sabato 14 giugno 2025

agricoltura rigenerativa, la lobby!

 

  Vi ricordate la finanza creativa di qualche anno addietro? ecco a voi l'agricoltura rigenerativa. Che hanno in comune?...il fumus 

 

Una nuova lobby agricola che spinge per un'”agricoltura rigenerativa” si sta facendo strada nei circoli della politica agricola dell’UE, ma non tutti ne sono entusiasti.

Diffusa negli Stati Uniti, dove il mercato del biologico ha faticato a prendere piede, l'agricoltura rigenerativa sta ora guadagnando slancio anche in Europa. Una lobby guidata dagli agricoltori, l'Alleanza Europea per l'Agricoltura Rigenerativa (EARA), ha appena pubblicato il suo primo importante rapporto e sta intensificando le sue attività di sensibilizzazione a Bruxelles.

Il termine "rigenerativo" è stato coniato per la prima volta negli anni '80 dal Rodale Institute negli Stati Uniti, un'organizzazione che sostiene la ricerca sull'agricoltura biologica e si riferisce alle pratiche agricole volte a ripristinare la salute del suolo e a potenziare gli ecosistemi.

"Siamo qui per un lungo periodo", ha detto a Euractiv Meghan Sapp, direttrice delle relazioni esterne dell'EARA e agricoltrice rigenerativa nel nord della Spagna.

A differenza dell'agricoltura biologica, che è rigidamente regolamentata dalla legislazione dell'UE, "regen" è più flessibile e si concentra su politiche olistiche di gestione del territorio volte a migliorare le condizioni dei terreni agricoli, senza escludere l'uso di sostanze chimiche.

Sapp ha sottolineato che l'EARA desidera "un posto al tavolo" nel processo decisionale di Bruxelles, insieme ad associazioni come Copa-Cogeca, CEJA, La Via Campesina e IFOAM.

"Abbiamo già fatto passi da gigante in un lasso di tempo molto breve", ha aggiunto, citando un diffuso "vuoto di conoscenza" sull'agricoltura rigenerativa.

Standard sfocati

L'EARA definisce l'agricoltura rigenerativa in modo ampio e, cosa fondamentale, non proibisce i pesticidi o i fertilizzanti sintetici, comprese sostanze controverse come il glifosato, che sono vietate dalle norme biologiche dell'UE.

Per il settore biologico dell'UE, che rappresenta l'11% dei terreni agricoli dell'UE , il termine "rigenerazione" sembra più una lezione magistrale di pubbliche relazioni che una rivoluzione agricola, che potrebbe distogliere l'attenzione e le risorse dall'industria biologica, consolidata da tempo.

"Il termine in sé è fantastico, tutti vogliono essere 'rigenerati'", ha affermato Eric Gall, vicedirettore di IFOAM Organics, la lobby con sede a Bruxelles che rappresenta i produttori biologici europei.

"Vogliono apparire come qualcosa di nuovo (...) e il biologico, in un certo senso, è vecchio. È regolamentato dall'UE fin dagli anni '90", ha aggiunto.

L'EARA è stata fondata nel novembre 2023 da 25 agricoltori e 25 donne, definiti "pionieri" dall'organizzazione. Attualmente conta 84 "agricoltori pionieri", molti dei quali praticano già l'agricoltura biologica.

"Sono bravi a comunicare, ma cercare di coltivare senza pesticidi (...) non è del tutto pionieristico", ha affermato Gall.

Lo scontro dell'IFOAM con l'agricoltura rigenerativa non è la sua prima battaglia sul green branding. L'anno scorso, la lobby del biologico ha celebrato una vittoria legale in Francia sull'etichetta alimentare "Eco-score", sostenendo che ingannerebbe i consumatori appropriandosi del linguaggio biologico.

Sapp ha ribattuto che l'agricoltura biologica "non è sempre rigenerativa" e che le pratiche rigenerative vanno oltre. "Si tratta di un'estrema diversità (...), fotosintesi tutto l'anno, copertura del suolo; ecco perché parliamo di pionieri", ha detto.

Allo stesso tempo, ha sottolineato che l'EARA mira a essere inclusiva. "Vengo da una posizione fortemente contraria al glifosato (...), ma abbiamo anche un membro che ne usa una quantità molto piccola nella sua azienda agricola", ha affermato.

Porta aperta al greenwashing?

