lunedì 13 gennaio 2025

Al Pietre Nere si cucinano Parole in pentola

Gianna Bozzali  

Una serata gastronomica letteraria dove i piatti dello chef Claudio Ruta saranno realizzati prendendo spunto dalle pagine dell’ultimo libro di Andrea Parasiliti. Appuntamento a sabato 25 gennaio con “Parole in pentola” al ristorante Spirito Mediterraneo.

MODICA - Metti un libro a cena. Le parole prendono forma nei piatti serviti e nei racconti del suo autore. Si prospetta una serata originale quella in programma il prossimo sabato 25 gennaio al ristorante “Spirito Mediterraneo” del Pietre Nere Resort. “Parole in pentola. L’identità italiana fra letteratura e cucina” è il titolo del libro scritto da Andrea Parasiliti che sarà protagonista di una presentazione teatrale-culinaria insolita. I piatti dello chef Claudio Ruta saranno realizzati traendo ispirazione dall’ultimo libro dello scrittore e saggista che interverrà, nel corso della cena, con curiosità letterarie e culinarie. La serata, inoltre, vedrà la presenza della Compagnia G.o.D.o.T. con Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso per celebrare letteratura, cucina, arte e teatro in un’esperienza unica e divertentissima. 

«Lo chef Ruta realizzerà delle ricette prendendo spunto da quelle presenti nel mio libro e, in particolare, dal capitolo dedicato alla cucina futurista. Ricette che mi consentiranno di fare un excursus narrativo per parlare dell’identità italiana in cucina. Gli ospiti avranno l’opportunità di provare questa narrazione storica e culturale dei piatti in un vero e proprio percorso letterario e gastronomico» spiega l’autore Andrea Parasiliti che da anni si dedica sia alla saggistica che alla narrativa, affrontando temi che spaziano dal Futurismo ai Food Studies fino ai Disability Studies. Il libro nasce dalle sue lezioni (fra letteratura, cucina e cultura italiana) all’University of Toronto e gode della partecipazione di amici, scrittori, giornalisti ed importanti docenti.


«Crediamo che ogni esperienza al Pietre Nere debba essere un'opportunità per esplorare nuovi orizzonti, per scoprire mondi diversi e per vivere emozioni che vanno oltre il semplice soggiorno -aggiungono dalla direzione del Resort-. Con "Parole in Pentola", vogliamo offrire ai nostri ospiti una serata unica, dove la cucina diventa un linguaggio in grado di raccontare storie, mentre il teatro e la letteratura arricchiscono l’atmosfera di un’esperienza completa e coinvolgente. Questo evento è solo uno degli esempi di come il Pietre Nere Resort desideri essere un punto di riferimento per la cultura, l'arte e l’innovazione, creando sinergie con artisti, scrittori e performer per offrire qualcosa di speciale a chi ci sceglie».

Ecco, intanto, il menu della serata:

 

BENVENUTO

Bombardamento di Adrianopoli.

Sfere di riso, mozzarella di “bofala”, acciughe, olive e capperi lacrimella.

(formula del futurista Pascà d’Angelo)

 

 Promontorio siciliano.

Un’insalata senza tempo con tonno, nocciole, olive, sedano, mele e uova.

(formula dell’aeropittore futurista Fillìa)

 

 Antipasto folgorante

Filetti di sardine marinate, sciroppo di limoni e salsa verde.

(formula del poeta futurista Luciano Folgore)

 

Pollo d’acciaio

Patè di pollo, argento e pane.

(formula dell’aero pittore futurista Diulgheroff)

 

Terra di Pozzuoli e verde veronese

Seppie dorate, con insalatina di agrumi e finocchi.

(formula del futurista Farfa Poeta-Record nazionale)

 

Qui si beve…

Campar-gello…. ed è così che si è “addensato” il cocktail Campari.

Caleidoscopica polibibita …. Ginger beer, birra Ulysses, sambuco, lime, estratto di cavolo viola e basilico

 

ANTIPASTO

Algaspuma del Mediterraneo

Crudo di ricciola marinata, lattuga di mare, limone, zenzero, frutta e ortaggi.

(formula dell’aeroceramista futurista Tullio d’Albisola, Poeta-Record di Torino)

 

PRIMO PIATTO

Spaghetti “dinner”

Spaghetti fritti con sugo di polpette di carne, frutti di mare e gamberi.

Spaghetti e polpette Lidia Matticchio Bastianich

 

SECONDO PIATTO

Manzo modicano cotto per 12 ore, salsa tonnata, indivia belga e bottarga.

 

PRE DESSERT

Un ritto…polibibita solida.

Gelato fiordilatte, miele, ananas, nocciole pralinate e Martini bianco.

(polibibita del futurista Ing.Barosi)

 

DESSERT

Mont Blanc, torta paradiso prezzemolo e menta, vaniglia e mandarino.

(dal ‘900 ad oggi)

 

 

Costo a persona €60,00 (vini inclusi)

Per info e prenotazioni: 0932 753051 | WhatsApp: 348 2733948

Possibilità di pernottamento per chi viene da fuori.

