mercoledì 11 ottobre 2017

La misura 2: scopi,beneficiari, ambiti

  La misura 2 nello sviluppo rurale

   La base normativa
La base giuridica della misura 2 è rappresentata dall’art.15 del Regolamento (UE) n. 1305/2013, intitolato “Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole”, che definisce:
- gli scopi e i destinatari del sostegno (comma 1)
- i beneficiari (comma 2) i requisiti e le modalità di selezione dei beneficiari (comma 3)
- gli ambiti della consulenza per quanto riguarda le categorie di destinatari (comma 4, 5 e 6)
- la possibilità di prestare la consulenza collettivamente, qualora sia debitamente opportuno e
giustificato (comma 7) i massimali e la durata del sostegno (comma 8).
La misura 2 rappresenta lo strumento per finanziare l’implementazione e l’utilizzo del servizio di
consulenza aziendale (o FAS – Farm Advisory Service), che gli Stati membri sono tenuti a istituire ai sensi
del Regolamento (UE) n. 1306/2013.
I.2 Gli scopi del sostegno
Il Regolamento per lo sviluppo rurale, all’art. 15, comma 1, individua i seguenti tre scopi del sostegno:
1. aiutare gli agricoltori, i giovani agricoltori, i silvicoltori, altri gestori del territorio e le piccole e
medie imprese (PMI) insediate nelle zone rurali ad avvalersi di servizi di consulenza per
migliorare le prestazioni economiche e ambientali, il rispetto del clima e la resilienza
climatica;
2. promuovere l’avviamento di servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e assistenza alla
gestione delle aziende agricole e di servizi di consulenza forestale, compreso il sistema di
consulenza aziendale previsto dal Reg. (UE) 1306/2013 (artt. 12, 13 e 14)
3. promuovere la formazione dei consulenti.
Questi tre scopi si traducono in tre corrispondenti sotto-misure, codificate nella parte 5 del Regolamento
(UE) n. 808 del 2014:
- sotto misura 2.1: sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di
consulenza; sotto misura 2.2;
- sostegno per l’avviamento di servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e di assistenza
alla gestione delle aziende agricole, nonché di servizi di consulenza forestale;
- sotto misura 2.3: sostegno alla formazione dei consulenti.
 I beneficiari
A differenza di quanto previsto dalla precedente programmazione per lo sviluppo rurale, che identificava il beneficiario nell’agricoltore/operatore rurale, il Reg. (UE) n.1305/2013 individua (art. 15, comma 2) i beneficiari del sostegno nei prestatori dei servizi di consulenza o di formazione per le sotto misure 2.1 e 2.3, mentre per la sotto misura 2.2 nell’autorità o nell’organismo selezionato per avviare il servizio di consulenza, di sostituzione, di assistenza alla gestione aziendale
Le autorità e gli organismi selezionati per prestare consulenza, a norma di quanto stabilito al successivo comma 3, devono essere dotati di adeguate risorse in termini di personale qualificato e regolarmente formato, nonché di esperienza e affidabilità nei settori in cui forniscono il servizio.
Si specifica, inoltre, che i beneficiari sono selezionati mediante inviti a presentare proposte e che la
procedura di selezione è disciplinata dalla normativa sugli appalti pubblici ed è aperta a organismi sia
pubblici che privati
 I servizi di consulenza devono anche rispettare gli obblighi di riservatezza previsti
all’art. 13 paragrafo 2 del Reg. (UE) n. 1306/2013, in particolare gli Stati Membri (SM) devono garantire
una netta separazione tra attività di consulenza e attività di controllo.
  Gli ambiti della consulenza
Gli ambiti nei quali è possibile prestare consulenza in relazione all’adesione alla specifica misura dello sviluppo rurale sono individuati ai commi 4, 5 e 6 dell’art. 15 del Reg. (UE) n.1305/2013, distinti in funzione dei destinatari del servizio di consulenza.
Nel dettaglio, gli ambiti della consulenza prestata ai singoli agricoltori, ai giovani e agli altri gestori del territorio, sono descritti al comma 4, dove si prevede che la consulenza deve essere erogata in relazione ad almeno una delle priorità dello sviluppo rurale e deve vertere su almeno uno dei seguenti elementi:
a. obblighi derivanti dal rispetto della condizionalità e cioè dai Criteri di Gestione Obbligatori
e/o dalle Buone Pratiche Agronomiche e Ambientali (Reg. (UE) n. 1306/2013 titolo VI capo I);
b. le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente che danno diritto al pagamento
greening nel I pilastro della PAC (Reg. UE n. 1307/2013 titolo III capo 3) e il mantenimento
della superficie agricola (Reg. 1307/2013 art.4 par.1 lettera c);
c. le misure a livello aziendale previste nei PSR volte all’ammodernamento dell’azienda, al
perseguimento della competitività, all’integrazione di filiera, all’innovazione,
all’orientamento al mercato, nonché alla promozione dell’imprenditorialità;
d. i requisiti definiti dagli Stati Membri per attuare l’art. 11 par. 3 della Direttiva Quadro sulle
acque;
e. i requisiti definiti dagli SM per attuare l’art. 55 del Reg. (CE) n. 1107/2009, in particolare il
rispetto dei principi generali della difesa integrata (art.14 Direttiva 2009/128/CE);
f. le norme sulla sicurezza sul lavoro o le norme di sicurezza connesse all’azienda agricola; la
consulenza specifica per gli agricoltori che si insediano per la prima volta.
g. la consulenza specifica per gli agricoltori che si insediano per la prima volta.
Possono inoltre essere oggetto di consulenza altri ambiti e in particolare le informazioni connesse alla
mitigazione dei cambiamenti climatici e al relativo adattamento, alla biodiversità e alla protezione delle acque (allegato I del Reg. (UE) n.1307/2013), oppure argomenti inerenti alle prestazioni economiche e ambientali dell’azienda agricola, compresi gli aspetti relativi alla competitività. Può rientrarvi anche la consulenza per lo sviluppo di filiere corte, l’agricoltura biologica e gli aspetti sanitari delle pratiche zootecniche, nonché trasferimento dell’innovazione e dell’agricoltura di precisione.
Gli ambiti della consulenza per i silvicoltori sono invece descritti al successivo comma 5, in base al quale laconsulenza deve vertere almeno sui pertinenti obblighi prescritti dalle Direttive 92/43/CEE (DirettivaHabitat), 2009/147/CE (conservazione uccelli selvatici) e dalla Direttiva quadro sulle acque. Inoltre, possono essere oggetto di consulenza anche le tematiche relative alle prestazioni economiche e ambientali dell’azienda silvicola.

