La gestione informatizzata dei
pascoli per valorizzare ambiente e produzioni
Nel cuore della Sicilia, in un areale
vasto e ricchissimo come quello compreso tra Petralia Sottana e i territori di
Capizzi e Cerami, sta prendendo piede un progetto innovativo che punta a
rivoluzionare la gestione zootecnica degli allevamenti ovini e caprini. Si
tratta di un’iniziativa che coniuga alta tecnologia
e sostenibilità ambientale, con l’obiettivo
di migliorare sia la qualità delle produzioni che la gestione dei pascoli,
fondamentali per il benessere degli animali e per l'ecosistema. Il progetto,
denominato iSAFE GRAZE,
è stato finanziato nell’ambito del
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014-2022, Misura 16 Cooperazione,
Sottomisura 16.1, e vede coinvolte diverse aziende siciliane e l’Università degli Studi di Messina. Il
gruppo operativo è infatti composto dall’azienda Petra nel ruolo di capofila e dalle
aziende partner Scinardo Antonio, Scinardo Giacomo, Scinardo Angela, Mangimi Di Pasquale e dall’Università
degli Studi di Messina con il Dipartimento di Scienze Veterinarie quale Ente
Pubblico di Ricerca.

La gestione
informatizzata dei pascoli
L’Azione
1 del progetto consiste nell’uso
combinato di tecnologie satellitari e GPS e di determinazione
periodica dei parametri ematici per
monitorare le aree di pascolo e tracciare il comportamento degli animali. Grazie
all’adozione di collari dotati di GPS, gli
allevatori possono monitorare in tempo reale i percorsi, gli spostamenti e i
chilometri percorsi dagli ovini e caprini durante il pascolamento. A questo si
aggiungono immagini satellitari ad alta risoluzione, che permettono di ottenere
dati dettagliati sulla qualità del pascolo, sul suo stato di salute e sul
miglior utilizzo delle risorse naturali. Tramite prelievi ematici, inoltre, si
analizzano sia gli indicatori dello status metabolico
nutrizionale che delle qualità del latte.
Innovazione nella
produzione casearia
Un’altra
innovazione chiave del progetto riguarda l’Azione 2, ovvero la produzione di
formaggi più salutari, arricchiti con acidi grassi polinsaturi, come i
coniugati dell’acido
linoleico (CLA), che si sono dimostrati benefici per la salute umana. Questi
acidi grassi, che si trovano naturalmente nel latte e nei prodotti
lattiero-caseari, sono noti per le loro proprietà anti-infiammatorie,
antidiabetiche e per il supporto al sistema immunitario. L’approccio
utilizzato per aumentare la concentrazione di CLA nel latte si basa su una
dieta ottimizzata per gli animali, che include foraggi verdi ricchi di acidi
grassi essenziali e l’integrazione
con semi oleosi.
I risultati
Scientifici: formaggi più sani e sicuri
La consapevolezza da parte dei consumatori della
correlazione tra una dieta equilibrata e la salute umana ha generato quindi una
crescente domanda di alimenti funzionali (Alu’datt et al., 2024, J Food Sci). È stato dimostrato un notevole
interesse per l'acido linoleico coniugato (CLA), in particolare il cis9,
trans11 e trans10, cis12. Il CLA è presente nel latte, nei prodotti
lattiero-caseari e nella carne di ruminanti (Iorizzo et al., 2024, Foods, 13:
75) e ha effetti benefici per la salute, come la modulazione del sistema
immunitario, gestione del peso corporeo, effetti antidiabetici e proprietà antipertensive
(Lehnen et al., 2015, J. Int. Soc. Sports Nutr. 12). Alcuni
microrganismi come i batteri lattici (LAB), sono in grado di convertire l'acido
linoleico presente negli alimenti in CLA.