 

 


prodotti del GO VivaOliva “InnOVOliO”

 

Digitalizzazione dei processi amministrativi propri dei progetti PSR: prodotti del GO VivaOliva “InnOVOliO” condivisi in spirito di Cooperazione


Ezio RIGGI

CNR-Istituto per la BioEconomia, Sede di Catania – Partner progetto 16.1 InnOVOliO



Il progetto InnOVOliO, finanziato nell’ambito della sottomisura 16.1 “Cooperazione” del PSR-Sicilia 2014-2020, sin dalla fase di ideazione, ha traguardato molteplici obiettivi che tenessero conto, ed al contempo valorizzassero, le specificità del gruppo operativo “VivaOliva”:

  • Ampiezza numerica del partenariato (20 operatori in totale fra cui 12 imprese olivicole, 2 frantoi, un impianto di digestione anaerobica, un Ente Pubblico di Ricerca, una OP, una rappresentanza provinciale di ConfAgricoltura, un’azienda specializzata nella fornitura di prodotti, attrezzature, servizi per l’industria olearia ed uno studio professionale agronomico;

  • Esigenze amministrativo gestionali connesse al principale obiettivo agronomico dell’innovazione promossa: l’uso di digestati per la fertilizzazione degli uliveti cui risulta correlato un flusso documentale dovuto alla natura dei fertilizzanti applicati;

  • Esigenze amministrativo contabili connesse alla partecipazione a bandi PSR;

  • Natura inclusiva del contesto scelto per la realizzazione della proposta progettuale (misura 16 “Cooperazione”)

Nella programmazione delle azioni operative, pertanto, particolare rilievo è stato attribuito alla progettazione di strumenti (piattaforme, procedure, format documentali) che permettessero di

  • Raccogliere le informazioni anagrafiche dei soggetti beneficiari e dei fornitori;

  • Organizzare il flusso documentale in coerenza con

    • le esigenze operative delle diverse tipologie di partner coinvolti;

    • le linee guida di rendicontazione previste dal bando di finanziamento;

    • le esigenze contabili dei singoli partner e del soggetto capofila preposto, insieme all’Innovation Broker, alla regolarità documentale della rendicontazione di progetto;

  • Archiviare ed al contempo recuperare efficacemente la documentazione prodotta.

I primi prodotti realizzati (come previsto dalla proposta progettuale) sono stati, quindi, da un lato i diversi format (incarichi, modelli di ordine, fatture, timesheet), dall’altro l’architettura del sito di progetto per il quale, oltre alla funzione vetrina e promozione, è stata specificamente sviluppata un’ampia sezione che consentisse a tutti i partner la possibilità di recuperare, compilare ed archiviare format documentali in cloud.

In virtù del proficuo confronto avviato con il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, Area 3 - Coordinamento e Gestione del Piano di Sviluppo Rurale Servizio 5 - Ricerca, assistenza tecnica, divulgazione agricola ed altri servizi alle aziende, all’epoca diretto dal Dott. Vincenzo Pernice ed oggi guidato dal Dott. Nino Drago e della fattiva collaborazione con la C.O.G.E.A. S.r.l., ed in particolare con il Dott. Nicola Scalia, per iniziativa del partner Ente Pubblico di Ricerca del GO (CNR-IBE), si è inteso dare concretezza al contesto della misura Cooperazione, promuovendo la trasformazione delle azioni e dei prodotti di natura gestionale-amministrativa previsti dalla proposta, in strumenti da mettere a disposizione dell’intera “comunità” dei GGOO del PSR-Sicilia e dei funzionari della regione preposti ai processi di monitoraggio e controllo.


Chiave strategica è stato l’approccio di Dematerializzazione, Efficientamento ed Archiviazione (DEA) che il CNR-IBE applica dal 2014 e che è stato adattato per la rendicontazione dei progetti del PSR-Sicilia 2014-2020, al fine di:

  • semplificare la predisposizione dei documenti giustificativi di spesa,

  • standardizzare la loro nomenclatura,

  • funzionalizzarne l’archiviazione,

attraverso un software di uso comune (Office) e il coinvolgimento dei funzionari responsabili del monitoraggio.

Sempre in coerenza con l’approccio inclusivo sotteso alla misura Cooperazione e con l’auspicio di accrescere la diffusione degli strumenti generati dal PSR e contribuire alla crescita dell’intero comparto, si è promosso anche il coinvolgimento della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia (FODAF-Sicilia) e ci si è avvalsi della positiva e proficua collaborazione degli uffici dell’IPA di Catania, ed in particolare della dottoressa Maria Rosa Battiato, che hanno contribuito a validare gli strumenti proposti.

Il lavoro nel suo complesso ha portato a generare:

  • un file xls con elementi di compilazione semi automatica in funzione delle linee guida della rendicontazione;

  • una cartella completa di documentazione XLS, format word a compilazione semiautomatica e manuali di istruzioni per gli operatori dei GO e per i funzionari addetti al monitoraggio;

  • 2 WEBINAR di formazione e diffusione aperto a tutti i GGOO ed ai funzionari addetti al monitoraggio:

    • 7 luglio 2021 “Digitalizzazione e semplificazione delle procedure di gestione amministrativo – contabile e rendicontazione”

    • 29 luglio 2021 “DEA-Terra-Sicilia: Dematerializzazione Efficientamento Archiviazione. Formazione di base sulle procedure automatizzate per la gestione documentale e la rendicontazione economica dei progetti 16.1 PSR-Sicilia”;

  • 2 questionari di valutazione della formazione e della piattaforma;

  • servizio di assistenza on line per GGOO e funzionari regionali addetti al monitoraggio.


Nata all’interno della misura Cooperazione, l’attività offerta del GO VivaOliva aspirava a promuovere un approccio partecipato e sinergico per l’individuazione e promozione di modalità di semplificazione e digitalizzazione efficace dei documenti di spesa e della rendicontazione dei progetti finanziati. La piattaforma risulta esser stata proposta anche in successive misure PSR ed anche questo dimostra la rilevanza e l’utilità innovativa ottenuta dal GO.

Il progetto Tomatrack: rivoluzione nell’estrazione del licopene dagli scarti di pomodoro

                          Paolo Ferlisi


Nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2014-2022, sottomisura 16.1, il progetto Tomatrack ha recentemente completato una serie di prove innovative per l'estrazione del licopene, un potente antiossidante, dagli scarti di pomodoro. Le sperimentazioni, finalizzate all’individuazione del processo ideale, hanno fornito risultati interessanti che potrebbero rivoluzionare il modo in cui si valorizzano i sottoprodotti agricoli. Un approccio in due fasi: dai limiti iniziali ai successi delle metodologie avanzate.

