentari fermentati e/o processati. In questo contesto, la carne ed i prodotti di salumeria sono spesso additati come sospetti cancerogeni, ma va anche evidenziato come i prodotti di salumeria, insieme ad altri prodotti di origine animale, rappresentano un comparto fondamentale per la Regione Piemonte.
Da queste premesse, è stato avviato il progetto denominato “Salumi liberi” con l'obiettivo di arrivare ad una limitazione controllata dell’utilizzo dei nitrati e dei nitriti nei prodotti di salumeria, di valutare dove e se possibile una completa eliminazione degli stessi nel rispetto dei criteri di igiene e sicurezza alimentare e, proprio perché la produzione di salumeria stagionata ricerca stabilità microbiologica e sicurezza sanitaria, gli studi condotti hanno perseguito un approccio prudente, per arrivare a conclusioni scientificamente provate.
Con l’evento i vari soggetti coinvolti nel progetto illustreranno i risultati raggiunti del progetto “Salumi liberi”, finanziato dalla Regione Piemonte nel contesto del Bando 2018 - PSR 2014 - 2020 - Sostegno alla gestione dei GO e attuazione dei progetti (16.1.1, Azione 2) - AGRICOLTURA E AREE RURALI.
DESTINATARI: Veterinari, biologi, chimici, tecnologi alimentari, tecnici di laboratorio biomedici operanti nel settore pubblico e/o privato

PROGRAMMA

iscrizione al webinar



mercoledì 8 novembre 2023

Golosaria 2023

 

Golosaria 2023 rappresenta una tappa fondamentale in prospettiva di Sicilia, Regione Enogastronomica d’Europa 2025

martedì 7 novembre 2023

sfide future e priorità nella politica agricola

 Le piccole aziende agricole sono un elemento cruciale del sistema agricolo europeo, caratterizzato da piccoli agricoltori. 

Nell’Unione Europea e in molte altre regioni, il termine “piccola azienda agricola” è spesso associato alla dimensione dell’azienda agricola in termini di superficie. Più di tre quarti delle aziende agricole dell'UE sono di piccole dimensioni, molte delle quali inferiori a 10 ettari e un gran numero inferiori a cinque ettari. Ciò è in linea con la visione comune delle piccole aziende agricole in Europa.

Tuttavia, è essenziale notare che la definizione di piccola azienda agricola può essere flessibile e prendere in considerazione diversi fattori, non solo le dimensioni del terreno. 
Questi fattori possono includere il livello di produzione, il reddito, il ruolo dell’azienda agricola nell’economia locale e il suo contributo alle pratiche agricole sostenibili.

Le sfide affrontate dalle piccole aziende agricole sono significative e hanno implicazioni per i paesaggi agricoli e rurali dell’Europa. 
Le numerose sfide sono legate ad alcuni punti chiave quali: contributo alla produzione alimentare, il che significa che le piccole aziende agricole sono essenziali per produrre una parte significativa del cibo sano e diversificato consumato quotidianamente in Europa, spesso svolgono un ruolo cruciale nell’approvvigionamento locale e regionale mercati con prodotti freschi e di alta qualità; creazione di posti di lavoro a livello locale che indica che le piccole aziende agricole sono fonti di occupazione nelle zone rurali, aiutano a sostenere le economie locali fornendo posti di lavoro e sostenendo i mezzi di sussistenza, contribuendo al tessuto economico e sociale delle comunità rurali; anche la resilienza del sistema alimentare, il che significa che le piccole aziende agricole possono migliorare la resilienza del sistema alimentare diversificando i metodi di produzione e l’attenzione locale può ridurre le vulnerabilità alle interruzioni della catena di approvvigionamento e promuovere la sicurezza alimentare. Inoltre, alcune barriere rendono difficile la sopravvivenza delle piccole aziende agricole. Questi ostacoli sono: la concorrenza con le imprese agricole, il che significa che le piccole aziende agricole lottano per competere con le grandi imprese agricole multinazionali, che spesso hanno economie di scala, accesso a tecnologie avanzate e risorse consistenti; il land grabbing, vale a dire che le piccole aziende agricole sono vulnerabili al land grabbing, in cui la loro terra viene rilevata da grandi entità o investitori, il che può minacciare la loro sopravvivenza e sconvolgere le comunità locali; la mancanza di sostegno pubblico che indica che le piccole aziende agricole potrebbero trovarsi ad affrontare difficoltà nell’ottenere il sostegno pubblico, potrebbero essere percepite come obsolete o non sostenibili, con conseguente riduzione dell’accesso ai programmi e ai sussidi governativi; infine i costi di produzione più elevati, che colpiscono le piccole aziende agricole con costi di produzione unitari relativamente più elevati, che possono gravare sul reddito agricolo e rendere difficile il sostegno delle attività agricole.

