lunedì 13 gennaio 2025

Il progetto Tomatrack: rivoluzione nell’estrazione del licopene dagli scarti di pomodoro

                          Paolo Ferlisi


Nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014-2022, sottomisura 16.1, il progetto Tomatrack ha recentemente completato una serie di prove innovative per l'estrazione del licopene, un potente antiossidante, dagli scarti di pomodoro. Le sperimentazioni, finalizzate all’individuazione del processo ideale, hanno fornito risultati interessanti che potrebbero rivoluzionare il modo in cui si valorizzano i sottoprodotti agricoli. Un approccio in due fasi: dai limiti iniziali ai successi delle metodologie avanzate.

Il percorso sperimentale del progetto si è articolato in due fasi principali.

Durante la prima fase, gli scarti di pomodoro, costituiti prevalentemente da bucce e semi, sono stati trattati utilizzando un sistema centrifugo. L’obiettivo era separare la frazione oleosa, contenente il licopene, data la sua natura liposolubile. Due prove sono state condotte:

  1. Utilizzo dei soli scarti di pomodoro (bucce e semi).

  2. Miscelazione degli scarti con polpa di pomodoro.


In entrambe le prove, però, non si è riusciti a ottenere una separazione efficace della frazione oleosa. Il principale ostacolo è stato il basso contenuto di olio nei campioni, unito alla preponderanza della frazione acquosa, che ha compromesso la capacità di estrarre il licopene. Nuove metodologie per risultati tangibili

La seconda fase delle sperimentazioni ha introdotto un approccio innovativo, sfruttando solventi oleosi per migliorare l’efficacia estrattiva. Due prove sono state condotte:

  1. Estrazione durante il processo di frangitura delle olive: Gli scarti di pomodoro umidi sono stati miscelati con olive nella proporzione 50:50. Durante la fase di gramolatura, la pasta ottenuta è stata trattata per circa 20 minuti prima di procedere all’estrazione dell’olio. Il prodotto finale ha mostrato una colorazione rossa intensa, indicativa della presenza di licopene. Le analisi di laboratorio hanno rivelato una concentrazione di 101 mg/kg di licopene nell’olio ottenuto, un valore decisamente superiore rispetto all’olio di partenza (1,2 mg/kg).

  2. Miscelazione di olio extra vergine d’oliva con scarti di pomodoro: In questa prova, il 50% di scarti di pomodoro è stato miscelato con il 50% di olio extra vergine d’oliva. Dopo circa 20 minuti di macerazione, la massa è stata sottoposta a estrazione. L’olio finale, anch’esso caratterizzato da una marcata colorazione rossa, ha registrato un contenuto di licopene di 312,7 mg/kg, triplicando i valori ottenuti nella prima prova.

Un risultato promettente per la valorizzazione degli scarti agricoli. I risultati ottenuti nella seconda fase dimostrano che l’uso di un solvente oleoso puro è fondamentale per massimizzare l’estrazione del licopene. La seconda prova, in particolare, ha evidenziato come la maggiore quantità di solvente (olio) disponibile abbia garantito un risultato più efficace rispetto alla presenza di acqua di vegetazione, che ostacola l’estrazione del licopene.

Se consideriamo che il contenuto medio di licopene nel pomodoro fresco è di circa 10-15 mg/kg, i valori ottenuti nelle sperimentazioni del progetto Tomatrack sono straordinari. Con 100 g di olio prodotto nella prima prova della seconda fase, si possono ottenere quantitativi di licopene equivalenti a quelli contenuti in diverse pillole di integratori disponibili sul mercato (ciascuna con una media di 10 mg di licopene). Questo dato è ulteriormente migliorato nella seconda prova, dove bastano 32 g di olio per ottenere lo stesso quantitativo.

Prospettive future: una nuova frontiera per l’economia circolare


Il progetto Tomatrack rappresenta un esempio concreto di come i principi dell’economia circolare possano essere applicati al settore agricolo. La valorizzazione degli scarti di pomodoro non solo contribuisce alla riduzione degli sprechi, ma apre nuove opportunità per la produzione di alimenti funzionali e integratori ad alto valore aggiunto.

Grazie al supporto del PSR Sicilia 2014-2022, Tomatrack ha dimostrato che è possibile integrare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, con benefici per l’intero comparto agricolo siciliano. Il prossimo passo sarà la scalabilità del processo a livello industriale, con l’obiettivo di trasformare questi promettenti risultati in una realtà economica concreta.






Ricinolio al Fruit Attraction di Madrid 2024: innovazione e sostenibilità al servizio dell’agricoltura


Paolo Ferlisi

Dal cuore della Sicilia al palcoscenico internazionale di Madrid: il progetto Ricinolio ha partecipato con grande entusiasmo all’edizione 2024 del Fruit Attraction, una delle più prestigiose fiere internazionali dedicate al settore agricolo, che si è svolta dall’8 al 10 ottobre nella capitale spagnola.


Fruit Attraction: una vetrina mondiale per l’agricoltura

Il Fruit Attraction rappresenta un evento di primaria importanza nel panorama agricolo globale, con oltre 100.000 visitatori provenienti da più di 140 paesi e un’area espositiva che accoglie migliaia di aziende del settore. Questa fiera non è solo una piattaforma per presentare prodotti e tecnologie, ma anche un’opportunità unica di confronto tra professionisti, ricercatori e innovatori, che insieme delineano le tendenze future dell’agricoltura.