Il percorso sperimentale del progetto si è articolato in due fasi principali.

Durante la prima fase, gli scarti di pomodoro, costituiti prevalentemente da bucce e semi, sono stati trattati utilizzando un sistema centrifugo. L’obiettivo era separare la frazione oleosa, contenente il licopene, data la sua natura liposolubile. Due prove sono state condotte:

  1. Utilizzo dei soli scarti di pomodoro (bucce e semi).

  2. Miscelazione degli scarti con polpa di pomodoro.


In entrambe le prove, però, non si è riusciti a ottenere una separazione efficace della frazione oleosa. Il principale ostacolo è stato il basso contenuto di olio nei campioni, unito alla preponderanza della frazione acquosa, che ha compromesso la capacità di estrarre il licopene. Nuove metodologie per risultati tangibili

La seconda fase delle sperimentazioni ha introdotto un approccio innovativo, sfruttando solventi oleosi per migliorare l’efficacia estrattiva. Due prove sono state condotte:

  1. Estrazione durante il processo di frangitura delle olive: Gli scarti di pomodoro umidi sono stati miscelati con olive nella proporzione 50:50. Durante la fase di gramolatura, la pasta ottenuta è stata trattata per circa 20 minuti prima di procedere all’estrazione dell’olio. Il prodotto finale ha mostrato una colorazione rossa intensa, indicativa della presenza di licopene. Le analisi di laboratorio hanno rivelato una concentrazione di 101 mg/kg di licopene nell’olio ottenuto, un valore decisamente superiore rispetto all’olio di partenza (1,2 mg/kg).

  2. Miscelazione di olio extra vergine d’oliva con scarti di pomodoro: In questa prova, il 50% di scarti di pomodoro è stato miscelato con il 50% di olio extra vergine d’oliva. Dopo circa 20 minuti di macerazione, la massa è stata sottoposta a estrazione. L’olio finale, anch’esso caratterizzato da una marcata colorazione rossa, ha registrato un contenuto di licopene di 312,7 mg/kg, triplicando i valori ottenuti nella prima prova.

Un risultato promettente per la valorizzazione degli scarti agricoli. I risultati ottenuti nella seconda fase dimostrano che l’uso di un solvente oleoso puro è fondamentale per massimizzare l’estrazione del licopene. La seconda prova, in particolare, ha evidenziato come la maggiore quantità di solvente (olio) disponibile abbia garantito un risultato più efficace rispetto alla presenza di acqua di vegetazione, che ostacola l’estrazione del licopene.

Se consideriamo che il contenuto medio di licopene nel pomodoro fresco è di circa 10-15 mg/kg, i valori ottenuti nelle sperimentazioni del progetto Tomatrack sono straordinari. Con 100 g di olio prodotto nella prima prova della seconda fase, si possono ottenere quantitativi di licopene equivalenti a quelli contenuti in diverse pillole di integratori disponibili sul mercato (ciascuna con una media di 10 mg di licopene). Questo dato è ulteriormente migliorato nella seconda prova, dove bastano 32 g di olio per ottenere lo stesso quantitativo.

Prospettive future: una nuova frontiera per l’economia circolare


Il progetto Tomatrack rappresenta un esempio concreto di come i principi dell’economia circolare possano essere applicati al settore agricolo. La valorizzazione degli scarti di pomodoro non solo contribuisce alla riduzione degli sprechi, ma apre nuove opportunità per la produzione di alimenti funzionali e integratori ad alto valore aggiunto.

Grazie al supporto del PSR Sicilia 2014-2022, Tomatrack ha dimostrato che è possibile integrare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, con benefici per l’intero comparto agricolo siciliano. Il prossimo passo sarà la scalabilità del processo a livello industriale, con l’obiettivo di trasformare questi promettenti risultati in una realtà economica concreta.






Ricinolio al Fruit Attraction di Madrid 2024: innovazione e sostenibilità al servizio dell’agricoltura


Paolo Ferlisi

Dal cuore della Sicilia al palcoscenico internazionale di Madrid: il progetto Ricinolio ha partecipato con grande entusiasmo all’edizione 2024 del Fruit Attraction, una delle più prestigiose fiere internazionali dedicate al settore agricolo, che si è svolta dall’8 al 10 ottobre nella capitale spagnola.


Fruit Attraction: una vetrina mondiale per l’agricoltura

Il Fruit Attraction rappresenta un evento di primaria importanza nel panorama agricolo globale, con oltre 100.000 visitatori provenienti da più di 140 paesi e un’area espositiva che accoglie migliaia di aziende del settore. Questa fiera non è solo una piattaforma per presentare prodotti e tecnologie, ma anche un’opportunità unica di confronto tra professionisti, ricercatori e innovatori, che insieme delineano le tendenze future dell’agricoltura.

Partecipare al Fruit Attraction ha permesso a Ricinolio di inserirsi in un contesto di rilevanza mondiale, dove le tecnologie innovative e le pratiche sostenibili sono al centro dell’attenzione. Lo stand del progetto ha attirato un pubblico variegato, composto non solo da agricoltori e imprenditori, ma anche da ricercatori, rappresentanti istituzionali e operatori di settore, curiosi di scoprire come Ricinolio possa contribuire a un futuro più sostenibile per l’agricoltura.

Essere presenti qui a Madrid, in un contesto così importante, è stato fondamentale per dare valore e risalto internazionale ai progetti di cooperazione finanziati con i fondi del PSR SICILIA," ha sottolineato il Dott. Agr. Piero Virderi, uno dei responsabili del progetto.