Queste sfide evidenziano la necessità di misure politiche e meccanismi di sostegno per affrontare le esigenze specifiche delle piccole aziende agricole. 
Iniziative come il Green Deal europeo, con la sua strategia Farm-to-Fork, mirano a promuovere la sostenibilità e l’equità nei sistemi alimentari, ma spesso c’è un divario tra gli obiettivi politici e la loro attuazione. Le strategie per sostenere le piccole aziende agricole possono includere sussidi, assistenza tecnica, accesso ai mercati e incentivi per la produzione alimentare sostenibile e locale, tra le altre misure, per aiutare queste aziende agricole a prosperare e continuare a fornire un contributo vitale al panorama agricolo europeo. E tutte queste misure dovrebbero essere costruite senza ignorare i contesti e i beneficiari.

Le priorità politiche europee dovrebbero essere orientate verso una maggiore inclusione dei giovani agricoltori nei processi decisionali. Attualmente le scelte politiche vengono effettuate nei tavoli di consultazione con le istituzioni pubbliche e i sindacati. Ciò significa che le opinioni e le esigenze dei beneficiari diretti delle misure nelle zone rurali, vale a dire i giovani agricoltori, non sono adeguatamente rappresentate.

Per superare questo problema sarebbe fondamentale creare un osservatorio permanente composto da giovani e anziani agricoltori di tutti i Paesi dell’Unione Europea. Questo organismo avrebbe il compito di affrontare questioni comuni, analizzare come un problema specifico è stato trattato in un paese e offrire soluzioni adeguate. Condividere conoscenze, esperienze e migliori pratiche consentirebbe loro di affrontare le sfide comuni in modo più efficace e di stimolare lo sviluppo di un’agricoltura europea più integrata e resiliente

Poiché la transizione digitale, la transizione verde e la transizione demografica sono trasformazioni che influenzeranno profondamente la società sotto diversi aspetti, soprattutto la struttura occupazionale nel prossimo futuro, lo sfruttamento dei giovani agricoltori nel processo decisionale presenterebbe numerosi vantaggi. Innanzitutto consentirebbe lo sviluppo di politiche agricole più efficaci e mirate ai bisogni reali del settore. Inoltre, stimolerebbe l’innovazione e incoraggerebbe il ricambio generazionale all’interno delle aziende agricole, garantendo così il futuro sostenibile del settore. Permetterebbe inoltre di affrontare in modo più efficace le sfide attuali e future, come il cambiamento climatico, la promozione di pratiche agricole sostenibili e l’adozione delle tecnologie digitali in agricoltura.

È ovviamente necessario realizzare azioni mirate anche a garantire una buona redditività delle aziende rurali, per scongiurare il rischio di spopolamento e garantire una presenza costante sul territorio. Solo attraverso questo approccio concertato e condiviso sarà possibile preservare e tutelare le risorse naturali e territoriali locali, promuovendo contemporaneamente un processo virtuoso di valorizzazione turistica, e garantire la prosperità delle aziende agricole e delle comunità rurali europee.

Regione Siciliana Dipartimento Agricoltura

Progetto StayOn
 

DIGITALIZZAZIONE, SALUTE E COESIONE SOCIALE: IL GAL TERRE NORMANNE PRESENTA LA STRATEGIA



Tre milioni e 500 mila euro di fondi europei del Gal Terre Normanne finanzieranno progetti di sviluppo all'insegna dell'innovazione digitale, della salute e della coesione sociale in venti comuni del Palermitano. 