Partecipare al Fruit Attraction ha permesso a Ricinolio di inserirsi in un contesto di rilevanza mondiale, dove le tecnologie innovative e le pratiche sostenibili sono al centro dell’attenzione. Lo stand del progetto ha attirato un pubblico variegato, composto non solo da agricoltori e imprenditori, ma anche da ricercatori, rappresentanti istituzionali e operatori di settore, curiosi di scoprire come Ricinolio possa contribuire a un futuro più sostenibile per l’agricoltura.

Essere presenti qui a Madrid, in un contesto così importante, è stato fondamentale per dare valore e risalto internazionale ai progetti di cooperazione finanziati con i fondi del PSR SICILIA," ha sottolineato il Dott. Agr. Piero Virderi, uno dei responsabili del progetto.

Uno stand che unisce scienza e innovazione

Nel corso dei tre giorni della fiera, lo stand del progetto Ricinolio si è trasformato in un centro di dialogo e approfondimento scientifico. I visitatori hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino i dettagli del progetto, apprezzandone la combinazione tra ricerca avanzata e applicazioni pratiche.

Tra i punti di maggiore interesse per i visitatori:

  • L’uso del substrato Niura, un brevetto innovativo basato su un copolimero miscelato con pomici, torba e lave macinate, che consente di ridurre significativamente il consumo di acqua nelle coltivazioni.

  • La spremitura dei semi mediante una macchina avanzata, che permette di ottenere olio di ricino utilizzabile come biocarburante e panelli di estrazione ad alto valore aggiunto.

  • Le applicazioni sostenibili dell’olio e dei sottoprodotti, che includono ammendanti bioinsetticidi, matrici per la cogenerazione e utilizzi innovativi dei residui colturali.


Lo stand è stato visitato da centinaia di professionisti del settore, molti dei quali interessati a replicare queste tecnologie nelle loro realtà produttive. Non è mancato l’interesse istituzionale:
il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha visitato lo stand, mostrando grande curiosità e apprezzamento per le soluzioni innovative proposte dal progetto Ricinolio.

Il progetto Ricinolio: una rivoluzione per l’agricoltura siciliana

Ricinolio è un progetto che si distingue per il suo approccio innovativo e sostenibile. Finanziato dai fondi del PSR SICILIA, mira a trasferire alle aziende agricole conoscenze avanzate e tecnologie sviluppate dal Capofila, dall’Università di Catania e dal CNR. Tra le principali attività del progetto:

  • L’adozione di tecniche di coltivazione innovative nei campi dimostrativi.

  • La produzione di olio di ricino utilizzabile come biocarburante.

  • L’impiego dei panelli di estrazione e dei residui colturali per usi sostenibili, come ammendanti bioinsetticidi o matrici per la cogenerazione di energia.

  • La riduzione dell’impatto ambientale attraverso tecnologie che ottimizzano l’uso delle risorse idriche e migliorano l’efficienza produttiva.

Il progetto, che si avvale anche di un innovativo attrezzo raccoglitore per facilitare la raccolta manuale, rappresenta un modello virtuoso per coniugare tradizione agricola e modernità, aprendo nuove opportunità per il settore agricolo siciliano.

Un’esperienza di successo

La partecipazione al Fruit Attraction di Madrid ha dimostrato che il progetto Ricinolio non è solo un esempio di eccellenza locale, ma anche una soluzione replicabile a livello internazionale. L’attenzione ricevuta e il numero di contatti avviati durante la fiera sono la prova tangibile di come l’innovazione e la sostenibilità possano essere apprezzate e valorizzate su scala globale.

La presenza di Ricinolio al Fruit Attraction rappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un’agricoltura più responsabile, capace di rispondere alle sfide del futuro con soluzioni concrete e innovative.


domenica 12 gennaio 2025

IL GAL TIRRENICO MARE MONTI E BORGHI PER UNA NUOVA SMART LAND,

 Arch. Roberto Sauerborn

Direttore GAL Tirrenico MMB

Il Parco Naturalistico Regionale dei Monti e Borghi Peloritani nella Nuova Strategia di Sviluppo di Tipo Partecipativo del GAL Tirrenico Mare Monti e Borghi 2023-2027: SMART LAND-L’HUBoratorio per lo sviluppo sostenibile



Con la nuova programmazione 2023-2027, riparte il percorso per giungere alla nascita del Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani.

Dalle consultazioni svolte nell’Estate del 2023 dal GAL Tirrenico Mare Mont e Borghi per la stesura della Nuova Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo, sono giunte diverse proposte sia direttamente a favore della nascita del Parco, che connesse con l’iniziativa. Proposte, supportate dal basso dalle comunità e condivise dagli enti locali. 

Il Polo, l’HUB, è già da tempo parte della progettualità del GAL TIRRENICO che trova collocazione nelle Azioni pensate e/o sviluppate anche in sinergia con la Cattedra UNESCO dell’Università di Ferrara, retta dal Prof. Em.to Paolo Ceccarelli e la rete delle Cattedre UNESCO del Mediterraneo MUNCH, azioni che costituiranno una sorta di armatura su cui poggiare la nuova Strategia.

Quella che la comunità locale di fatto ha proposto, grazie al lavori di animazione e partecipazione condotta dal GAL sui territori, é una strategia volta alla costruzione di una “S.M.A.R.T. Small Community” o come si può anche dire di una “SMART Land”: l’HUBoratorio dello sviluppo sostenibile.

In tale logica, con la Nuova Strategia di Sviluppo Sostenibile, il GAL Tirrenico ha inteso mettere in rete il sistema dell’offerta rurale, naturalistica e delle produzioni tipiche locali che caratterizzano il territorio del GAL TIRRENICO, completando e rafforzando la fruizione del territorio stesso e veicolando un messaggio di sicurezza e qualità della vita grazie ai servizi sanitari ed inclusivi che saranno attivati.