Uno stand che unisce scienza e innovazione

Nel corso dei tre giorni della fiera, lo stand del progetto Ricinolio si è trasformato in un centro di dialogo e approfondimento scientifico. I visitatori hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino i dettagli del progetto, apprezzandone la combinazione tra ricerca avanzata e applicazioni pratiche.

Tra i punti di maggiore interesse per i visitatori:

  • L’uso del substrato Niura, un brevetto innovativo basato su un copolimero miscelato con pomici, torba e lave macinate, che consente di ridurre significativamente il consumo di acqua nelle coltivazioni.

  • La spremitura dei semi mediante una macchina avanzata, che permette di ottenere olio di ricino utilizzabile come biocarburante e panelli di estrazione ad alto valore aggiunto.

  • Le applicazioni sostenibili dell’olio e dei sottoprodotti, che includono ammendanti bioinsetticidi, matrici per la cogenerazione e utilizzi innovativi dei residui colturali.


Lo stand è stato visitato da centinaia di professionisti del settore, molti dei quali interessati a replicare queste tecnologie nelle loro realtà produttive. Non è mancato l’interesse istituzionale:
il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha visitato lo stand, mostrando grande curiosità e apprezzamento per le soluzioni innovative proposte dal progetto Ricinolio.

Il progetto Ricinolio: una rivoluzione per l’agricoltura siciliana

Ricinolio è un progetto che si distingue per il suo approccio innovativo e sostenibile. Finanziato dai fondi del PSR SICILIA, mira a trasferire alle aziende agricole conoscenze avanzate e tecnologie sviluppate dal Capofila, dall’Università di Catania e dal CNR. Tra le principali attività del progetto:

  • L’adozione di tecniche di coltivazione innovative nei campi dimostrativi.

  • La produzione di olio di ricino utilizzabile come biocarburante.

  • L’impiego dei panelli di estrazione e dei residui colturali per usi sostenibili, come ammendanti bioinsetticidi o matrici per la cogenerazione di energia.

  • La riduzione dell’impatto ambientale attraverso tecnologie che ottimizzano l’uso delle risorse idriche e migliorano l’efficienza produttiva.

Il progetto, che si avvale anche di un innovativo attrezzo raccoglitore per facilitare la raccolta manuale, rappresenta un modello virtuoso per coniugare tradizione agricola e modernità, aprendo nuove opportunità per il settore agricolo siciliano.

Un’esperienza di successo

La partecipazione al Fruit Attraction di Madrid ha dimostrato che il progetto Ricinolio non è solo un esempio di eccellenza locale, ma anche una soluzione replicabile a livello internazionale. L’attenzione ricevuta e il numero di contatti avviati durante la fiera sono la prova tangibile di come l’innovazione e la sostenibilità possano essere apprezzate e valorizzate su scala globale.

La presenza di Ricinolio al Fruit Attraction rappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un’agricoltura più responsabile, capace di rispondere alle sfide del futuro con soluzioni concrete e innovative.


domenica 12 gennaio 2025

IL GAL TIRRENICO MARE MONTI E BORGHI PER UNA NUOVA SMART LAND,

 Arch. Roberto Sauerborn

Direttore GAL Tirrenico MMB

Il Parco Naturalistico Regionale dei Monti e Borghi Peloritani nella Nuova Strategia di Sviluppo di Tipo Partecipativo del GAL Tirrenico Mare Monti e Borghi 2023-2027: SMART LAND-L’HUBoratorio per lo sviluppo sostenibile



Con la nuova programmazione 2023-2027, riparte il percorso per giungere alla nascita del Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani.

Dalle consultazioni svolte nell’Estate del 2023 dal GAL Tirrenico Mare Mont e Borghi per la stesura della Nuova Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo, sono giunte diverse proposte sia direttamente a favore della nascita del Parco, che connesse con l’iniziativa. Proposte, supportate dal basso dalle comunità e condivise dagli enti locali. 

Il Polo, l’HUB, è già da tempo parte della progettualità del GAL TIRRENICO che trova collocazione nelle Azioni pensate e/o sviluppate anche in sinergia con la Cattedra UNESCO dell’Università di Ferrara, retta dal Prof. Em.to Paolo Ceccarelli e la rete delle Cattedre UNESCO del Mediterraneo MUNCH, azioni che costituiranno una sorta di armatura su cui poggiare la nuova Strategia.

Quella che la comunità locale di fatto ha proposto, grazie al lavori di animazione e partecipazione condotta dal GAL sui territori, é una strategia volta alla costruzione di una “S.M.A.R.T. Small Community” o come si può anche dire di una “SMART Land”: l’HUBoratorio dello sviluppo sostenibile.

In tale logica, con la Nuova Strategia di Sviluppo Sostenibile, il GAL Tirrenico ha inteso mettere in rete il sistema dell’offerta rurale, naturalistica e delle produzioni tipiche locali che caratterizzano il territorio del GAL TIRRENICO, completando e rafforzando la fruizione del territorio stesso e veicolando un messaggio di sicurezza e qualità della vita grazie ai servizi sanitari ed inclusivi che saranno attivati.

Tra i 6 Progetti di comunità inseriti nella nuova Strategia di Sviluppo già approvata, 2 sono connessi alla possibile nascita del Parco Naturalistico dei Monti e Borghi Peloritani:

-          L’Azione 2, che ha come Obiettivo la Realizzare il Nucleo della Sede Operativa del proposto Parco Regionale dei Monti e Borghi Peloritani per Sviluppare l’azione educativa, di informazione, di sensibilizzazione, di formazione e di sostegno al processo di crescita culturale a partire dall’infanzia su cui si fonda un rapporto equilibrato con l’ambiente, di penetrazione e con la rapidità necessarie affinché l’azione di governo possa risultare veramente efficace, anche attraverso l’utilizzo di sistemi a Rete che si dimostrano utile supporto versatile e dinamico per il raggiungimento di obiettivi comuni.