I territori interessati sono Altofonte, Belmonte Mezzagno, Campofiorito, Carini, Cefalà Diana, Camporeale, Giardinello, Godrano, Monreale, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Corleone, Marineo, Montelepre, Roccamena, Torretta, Isola delle Femmine e Capaci.
Le linee guida degli interventi sono contenuti nella strategia di sviluppo locale di tipo sostenibile "Insieme verso il 2030" presentata all'assessorato regionale agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea nell'ambito delle attività del Programma di sviluppo rurale 2023-2027 della Regione Sicilia con "l'obiettivo - dice il presidente del Gruppo di azione locale, Marcello Santo Messeri - di rispondere alle esigenze di crescita dei nostri comuni soci in sinergia con i sindaci, contrastando i tristi fenomeni di spopolamento, invecchiamento, povertà e degrado ambientale".
Un milione di euro sarà impiegato per realizzare impianti di produzione di energia rinnovabile.
"I comuni - dice il direttore tecnico Francesco Rossi - potranno dotarsi di tettoie con pannelli solari nei parcheggi pubblici e di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ma anche di panchine smart per connettersi alla rete comunale tramite hot-spot wi-fi e per collegare dispositivi alle porte usb da integrare con altri servizi come colonnine di illuminazione notturna a led e rastrelliere per bici elettriche. Potranno inoltre essere realizzate aree pedonali con mattonelle in grado di convertire l’energia cinetica del calpestio in energia elettrica pulita".
Quattrocento mila euro finanzieranno punti di alfabetizzazione informatica e facilitazione digitale.
"I cittadini con scarsa conoscenza delle applicazioni per telefoni cellulari e computer – dice ancora Rossi - attraverso incontri di pratica digitale, guidati da tutor esperti, impareranno a richiedere l'identità digitale tramite spid, ad accedere ai servizi della sanità, della previdenza, dell’agenzia delle entrate. Impareranno inoltre a evitare il phishing, il furto d’identità digitale, e la clonazione della carta di credito. Grande attenzione sarà dedicata anche alla prevenzione del cyberbullismo e all'utilizzo delle applicazioni di messaggistica per inviare messaggi, fotografie e video".
La strategia “Insieme verso il 2030” è stata definita dal Gal Terre Normanne al termine di un processo partecipativo che da luglio a settembre ha visto organizzare nei comuni una serie di incontri di animazione territoriale con il coinvolgimento di cittadini e portatori di interessi pubblici e privati.
“Nel corso delle riunioni – dice il direttore amministrativo Giuseppe Sciarabba – molto rilevante è stato il tema dei servizi collegati allo sviluppo dei cosiddetti "piccoli comuni intelligenti" o smart village, visti come strumento strategico per rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali. Si tratta di progetti di comunità che utilizzano soluzioni innovative in diversi ambiti, puntando al rafforzamento del tessuto socioeconomico per garantire una maggiore attrattività dei territori”.
Gli altri interventi previsti dalla strategia sono: 300 mila euro per servizi per la cura della persona (defibrillatori automatici, apparecchi diagnostici) che attraverso la prevenzione e il mantenimento della salute permettono una sostanziale riduzione dei costi di erogazione dei servizi sanitari e assistenziali; 200 mila euro per servizi dedicati all’infanzia (centri d’ascolto, interventi per l’educazione sportiva e la prevenzione di disturbi alimentari); 200 mila euro per parchi gioco e aree fitness. E ancora 400 mila euro per valorizzare gli itinerari naturalistici e culturali dei comuni puntando in particolare sul turismo delle radici, e per realizzazione di un sistema di info-point con intelligenza artificiale ed assistente virtuale. Risorse saranno infine dedicate ad azioni di supporto alla capacità progettuale dei comuni con piani di sviluppo degli enti e l’individuazione di opportunità di finanziamento regionale, nazionale e comunitario.