Tra i 6 Progetti di comunità inseriti nella nuova Strategia di Sviluppo già approvata, 2 sono connessi alla possibile nascita del Parco Naturalistico dei Monti e Borghi Peloritani:

-          L’Azione 2, che ha come Obiettivo la Realizzare il Nucleo della Sede Operativa del proposto Parco Regionale dei Monti e Borghi Peloritani per Sviluppare l’azione educativa, di informazione, di sensibilizzazione, di formazione e di sostegno al processo di crescita culturale a partire dall’infanzia su cui si fonda un rapporto equilibrato con l’ambiente, di penetrazione e con la rapidità necessarie affinché l’azione di governo possa risultare veramente efficace, anche attraverso l’utilizzo di sistemi a Rete che si dimostrano utile supporto versatile e dinamico per il raggiungimento di obiettivi comuni.

-          L’Azione 3, che ha come Obiettivo Generale: Salvaguardare il patrimonio naturale, boschivo e forestale dei Monti Peloritani. Migliorare la qualità della vita, per sviluppare un Servizio di prevenzione e tutela dalle calamità naturali con il coinvolgimento delle popolazioni locali, la loro formazione con workshop, seminari, attività di animazione in presenza a partire dalle scuole, agli amministratori locali, ai cittadini, agli operatori economici, con il coinvolgimento di altre realtà italiane ed europee mature quali buone pratiche da trasferire 

La  decisione di dare vita ad un nuovo  Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani, nasce anche dal fatto che nel messinese si accentra ben un ottavo della popolazione siciliana, con un tessuto abitativo molto denso e compatto lungo le piane costiere, che si rarefà tuttavia nelle valli e nelle aree montuose dell'entroterra

Di questa popolazione, circa 236.962 (34%) degli abitanti risiedono nella città di Messina, solo due città hanno una popolazione superiore a 30.000 abitanti (Barcellona PdG 41.487 e Milazzo 31.373), solo 5 città superano i 10.000 abitanti, 13 città superano i 5.000 abitanti, il resto della altre 87 cittadine si attestano sotto tale ultima soglia : 16 superano i 2.000 abitanti, 20 superano i 3.000, abitanti, 26 superano i 1.000 abitanti e 25 si attestano sotto la soglia dei 1.000 abitanti.

Il tessuto è, pertanto, caratterizzato da un forte concentramento abitativo nel capoluogo metropolitano, l'unico centro che supera la soglia dei centomila abitanti e che ingloba più della metà dei residenti della città metropolitana, mentre l'immediato hinterland è composto da centri medio-piccoli sulla costa tirrenica interdipendenti con il capoluogo per quanto riguarda i servizi mentre le aree collinari soffrono di una marginalità anche per questi aspetti. 

Ed il GAL Tirrenico mare, monti borghi”, in quest’ottica, è a sua volta particolarmente interessante in quanto:

- a) è costituito da un gruppo di piccoli insediamenti che gravitano su un centro urbano (Barcellona Pozzo di Gotto) di dimensioni non eccessivamente grandi; questo favorisce la possibilità di costruire reti di interscambio e integrazione. L’obiettivo di far collaborare tra loro centri urbani di dimensioni diverse, attraverso reti, è considerato, ovunque nel mondo, fondamentale per rivitalizzare territori marginali.

- b) possiede caratteristiche geografiche, geomorfologiche e ambientali diversificate - costa marittima, aree di pianura, zone collinari e vallive, montagna - che permettono di realizzare una pluralità di strategie in campo agricolo, turistico, di servizi.

Il territorio dei Monti Peloritani é già in gran parte una vasta area protetta, visto che ricadono integralmente diverse aree protette di Natura 2000, tra Siti di interesse comunitario (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps), la Riserva naturale orientata di Fiumedinisi e Monte Scuderi, oltre a migliaia di ettari di demanio forestale regionale e i GEO SITI Riconosciuti del comprensorio del GAL Tirrenico.

In questa prospettiva di organismo attuatore dello sviluppo sostenibile del comprensorio e aree limitrofe, il GAL Tirrenico, caratterizzato dalla presenza di GEOSITI riconosciuti di valenza mondiale, si era già fatto promotore della istituzione del Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani dato che la prevalenza del territorio del GAL, costituito solo nel 2016, insiste proprio dentro i Monti Peloritani su quella linea naturale che li distinguono sia dai Monti Nebrodi che dalla Valle dell’Alcantara e unisce idealmente il promontorio di Tindari con il comune di Oliveri, con Basicó, Rodì Milici, Tripi, Fondachelli Fantina, Novara di Sicilia Castroreale e Barcellona Pozzo di Gotto e che trova nella storia millenaria le ragioni di una naturale, ma inclusiva, demarcazione. 

Quindi, la decisione di tentare, con questo nuovo strumento di sviluppo locale di tipo partecipativo, di riequilibrare le prospettive di crescita dei territori periurbani in stretta sinergia con le aree urbane.

 


venerdì 10 gennaio 2025

“Essentia – Sicily Taste & Travel”

 Presentato oggi a Palermo “Essentia – Sicily Taste & Travel”, il nuovo progetto dell’Irvo per sostenere e promuovere il comparto siciliano della vitivinicoltura e olivicoltura di qualità. Per la prima volta l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio si fa ideatore e promotore di una attività specificatamente pensata per le imprese siciliane: dal 13 al 16 gennaio sono attesi in Sicilia buyer e giornalisti italiani e internazionali – tutti specializzati nel segmento wine & travel di alta gamma – per una sessione di incontri b2b nel capoluogo siciliano con i produttori che hanno aderito all’iniziativa, e a seguire visite alle aziende nei rispettivi territori d’appartenenza.