-          L’Azione 3, che ha come Obiettivo Generale: Salvaguardare il patrimonio naturale, boschivo e forestale dei Monti Peloritani. Migliorare la qualità della vita, per sviluppare un Servizio di prevenzione e tutela dalle calamità naturali con il coinvolgimento delle popolazioni locali, la loro formazione con workshop, seminari, attività di animazione in presenza a partire dalle scuole, agli amministratori locali, ai cittadini, agli operatori economici, con il coinvolgimento di altre realtà italiane ed europee mature quali buone pratiche da trasferire 

La  decisione di dare vita ad un nuovo  Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani, nasce anche dal fatto che nel messinese si accentra ben un ottavo della popolazione siciliana, con un tessuto abitativo molto denso e compatto lungo le piane costiere, che si rarefà tuttavia nelle valli e nelle aree montuose dell'entroterra

Di questa popolazione, circa 236.962 (34%) degli abitanti risiedono nella città di Messina, solo due città hanno una popolazione superiore a 30.000 abitanti (Barcellona PdG 41.487 e Milazzo 31.373), solo 5 città superano i 10.000 abitanti, 13 città superano i 5.000 abitanti, il resto della altre 87 cittadine si attestano sotto tale ultima soglia : 16 superano i 2.000 abitanti, 20 superano i 3.000, abitanti, 26 superano i 1.000 abitanti e 25 si attestano sotto la soglia dei 1.000 abitanti.

Il tessuto è, pertanto, caratterizzato da un forte concentramento abitativo nel capoluogo metropolitano, l'unico centro che supera la soglia dei centomila abitanti e che ingloba più della metà dei residenti della città metropolitana, mentre l'immediato hinterland è composto da centri medio-piccoli sulla costa tirrenica interdipendenti con il capoluogo per quanto riguarda i servizi mentre le aree collinari soffrono di una marginalità anche per questi aspetti. 

Ed il GAL Tirrenico mare, monti borghi”, in quest’ottica, è a sua volta particolarmente interessante in quanto:

- a) è costituito da un gruppo di piccoli insediamenti che gravitano su un centro urbano (Barcellona Pozzo di Gotto) di dimensioni non eccessivamente grandi; questo favorisce la possibilità di costruire reti di interscambio e integrazione. L’obiettivo di far collaborare tra loro centri urbani di dimensioni diverse, attraverso reti, è considerato, ovunque nel mondo, fondamentale per rivitalizzare territori marginali.

- b) possiede caratteristiche geografiche, geomorfologiche e ambientali diversificate - costa marittima, aree di pianura, zone collinari e vallive, montagna - che permettono di realizzare una pluralità di strategie in campo agricolo, turistico, di servizi.

Il territorio dei Monti Peloritani é già in gran parte una vasta area protetta, visto che ricadono integralmente diverse aree protette di Natura 2000, tra Siti di interesse comunitario (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps), la Riserva naturale orientata di Fiumedinisi e Monte Scuderi, oltre a migliaia di ettari di demanio forestale regionale e i GEO SITI Riconosciuti del comprensorio del GAL Tirrenico.

In questa prospettiva di organismo attuatore dello sviluppo sostenibile del comprensorio e aree limitrofe, il GAL Tirrenico, caratterizzato dalla presenza di GEOSITI riconosciuti di valenza mondiale, si era già fatto promotore della istituzione del Parco Naturalistico regionale dei Monti e Borghi Peloritani dato che la prevalenza del territorio del GAL, costituito solo nel 2016, insiste proprio dentro i Monti Peloritani su quella linea naturale che li distinguono sia dai Monti Nebrodi che dalla Valle dell’Alcantara e unisce idealmente il promontorio di Tindari con il comune di Oliveri, con Basicó, Rodì Milici, Tripi, Fondachelli Fantina, Novara di Sicilia Castroreale e Barcellona Pozzo di Gotto e che trova nella storia millenaria le ragioni di una naturale, ma inclusiva, demarcazione. 

Quindi, la decisione di tentare, con questo nuovo strumento di sviluppo locale di tipo partecipativo, di riequilibrare le prospettive di crescita dei territori periurbani in stretta sinergia con le aree urbane.

 


venerdì 10 gennaio 2025

“Essentia – Sicily Taste & Travel”

 Presentato oggi a Palermo “Essentia – Sicily Taste & Travel”, il nuovo progetto dell’Irvo per sostenere e promuovere il comparto siciliano della vitivinicoltura e olivicoltura di qualità. Per la prima volta l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio si fa ideatore e promotore di una attività specificatamente pensata per le imprese siciliane: dal 13 al 16 gennaio sono attesi in Sicilia buyer e giornalisti italiani e internazionali – tutti specializzati nel segmento wine & travel di alta gamma – per una sessione di incontri b2b nel capoluogo siciliano con i produttori che hanno aderito all’iniziativa, e a seguire visite alle aziende nei rispettivi territori d’appartenenza.

Per gli operatori del settore coinvolti sarà un vero viaggio multisensoriale ed esperienziale in Sicilia che, oltre ai tour guidati presso cantine e frantoi, includerà tra le tappe anche i principali siti naturalistici e archeologici dei due versanti dell’Isola, occidentale e orientale. Come rilevato dall’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano la centralità di cibo, vino e olio nell’esperienza di viaggio è un’evidenza condivisa sia dai turisti italiani che stranieri. Lo scorso anno la Sicilia si è piazzata a buon diritto tra le prime cinque regioni italiane più visitate come destinazione enogastronomica e anche – sempre secondo il sondaggio del rapporto – tra le mete preferite dei prossimi viaggi.