domenica 8 ottobre 2017

Le filiere agroalimentari siciliane

"Le filiere agroalimentari siciliane". 
Giovedì 12 ottobre 2017 ore 11.00, 
 Università degli Studi di Palermo Ed. 4, Dipartimento S. A. A. F., Aula Magna G.P. Ballatore.

La pubblicazione  "Le filiere agroalimentari siciliane"  è curata da Gianfranco Badami,  Dario Costanzo, Maurilio Caracci.


 Il CORERAS riprende la sua attività editoriale (ferma dal gennaio 2011) al fine di contribuire allo sviluppo e all'ammodernamento strutturale ed organizzativo dei sistemi: agroalimentare, agroindustriale ed agroambientale della Sicilia (art. 3 dello Statuto). In particolare, appare utile fornire alle imprese ed ai decisori pubblici uno strumento di conoscenza delle principali filiere agroalimentari siciliane, per orientare le scelte produttive ed operative a livello aziendale secondo criteri di economica gestione compatibili con gli obiettivi della programmazione ed in conformità all'esigenza di combinare a livello ottimale i fattori della produzione e le innovazioni tecniche onde elevare le possibilità di occupazione ed i redditi da lavoro. (art. 4 comma b – L.R. 1 agosto 1977, n. 73 - Provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura). Grazie alla collaborazione con l’E.S.A. e con gli studenti dell’Università di Palermo in tirocinio presso l’Ente, è stata pertanto raccolta una serie di dati di tipo statisticoeconomico, che ha restituito, aggiornandola all’attualità, la situazione delle seguenti dieci filiere agroalimentari siciliane: Vitivinicola, Olivicola e Olearia, Agrumicola, Cerealicola, Orticola, della Frutta Secca a Guscio, della Frutta Fresca, Mielicola e Apistica, delle Carni Rosse, Ovicaprina. Il lavoro, coordinato e diretto dagli esperti del CORERAS, ha quindi messo a disposizione di quanti hanno la necessità di avere conoscenza sullo stato dell’arte delle diverse filiere, dati ufficiali, prelevati da fonti istituzionali. I dati, organizzati e commentati, hanno inteso aprire una finestra di conoscenza sugli aspetti strutturali e congiunturali delle filiere, offrendo un panorama aggiornato ed il più completo possibile. L’analisi è stata estesa anche alla situazione produttiva e commerciale in ambito internazionale, per contestualizzare le produzioni siciliane all’interno di un mercato sempre più globalizzato.

http://www.coreras.it/files/upload/PortaleNews/allegati/8f1314fe82254c564836f0d51965d509_le%20filiere%20agroalimentari%20siciliane.pdf








venerdì 6 ottobre 2017

Workshop sul Guayule in Sicilia.