Per gli operatori del settore coinvolti sarà un vero viaggio multisensoriale ed esperienziale in Sicilia che, oltre ai tour guidati presso cantine e frantoi, includerà tra le tappe anche i principali siti naturalistici e archeologici dei due versanti dell’Isola, occidentale e orientale. Come rilevato dall’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano la centralità di cibo, vino e olio nell’esperienza di viaggio è un’evidenza condivisa sia dai turisti italiani che stranieri. Lo scorso anno la Sicilia si è piazzata a buon diritto tra le prime cinque regioni italiane più visitate come destinazione enogastronomica e anche – sempre secondo il sondaggio del rapporto – tra le mete preferite dei prossimi viaggi.

In generale verso l’enoturismo italiano c’è un interesse che non mostra segni di cedimento: ben il 64,5% dei turisti italiani ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema vino nel corso dei viaggi effettuati. Al contempo, sta emergendo un nuovo modo di fare turismo: i dati del 2024 mostrano che degustazioni e visite in cantina rimangono le proposte più popolari (con il 48,8% e il 32% degli italiani che dichiarano di avervi preso parte nel corso dei viaggi svolti negli ultimi tre anni) a cui si affiancano attività che associano la scoperta del vino con l’opportunità di vivere i luoghi in modo più coinvolgente. Tra i più giovani c’è ad esempio una maggiore voglia di esperienze attive come trekking in vigna, vendemmia attiva e itinerari a tema vino. Se il vino resta per gli italiani il prodotto più rappresentativo del nostro Paese, a seguire c’è l’olio Evo (con il 24% delle preferenze).

Turismo esperienziale dell’olio e del vino. Sono dunque questi i trend del 2025: una sfida che le aziende siciliane del progetto Essentia sapranno affrontare al meglio delle loro capacità grazie al lavoro preparatorio svolto in questi anni. In vista dell’avvio della stagione turistica 2025, i nuovi viaggiatori provenienti da tutto il mondo – sempre più consapevoli ed esigenti – potranno contare su personale multilingua altamente preparato presso cantine e frantoi, attività immersive in vigna e in uliveto, degustazioni su misura e possibilità di vivere in pieno l’autenticità dell’ospitalità siciliana. Al fianco delle aziende l’Irvo, nella sua consolidata e rinnovata missione di valorizzazione e promozione delle eccellenze enogastronomiche Made in Sicily. 

Alla presentazione ufficiale del progetto, svoltasi questa mattina presso la Sala dei dipinti del Teatro Massimo di Palermo, erano presenti: Giusy Mistretta, Commissario straordinario Irvo, Vito Bentivegna, Direttore Generale Irvo, Salvatore Barbagallo, Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea e Filippo Granato, Segretario particolare Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

 


In totale sono 22 le aziende siciliane dell’olio e del vino che hanno aderito al progetto Essentia: Alessandro di Camporeale, Baglio Bonsignore, Cantina Vigna Nica, Cantine di Nessuno, Cutrera, Cottanera, Cozzo del Parroco, Eugenia Gino, Evo Sicily, Fattoria S. Anastasia, Fausta Occhipinti, Gaglio Vignaioli, Manfredi Barbera & Figli, Olivoil, Oleum, Planeta, Possente, Salvatore Tamburello, Tasca d’Almerita, Tenute Nicosia, Trinacria Agricola e Villa Moreri.

giovedì 9 gennaio 2025

2025 Sicilia, Regione europea della Gastronomia

 

Con la prestigiosa nomina di “Regione Europea della Gastronomia 2025”  la Sicilia si conferma terra di sapori unici e di grande tradizione culinaria. 




È la prima regione d’Italia a raggiungere l’ambito traguardo, che certifica quanto affascinante sia il nostro territorio, ricco di storia, cultura e natura diversificata, che esprime il suo potenziale anche a tavola. Un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Con i suoi oltre mille chilometri di costa, la Sicilia è l’isola più grande e varia del Mediterraneo. La sua posizione strategica l’ha resa testimone e protagonista di molteplici vicende storiche, che hanno lasciato tracce tangibili nel suo patrimonio culturale e nelle sue tradizioni. È un’Isola con una propria identità, spesso sfaccettata e contrastante, frutto dell’influenza di popoli e civiltà differenti. Tale peculiarità si traduce in una gastronomia unica e raffinata, che si basa su prodotti genuini e locali, derivati da una ricca biodiversità vegetale e animale. 

Al suo interno sono attivi 4 vulcani, 7 aree marine protette, 5 parchi naturali che si estendono per oltre 84 mila ettari in tutta l’isola. E ancora 74 riserve naturali e 30 zone di protezione speciale. Con i suoi 15 parchi archeologici la Sicilia testimonia l’impatto storico delle diverse civiltà che nei secoli si sono avvicendate. Sono inoltre presenti 14 isole minori che compongono gli arcipelaghi delle Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica, Pantelleria e altre piccole isole. I principali arcipelaghi sono costituiti da isole di origine vulcanica che rendono unico il loro “terroir”, che si traduce in prodotti della terra e del mare che si distinguono per sentori di zolfo e una spiccata salinità.