In generale verso l’enoturismo italiano c’è un interesse che non mostra segni di cedimento: ben il 64,5% dei turisti italiani ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un’esperienza a tema vino nel corso dei viaggi effettuati. Al contempo, sta emergendo un nuovo modo di fare turismo: i dati del 2024 mostrano che degustazioni e visite in cantina rimangono le proposte più popolari (con il 48,8% e il 32% degli italiani che dichiarano di avervi preso parte nel corso dei viaggi svolti negli ultimi tre anni) a cui si affiancano attività che associano la scoperta del vino con l’opportunità di vivere i luoghi in modo più coinvolgente. Tra i più giovani c’è ad esempio una maggiore voglia di esperienze attive come trekking in vigna, vendemmia attiva e itinerari a tema vino. Se il vino resta per gli italiani il prodotto più rappresentativo del nostro Paese, a seguire c’è l’olio Evo (con il 24% delle preferenze).

Turismo esperienziale dell’olio e del vino. Sono dunque questi i trend del 2025: una sfida che le aziende siciliane del progetto Essentia sapranno affrontare al meglio delle loro capacità grazie al lavoro preparatorio svolto in questi anni. In vista dell’avvio della stagione turistica 2025, i nuovi viaggiatori provenienti da tutto il mondo – sempre più consapevoli ed esigenti – potranno contare su personale multilingua altamente preparato presso cantine e frantoi, attività immersive in vigna e in uliveto, degustazioni su misura e possibilità di vivere in pieno l’autenticità dell’ospitalità siciliana. Al fianco delle aziende l’Irvo, nella sua consolidata e rinnovata missione di valorizzazione e promozione delle eccellenze enogastronomiche Made in Sicily. 

Alla presentazione ufficiale del progetto, svoltasi questa mattina presso la Sala dei dipinti del Teatro Massimo di Palermo, erano presenti: Giusy Mistretta, Commissario straordinario Irvo, Vito Bentivegna, Direttore Generale Irvo, Salvatore Barbagallo, Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea e Filippo Granato, Segretario particolare Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

 


In totale sono 22 le aziende siciliane dell’olio e del vino che hanno aderito al progetto Essentia: Alessandro di Camporeale, Baglio Bonsignore, Cantina Vigna Nica, Cantine di Nessuno, Cutrera, Cottanera, Cozzo del Parroco, Eugenia Gino, Evo Sicily, Fattoria S. Anastasia, Fausta Occhipinti, Gaglio Vignaioli, Manfredi Barbera & Figli, Olivoil, Oleum, Planeta, Possente, Salvatore Tamburello, Tasca d’Almerita, Tenute Nicosia, Trinacria Agricola e Villa Moreri.

giovedì 9 gennaio 2025

2025 Sicilia, Regione europea della Gastronomia

 

Con la prestigiosa nomina di “Regione Europea della Gastronomia 2025”  la Sicilia si conferma terra di sapori unici e di grande tradizione culinaria. 




È la prima regione d’Italia a raggiungere l’ambito traguardo, che certifica quanto affascinante sia il nostro territorio, ricco di storia, cultura e natura diversificata, che esprime il suo potenziale anche a tavola. Un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Con i suoi oltre mille chilometri di costa, la Sicilia è l’isola più grande e varia del Mediterraneo. La sua posizione strategica l’ha resa testimone e protagonista di molteplici vicende storiche, che hanno lasciato tracce tangibili nel suo patrimonio culturale e nelle sue tradizioni. È un’Isola con una propria identità, spesso sfaccettata e contrastante, frutto dell’influenza di popoli e civiltà differenti. Tale peculiarità si traduce in una gastronomia unica e raffinata, che si basa su prodotti genuini e locali, derivati da una ricca biodiversità vegetale e animale. 

Al suo interno sono attivi 4 vulcani, 7 aree marine protette, 5 parchi naturali che si estendono per oltre 84 mila ettari in tutta l’isola. E ancora 74 riserve naturali e 30 zone di protezione speciale. Con i suoi 15 parchi archeologici la Sicilia testimonia l’impatto storico delle diverse civiltà che nei secoli si sono avvicendate. Sono inoltre presenti 14 isole minori che compongono gli arcipelaghi delle Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica, Pantelleria e altre piccole isole. I principali arcipelaghi sono costituiti da isole di origine vulcanica che rendono unico il loro “terroir”, che si traduce in prodotti della terra e del mare che si distinguono per sentori di zolfo e una spiccata salinità.

L’agricoltura siciliana rappresenta circa il 10% dell’intero Sistema agricolo italiano e raggiunge quasi il 20% se si considera l’intero comparto agroindustriale. Con i suoi 427mila ettari è la regione italiana con la maggior quantità di suolo lavorato in biologico e la prima per numero di addetti del settore. L’altissima qualità delle produzioni è provata dal fatto che in Sicilia sono registrati 36 DOP e IGP, 31 vini DOC e DOGC e 59 prodotti a marchio QS Qualità Sicura Garantita per grano e prodotti zootecnici (latte, carne).




La Sicilia vanta una grande tradizione per quanto concerne la produzione di frutta. L’uva da tavola svolge un ruolo da protagonista, con due varietà certificate (l’uva Canicattì IGP e Mazzarone IGP). Anche in bottiglia la Sicilia è protagonista, raccontando la varietà del suo territorio vitivinicolo. Con quasi 98 mila ettari, il vigneto siciliano è il più grande d’Italia. Inoltre la Sicilia è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico. La zona di produzione della “DOC Sicilia” comprende l’intero territorio amministrativo della regione Sicilia, le cui denominazioni di origine protetta dei vini siciliani sono 24. Le IGT/IGP sono invece 7.