Conclusa nei campi dell’ESA la  sperimentazione  di una nuova specie vegetale per usi industriali


 Si terrà a Palermo l’11 Ottobre 2017 alle ore 9,30 nell’aula magna G.P. Ballatore dell’Università degli studi di Palermo – V.le delle Scienze, il primo Workshop sulla produzione sperimentale del Guayule in Sicilia.


Il progetto, nato da un accordo tra Regione Siciliana, Esa, e Versalis (Eni), consiste nella coltivazione e trasformazione di una pianta (parthenium argentatum) quale specie vegetale  utilizzata per la produzione di gomma naturale e altri derivati di grande interesse industriale.L’Esa, in particolare presso i campi sperimentali Barcellona P.G. e Sparacia di Cammarata, ha reso possibile la realizzazione di tutte le fasi del progetto, implementate da Versalis (Eni).Ai lavori parteciperanno, i docenti esperti del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, quelli dell’Ente Sviluppo Agricolo di Palermo e rappresentanti di Versalis.Concluderà i lavori Antonello Cracolici, On.le Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea.

giovedì 5 ottobre 2017

Morgantìnon, VII edizione

Concorso Regionale “Morgantìnon” degli Oli Extravergini d’Oliva Siciliani  

 VII edizione


                  L'Ente di Sviluppo Agricolo  organizza  la VII edizione del Concorso degli oli extravergini d'oliva siciliani Morgantìnon, che quest'anno prevede anche  l'istituzione di una nuova sezione dedicata alla tipologia olio oliva extravergine IGP-Sicilia.
Per info:
ESA-SOPAT 47 - VALGUARNERA
Tel. 0935/950026
sopat.valguarnera@entesviluppoagricolo.it

Attuazione della Misura 2 dello sviluppo rurale

ninosutera

                La misura mira a dare attuazione al Sistema di Consulenza Aziendale (Farm Advisory System - FAS) istituito dal Regolamento (UE) n.1306/2013, ampliandone gli ambiti e la portata per quanto riguarda lo sviluppo rurale. 
                      Nella programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020, la misura sui servizi di consulenza, pur non essendo dotata di risorse finanziarie importanti, è tra quelle che hanno particolare rilevanza ai fini del conseguimento di diverse priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale. L’obiettivo della misura consiste nel promuovere l’utilizzo dei servizi di consulenza per migliorare la gestione sostenibile e la performance economica e ambientale delle aziende agricole e forestali e delle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle aree rurali, e nel sostenere la formazione e l’aggiornamento dei consulenti per aumentare la qualità e l’efficacia della consulenza offerta.  

 
Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità

  Rispetto del principio di separatezza/incompatibilità Il rispetto del principio di separatezza è un elemento di particolare rilievo in relazione all’attuazione del sistema di consulenza aziendale. I criteri che garantiscono tale principio sono riportati all’art. 3 del Decreto interministeriale 3 febbraio 2016 n. 1259 dove, in termini generali, è stabilito che l’organismo di consulenza non può svolgere alcuna funzione di controllo sull’erogazione di finanziamenti pubblici in agricoltura e nel settore agroalimentare, nonché sulla legittimità e regolarità delle predette erogazioni. Il medesimo articolo rimanda a una successiva circolare ministeriale la definizione dei dettagli per gli elementi di separatezza delle funzioni. 3 pubblicato in G.U. n. 38 del 16 febbraio 2016 9 La circolare ministeriale (Mipaaf) a tal fine predisposta è la n. 2306 del 13.6.2016, recante “Sistema di consulenza aziendale in agricoltura (art. 1-ter, D.L. n. 91 del 2014, conv. in legge n. 116 del 2014). Decreto interministeriale 3 febbraio 2016. Necessaria separatezza delle attività di controllo rispetto allo svolgimento delle attività di consulenza”.