L’agricoltura siciliana rappresenta circa il 10% dell’intero Sistema agricolo italiano e raggiunge quasi il 20% se si considera l’intero comparto agroindustriale. Con i suoi 427mila ettari è la regione italiana con la maggior quantità di suolo lavorato in biologico e la prima per numero di addetti del settore. L’altissima qualità delle produzioni è provata dal fatto che in Sicilia sono registrati 36 DOP e IGP, 31 vini DOC e DOGC e 59 prodotti a marchio QS Qualità Sicura Garantita per grano e prodotti zootecnici (latte, carne).




La Sicilia vanta una grande tradizione per quanto concerne la produzione di frutta. L’uva da tavola svolge un ruolo da protagonista, con due varietà certificate (l’uva Canicattì IGP e Mazzarone IGP). Anche in bottiglia la Sicilia è protagonista, raccontando la varietà del suo territorio vitivinicolo. Con quasi 98 mila ettari, il vigneto siciliano è il più grande d’Italia. Inoltre la Sicilia è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico. La zona di produzione della “DOC Sicilia” comprende l’intero territorio amministrativo della regione Sicilia, le cui denominazioni di origine protetta dei vini siciliani sono 24. Le IGT/IGP sono invece 7.

Menzione particolare meritano gli agrumi siciliani, che all’interno dell’agricoltura nostrana sono parte fondamentale, con oltre 88 mila ettari, di cui 58 mila adibiti ad aranceti, 21 mila a limoneti e 5 mila a mandarineti. Nell’ambito dei prodotti certificati, quelli più rilevanti in tale settore sono l’arancia rossa di Sicilia IGP e Ribera Dop, il limone di Siracusa IGP, il limone dell’Etna IGP e il Limone interdonato di Messina IGP.  Infine i mandarini, le cui varietà più note sono i Cleopatra, l’Avana e il Tardivo di Ciaculli.

La Sicilia è anche l’Isola degli ulivi, un elemento altamente distintivo della vegetazione mediterranea naturale. La produzione media di olio siciliano è di circa 34 milioni di chili. Il valore aggiunto dell’oro verde per l’economia siciliana coinvolge ogni autunno 106 mila produttori e circa 20 milioni di piante su oltre 158 mila ettari di superficie che rappresentano il 13,85% del patrimonio olivicolo nazionale, collocando la Sicilia al terzo posto tra le regioni italiane più produttive, appena dopo Puglia e Calabria.

Degna di nota, con 8,2 mila ettari e una produzione complessiva di oltre 147 mila tonnellate nel 2020 è la coltivazione del fico d’India. Ha due varietà certificate: il Fico D’India dell’Etna Dop e quello di San Cono Dop. Altre produzioni di valore, sia in termini quantitativi che di varietà sono quelle delle nespole e delle pesche.



Anche la frutta secca gode di notevole prestigio, come le mandorle e il pistacchio di Bronte, noto per le sue proprietà gustative.

La Sicilia vanta anche un’ampia produzione di ortaggi: pomodori, carciofi, cipolle, cavoli, patate, zucchine e carote. In questa categoria spiccano due prodotti certificati: il Pomodoro di Pachino e la Carota novella di Ispica IGP.  

Di grande importanza è la varietà e la produzione dei formaggi siciliani, molti dei quali definiti “storici”. La biodiversità casearia siciliana registra numerose tipologie di formaggi, prevalentemente ovini, ma anche caprini e bovini. Le produzioni certificate comprendono 5 formaggi a Denominazione di Origine: il Pecorino siciliano DOP, il Ragusano DOP, il Piacentinu Ennese DOP, la Vastedda della valle del Belice DOP, la Provola dei Nebrodi DOP.

Storicamente, sin dai tempi dell’Impero romano, la Sicilia è stata considerata il granaio d’Italia. D’altronde, la coltivazione del grano occupa gran parte della superficie dell’Isola: il grano duro copre una superficie di 264 mila ettari, mentre il grano tenero copre 110 ettari.

Anche il mare ha un ruolo fondamentale per la costruzione dell’identità gastronomica siciliana. La pesca e l’industria ittica costituiscono uno dei più importanti settori produttivi in continua e costante crescita anche nell’ambito delle iniziative di promozione enogastronomica. Il comparto rappresenta tuttora uno dei settori trainanti dell’economia della Regione. Ogni anno rappresenta circa un quarto delle catture italiane e un terzo dei ricavi complessivi del settore. Inoltre, la Sicilia ha la flotta più grande tra le regioni italiane, sia in termini di unità che di stazza. La Sicilia vanta il maggior numero di imprese di conservazione del pesce in Italia (32%) e posti di lavoro in questo settore (27%). L’acquacoltura rappresenta circa il 20% della produzione totale italiana ed è costituita quasi esclusivamente dalla produzione di spigole e orate.

Le acque dello Stretto di Messina sono note per la pesca del pesce spada, ma anche per sardine, acciughe e sgombri, ovvero il tipico pesce azzurro del Mar Mediterraneo. Menzione particolare per storia (con l’ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica) e tradizione merita il tonno rosso siciliano. Introdotta dagli arabi intorno all’anno 1000, la pesca del tonno si è tramandata nei secoli, fino ai giorni nostri. Uno dei beni ittici più rinomati e iconici della Sicilia è anche il gambero rosso di Mazara del Vallo, che da scarto delle battute di pesca è diventato un frutto di mare tra i più apprezzati e ricercati.