Gal Terre Normanne - PSR Regione Sicilia

Ufficio stampa e comunicazione: mobile 3351786936

Un hackathon su “Cibo, Turismo, Cultura”

 

A Siculiana due giorni per progettare il futuro dei Sicani

  Sarà una sfida per innovatori e creativi l’Hackathon “Cibo, Turismo, Cultura”, in programma presso la Torre dell’Orologio a Siculiana i prossimi 17 e 18 novembre. Professionisti, startupper, studenti, amministratori comunali, catalizzatori di comunità e portatori di interesse sul territorio dei Sicani sono invitati a partecipare a una maratona creativa di progettazione partecipata.



L’evento, organizzato dal Gal Sicani e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo nell’ambito del Sicani Rural Lab, il primo Living Lab nel territorio del Distretto Rurale di Qualità dei Sicani, rappresenta un’importante occasione per confrontarsi sui temi e le sfide poste dalla nuova strategia di sviluppo locale 2023-27 del Gal Sicani.

Nell’arco di due giorni, grazie al supporto prezioso di mentori esperti, i/le partecipanti collaboreranno per ideare, progettare e sviluppare idee innovative volte a dare attuazione agli ambiti d'intervento prioritari della nuova strategia. In particolare, i temi trattati saranno:

        Rivoluzione culturale, turistica, museale e sociale, attraverso progetti di cooperazione, start up e comunicazione.

        Valorizzazione del patrimonio alimentare e promozione dei mercati e prodotti locali attraverso progetti di comunità del cibo e sostegno di start up.

L’evento è aperto alla partecipazione di tutti gli interessati che vivono e/o operano sul territorio del Distretto rurale di qualità dei Sicani: per partecipare basterà  iscriversi accedendo al sito www.galsicani.eu.

L’Hackathon “Cibo, Turismo, Cultura” è parte delle azioni supportate dall’azione 1.3.2 del PO FESR Sicilia 2014-2020 “Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs” - Azione territorializzata CLLD del P.A.L), che nel territorio sta dando vita a dei luoghi di innovazione per permettere di applicare l’approccio e i principi dell’open innovation nello sviluppo di percorsi di co-creazione di nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali.

La due giorni rappresenta un’occasione unica per contribuire alla costruzione del futuro dei Sicani, per stimolare e attivare iniziative di confronto e incontro, in risposta alle sfide sociali emergenti dal territorio.

 

Programma


Giorno 17 novembre

        16:30 - Registrazione partecipanti

        17:00 - Presentazione della giornata, degli obiettivi e delle domande o problemi a cui i gruppi dovranno rispondere

        17:30 - Mentoriship degli esperti

        18:30 - Definizione gruppi di lavoro

        19:00 - Avvio sessione di lavoro libera (aperta anche dopo cena per chi desidera continuare)

Giorno 18 novembre

        9:30 - Ripresa del lavoro dei gruppi con tutoraggio

        11:30 - Altra sessione di mentorship

        13:00 - Pranzo sociale

        14:00 - Ultima sessione di lavori dedicata allo sviluppo della presentazione finale

        17:00 - Presentazione dei lavori

        18:00 - Premiazione migliori idee

 

Per ulteriori informazioni scrivere a: info.sicanirurallab@gmail.com

 

Il Parlamento scozzese delle zone rurali e delle isole ha tenuto una tre giorni di dibattiti a Fort William

 

 


Avv. Mariangela Miceli

 

Dopo l’insediamento del  ERP-Italy, Italy European Rural Parliament vari sono stati i temi attenzionati nelle varie sedi, organizzati in gruppi tematici: green, biodiversità, agroecologia, salubrità alimentare e trasferimento             di innovazione, informazione e comunicazione ai consumatori, leader CLLD, dieta mediterranea come stile di vita, comunità energetiche. 

Rete Rurale


Dal 1 al 3 novembre in   Scozia   il  Parlamento scozzese delle zone rurali e delle isole (SRIP) è tornato per una quinta edizione, con  tre giorni di discussioni anche con le comunità rurali e insulari di tutta la Scozia.