Menzione particolare meritano gli agrumi siciliani, che all’interno dell’agricoltura nostrana sono parte fondamentale, con oltre 88 mila ettari, di cui 58 mila adibiti ad aranceti, 21 mila a limoneti e 5 mila a mandarineti. Nell’ambito dei prodotti certificati, quelli più rilevanti in tale settore sono l’arancia rossa di Sicilia IGP e Ribera Dop, il limone di Siracusa IGP, il limone dell’Etna IGP e il Limone interdonato di Messina IGP.  Infine i mandarini, le cui varietà più note sono i Cleopatra, l’Avana e il Tardivo di Ciaculli.

La Sicilia è anche l’Isola degli ulivi, un elemento altamente distintivo della vegetazione mediterranea naturale. La produzione media di olio siciliano è di circa 34 milioni di chili. Il valore aggiunto dell’oro verde per l’economia siciliana coinvolge ogni autunno 106 mila produttori e circa 20 milioni di piante su oltre 158 mila ettari di superficie che rappresentano il 13,85% del patrimonio olivicolo nazionale, collocando la Sicilia al terzo posto tra le regioni italiane più produttive, appena dopo Puglia e Calabria.

Degna di nota, con 8,2 mila ettari e una produzione complessiva di oltre 147 mila tonnellate nel 2020 è la coltivazione del fico d’India. Ha due varietà certificate: il Fico D’India dell’Etna Dop e quello di San Cono Dop. Altre produzioni di valore, sia in termini quantitativi che di varietà sono quelle delle nespole e delle pesche.



Anche la frutta secca gode di notevole prestigio, come le mandorle e il pistacchio di Bronte, noto per le sue proprietà gustative.

La Sicilia vanta anche un’ampia produzione di ortaggi: pomodori, carciofi, cipolle, cavoli, patate, zucchine e carote. In questa categoria spiccano due prodotti certificati: il Pomodoro di Pachino e la Carota novella di Ispica IGP.  

Di grande importanza è la varietà e la produzione dei formaggi siciliani, molti dei quali definiti “storici”. La biodiversità casearia siciliana registra numerose tipologie di formaggi, prevalentemente ovini, ma anche caprini e bovini. Le produzioni certificate comprendono 5 formaggi a Denominazione di Origine: il Pecorino siciliano DOP, il Ragusano DOP, il Piacentinu Ennese DOP, la Vastedda della valle del Belice DOP, la Provola dei Nebrodi DOP.

Storicamente, sin dai tempi dell’Impero romano, la Sicilia è stata considerata il granaio d’Italia. D’altronde, la coltivazione del grano occupa gran parte della superficie dell’Isola: il grano duro copre una superficie di 264 mila ettari, mentre il grano tenero copre 110 ettari.

Anche il mare ha un ruolo fondamentale per la costruzione dell’identità gastronomica siciliana. La pesca e l’industria ittica costituiscono uno dei più importanti settori produttivi in continua e costante crescita anche nell’ambito delle iniziative di promozione enogastronomica. Il comparto rappresenta tuttora uno dei settori trainanti dell’economia della Regione. Ogni anno rappresenta circa un quarto delle catture italiane e un terzo dei ricavi complessivi del settore. Inoltre, la Sicilia ha la flotta più grande tra le regioni italiane, sia in termini di unità che di stazza. La Sicilia vanta il maggior numero di imprese di conservazione del pesce in Italia (32%) e posti di lavoro in questo settore (27%). L’acquacoltura rappresenta circa il 20% della produzione totale italiana ed è costituita quasi esclusivamente dalla produzione di spigole e orate.

Le acque dello Stretto di Messina sono note per la pesca del pesce spada, ma anche per sardine, acciughe e sgombri, ovvero il tipico pesce azzurro del Mar Mediterraneo. Menzione particolare per storia (con l’ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica) e tradizione merita il tonno rosso siciliano. Introdotta dagli arabi intorno all’anno 1000, la pesca del tonno si è tramandata nei secoli, fino ai giorni nostri. Uno dei beni ittici più rinomati e iconici della Sicilia è anche il gambero rosso di Mazara del Vallo, che da scarto delle battute di pesca è diventato un frutto di mare tra i più apprezzati e ricercati.

La Sicilia gode anche di una straordinaria tradizione di Street Food. Il cibo di strada che nasce povero, adesso è tra i più ricercati anche in chiave gourmet. Ricco di varietà e di proposte, lo street food siciliano (e in particolare quello di Palermo) è stato collocato dal network americano Virtual Tourist, al 5° posto tra i migliori produttori di “street food” al mondo. Pane panelle e crocchè (cazzilli), arancine, carduna, cacuocciuli e vruocculi (cardi, carciofi e broccoli fritti nel burro), milinciani fritte (melanzane fritte), pesce cicireddu (pesciolini fritti), sfinciuni (un tipo di pizza), pane ca meusapane cunzatu e stigghiola, sono alla base di un variegato ventaglio di sapori e odori che affondano le loro radici nell’incontro di diverse culture. 


Anche la tradizione pasticcera siciliana gode di notevole prestigio all’interno del panorama gastronomico, non solo nostrano: il cioccolato di Modica, con la sua secolare lavorazione che affonda le sue radici nel XVIII secolo, grazie ai segreti di artigiani cioccolatieri che amalgamavano il cacao con lo zucchero e le spezie; il cannolo e la cassata siciliana sono alcuni dei prodotti dolciari più apprezzati e iconici della nostra terra; proprio la cassata, con la sua base di ricotta, pan di spagna e glassa di zucchero è l’emblema del sincretismo culturale siciliano. Con le sue origini arabe, continua ad essere uno dei baluardi gastronomici della sicilianità nel mondo.