La Sicilia gode anche di una straordinaria tradizione di Street Food. Il cibo di strada che nasce povero, adesso è tra i più ricercati anche in chiave gourmet. Ricco di varietà e di proposte, lo street food siciliano (e in particolare quello di Palermo) è stato collocato dal network americano Virtual Tourist, al 5° posto tra i migliori produttori di “street food” al mondo. Pane panelle e crocchè (cazzilli), arancine, carduna, cacuocciuli e vruocculi (cardi, carciofi e broccoli fritti nel burro), milinciani fritte (melanzane fritte), pesce cicireddu (pesciolini fritti), sfinciuni (un tipo di pizza), pane ca meusapane cunzatu e stigghiola, sono alla base di un variegato ventaglio di sapori e odori che affondano le loro radici nell’incontro di diverse culture. 


Anche la tradizione pasticcera siciliana gode di notevole prestigio all’interno del panorama gastronomico, non solo nostrano: il cioccolato di Modica, con la sua secolare lavorazione che affonda le sue radici nel XVIII secolo, grazie ai segreti di artigiani cioccolatieri che amalgamavano il cacao con lo zucchero e le spezie; il cannolo e la cassata siciliana sono alcuni dei prodotti dolciari più apprezzati e iconici della nostra terra; proprio la cassata, con la sua base di ricotta, pan di spagna e glassa di zucchero è l’emblema del sincretismo culturale siciliano. Con le sue origini arabe, continua ad essere uno dei baluardi gastronomici della sicilianità nel mondo.

Questo panorama articolato di prodotti di qualità, uniti a storia, territorio, archeologia, tradizioni, ha dato vita al ricco e articolato patrimonio gastronomico che oggi consegna alla Sicilia la nomina di Regione europea della gastronomia 2025. Un traguardo autorevole, che celebra l’eredità culinaria dell’antica Trinacria, offrendo un viaggio gastronomico unico, fatto di autenticità, passione e sapori indimenticabili. Il piano strategico per il 2025 è volto a promuovere il brand Sicilia nel mondo, utilizzando come attrattore l’enogastronomia, la cui valorizzazione è determinante anche in chiave di un turismo sempre più sostenibile. Se il cibo ha una forte valenza economica, sociale e culturale, la Sicilia ha molto da raccontare.



PAC 2024-2027 - la nuova sfida

NinoSutera

Nella PAC  2024-2027 la  Sicilia ha a disposizione   1.474.613.117  euro rappresentando la prima regione italiana per dotazione finanziaria assegnata. Bisognerà capitalizzare l'esperienza degli ultimi anni, per farsi trovare pronti alle nuove sfide.  

               

            «C’è stata una grande condivisione degli obiettivi e una compattezza nelle scelte: puntiamo su quelle che servono: agricoltura biologica, giovani e investimenti,   afferma  Dario Cartabellotta. L’obiettivo è arrivare a quello che da vent’anni viene sostenuto nei regolamenti comunitari, cioè il trasferimento di valore aggiunto agli agricoltori. Negli ultimi tempi con i contratti di filiera di certo abbiamo iniziato ad andare in questa direzione».  «Vogliamo attrarre nuove realtà   perché la Sicilia può produrre praticamente tutto, compresi i frutti tropicali, aggiunge. Secondo l’ultimo rapporto di Unicredit l’agrifood Sicilia è arrivato a 9,3 mld di euro di fatturato, 20 anni fa eravamo  a due.

       Per spendere i soldi nei tempi previsti? «Bisognerà passare dalla proroga alla premura. Il fattore velocità diventa fondamentale, come amministrazione abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo fare bandi veloci in tempi veloci altrimenti regaleremo soldi alle Regioni più virtuose»  conclude il Direttore del Dipartimento Agricoltura

                               Nutrire la crescente popolazione europea richiede una produzione alimentare più sostenibile, ma un'altra estate di condizioni meteorologiche estreme, insieme a catene di approvvigionamento gravemente interrotte, hanno evidenziato ancora una volta la necessità di passare a un sistema alimentare più resiliente e rigenerativo e alla prossima Politica agricola comune (PAC) ( 2023-2027) vedrà gli Stati membri dell'UE riorientare la politica sui risultati attraverso nuove aspettative di monitoraggio e valutazione.

                     Ancora più che in passato le amministrazioni regionali dovranno essere in grado di spendere le risorse in tempi brevi, dato che ci sarà un anno in meno di tempo per farlo. Infatti, si passa dalla regola del disimpegno automatico N+3 all’N+2.

Mettere in atto gli elementi di valutazione è fondamentale per valutare i risultati della prossima PAC, così come il ruolo degli Stati membri dell'UE nel dimostrarne l'impatto. 

 Secondo la legge di esecuzione recentemente pubblicataCerca le traduzioni disponibili del link precedenteIT •••dalla Commissione europea, gli Stati membri dell'UE devono valutare l'efficacia, l'efficienza, la pertinenza, la coerenza, il valore aggiunto dell'UE e l'impatto di ogni obiettivo specifico affrontato nel contesto dei loro piani strategici della PAC, in un momento opportuno durante il periodo di attuazione. In tal modo, possono raggruppare, in un'unica valutazione, più obiettivi specifici, assicurando che il contributo degli interventi sottostanti a ciascun obiettivo specifico sia stimato in modo chiaro e separato.

Oltre a valutare le prestazioni rispetto a obiettivi specifici, gli Stati membri dell'UE devono anche effettuare valutazioni su argomenti specifici, come l'architettura ambientale e climatica, il valore aggiunto di LEADER, i sistemi di conoscenza e informazione agricola (AKIS) o le reti della PAC. Infine, una valutazione completa dei piani strategici della PAC e del contributo agli obiettivi generali della PAC deve essere effettuata ex post da ciascuno Stato membro dell'UE e completata entro la fine del 2031.