Dall'altra parte dell'Atlantico, le accuse di greenwashing si stanno moltiplicando. Friends of the Earth US ha analizzato i dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e ha scoperto che la maggior parte delle cosiddette aziende agricole "rigeneranti" con semina diretta fa affidamento anche su pesticidi sintetici, fertilizzanti e OGM.

"La semina diretta generalmente aumenta l'uso di erbicidi nei sistemi agricoli convenzionali, poiché gli agricoltori non utilizzano la lavorazione del terreno per gestire le erbe infestanti", ha dichiarato a Euractiv la dott.ssa Kendra Klein, la scienziata che ha redatto il rapporto. Sostiene che gli agricoltori biologici "sono gli agricoltori rigenerativi per eccellenza", con l'ulteriore vantaggio di essere "sottoposti a rigorosi standard legali".

Fa notare inoltre che importanti aziende agroalimentari come Tyson Foods, ADM, Cargill e Bayer stanno ora promuovendo – o finanziando – la semina diretta sotto l'egida della rigenerazione.

Nel rapporto dell'EARA, il colosso alimentare Unilever è indicato come "pioniere del settore privato", ma Sapp ha affermato che l'azienda non sta erogando finanziamenti e sta semplicemente cercando di imparare dagli agricoltori rigenerativi.

Tornato a Bruxelles, Gall ha criticato gli attori della rigenerazione in Europa per non aver denunciato il greenwashing nella rigenerazione quando avrebbero potuto farlo. "Finora non l'hanno fatto", ha detto Gall. "E vediamo il rischio di un'azione politica divergente che si allontani dal biologico".

L'EARA, tuttavia, ha distanziato il movimento di "rigenerazione" europeo dalla sua controparte statunitense. Sapp ha sostenuto che l'agricoltura sostenibile non dovrebbe consistere nell'"imporre lo 0% di nulla", ma piuttosto nel creare percorsi di transizione per incoraggiare gli agricoltori convenzionali ad adottare pratiche migliori.

"Non si può passare da un approccio convenzionale a zero pesticidi, zero input da un giorno all'altro... è come aspettarsi che qualcuno che gioca ai videogiochi tutto il giorno corra una maratona il giorno dopo", ha aggiunto.



venerdì 13 giugno 2025

REGOLAMENTO (UE) 2024/3012 certificazione dell’Unione per gli assorbimenti permanenti di carbonio, la carboniocoltura e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti

                       REGOLAMENTO (UE) 2024/3012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 novembre 2024 che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti permanenti di carbonio, la carboniocoltura e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti

                           NinoSutera

    Dopo un lungo iter, è stato emanato a fine novembre 2024 il Regolamento Europeo che stabilisce la terminologia e i metodi di calcolo per la certificazione volontaria degli assorbimenti di carbonio, la carboniocoltura e lo stoccaggio di questo elemento nei prodotti. Il Regolamento è uno strumento importante per il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione entro il 2050 e riguarda tutte le attività antropiche, non solo quelle agricole. Allo stesso tempo le implicazioni per l’agricoltura europea, e per alcune filiere in particolare, sono di grande rilievo. Dal punto di vista terminologico, il Regolamento chiarisce che il carbonio biogenico comprende la biomassa vivente, la lettiera, il legno morto, la materia organica morta, i suoli minerali e i suoli organici elencati nell’allegato I del Reg. (UE) 2018/841.

Inoltre, per assorbimento permanente del carbonio si intendono le pratiche o i processi che catturano e immagazzinano carbonio biogenico per diversi secoli, mentre la carboniocoltura comprende le pratiche o i processi svolti per almeno cinque anni che determinano la cattura e lo stoccaggio temporaneo di carbonio (atmosferico o biogenico) in comparti di carbonio biogenici o la riduzione delle emissioni dal suolo. Infine, lo stoccaggio del carbonio nei prodotti comprende pratiche o processi che catturano e immagazzinano carbonio atmosferico o biogenico per almeno 35 anni in prodotti di lunga durata. L’unità di misura è la tonnellata metrica di CO2 equivalente del beneficio netto di assorbimento permanente certificato del carbonio legato ad un’attività di assorbimento e verificata da un sistema di certificazione; pertanto, l’unità di riduzione delle emissioni dal suolo corrisponde ad una tonnellata metrica di CO2 equivalente in termini di riduzione certificata delle emissioni dal suolo generata dalla carboniocoltura e registrata da un sistema di certificazione. Per quanto riguarda il calcolo, il beneficio netto in termini di assorbimento temporaneo del carbonio è quantificato sottraendo le emissioni dirette ed indirette di gas a effetto serra durante l’intero ciclo di vita dell’attività dal totale degli assorbimenti ottenuti per effetto della attività stessa depurati del totale di carbonio assorbito nel contesto di riferimento (livello base). Proprio la determinazione del livello base, la cui scala geografica non è stata ancora definita, diventa quindi decisiva ai fini del calcolo dei benefici associati alle attività di rimozione del carbonio, ma su questo il legislatore non si è ancora pronunciato.  regolamento UE