 La circolare, nel dettagliare gli elementi che assicurino la separatezza delle funzioni di controllo rispetto alle attività di consulenza, ha precisato che tra le attività di controllo incompatibili con quelle di consulenza rientrano:

a) la gestione delle fasi di ricevibilità (completezza, adeguatezza e correttezza formale), ricezione e protocollazione della documentazione prodotta dai destinatari della consulenza, anche ai fini dell’aggiornamento di sistemi integrati di gestione e controllo;

b) la verifica della presenza, completezza, conformità e corrispondenza alla normativa vigente ed alle risultanze del fascicolo aziendale dei documenti da allegare alle istanze per l’erogazione di contributi;

c) i controlli sui sistemi di certificazione di qualità come, ad esempio, il biologico o le produzioni disciplinate da DOC o da disciplinari di produzione integrata;

Inoltre, la circolare ha precisato che le attività di controllo considerate incompatibili non devono neppure essere svolte dai consulenti delle strutture accreditate 










































martedì 3 ottobre 2017

Investimenti immateriali, l'esperienza del Progetto Demetra.

                                                                                                    ninosutera


 

Per vincere le sfide di un’economia sempre più globalizzata, occorre investire in competenze, dare maggiore spazio alla produzione di idee e ai beni immateriali per uno sviluppo territoriale più innovativo e competitivo, promuovendo il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali



 Il progetto Demetra (2013/2014)  commissionato dall'Assessorato al  Formez   con   l’obiettivo di riqualificare tecnici per  meglio  indirizzare gli operatori agricoli sia sui requisiti loro richiesti dalla normativa, sia sulle opportunità loro offerte dalle politiche di sviluppo rurale sui temi connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima nel settore agricolo e forestale.