Misurare l'impatto nel mondo reale è fondamentale per mostrare il successo di una politica nel raggiungere i suoi obiettivi, in particolare quando l'obiettivo è quello di affrontare una serie di fattori economici, ambientali e sociali. La prossima politica agricola comune (PAC) sta quindi allontanando gli Stati membri dell'UE dalla conformità e spostandoli maggiormente verso risultati e prestazioni, sperando che possa mostrare come i loro settori agricoli e le loro zone rurali si trovino su un percorso sostenibile.

I risultati saranno ancorati in termini di come gli Stati membri dell'UE contribuiscono agli obiettivi della PAC, dalla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in agricoltura alla stabilità o all'aumento del reddito agricolo e alla crescita delle imprese rurali. Il regolamento su come gli Stati membri dell'UE dimostreranno esattamente l'impatto della PAC su questi obiettivi si basa su un nuovo quadro che fornisce una comprensione comune sul monitoraggio delle prestazioni e sulla valutazione dell'attuazione dei piani strategici.

Il quadro per il monitoraggio e la valutazione delle prestazioni (PMEF) " consentirà di riferire, monitorare e valutare le prestazioni" durante l'attuazione dei piani strategici della PAC degli Stati membri dell'UE dal 2023 al 2027. Fisserà le basi per monitorare i progressi degli Stati membri dell'UE verso il raggiungimento degli obiettivi dei piani strategici della PAC, valutare l'impatto, l'efficacia, l'efficienza, la pertinenza e la coerenza degli interventi dei piani strategici della PAC e il valore aggiunto dell'UE della PAC e sostenere un processo di apprendimento comune per il monitoraggio e la valutazione.

Il PMEF contiene anche una serie di indicatori comuni per il monitoraggio, la valutazione e la rendicontazione annuale della performance, come gli indicatori di output per monitorare l'attuazione della PAC, gli indicatori di risultato per monitorare i progressi degli Stati membri dell'UE verso gli obiettivi prefissati e gli indicatori di contesto e di impatto valutare i risultati complessivi delle politiche rispetto agli obiettivi della PAC. Queste informazioni varieranno a seconda di come ciascuno Stato membro dell'UE elabora e attua il proprio piano strategico nazionale della PAC, poiché copre le diverse misure disponibili nell'ambito dei pagamenti diretti e dei programmi settoriali, finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), nonché gli interventi di sviluppo rurale , finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

gruppo tematico Valuing Farmers' Wider Contributions to Society

 La Rete europea della PAC ha istituito il gruppo tematico Valuing Farmers' Wider Contributions to Society,  con lo scopo di avviare una riflessione sul valore sociale dell'agricoltura e di offrire l'opportunità di condividere idee, esperienze e buone pratiche su come aumentare la consapevolezza in merito ai molteplici ruoli degli agricoltori nelle comunità rurali.


Fino al 12 gennaio sarà possibile partecipare al confronto, inviando un contributo a questa pagina. 

mercoledì 8 gennaio 2025

Il Progetto SIC.A.RI.B.: un nuovo paradigma per un’agricoltura sostenibile e di valore

 

  • dr. Luca Colombo
  • dr.ssa Francesca De Donatis
  • dr.ssa Federica Consentino


Il progetto SIC.A.RI.B., acronimo di Sicilia Agroecologica Rigenerativa Biologica, rappresenta e vuole stimolare una significativa innovazione nel panorama agricolo siciliano. Finanziato nell'ambito del PSR Sicilia 2014/2022, il progetto si propone di introdurre e adattare, nel contesto siciliano, modelli agroecologici di pratiche agricole biologiche rigenerative, già sperimentati con successo in altri ambiti nazionali.

Nel contesto agricolo siciliano oltre il 60% dei terreni agricoli manifesta segni di perdita di fertilità organica, con una diminuzione annua di carbonio organico stimata a 0,5 t/ha. Questo fenomeno, causato da pratiche agricole intensive e cambiamenti climatici, minaccia seriamente la sostenibilità produttiva dell’isola. Parallelamente, si osserva una riduzione allarmante della biodiversità, sia a livello del suolo che del complessivo agroecosistema, dove si assiste alla scomparsa di specie spontanee funzionali compromettendone la resilienza. Un tale quadro richiede approcci profondamente innovativi ispirati alla rigenerazione dei suoli e del sistema agrario quali quelli di SIC.A.RI.B., esempio di molti di quelli che si confronteranno a giugno ad Agrigento nel contesto del primo Congresso di Agroecologia del Mediterraneo.

Il partenariato vede coinvolte la Damiano Società Agricola (Capofila), la Dara Guccione Biofarm, I Locandieri Soc. Coop., Balsi Azienda Agricola Bio e Azienda Agricola Cusenza. Tali aziende sono rappresentative delle produzioni regionali, sia cerealicole che frutticole (mandorleti), ed adottano metodi di coltivazione biologica. A queste si aggiungono partner scientifici come l’ente di ricerca FIRAB e due società di consulenza: l’innovation broker, Società Cooperativa Speha Fresia, e la Società Benefit Arca Srl. Tale rete multidisciplinare è stata messa a punto al fine di garantire un approccio integrato e utile allo sviluppo e applicazione delle innovazioni proposte.

L’obiettivo generale di SIC.A.RI.B. è ambizioso e raggiungibile: promuovere pratiche agricole agroecologiche, biologiche e rigenerative, che aumentino la biodiversità e migliorino la qualità del suolo, garantendo la performance produttiva.