giovedì 12 giugno 2025

Beer Bubbles è il Festival delle Birre Artigianali

 a Palermo, in 'Piazza Politeama', dal 12 al 15 giugno


 Quest’anno Beer Bubbles ha il sostegno dell’Assessorato Attività Produttive, Turismo ed Agricoltura della Regione Siciliana, del Comune di Palermo, la Città Metropolitana e la collaborazione dell’ESA Ente di Sviluppo Agricolo.  Saranno 150 birre artigianali, più di 10.000 litri di birra, street food e oltre 50 prodotti agroalimentari, ma non solo, durante le giornate si alterneranno talk tematici, cooking show e, la sera, dj set radiofonici. Un’edizione carica di contenuti e di cibi e abbinamenti da scoprire, che prova ad accontentare tutti.

Tante le novità e le collaborazioni,  la Rete Nazionale dei Borghi GeniusLoci De.Co, IDIMED – Istituto della Dieta Mediterranea e l’Associazione dei Cuochi di Sicilia, molti Comuni, il GAL delle Madonie e CNA Palermo  

Un festival che in nove edizioni ha saputo unire persone e territori grazie a un denominatore comune: le birre artigianali, diventando un appuntamento fisso del palinsesto cittadino. Dal 12 al 15 giugno torna a Palermo Beer Bubbles, un evento che promuove e valorizza le eccellenze agroalimentari, brassicole ed enogastronomiche di tutta l’Italia, ma che è diventato soprattutto una vera comunità, fatta di donne e uomini che hanno scelto di raccontarsi e di raccontare il proprio territorio attraverso questo prodotto artigianale, e che ogni anno si ritrovano a Palermo.

“Saison, Blanche, Weizen, Stout, IPA, APA, sono solo alcune tipologie di birra – dice Maurilio Cassata, organizzatore di Beer Bubbles – ma Beer Bubbles non è solo per cultori e appassionati della birra artigianale, è un festival aperto a tutti coloro che vogliono approcciare questo mondo per la prima volta! Sappiamo che può sembrare complicato nuotare nel mare di stili, ma i birrai che partecipano al festival non vedono l’ora di farvi conoscere il loro oceano craft. E insieme a loro ci saranno decine di produttori agroalimentari: dai mieli ai formaggi, dagli oli ai distillati. La Sicilia agroalimentare e brassicola, per 4 giorni, si confronta con il resto d’Italia, per far conoscere ai partecipanti le novità e le innovazioni del settore”.
















martedì 10 giugno 2025

GRAPPOLI 2025

 Valeria Lopis

GRAPPOLI 2025: IL WINE FESTIVAL DEI VULCANI TORNA A BELPASSO IL 5 LUGLIO

Belpasso (CT), 9 giugno 2025 – Torna sabato 5 luglio al Parco Urbano “Peppino Impastato” di Belpasso la quarta edizione di “Grappoli”, manifestazione ideata dall’associazione giovanile Verde Basico che celebra l’incontro tra cultura, paesaggio e viticoltura. Un’edizione che si annuncia straordinaria, sia per la qualità che per l’estensione del racconto enologico: protagonista assoluto sarà il tema “L’Etna e vulcani del Mediterraneo”.

Oltre 70 cantine — con una presenza significativa di aziende etnee — animeranno la serata con degustazioni e incontri, con produttori provenienti da Pantelleria, dalle Isole Eolie e un'area dedicata al territorio ospite con 10 cantine dai Campi Flegrei e dal Vesuvio, conoscenza che si potrà approfondire nella stessa giornata grazie a una speciale masterclass (posti limitati) organizzata in collaborazione con Associazione Italiana Sommelier e Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino.

«Grappoli continua nel suo percorso di crescita, inclusione e promozione del territorio con sguardo all'innovazione e nel rispetto della tradizione vitivinicola – dichiara Salvo Laudani, rappresentante dell’Associazione Verde Basico – e siamo lieti di abbracciare realtà vulcaniche di altri territori che non fanno altro che aggiungere valore al patrimonio che ci tocca rispettare e valorizzare».