La politica di coesione europea 2014-2020 prevede una nuova architettura del sistema di governance multivello. Il Quadro Strategico Comunitario (QSC) coordina a livello europeo tutti i Fondi (FESR, FSE, FC, FEASR, FEP), traducendo gli obiettivi UE 2020 in priorità di investimento.
A livello nazionale un Contratto di partenariato sullo sviluppo e gli investimenti, sancito fra
Commissione Europea e ogni Stato membro e basato sul QSC, stabilisce priorità di investimento,
allocazione delle risorse nazionali e dell’UE tra settori e programmi, condizioni e obiettivi da
raggiungere. Infine, i Programmi Operativi di livello regionale costituiscono lo strumento di gestione
e traducono i documenti strategici in concrete priorità di investimento, con obiettivi chiari e
misurabili.
Questo assetto della programmazione stimola i diversi attori coinvolti nei processi di attuazione e
gestione delle politiche - Commissione, Stati membri, Regioni, altri soggetti locali - a una maggiore
integrazione di tipo verticale, ma ancor più a carattere orizzontale.
Tra gli strumenti elaborati per garantire che i finanziamenti dell'UE conseguano gli obiettivi generali
e specifici della strategia Europa 2020, oltre che gli obiettivi derivanti da impegni assunti in ambito
internazionale (es. cambiamenti climatici e protocollo di Kyoto), viene introdotto il principio della
condizionalità degli aiuti al rispetto di determinati requisiti ex ante ed al raggiungimento di prefissati
obiettivi ex post. In altre parole, in virtù di tale principio, i finanziamenti sono concessi agli Stati
membri “a condizione che” essi garantiscano una serie di condizioni di partenza (ex ante), facendo
fronte ad una serie di adempimenti legati alle tematiche prioritarie per i fondi (condizionalità
tematiche), e che raggiungano una serie di tappe e/o conseguano dei risultati prefissati in fase di
programmazione (condizionalità ex post).
Allo scopo di verificare lo stato dell’arte relativamente al rispetto di tali condizionalità ex ante da
parte delle Regioni e delle Province autonome, la Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del
Dipartimento delle Politiche Europee ed Internazionali del Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali ha chiesto agli stessi enti la compilazione di schede opportunamente
predisposte allo scopo. Ciò al fine di avviare tempestivamente la riflessione sulle modalità da
attuare per l’adempimento delle precondizioni nel prossimo periodo di programmazione.
Per la condizionalità ex ante n. 1.2 “Sufficiente capacità di consulenza sui requisiti normativi e su
tutti gli aspetti connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima nel settore agricolo e
forestale”, prevista nell’ambito della Priorità SR1 “Promuovere il trasferimento di conoscenze e
l’innovazione nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali”, è stata elaborata una scheda di
ricognizione indicante lo stato dell’arte rispetto a tale precondizione.
Il Dipartimento regionale degli interventi strutturali per l’agricoltura dell’Assessorato regionale delle
Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Siciliana è responsabile delle procedure che mettano
il governo regionale nelle condizioni di potere soddisfare, assieme alle altre, tale condizionalità.
L’iniziativa di cui al presente progetto per la condizionalità ex ante n. 1.2 prevede, attraverso un
intenso programma formativo, il rafforzamento delle competenze dei tecnici dislocati nelle unità
periferiche dell’Assessorato finalizzato alla costituzione di nuclei, strutturati e operativi a livello
territoriale, in grado di far fronte alle necessità di divulgazione/consulenza previste come
precondizione nell’ambito della Priorità SR1.
In considerazione di quanto premesso il Dipartimento regionale degli interventi strutturali per
l’agricoltura ha deciso di concordare con il Formez PA l’attuazione del programmato piano di
interventi formativi, da finanziarsi attraverso la misura 511 del Programma di Sviluppo Rurale
2007/2013.
Il progetto si è posto l’obiettivo di dar vita ad una task force di consulenti in grado di indirizzare gli
operatori agricoli sia sui requisiti loro richiesti dalla normativa, sia sulle opportunità loro offerte
dalle politiche di sviluppo rurale sui temi connessi alla gestione sostenibile e all’azione per il clima
nel settore agricolo e forestale.
Obiettivi :
• Giungere, attraverso un intenso programma formativo, al complessivo rafforzamento delle
competenze del personale delle Sezioni Operative di Assistenza Tecnica del Dipartimento
Interventi Infrastrutturali dell’Agricoltura della Regione Siciliana, per la costituzione di
nuclei, strutturati e operativi a livello territoriale, in grado di far fronte a quelle necessità di
divulgazione/consulenza nei confronti degli operatori agricoli, indispensabili per il
raggiungimento dell’obiettivo generale.
• Fornire ad un gruppo di partecipanti al percorso formativo (selezionati su base volontaria e
di competenza) gli strumenti per poter svolgere in modo efficace il ruolo di “formatore dei
consulenti”.
Il progetto si basa sui criteri previsti per soddisfare la Priorità SR1: “promuovere il trasferimento di
conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali”. Considerato il
numero consistente di risorse umane dislocato negli uffici territoriali della Regione Siciliana, il
progetto prevede una azione di formazione, affiancamento e riqualificazione di tale personale in
modo che anche l’attività di consulenza, finanziata nell’attuale programmazione attraverso la
misura 114 del PSR 2007-2013 e svolta da organismi privati riconosciuti dalla Regione, possa
essere realizzata attraverso il personale della Regione.
Il percorso formativo prevedeva l’utilizzo di diverse metodologie didattiche, con didattica d’aula e
momenti di formazione a distanza, rivolti a 150 funzionari e dirigenti delle Sezioni Operative di
Assistenza Tecnica del Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell’Agricoltura, selezionati dalla
Regione con il supporto di Formez PA.
La Fase 3 ha previsto la partecipazione di 30 funzionari, selezionati grazie alle indicazioni emerse
nelle fasi 1 e 2. 