Questo panorama articolato di prodotti di qualità, uniti a storia, territorio, archeologia, tradizioni, ha dato vita al ricco e articolato patrimonio gastronomico che oggi consegna alla Sicilia la nomina di Regione europea della gastronomia 2025. Un traguardo autorevole, che celebra l’eredità culinaria dell’antica Trinacria, offrendo un viaggio gastronomico unico, fatto di autenticità, passione e sapori indimenticabili. Il piano strategico per il 2025 è volto a promuovere il brand Sicilia nel mondo, utilizzando come attrattore l’enogastronomia, la cui valorizzazione è determinante anche in chiave di un turismo sempre più sostenibile. Se il cibo ha una forte valenza economica, sociale e culturale, la Sicilia ha molto da raccontare.



gruppo tematico Valuing Farmers' Wider Contributions to Society

 La Rete europea della PAC ha istituito il gruppo tematico Valuing Farmers' Wider Contributions to Society,  con lo scopo di avviare una riflessione sul valore sociale dell'agricoltura e di offrire l'opportunità di condividere idee, esperienze e buone pratiche su come aumentare la consapevolezza in merito ai molteplici ruoli degli agricoltori nelle comunità rurali.


Fino al 12 gennaio sarà possibile partecipare al confronto, inviando un contributo a questa pagina. 

mercoledì 8 gennaio 2025

Il Progetto SIC.A.RI.B.: un nuovo paradigma per un’agricoltura sostenibile e di valore

 

  • dr. Luca Colombo
  • dr.ssa Francesca De Donatis
  • dr.ssa Federica Consentino


Il progetto SIC.A.RI.B., acronimo di Sicilia Agroecologica Rigenerativa Biologica, rappresenta e vuole stimolare una significativa innovazione nel panorama agricolo siciliano. Finanziato nell'ambito del PSR Sicilia 2014/2022, il progetto si propone di introdurre e adattare, nel contesto siciliano, modelli agroecologici di pratiche agricole biologiche rigenerative, già sperimentati con successo in altri ambiti nazionali.

Nel contesto agricolo siciliano oltre il 60% dei terreni agricoli manifesta segni di perdita di fertilità organica, con una diminuzione annua di carbonio organico stimata a 0,5 t/ha. Questo fenomeno, causato da pratiche agricole intensive e cambiamenti climatici, minaccia seriamente la sostenibilità produttiva dell’isola. Parallelamente, si osserva una riduzione allarmante della biodiversità, sia a livello del suolo che del complessivo agroecosistema, dove si assiste alla scomparsa di specie spontanee funzionali compromettendone la resilienza. Un tale quadro richiede approcci profondamente innovativi ispirati alla rigenerazione dei suoli e del sistema agrario quali quelli di SIC.A.RI.B., esempio di molti di quelli che si confronteranno a giugno ad Agrigento nel contesto del primo Congresso di Agroecologia del Mediterraneo.

Il partenariato vede coinvolte la Damiano Società Agricola (Capofila), la Dara Guccione Biofarm, I Locandieri Soc. Coop., Balsi Azienda Agricola Bio e Azienda Agricola Cusenza. Tali aziende sono rappresentative delle produzioni regionali, sia cerealicole che frutticole (mandorleti), ed adottano metodi di coltivazione biologica. A queste si aggiungono partner scientifici come l’ente di ricerca FIRAB e due società di consulenza: l’innovation broker, Società Cooperativa Speha Fresia, e la Società Benefit Arca Srl. Tale rete multidisciplinare è stata messa a punto al fine di garantire un approccio integrato e utile allo sviluppo e applicazione delle innovazioni proposte.

L’obiettivo generale di SIC.A.RI.B. è ambizioso e raggiungibile: promuovere pratiche agricole agroecologiche, biologiche e rigenerative, che aumentino la biodiversità e migliorino la qualità del suolo, garantendo la performance produttiva.

Le azioni del progetto riguardano l’introduzione di tecniche innovative come l’intercropping nei seminativi e le cover crop nei mandorleti, confrontate con pratiche tradizionali per valutarne l’efficacia. I risultati al primo anno hanno fornito prime indicazioni quali la maggiore resilienza produttiva e il più efficace controllo della flora spontanea della coltura consociata rispetto alla coltura pura di cece.

Un’ampia gamma di materiale divulgativo è stata prodotta dal partenariato, tra cui pubblicazioni tecnico-scientifiche, layman report, post sui social media, newsletter di aggiornamento, roll-up di progetto, articoli all’interno del blog di Arca Srl Benefit e un sito web dedicato[1]. Inoltre, sono stati organizzati eventi dimostrativi come open days e convegni, che hanno facilitato la condivisione delle conoscenze e dei risultati. Tali eventi hanno promosso il confronto tra operatori e portatori di interesse in modalità che richiamano i living lab, e, non ultimo, hanno permesso di valutare l’efficacia degli ecoschemi della PAC, applicati in modo pratico nelle aziende pilota.

SIC.A.RI.B. si distingue come un esempio virtuoso di come innovazione e sostenibilità possano confluire in un approccio agricolo moderno e responsabile. Grazie al supporto del PSR Sicilia e alla collaborazione tra i partners, il progetto non solo affronta le sfide climatiche e produttive attuali, ma pone anche solide basi per un’agricoltura di valore, capace di guardare al futuro con fiducia e determinazione.



Consociazione cece e frumento tenero in fase di sviluppo ad inizio primavera e in prossimità della raccolta.

 



Momento d’incontro e partecipazione in occasione dell’evento in campo del 4 luglio 2024, presso I Locandieri Soc. Coop.

 


[1] Link al sito web dedicato:

https://www.sicarib.it/

 

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