Un viaggio tra i vini dei crateri, dunque, che esplorerà terroir differenti ma legati da un filo comune: la potenza identitaria delle comunità vulcaniche, capaci di generare vini intensi, ricchi, espressivi.

«L’edizione 2025 è l’esempio perfetto di quello che per me vuol dire crescita costante – aggiunge Sergio Bellissimo, Direzione Esecutivo del Wine festival – grazie ad una rinnovata sinergia con il Comune di Belpasso, il 5 luglio avremo più di 70 aziende partecipanti, includendo per la prima volta delle aziende vulcaniche dalla Campania, ospiti sempre più importanti e, ancora, la prima edizione del Premio Grappoli. Sarà un’edizione sorprendente, frutto di un grande lavoro organizzativo».

In programma talk, degustazioni guidate, momenti musicali e un’area food con eccellenze gastronomiche siciliane, per un’esperienza che intreccia gusto, conoscenza e territorio.

«Grappoli non è solo un evento dedicato al vino - spiega il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo - ma è un modo per raccontare il nostro territorio che dialoga costantemente col vulcano l'Etna. Questo evento, che noi come amministrazione promuoviamo, si allinea perfettamente con la più ampia visione di sostenere proattivamente il nostro patrimonio artistico e culturale, le eccellenze locali, stimolando la crescita economica e favorendo il turismo».

 

L’appuntamento con Grappoli 2025 è per sabato 5 luglio a Belpasso dalle 18.00 presso il Parco Urbano “Peppino Impastato” sotto il cielo dell’Belpasso. Un brindisi collettivo alla cultura del vino e alla ricchezza dei territori vulcanici del Mediterraneo

Dattilo Cannolo Fest 2025

 Gusto, Risate e Tradizione nel Cuore della Sicilia Dal 27 al 29 giugno il borgo trapanese di Dattilo si trasforma in capitale della dolcezza e della cultura isolana Torna anche quest’anno, dal 27 al 29 giugno 2025, il Dattilo Cannolo Fest, giunto alla sua quarta edizione, pronto a conquistare ancora una volta migliaia di visitatori con un mix irresistibile di gusto, tradizione, comicità e musica. La manifestazione, divenuta punto fermo dell’estate siciliana, è organizzata dalla Pro Loco Dattilo APS con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato all’Agricoltura, del Comune di Paceco e la collaborazione logistica della Peralta Production.


Un’edizione all’insegna della qualità e dell’identità siciliana Tra le novità più attese di quest’anno c’è la collaborazione con Slow Food Sicilia, che porta a Dattilo una selezione di produttori e Presìdi d’eccellenza, ambasciatori di gusto e sostenibilità. Il Villaggio dei Sapori sarà il cuore pulsante dell’evento: un tripudio di profumi e sapori con arancine, pane con panelle, sfincione, granite e naturalmente il re indiscusso del festival, il cannolo siciliano, celebrato in tutte le sue varianti. Cooking show da non perdere La kermesse si arricchisce di ospiti d’eccezione: venerdì 27 giugno sarà protagonista lo chef Fabio Potenzano, volto noto di È Sempre Mezzogiorno, che porterà in scena la sua cucina tra innovazione e tradizione. A chiudere in bellezza domenica 29 giugno sarà invece Luca Pappagallo, star del web e fondatore di Casa Pappagallo, che con il suo stile semplice e coinvolgente porterà in tavola ricette capaci di emozionare tutti. Risate garantite con i big della comicità Non solo gastronomia: il Cannolo Fest 2025 promette anche grandi risate, grazie alla presenza di due fuoriclasse del cabaret siciliano. Venerdì 27 giugno salirà sul palco Manfredi Di Liberto, comico palermitano celebre per i suoi sketch virali e la partecipazione a programmi come Made in Sud. Sabato 28 giugno sarà invece la volta di Antonio Pandolfo, che con la sua ironia e i suoi monologhi taglienti saprà conquistare il pubblico. Tradizione, musica e cultura popolare L’intero weekend sarà animato da gruppi folkloristici, spettacoli di danza, esibizioni musicali, e anche momenti di riflessione con il talk show sull’agroalimentare siciliano. Non mancheranno sorprese, come lo spettacolo del fuoco con Ida Bruno e il concorso canoro per giovani talenti Lasciatemi Cantare. Durante la manifestazione sarà assegnato anche il Premio 91027 Città di Paceco, che celebra l’eccellenza locale.Venerdì 27 giugno • Inaugurazione e spettacoli folkloristici • Cooking show con Fabio Potenzano • Cabaret con Manfredi Di Liberto Sabato 28 giugno • Stand e musica dal vivo con LACORCHESTRA • Premio 91027 Città di Paceco • Cabaret con Antonio Pandolfo Domenica 29 giugno • Concerto per giovani talenti • Spettacolo del fuoco • Cooking show con Luca Pappagallo • Cabaret musicale con la Cabaret Band (Il programma potrebbe subire variazioni)