Il meeting è stato ospitato al Nevis Center di Fort William da mercoledì 1 a venerdì 3 novembre, si tratta di un incontro che viene tenuto ogni due anni al fine di dare voce ed amplificare la voce dei residenti rurali e insulari nel definire quelle politiche che influenzano le loro vite.

Lo SRIP è un’assemblea partecipativa guidata dal basso che riunisce individui, membri della comunità, imprese e organizzazioni interessate alla Scozia rurale e insulare. Fornisce uno spazio inclusivo affinché i partecipanti possano impegnarsi in discussioni significative, condividere competenze e collaborare ulteriormente su questioni di vitale importanza per queste comunità, oltre a riconoscere e celebrare le importanti risorse nelle aree rurali e insulari della Scozia.



Sotto il tema generale "Village Halls e Community Spaces", lo SRIP a esplorato una serie di argomenti rilevanti, tra cui democrazia e governance locale, democrazia partecipativa, cambiamento climatico, risorse idriche, alloggi, assistenza all'infanzia, costo della vita rurale, connettività digitale, prospettive dei giovani , e molti altri. 

La nota assai rilevane della edizione appena tenutasi riguarda la partecipazione non solo dei giovani scozzesi rurali e delle isole,di età compresa tra 16 e 30 anni, ma anche della partecipazione di oltre 350 delegati che partecipano di persona, più oltre 100 online ( tra cui anche la Sicilia con la partecipazione dell’avvocato Mariangela Miceli in qualità di delegata per il Italy European Rural Parliament) , ma ci sono molte organizzazioni in tutta la regione di Lochaber coinvolte nelle visite di studio, comprese quelle di Arisaig, Arkaig, Ballachulish, Glenfinnan, Kentallan e Duror e Spean Bridge. Lo SRIP accoglierà anche personalità politiche tra cui il vice primo ministro, Shona Robinson, e il segretario di gabinetto per gli affari rurali, la riforma agraria e le isole, Mairi Gougeon.

Il Vice Primo Ministro e Segretario di Gabinetto delle Finanze Shona Robinson ha dichiarato:

“Il Parlamento scozzese rurale e insulare è un’assemblea democratica vitale e di base che questo governo è orgoglioso e ha il privilegio di sostenere. Fornisce una piattaforma per le voci delle persone che vivono e lavorano nelle nostre comunità rurali e insulari. In definitiva, le opinioni espresse nei tre giorni di questa quinta assemblea contribuiranno a informare il processo decisionale del governo scozzese, mentre le discussioni nei precedenti parlamenti rurali contribuiranno a definire l’attuale sviluppo del nostro Piano di attuazione rurale. Non ho dubbi che questo Parlamento si dimostrerà altrettanto dinamico e autorevole per le persone che rappresentano l’intera Scozia rurale”.

Parlando a nome delle organizzazioni di coordinamento, Theona Morrison, presidente di Scottish Rural Action, ha espresso entusiasmo prima dell'evento e ha offerto i suoi ringraziamenti al Nevis Centre, che ospita il Parlamento rurale e delle isole di quest’anno, e alle numerose organizzazioni che hanno collaborato per consegnarlo. Ha continuato:

“I luoghi rurali e insulari costituiscono il 98% del territorio del nostro Paese. Sono il luogo delle nostre risorse naturali, della nostra capacità di produrre cibo e generare energia, e di un ricco tessuto imprenditoriale, culturale e linguistico. Abbiamo un’enorme opportunità a Fort William per far luce sulle soluzioni che le comunità rurali e insulari offrono alle sfide globali. Sono particolarmente emozionato per la prima edizione del Parlamento scozzese dei giovani rurali e insulari, che si svolgerà al Caol Community Centre. Oltre 75 giovani provenienti da tutta la Scozia si stanno riunendo per identificare le azioni che vogliono vedere per garantire meglio il loro futuro”.