Programma:
Il sistema dell’innovazione nella programmazione europea 2014-2020
Modulo 1 A (7 ore in presenza)
PSR 2014-2020 e HORIZON 2020
• La rete PEI: domanda e offerta di innovazione
• L’offerta di innovazione e il sistema dell’innovazione sul fronte della ricerca scientifica:
Europa, Italia (Parchi scientifici tecnologici, BIC, Agenzie per lo sviluppo, Centri servizi) e
Sicilia.
• I Gruppi Operativi
• L’integrazione tra la domanda di innovazione (imprese, aziende agricole) e l’offerta di
innovazione (università, centri di ricerca e servizi di consulenza)
• Gli ambiti di intervento dei Gruppi Operativi
• La costituzione e il funzionamento di un Gruppo Operativo
Modulo 1 B (7 ore in presenza)
La domanda di innovazione: le nuove frontiere delle principali filiere agroalimentari
• Processi produttivi e impianti delle principali filiere agrarie (vino, olio, latte, carne, pasta,
ortofrutticolo, conserve)
• Le tecnologie emergenti per le filiere agroalimentari.
• Una buona pratica di innovazione nata in Sicilia: collaborazione azienda-università, ovvero
un esempio virtuoso di incontro tra domanda e offerta.
Metodi, strumenti e tecniche per rilevare la domanda di innovazione
Modulo 2 A (7 ore in presenza)
La progettazione guidata dal basso (bottom-up):
• Le reali esigenze del mondo produttivo agricolo e forestale e il ruolo de i privati (aziende
agricole, imprenditori) nell’orientamento, nella identificazione e nella implementazione degli
interventi innovativi finanziabili dal PSR e da Horizon 2020
• L’analisi del fabbisogno di innovazione:
• Le fonti informative per l’analisi territoriale
• La mappatura degli stakeholders
• Strumenti di analisi e animazione nel territorio per fare emergere le esigenze settoriali e di
filiera, ambientali e territoriali (Focus Group, Tavoli Tematici, Interviste in profondità)
• Strumenti di analisi in azienda: l’audit tecnologico e la ricerca dei fabbisogni impliciti ed
espliciti
Modulo 2 B (7 ore in presenza)
Facilitazione e processi partecipati: strumenti e metodologie
• Caratteristiche e ruolo del facilitatore
• Principi e modelli di facilitazione
• Concetti e pratica della facilitazione
• Ambiti di applicazione della facilitazione
• Struttura di un incontro facilitato
• Strumenti e tecniche di facilitazione
La gestione di un progetto: tecniche e strumenti
Modulo 3 A (7 ore in presenza)
Introduzione al Project Management
• Cos'è un progetto
• Cosa si intende per Project Management
• I processi di Project Management
• Il project charter: deliverable, scope, work breakdown structure, criteri di successo
• La gestione dei tempi di progetto
• Strumenti e tecniche di supporto (WBS, reticoli, GANTT, matrici di responsabilità)
Modulo 3 B (7 ore in presenza)
La gestione di un progetto
Il project charter: organizzazione, tempi, budget, rischi
La gestione di costi e delle risorse di un progetto
La gestione dell’esecuzione di un progetto e il metodo dell’earned value
La gestione della qualità nei progetti
La gestione dei rischi di un progetto
Progress e closing report
Formazione formatori e progettazione formativa
Modulo 4 A (7 ore in presenza)
La pianificazione e la progettazione formativa
• L’identificazione e l’analisi dei bisogni formativi: metodi e strumenti
• Lo scenario formativo: attori e progettazione
• La progettazione formativa: metodi e strumenti
• L’erogazione della formazione: micro-progettazione
• Strumenti e metodi di valutazione della formazione
MODULO 4 B (7 ore in presenza)
L’intervento formativo
• Conduzione e animazione dell’intervento formativo
• Accoglienza di un gruppo di apprendimento, gestione dei canali di attenzione)
• Gli stili di apprendimento e l’alternanza teorico-pratica
• Metodologie formative: role-playing, metodo dei casi, lavori di gruppo, giochi psicologici,
esercitazioni, utilizzo degli audiovisivi, formazione a distanza
• Strumenti per monitorare il feedback del gruppo
Comunicazione efficace, gestione delle riunioni e dei gruppi di lavoro
Modulo 5 A (7 ore in presenza)
La comunicazione nei gruppi
• La gestione delle dinamiche di gruppo: fasi ed evoluzione
• Fenomeni e processi che si sviluppano nei gruppi in apprendimento
• La leadership situazionale e strategica: ascolto e guida
• Tecniche di motivazione ed empowerment del gruppo: il Milton Model
• Simulazioni
Modulo 5 B (7 ore in presenza)
La comunicazione strategica
• Il colloquio e la riunione: fasi, processi, funzionamento
• Tecniche di comunicazione strategica nei colloqui e nelle riunioni
• Gestione degli interlocutori difficili: le categorie di Virginia Satir
• L’ascolto attivo: riformulazione, ricapitolazione, confronto, rinforzo
• Simulazioni
Nuovi strumenti per la comunicazione
Modulo 6 A (7 ore in presenza)
La comunicazione 2.0
• Social Local Mobile per la promozione del territorio
• Le potenzialità di Internet e delle applicazioni per smartphone.
• Le strategie innovative basate sulla geolocalizzazione.
• Casi di studio, italiani e internazionali e approfondimenti sui benefici e rischi che soggetti
privati e istituzionali possono

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