“Polpette in Festival”

 

San Gregorio di Catania, torna “Polpette in Festival”: dal 12 al 15 giugno la settima edizione tra gusto, cultura e musica

San Gregorio di Catania si prepara ad accogliere la settima edizione di Polpette in Festival, l’evento più gustoso dell’estate etnea. Dal 12 al 15 giugno 2025, il centro cittadino sarà animato da quattro giornate all’insegna del gusto, della cultura e dell’intrattenimento: degustazioni, talk, laboratori e concerti dal vivo per celebrare il cibo come patrimonio culturale, sociale e identitario. Protagonista indiscussa sarà la polpetta, simbolo della cucina di recupero e metafora perfetta di sostenibilità, creatività e tradizione.

 

La manifestazione si aprirà giovedì 12 giugno alle ore 18 con il taglio del nastro alla presenza di Salvatore Barbagallo, assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, del Sindaco Seby Sgroi e delle autorità locali. A seguire, una degustazione di birre artigianali a cura di BeerSicilia e un talk dedicato alla Dieta Mediterranea, con la partecipazione di esperti del mondo accademico, sanitario e agricolo. La serata si concluderà con il concerto dei ColorIndaco.

Venerdì 13 giugno sarà la giornata dedicata alla comunicazione del gusto, con un focus sulla viticoltura siciliana a cura di Tenute Nicosia e con il talk “Like a Polpetta”, incentrato sul ruolo dei food influencer nella narrazione del cibo sui social media. In chiusura, il concerto live della band Mumbless.

Sabato 14 giugno spazio alle eccellenze enogastronomiche con le degustazioni “Pane e Bollicine” – dedicata all’incontro tra pane, olio e spumanti dell’Etna – e “Buono fino all’ultima briciola”, laboratorio sulla cucina di recupero. La serata si concluderà con il concerto-tributo a Franco Battiato, a cura del cantautore Fabio Abate.

Domenica 15 giugno sarà la giornata delle famiglie, con il laboratorio per bambini “Polpettando si impara” curato dallo chef Marco Cannizzaro, seguito da un talk sulle prospettive dell’agricoltura siciliana. Gran finale con il concerto dei Brigantini e la chiusura degli stand prevista per mezzanotte.

Il Sindaco di San Gregorio di Catania, Seby Sgroi, dichiara:

«Ringrazio sentitamente l’Assessorato regionale all’Agricoltura per il sostegno a Polpette in Festival, un evento che valorizza l’enogastronomia d’eccellenza e si sta affermando come una vetrina per l’intero comparto agroalimentare siciliano. San Gregorio vuole diventare un punto di riferimento per il territorio etneo nella promozione delle sue migliori tradizioni, con una visione moderna, sostenibile e condivisa».

Fabrizia Minciullo, consigliere comunale e responsabile del progetto, aggiunge:

«Mi associo al nostro Sindaco ringraziando anche l’assessore e l’On. Luca Sammartino per la vicinanza al nostro territorio. Con Polpette in Festival vogliamo diffondere consapevolezza sui benefici della Dieta Mediterranea e promuovere stili di vita sani e sostenibili. I laboratori e le masterclass gratuite sono un’opportunità concreta per creare un ponte tra produttori e consumatori, valorizzando le produzioni locali a chilometro zero. San Gregorio si conferma una comunità viva che crede nel cibo come leva di sviluppo e coesione sociale».


 

Anche quest’anno, Polpette in Festival si conferma un’occasione imperdibile per scoprire, gustare e condividere: quattro giorni di sapori autentici, buone pratiche alimentari e cultura del territorio.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea – Dipartimento regionale dell’Agricoltura, nell’ambito delle azioni volte a promuovere le produzioni locali e le realtà rurali dell’isola.