Lo Scottish Rural & Islands Parliament 2023 è una piattaforma in cui individui appassionati, leader di comunità e politici si riuniscono per affrontare le questioni urgenti che interessano le aree rurali e le isole della Scozia. È un’opportunità per scambiare idee, collaborare su soluzioni e dare forma al futuro della Scozia rurale e insulare. Membro della rete europea dei parlamenti rurali , il Parlamento rurale scozzese si riunisce ogni due anni, ogni volta ospitato da una comunità rurale diversa.

E’ stato richiesto a gran voce un cambiamento che inverta l’odierna rotta che riguarda le zone rurali, verso un’economia più sostenibile nelle  predette comunità.

mercoledì 1 novembre 2023

Cultura marinara Un’antica e nobile tradizione

Pesca del pesce spada nello Stretto di Messina

           Un'antica e nobile tradizione marinara ha caratterizzato per secoli il nostro Paese, favorita nel suo sviluppo anche dalla posizione centrale occupata dall’Italia nel bacino mediterraneo. Per comprendere la reale consistenza dello specifico marinaro nell’ambito della nostra cultura tradizionale, cioè prima del definitivo avvento della industrializzazione, è necessario porre in risalto quei tratti culturali per i quali le società che vivono sul mare e del mare - pur condividendo la medesima cultura (italiana, nel nostro caso) - si differenziano storicamente tra loro e dalle società agricole, pastorali, ecc. con cui sono in contatto.


Così, per esempio, dalle modalità di costruzione delle barche e dalla loro tipologia, dalla morfologia delle vele, dai sistemi e dalle tecniche di pesca, dalla marcata e diffusa presenza di elementi iconografici sulla produzione materiale, dalla originalità delle preghiere, dei proverbi, delle fiabe, dei canti; da tutto ciò è possibile pervenire alla individuazione della peculiarità di una cultura marinara.  È possibile conoscere e individuare le differenti professionalità artigiane: considerare le fasi e le modalità dell’apprendimento del mestiere, l’organizzazione del lavoro e le sue distinte specializzazioni (maestro d’ascia, calafato, cordaio,...). In relazione ai sistemi di pesca, poi, è possibile capire i differenti aspetti dei rapporti economici e sociali: i sistemi gerarchici operanti sulle singole barche e durante le attività di pesca, le consuetudini relative alla spartizione e alla commercializzazione del prodotto. Si può pervenire, inoltre, ad intendere l’organizzazione sociale e famigliare, ad esempio, nella particolare spartizione dei ruoli tra uomini e donne.

Per quanto riguarda la cucina marinara, invece, i ruoli non sono spartiti in modo netto e univoco: gli uomini abituati alle lunghe permanenze in mare sono soliti, infatti, destreggiarsi in cucina.