Sono stati effettuati screening su un totale di 45
LABs presso la Spin Off ProBioEtna dell’Università degli Studi di Catania,
secondo i metodi proposti da Ribeiro (Ribeiro et al., 2018, LWT: 90,
403-41) somministrando 0.5 mg/ml di acido linoleico puro alle brodocolture,
incubate a 30°C per 48 ore. Gli acidi grassi sono stati estratti con
2-propanolo ed esano e sottoposti a lettura spettrofotometrica a 233 nm. Due
ceppi appartenenti al Lacticaseibacillus rhamnosus sono stati
valutati per la loro attitudine alla caseificazione (proprietà coagulante,
potere acidificante e sopravvivenza a diverse concentrazioni di sale) come
proposto da Nicosia e collaboratori (Nicosia et al., 2023, Foods, 12: 1154). I ceppi sono stati
utilizzati in un blend ed inoculati come coltura starter nella caseificazione
tradizionale di un formaggio ovino a latte crudo tipo canestrato. Le analisi
microbiologiche e nutrizionali sono state eseguite sul latte e successivamente
sui formaggi dopo 24h, 15 e 30 giorni di stagionatura.
Le analisi microbiologiche hanno mostrato come sia
il latte che entrambi i formaggi, siano risultati conformi agli standard
europei per la sicurezza alimentare (Tabella 1). Il formaggio sperimentale ha
mostrato una maggiore abbondanza di Lactobacillus spp (8,24 log CFU/g vs
6,5 log CFU/g) e Lactococcus spp (7,69 log CFU/g vs 7 log CFU/g)
rispetto al formaggio controllo e una riduzione significativa di enterococchi
(4 log CFU/g vs 5,5 log CFU/g), stafilococchi (4,4 log CFU/g vs 5,4 CFU/g) e
enterobatteriacee (4 log CFU/g vs 5 log CFU/g). I risultati delle analisi
chimiche non hanno evidenziato nessuna differenza tra i due formaggi, mentre da
un punto di vista nutrizionale il contenuto in PUFA (Acidi grassi polinsaturi) è
risultato essere più elevato nei formaggi “Sperimentali” (5,39 vs 5,72; P<
0,5) come anche gli acidi grassi della serie n3 (1,08 vs 1,20; P<0,01) e n6
(2,91 vs 3,36; P<0,01). Nessuna differenza è emersa per gli indici di qualità
IA, IT, DFA, mentre l’indice OFA è risultato più elevato nei formaggi
sperimentali (41,14 vs 42,04; P<0,01).

|
CONTROLLO
|
iSAFE
GRAZE
|
p-value
|
Microorganismi (log CFU/g)
|
|
|
|
Lactobacillus spp
|
6,5
|
8,24
|
<
0.01
|
Lactococcus spp
|
7,0
|
7,69
|
<
0.01
|
Enterococchi
|
5,5
|
4,0
|
<
0.01
|
Stafilococchi
|
5,4
|
4,4
|
<
0.01
|
Enterobatteriacee
|
5,0
|
4,0
|
<
0.01
|
Acidi grassi (% FA)
|
|
|
|
CLA
|
0,67
|
0,70
|
>
0.01
|
PUFA
|
5,39
|
5,72
|
<
0.01
|
n3
|
1,08
|
1,20
|
<
0.01
|
n6
|
2,91
|
3,36
|
<
0.01
|
AI Indice Aterogenico
|
2,98
|
2,22
|
>
0.01
|
TI Indcie Trombogenico
|
3,03
|
3,29
|
>
0.01
|
DFA Indice ipercolesterolemico
|
37,06
|
37,7
|
<
0.01
|
OFA Indice ipocolesterolemico
|
41,14
|
42,04
|
>
0.01
|
Tabella 1 – Analisi microbiologiche, profilo
acidico ed indici nutrizionali
Team Università di Messina:
Luigi Liotta, Cinzia Lucia Randazzo,
Georgiana Bosco, Federica Litrenta, Annalisa Amato, Carmelo Cavallo, Marco
Scalisi, Maria Lunetta, Vincenzo Lopreiato.