Gli studiosi di scienze sociali nei secoli scorsi, con la sola esclusione dei fisiocratici, si sono dimostrati piuttosto severi nel giudicare la campagna e i suoi abitanti. Marx, ad esempio, riteneva i contadini stolidi e la campagna (quella francese) un insieme di realtà disperse e isolate tra loro al pari di un «sacco pieno di patate» (Marx). Più recentemente, i moderni approcci economici di tipo liberale, marxista o keynesiano, hanno invece considerato le aree rurali incapaci di seguire percorsi di sviluppo auto-centrato e indipendente dal settore industriale (Slee; Lowe).
In generale però, come scrive Barberis, il ripudio delle campagne fa parte della «più intima essenza della nostra tradizione»; persino Dante nella Commedia scrive versi di disprezzo per ciò che sta fuori dalle città e per la «cultura montanina» (Barberis, 2000). D’altro canto oggi, in particolare nei paesi economicamente più avanzati ove l’agricoltura ha un peso in continua decrescita in termini di numero di addetti e di valore prodotto, si assiste al fenomeno del ritorno di importanza (per alcuni aspetti paradossale) della campagna, delle culture e dei valori che essa esprime. Il volume “La rivincita delle campagne”, realizzato in occasione dei cinquant´anni dell’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (INSOR), offre numerosi studi a sostegno di tale argomentazione. La parte prima del volume si occupa con particolare competenza e chiarezza dell’analisi del percorso verso la parificazione, già conquistata o in atto, tra campagna e città. Dopo la cornice introduttiva nel primo capitolo, i capitoli successivi trattano le seguenti tematiche: il ripopolamento delle zone rurali; «la marcia di avvicinamento» tra campagna e città in termini di redditi, consumi e ricchezza e lo scarto, in via di esser colmato, in termini di livello di istruzione. Infine, gli ultimi capitoli della parte prima analizzano i processi di omologazione di campagna e città in merito alla religiosità, alle preferenze elettorali e ai tassi di criminalità. Il percorso verso la parità nel «mercato matrimoniale» è invece trattato nella seconda parte. La parte seconda del volume contiene interessanti saggi che indagano alcuni tra i principali fenomeni che hanno caratterizzato la campagna negli ultimi decenni. Gli argomenti sono trattati seguendo differenti approcci e non solo tramite i consueti strumenti d’indagine offerti dalla sociologia rurale o dall’economia agraria. Alcuni capitoli analizzano addirittura il rapporto tra letteratura, arti visive e campagna. Visto il vasto ventaglio di tematiche analizzate ci soffermeremo qui di seguito su alcuni dei capitoli che trattano argomenti più vicini ai nostri interessi scientifici. Il capitolo dal titolo “Verso il ritorno dei neri?”, a cura di Attilio Politi, discute di razze suine nere autoctone che in Italia sono diffuse, a differente grado di ibridazione, in numerose regioni. Tali razze sono a rischio di estinzione; i motivi sono sostanzialmente economici. Politi ci ricorda che allevare suini neri è più oneroso, rispetto ai suini rosa, di circa il 40-50%. Possiamo in questo caso aggiungere che ciò si configura come un tipico caso di fallimento del mercato che non riesce a determinare l’ottimale allocazione di beni pubblici come la biodiversità zootecnica (Sortino). Esistono per fortuna delle correzioni a tale fallimento: in questo caso la “rivincita del nero” potrebbe essere generata dall’aumento della cultura, non solo gastronomica, dei consumatori nonché dalla loro disponibilità a pagare per l’acquisto di prodotti del suino nero. In fondo, cervelli e palati più fini riconoscono i veri risultati del suino nero, che non sono economici ma, come scrive Politi, si sentono in bocca! Il capitolo dal titolo “L’autoconsumo tra passato e futuro” di Corrado Barberis, tratta invece il tema della produzione e del consumo al di fuori del sistema monetario. L’autoconsumo ha avuto, e tuttora ha, una notevole diffusione in alcuni paesi europei come la Germania e la Francia. L’Italia dal canto suo, dopo decenni di insofferenza dei suoi cittadini verso l’autoconsumo, negli ultimi anni ha visto un leggero aumento di abitanti che lo praticano. Si produce al di fuori del sistema monetario per vari motivi, ma di solito per povertà o per lusso. La povertà ad esempio di chi, oramai pensionato e possessore di un orto, preferisce “fare” anziché “comprare” (Chang Ting Fa et al.) e arrotonda il magro reddito producendo olio, vino, ortaggi o frutta per il proprio fabbisogno e per quello di amici, parenti e vicini di casa. L’autoconsumo è un lusso invece per chi ha tempo e denaro per un passatempo tra i più snob che si possano praticare, come ha indicato l’Express qualche anno fa. L’autoconsumo, ci ricorda Barberis, è spesso legato al dono. Noi aggiungiamo che anche il dono, come la cultura, corregge i fallimenti del mercato; il donare è inoltre un atto sovversivo che stravolge l’individualismo utilitarista, uno degli assunti che sta alla base della scienza economica standard (Carlini, 2009). Il volume termina con un capitolo, denominato “Notarelle”, a cura di Corrado Barberis. Questo tratta, in particolare, del «ritorno ricco di alimenti poveri» (Barberis, 2009): il latte crudo, i formaggi, il riso, il pane, gli oli di frontiera e gli oli di noce, il vino, la grappa, il sidro, le lumache, il peperoncino, le vernacce. Una campagna viva, che produce senza essere assistita, esige che i suoi diversi prodotti vengano consumati. Il recente successo di queste produzioni è forse il sintomo più evidente della rivincita delle campagne e delle loro (bio) diversità.
Bibliografia Barberis C. (2000): Le vie del campo. Nell’era di Internet l’agricoltura non scompare. Anzi, il manifesto, 26 marzo. Barberis C. (2009): Comunicazione personale tramite corrispondenza. Carlini F. (2009), Dieci tesi sull’economia della conoscenza, il manifesto, 20 gennaio. Chang Ting Fa M., Piccinini L. C., Taverna M. (1999): Agricoltura futuribile: primario o terziario?, "Agribusiness Paesaggio & Ambiente", 2 (1997-98), n. 4. Lowe L. (2006): Concetti e metodi nelle politiche europee di sviluppo rurale, in (a cura di A. Cavazzani et al.): “Politiche, governance e innovazione per le aree rurali”, Napoli, INEA - Edizioni Scientifiche Italiane. Marx K. (1852 [1974]): Il 18° brumaio di Luigi Bonaparte, Roma, Editori Riuniti. Slee B. (1993): Endogenous development: a concept in search of a theory, Options Mediterraneenns, Serie A (23). Sortino A. (2004): Aspetti economici della tutela delle razze zootecniche ragusane a rischio di estinzione, tesi di Laurea, Università di Catania, relatore prof. Giovanni Signorello. (°) Corrado Barberis (2009), La rivincita delle campagne. Economie e culture dalla povertà al benessere, Donzelli Editore, Roma, pp. XXI e 393 (ISBN 978-88-6036-2)