Le azioni del progetto riguardano l’introduzione di tecniche innovative come l’intercropping nei seminativi e le cover crop nei mandorleti, confrontate con pratiche tradizionali per valutarne l’efficacia. I risultati al primo anno hanno fornito prime indicazioni quali la maggiore resilienza produttiva e il più efficace controllo della flora spontanea della coltura consociata rispetto alla coltura pura di cece.

Un’ampia gamma di materiale divulgativo è stata prodotta dal partenariato, tra cui pubblicazioni tecnico-scientifiche, layman report, post sui social media, newsletter di aggiornamento, roll-up di progetto, articoli all’interno del blog di Arca Srl Benefit e un sito web dedicato[1]. Inoltre, sono stati organizzati eventi dimostrativi come open days e convegni, che hanno facilitato la condivisione delle conoscenze e dei risultati. Tali eventi hanno promosso il confronto tra operatori e portatori di interesse in modalità che richiamano i living lab, e, non ultimo, hanno permesso di valutare l’efficacia degli ecoschemi della PAC, applicati in modo pratico nelle aziende pilota.

SIC.A.RI.B. si distingue come un esempio virtuoso di come innovazione e sostenibilità possano confluire in un approccio agricolo moderno e responsabile. Grazie al supporto del PSR Sicilia e alla collaborazione tra i partners, il progetto non solo affronta le sfide climatiche e produttive attuali, ma pone anche solide basi per un’agricoltura di valore, capace di guardare al futuro con fiducia e determinazione.



Consociazione cece e frumento tenero in fase di sviluppo ad inizio primavera e in prossimità della raccolta.

 



Momento d’incontro e partecipazione in occasione dell’evento in campo del 4 luglio 2024, presso I Locandieri Soc. Coop.

 


[1] Link al sito web dedicato:

https://www.sicarib.it/

 

giovedì 2 gennaio 2025

Un viaggio senza tempo

 Paolo Salanitro e Benedetto Rotelli

  Hanno fatto tappa  ad Acquedolci  in questi giorni,  Kristen e Pierangelo.  Il loro non è un viaggio qualunque, su treni ad alta velocità o aerei, bensì hanno scelto di muoversi su una carrozza azzurra di dieci metri quadrati trainata da due cavalli bretoni, Thelma e Volcane, per scaldarsi usano una stufa a legna e per l'energia i pannelli solari. Ad accompagnarli tre galline, Caroline, Aurelia e Celine, sei pulcini e una cane, Pipo.

 

Per motivi di praticità e di logistica, durante la stagione estiva sostano nelle zone di montagna mentre nella stagione invernale in zone marine, perché così facendo è più facile trovare l'acqua e l'erba per i cavalli.

Un viaggio che racconta una scelta di vita, fatta di semplicità, di quotidianità, di un tempo scandito lentamente, di contatto con la natura e soprattutto lontano dai social media, per godersi completamente il presente.

Partiti nel settembre del 2019 da Finisterre (in Francia), la coppia ha varcato, nel maggio 2022, il valico alpino della Maddalena. Arrivati in Italia, sono arrivati in Sicilia, dopo aver attraversato l’interra penisola rigorosamente  con l’intera compagnia

Sul territorio  tra S.Agata Militello ed Acquedolci, Benedetto Rotelli e Paolo Salanitro due Referenti e animatori del Gruppo Tematico Regionale BIODIVERSITÀ, Gruppo attivato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, e coordinato da Nino Sutera, responsabile dell' Osservatorio Neorurale, nel condividere come obbiettivi del Gruppo Tematico la valorizzazione di una vita più ecosostenibile, utilizzando materiali meno impattanti per l'ambiente naturale, ed uno sfruttamento delle risorse nell'ambito di un'economia circolare, hanno portato i saluti del Gruppo Tematico e nello stesso tempo consegnato dei simboli del territorio, quali un culmo della Canna da Zucchero, una foglia di Agave sisalana semidecorticata con a vista la fibra tessile che si estrae dalla lavorazione, ed infine uno Zuccaro o forma di zuccaro in miniatura ed in terracotta, realizzato con argilla estratta ad Acquedolci.

Partiti il 24 settembre 2019, da Finisterre (Francia)  Kristen gia Responsabile ufficio stampa e gestione agrituristica e Pierangelo, biologo esperto in agricoltura in pensione, genitori di quattro figli, si sono messi in viaggio con una carrozza azzurra di dieci metri quadrati, con impressa la loro tappa finale in Sicilia,  trainata da due cavalli bretoni, Thelma di 12 anni e Volcane di 16 anni, per scaldarsi usano una stufa a legna e per l'energia i pannelli solari. Ad accompagnarli quattro galline, Monia, Sabrina, Claudia e Brunella, e una cane Pipo. La carrozza ha varcato, nel maggio 2022, il Valico alpino della Maddalena. Arrivati in Italia, sono scesi verso la Calabria, in questi anni di viaggio Per motivi di praticità e di logistica, durante la stagione estiva hanno sostato nelle zone di montagna mentre nella stagione invernale in zone marine, così facendo è più facile trovare l'acqua e l'erba per i cavalli. In diverse parti d'Italia durante le loro soste hanno collaborato con Associazioni di Volontariato nella pulizia di spiagge, si fermeranno ancora alcuni mesi in Sicilia per poi proseguire in Grecia. I Referenti del Gruppo Tematico Biodiversità ringraziano per la collaborazione la Rangers International OdV per il supporto prestato. 

A Palermo è prevista una conferenza stampa sulla Mission e Vision del viaggio.


 

 


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