Agrobiodiversità, e i tuttologi della domenica

              NinoSutera 

 

 

                        ...si, lo sò,  il titolo è un pò aggressivo, forte, improprio, ma cercherò di argomentare il perché.

Cercherò di esplicitare perché in italia una volta, quando giocava la nazionale come per magia si materializzavano 50 milioni di commissari tecnici,in Sicilia mentre sembrerebbe quasi, che tutti possono scrivere di tutto, anche di tematiche che conoscono poco, come dire non è il loro "campo da gioco", ne tanto meno per sentito dire, o per aver letto un articolo dove le agroindustrie del nord europa criticano le politiche UE, sia sufficiente a diventare "esperto"

Chi come me, Divulgatore Agricolo,  aveva  una mission e una vision,  azionare le leve del cambiamento,  ha vissuto e forse è stato anche artefice dell’attuazione dei regolamenti comunitari agroambientali degli anni 90, con intense attività divulgative e informative, non può far finta di niente, o peggio,  sconfessare quella filosofia, quella strategia, che con dati alla mano è stata più che mai azzeccata e lungimirante.

Perché vedete, se oggi la Sicilia è la prima regione d’Europa con maggior superficie a biologico, se oggi la Sicilia ha quasi raggiunto gli obiettivi del gree deal,  non è per caso, ma è frutto di un’intensa attività sinergica tra politica, tecnica e burocrazia, che ha consentito di raggiungere risultati straordinari, riconosciuti da più parti.

Per non parlare della L.R. 21 del 29 luglio 2021, sull’Agroecologia, in continuità con le attività poste in essere negli anni, certo che aggiungono anche nuovi vincoli, traguardati però a nuovi obiettivi.

Vi invito a leggere un estratto contenuto in una pubblicazione dell’INEA, del 1997, proprio a dimostrazione del fatto, delle due,  una,  o abbiamo sbagliato tutto noi, oppure quelli che sposano a priore le argomentazioni delle agroindustrie del nord europa, vivono fuori del tempo in cui viviamo.

L’ATTUAZIONE DELLE MISURE AGROAMBIENTALI IN SICILIA*

 1 Il programma agroambientale La Regione Siciliana ha predisposto il “Programma Pluriennale Regolamento CEE 2078/92” in attuazione del reg. 2078, che è stato approvato dalla Commissione Europea nell’ottobre del 1994. La redazione del piano siciliano è stata curata da funzionari regionali assistiti da esperti tecnici, dalle Organizzazioni Professionali e dalle Sezioni Operative di Assistenza Tecnica. La Sicilia non ha messo a punto una zonizzazione del territorio, considerando più efficace una strategia di intervento a carattere integrato sulla base di un unico programma a valenza regionale in quanto ha ritenuto che le differenziazioni strutturali del tessuto produttivo, seppur di notevole rilevanza, non giustificassero un’applicazione diversificata del regime di aiuti. L’eventuale differenziazione nella localizzazione degli interventi è stata addirittura ritenuta controproducente. Il piano zonale, dopo aver illustrato le caratteristiche del territorio e le problematiche dei principali comparti agricoli (cereali, foraggere, ortaggi e fiori, vite, agrumi, frutta), definisce gli obiettivi da perseguire, che riproducono essenzialmente quelli del regolamento, schematizzati come di seguito: - promuovere l’impiego di metodi di produzione a basso impatto ambientale; - incoraggiare metodi di utilizzazione dei terreni compatibili con le esigenze dell’ambiente; - promuovere il miglioramento delle risorse naturali e genetiche; - incentivare la cura dei terreni abbandonati; - favorire il ritiro a lungo termine dei seminativi e la loro utilizzazione a fini ambientali; - curare la formazione degli agricoltori, educandoli ai problemi dell’ambiente. In questa ottica, con la concessione dei finanziamenti si vuole agire, contemporaneamente, in due diverse direzioni. Da un lato si punta alla riduzione delle produzioni accompagnata da un concreto miglioramento dell’aspetto qualitativo con conseguente possibile apertura di nuovi spazi di mercato, visto che oggi il consumatore diventa sempre più esigente in fatto di qualità e tutela della propria salute. Dall’altro lato si vuole sostenere il reddito degli agricoltori, evitando l’abbandono delle aree rurali, garantendo modi di produzione rispettosi dell’ambiente e frenando i fenomeni di dissesto idrogeologico. Con le suddette finalità sono state attivate, nel quadriennio 1994-97, le misure elencate in tabella 12. Il piano prevedeva anche attività formative, con l’attuazione di 18 corsi e 30 seminari annuali, e progetti dimostrativi, con la realizzazione di circa 360 campi sperimentali per la divulgazione delle tecniche di produzione ecocompatibili e di tutela del paesaggio. Negli anni successivi sono state apportate alcune integrazioni e modifiche3, che hanno riguardato in particolare l’adeguamento dei disciplinari degli interventi ammessi per realizzare una sensibile riduzione nell’impiego dei fitofarmaci (misura A1) e l’introduzione di nuove procedure nei sistemi di controllo e di alcune sanzioni previste in caso di mancato assolvimento degli impegni assunti