battuta di pesca


Dalla cima dell'albero di una feluca, lo ntinneri, l'avvistatore, scruta una porzione di acque dello Stretto di Messina. Gli altri pescatori attendono stesi in un'imbarcazione più piccola, il luntro, alcuni guardando nell'acqua, altri riposando o reggendo i remi. Quando un grande pesce spada affiora in lontananza, lo ntinerri dà il segnale urlando e indicando con il braccio la direzione ai pescatori, che immediatamente si dispongono ai loro posti sul luntro. Quattro pescatori iniziano a remare vigorosamente, mentre la vedetta, u farirotu, si posiziona sull'albero del luntro e il lanzaturi, il fiocinatore, si colloca in piedi sull'estremità anteriore dell'imbarcazione. Inizia l'inseguimento. La vedetta suggerisce ai rematori la direzione da imprimere al luntro, urlando le direzioni e seguendo i suggerimenti dello ntinneri, che dall'alto dell’albero della feluca continua a urlare la posizione dei pesci. Quando il luntro raggiunge il pesce spada, il lanzaturi scaglia il ferru, un arpone con asta di legno e punta di ferro. Una volta arpionato il pesce, la vedetta e alcuni rematori abbandonano repentinamente le loro posizioni e si coordinano con il lanzaturi per la cattura. Prima danno kaloma al pesce, allungando la corda dell'arpone, conservata all'interno di un grande cesto di fibre vegetali. Quando poi il pesce è morto dissanguato per la ferita causata dall'arpone, tirano lentamente la corda e lo issano a bordo per la coda, lo eviscerano e lo pesano. Nelle operazioni che seguono la cattura si può notare che il pesce ha subito la cardata da cruci, un segno di croce multiplo sulle branchie, e la bbotta, il taglio della carne attorno al punto di penetrazione dell’arpone. La pesca del pesce spada riguarda il periodo che va tra aprile e settembre e coinvolge la costa calabrese e siciliana dello stretto di Messina. La stagione primaverile ed estiva coincide infatti con la fase di riproduzione sessuale dei branchi di pesce spada, con la deposizione delle uova nelle acque dello stretto di Messina, lungo un percorso che va da Bagnara Calabra, segue la costa fino a Scilla per poi, attraversando lo stretto, risalire da Messina fino a Punta Faro. Fino alla metà del XX secolo, in Sicilia, la pesca al pesce spada si realizzava con una tecnica basata sull'avvistamento da terra o da una barca da rimorchio, la feluca, e sulla cattura con l'arpone da bordo di una piccola barca, il luntro. Le feluche erano grandi barche munite di albero alto circa 20 metri (chiamato antenna) sulla cui cima si disponeva un osservatore, lo ntinneri, che avvistava i branchi dei pesci. Un sistema di segnalazione con frasi convenzionali permetteva di comunicare la posizione dei branchi ai pescatori posti sui luntri. La feluca era destinata allo stazionamento e veniva ormeggiata lungo il percorso dei pesci spada in specifiche poste che corrispondevano alle diverse zone di predazione. Le poste, a partire dal 1902, furono assegnate ai vari gruppi di pescatori per sorteggio e soggette a rotazione giornaliera. Il luntro era lungo circa 6 metri e largo poco più di 1 metro e mezzo. Dipinto tradizionalmente di nero, il luntro era fabbricato con legno leggero, in modo da raggiungere il massimo della velocità consentita anche grazie ai suoi quattro lunghi remi, ciascuno di dimensioni diverse e destinato a una specifica funzione. Al centro della barca era fissato un albero alto 3 metri e mezzo (detto farete), dove prendeva posto un avvistatore, il quale controllava i movimenti del pesce nella fase finale dell’attacco. Sull'estremità anteriore si collocava il fiocinatore (lanzaturi), il quale disponeva di due arponi aventi asta di legno e punta di ferro. Le aste in fase di riposo si tenevano appoggiate di traverso a due supporti (maschitti) fissati ai piedi del fiocinatore. Dalla metà del XX secolo si assiste a un'evoluzione nelle tecniche e nelle tipologie di imbarcazioni utilizzate nella pesca al pesce spada, soprattutto con l’abbandono del luntro e l’introduzione, a partire dal 1963, di una nuova imbarcazione a motore, la passerella. Le passerelle sono caratterizzate dalla presenza di un alto traliccio, sul quale prende posto l'avvistatore e di una lunga passerella a prua di lunghezza almeno doppia rispetto alla lunghezza della barca. Nella pesca tradizionale del pesce spada si possono trovare forme di antropomorfizzazione e sacralizzazione del pesce spada tipiche delle attività di caccia, che derivano dalla tecnica con cui il pesce viene pescato. Alcuni di questi rituali sono osservabili anche nelle pratiche contemporanee di pesca al pesce spada. Si tratta, per esempio, del rituale della cardata da cruci. Appena issato sulla barca, il pesce spada viene segnato sulle branchie adoperando le unghie delle quattro dita di una mano, in modo da imprimere un segno di croce multiplo. Tra gli altri rituali della cattura si possono menzionare: l'invocazione a San Marcu è binirittu, protettore dei fiocinatori, nel momento in cui il pesce è issato sulla barca; il taglio della carne attorno al punto di penetrazione dell’arpone, detta bbotta, che di norma toccava al ferraiolo che aveva costruito la lancia, in genere data in affitto all'equipaggio; la complessa partizione tra i membri dell'equipaggio del corpo del pesce spada, che, secondo alcuni studiosi, verrebbe così santificato in un rituale simbolico di controllo del territorio e delle forze invisibili della natura.

 

 

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