INEA

“Le produzioni agricole e agroalimentari di Camporeale”

 Camporeale celebra le sue eccellenze: il 10 e 11 giugno con la prima edizione de

“Le produzioni agricole e agroalimentari di Camporeale”




La Pro Loco Camporeale APS è lieta di annunciare l’avvio della prima edizione della

manifestazione “Le produzioni agricole e agroalimentari di Camporeale”, un evento dedicato

alla valorizzazione e alla promozione delle eccellenze enogastronomiche e agronomiche del

territorio Camporealese.

La manifestazione si svolgerà martedì 10 e mercoledì 11 giugno 2025, presso il suggestivo

Primo Atrio Principe Camporeale, con apertura al pubblico dalle ore 18:30 alle 22:00.

Due serate in cui il gusto, la tradizione e la cultura rurale di Camporeale saranno protagonisti,

grazie a un ricco programma di degustazioni, esposizioni e momenti di incontro con i

produttori locali, i quali spiegheranno il lavoro che si cela dietro queste produzioni artigianali,

il tutto sarà accompagnato da spettacoli musicali.

L’iniziativa, realizzata con il finanziamento della Regione Siciliana – Assessorato Regionale

dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, nasce con l’obiettivo di far

conoscere e valorizzare le produzioni tipiche del territorio rivolgendosi a un pubblico

eterogeneo composto da cittadini, turisti, operatori del settore agroalimentare e appassionati

del buon cibo.

Durante l’evento sarà possibile:

- degustare una selezione di prodotti tipici locali;

- conoscere direttamente le aziende artigianali del territorio;

- scoprire i metodi produttivi e le storie che rendono unica l’identità agroalimentare di

Camporeale;

- partecipare a momenti culturali e di approfondimento sulla tradizione camporealese.

Saranno presenti come espositori le aziende locali: Amato Salumi, Macelleria Bilello, Bar dal

Centro e L’Arte dai Sapori, che offriranno al pubblico degustazioni e presentazioni delle

proprie specialità, quali salumi artigianali (mandolino, prosciutto, mortadella ecc.), la

classica cassatella camporealese, ed i Maccarruna al ragù. I prodotti artigianali succitati sono

espressione autentica della qualità e della tradizione Camporealese.

“Le produzioni agricole e agroalimentari di Camporeale” rappresenta un’occasione preziosa

per promuovere il territorio e creare un ponte tra cultura, sapori e sviluppo locale.

La cittadinanza e i visitatori sono invitati a partecipare e a lasciarsi guidare alla scoperta dei

sapori autentici di Camporeale.

domenica 8 giugno 2025

L'Europa verde tra qualunquismo e fake news

                                                                                                                                                                                                                                                                                                        NinoSutera 

coordinatore 

European Rural Parliament Italy

  

https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24318 

Bisogna saper comprendere le differenze  per capire il conflitto.

Ricordiamo nelle premesse che,  la PAC esiste solo ed esclusivamente perchè i consumatori, contribuenti, cittadini europei, ovvero azionisti di maggioranza,  continuano a pagare le tasse,  per alimentare il sistema dei sussidi della PAC

Nel corso dei sessanta anni di vita, la PAC ha subito frequenti evoluzioni, proprio perchè gli “azionisti di maggioranza” sono diventati molto esigenti.

Una sorta di vero scambio,  io cittadino europeo continuo a sostenere il mondo agricolo, pagando le tasse, tu  agricoltore adotti una serie di soluzioni, a favore dell'ambiente, dell'alimentazione e del prossimo.

In tanti fanno finta di ignorarlo, ma se si dovesse interrompere questo patto tra galantuomini, il mondo agricolo non ne trarrebbe nessun beneficio, anzi!  

           Uno degli obiettivi dei padri fondatori della comunità economica europea,CEE così si chiamava una volta,era quella di assicurare pace e prosperità al suo popolo.Per fare ciò, il mondo agricolo, che rappresentava la fetta più consistente dell Europa unita è stata destinataria di finaziamenti a go-go rendendola da una parte un oasi, dall’altra dipendente dall’assistenza. Nell’Europa agricola, qualsiasi cosa è stata oggetto di finziamento pubblico attraverso la PAC. In parole povere assistenza pura, certo non tutti gli agricoltori ne hanno beneficiato in ugual misura. Chiaramente in un Europa a 9 o a 15 tutto era molto più semplice, in un Europa allargata, un po meno, in pratica non ci sono più le risorse per tutti.Le politiche a favore dell’ambiente non c’entrano niente, non sono responsabili della crisi, semmai l’aumento dei costi di produzione a causa della guerra si, sono i responsabili numero uno, anche se non da soli. Per fare un esempio il costo del carburante agricolo prima della guerra era di 0.67 centesimi di euro, oggi 1.20 euro.Solo per i non addetti ai lavori la responsabilità è da addebitare al Farm to Fork. Una strategia chiave dell’Unione europea nell’ambito del Green Deal, con l’obiettivo di rendere il sistema alimentare più sostenibile dal punto di vista ambientale e a migliorare la salute dei cittadini.  Al contrario Farm to Fork rappresenta un opportunità dell’Europa Agricola, del sud Europa, dove come è noto le condizione agroclimatiche consentono di produrre nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura, anche con basso apporto di mezzi tecnici (chimica in primes, pesticidi, che come è stato accertato dalla ricerca, proprio bene alla salute non fanno.)

In questo contesto si inseriscono le fak news, i talebani e gli integralisti e per finire i tuttologi, come dire tutti hanno una funzione, creare e alimentare confusione, perchè come scriveva Tomasi di Lampedusa, “

"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”

  Bisogna riscrivere le regole del gioco, una nuova stagione di Riforma Agraria,  tenendo conto delle esigenze degli “azionisti di maggioranza” e non di una piccola lobby economica-finanziaria, infatti:

1) Le aziende agricole a conduzione familiare producono più  dell'80% del cibo nel mondo

2) Le fattorie familiari occupano il 70-80% dei terreni agricoli in tutto il mondo

3) Le donne detengono solo il 15% di terreno agricolo, mentre forniscono quasi il 50% della manodopera agricola

4) Più del 90% delle aziende agricole sono gestiti da un individuo o una famiglia che fa affidamento principalmente sul lavoro familiare

5) L'80% delle risorse europee va a una piccola lobby (20%)di aziende capitaliste.

6)  L’81% dei Azionisti di maggioranza,(cittadini, contribuenti, consumatori, piccole e medie aziende agricole) si dicono preoccupati per l’impatto ambientale dei pesticidi e per il 75% hanno timori rispetto all’impatto dei pesticidi sulla salute umana, come riporta un recente sondaggio della società di analisi di mercato Ipsos.

Il ruolo delle  fake news.

1) Non è vero che il green deal danneggia produttori e consumatori, è un programma ambientale progettato e creato allo scopo di agevolare i percorsi di decarbonizzazione ed è uno strumento necessario per contrastare gli effetti della crisi climatica: di fatto costituisce il rimedio e non il male.

2)  Non è vero che l’utilizzo dei pesticidi è indispensabile a salvare l’agricoltura, la verità è che il loro utilizzo non garantisce di poter contare su una maggiore resa agricola o di salvaguardare le colture ma è dannoso sia per la conservazione degli ecosistemi che per la salute umana e favorisce la dipendenza dalla chimica del modello agricolo attuale.

3) Non è vero che l’Europa obbliga a non coltivare il 4% dei terreni per speculare sul lavoro degli agricoltori, si tratta invece di una misura che nasce allo scopo di favorire la difesa dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, l’incremento della fertilità dei suoli e la tutela della biodiversità grazie ad aree incolte, siepi, boschetti, stagni e servizi ecosistemici.

4) Così come è falso pensare che l’Europa voglia sostituire i cibi tradizionali con quelli sintetici. La carne coltivata non è ancora disponibile in Europa e, dunque, in Italia. Al netto di ciò, è bene chiarire che, comunque, non potrebbe sostituire la carne prodotta da allevamento tradizionale. Il vero problema è, infatti, il modello di allevamento zootecnico intensivo che non rispetta il benessere animale e provoca l’inquinamento di acqua aria e suolo.(cronaca di questi giorni in alcune regioni del nord)

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