mercoledì 18 giugno 2025

A Licata “Sapori, Colori e Pellicole”


Durante la serata verrà proiettato il cortometraggio

 "A MIlanisa"

 

            Il prossimo  27 giugno,   si terrà un talk show condotto dallo  storico Angelo Augusto, a cui parteciperanno il Prof. Francesco Pira, docente di Sociologia Università di Messina – Saggista e Giornalista, il Prof. Serafino Buono, Psicologo e psicoterapeuta, Professore di Psicologia Clinica Università Kore di Enna e Direttore dell’UOC di Psicologia dell’IRCCS Oasi di Troina, il Dott. Carlo Mastroeni, Avvocato cassazionista del Foro di Messina Cofondatore del Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera, il Dott. Armando Sorce, scrittore e cantautore, studioso delle tradizioni popolari siciliane, il Dott. Nino Sutera, Rete Nazionale Borghi Genius Loci DeCo, l’Ing. Pino Pullella, regista, e scrittore siciliano, il Prof. Vincenzo La Cognata, chef e Regista.


Il cortometraggio prodotto dallo Chef Vincenzo La Cognata in tandem con il noto filmaker Mirko Grasso, affronta contenuti di grande rilevanza. Tra questi, il tema dell’emigrazione, argomento fortemente legato al riscatto sociale ed economico e rappresentato dalla figura del protagonista del corto, interpretato egregiamente da Angelo Montana. La narrazione è inoltre sviluppata e veicolata dallo scorrere poetico delle immagini, figlie anch’esse di applicazione, studio e ricerca delle più importanti tradizioni enogastronomiche del territorio. Appassionato delle arti cinematografiche, “Durante una visita agli Studio di Cinecittà di Roma, ho avuto la fortuna di conoscere Federico Fellini: quello fu l’incontro che determinò la mia sconfinata passione per il cinema” afferma lo Chef. 


 


 Le tematiche principali del cortometraggio sono emigrazione e riscatto sociale raccontati attraverso la poesia e le tradizioni gastronomiche siciliane. Il corto con un racconto autobiografico, narra le emozioni di un giovane cuoco licatese, che dopo gli studi, è costretto a lasciare la propria terra, alle prime luci dell’alba, dalla bellissima stazione in stile Liberty di Licata, attivata nel 1881. Da cui partì anche il premio Nobel Salvatore Quasimodo.A Milano trova lavoro presso un noto locale in via della Scala, dove esegue un menù Siciliano, tipicamente Licatese preso dai ricordi e dalle sue emozioni, inventa una nuova versione gourmet della Pasta  Milanisa con un finale degno di un vero film. 
 Il film è arricchito dalle musiche della celebre cantautrice Folk Licatese Rosa Balestri, che completa e armonizza l'opera nella sua interezza. 
 Per aver saputo coniugare al dramma dell’emigrazione, la difesa delle radici e delle tradizioni enogastronomiche della Sicilia,   riceverà  il prestigioso riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale” della Rete Nazionale Borghi GeniusLoci DeCo   

Vucciria Beer Festival

 Birra, cibo e prodotti locali. Alla scoperta e alla promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, alimentari ed eno-gastronomici.

Birre artigianali, stands gastronomici, prodotti agricoli locali e tanta musica e divertimento faranno da sfondo all’iniziativa denominata “Vucciria Beer Festival VI ed.” che si terrà nei giorni 4, 5 e 6 luglio a Geraci Siculo promossa dall’Associazione Culturale V.B.F. – Vucciria Beer Festival su corso Vittorio Emanuele, dove saranno allestiti gli immancabili stands di birra artigianale, ma anche gli spazi dedicati alla gastronomia e al cibo di strada.


La manifestazione finanziata dall'Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea- Dipartimento Regionale dell’Agricoltura e con il patrocinio del Comune di Geraci Siculo mette infatti in vetrina i prodotti della nostra terra ricavati dalla cultura agro- pastorale.

Grani antichi, malti utilizzati per la produzione della birra, carni di ovini, bovini,equini e suini allevati nel nostro territorio e formaggi e ricotta ottenuti dalla trasformazione del latte di pecora, mucche e capra saranno i prodotti tipici che accompagneranno questa tre giorni di puro divertimento unitamente a tanta buona musica e che consentiranno di riscoprire le tradizioni ed i prodotti tipici del nostro borgo.  

"Abbiamo risposto al bando dell’Assessorato Regionale “Promozione di iniziative rivolte alla valorizzazione dei prodotti agricoli, alimentari ed eno-gastronomici” per raccontare l’arte della birra prodotta con grani e malti antichi che sono presenti nel nostro territorio e  consentire la divulgazione della cultura birraia, dedicando per l’appunto una sessione pomeridiana di giorno 6 luglio alla “brassatura della birra” a cura di una azienda del settore The Brews Brothers– ha detto il Vice Presidente Coco Fabrizio e curatore del progetto -  con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei territori e la loro identità culturale legata alle tradizioni agricole, alla trasformazione agroalimentare e agroindustriale, nonchè di incentivare lo sviluppo economico ed enogastronomico del territorio siciliano e del nostro piccolo borgo”.

Particolarmente ricco anche il programma musica dal vivo e dj set per rendere più vivaci le serate. In particolare, venerdì, a partire dalle 22.00, si alterneranno lungo corso Vittorio Emanuele i più conosciuti e apprezzati dj madoniti.

Sabato divertimento assicurato con il concerto dei “I Sirah”, con inizio alle ore 22. A seguire dj set.

Domenica si chiude alla grande con la sessione “Brassare la birra” a cura della The Brews Broters e lo spettacolo di Mago Magnum e i gonfiabili a partire dalle ore 19.00 per i più piccoli, per concludere con la stand up comedy di Chris Clun alle 21.30.

Saranno presenti le attività imprenditoriali locali e madonite negli stands gastronomici e la consulta giovanile, con un suo stand in cui presenterà le attività associative, allietando tutti i tre giorni dell’evento.


martedì 17 giugno 2025

evento conclusivo del Progetto SISAG.

 Giovedì 19 giugno alle ore 10.00, si svolgerà presso il Feudo Catuso, l’evento conclusivo del Progetto SISAG.

 

Il progetto SISAG di cui parliamo è un'iniziativa siciliana focalizzata sull'innovazione sostenibile nel settore agricolo, finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014–2022 della Regione Siciliana, Misura 16. Il progetto è stato sviluppato dal Gruppo Operativo (G.O.) GROWY, che include partner come la Società Semplice Catuso (capofila), le aziende agricole Li Pira Massimo e Lo Porto Calogero Maria, la Società Cooperativa Sociale Verbumcaudo, Calà s.r.l. e l'Università degli Studi di Catania. La collaborazione con quest’ultima ha permesso di integrare ricerca e innovazione nel progetto, fornendo supporto scientifico e tecnico. Inoltre, la partecipazione di aziende agricole locali ha garantito l'applicazione pratica delle soluzioni sviluppate, assicurando che le innovazioni siano adattabili e scalabili nel contesto siciliano. Tale manifestazione prevede un convegno in cui interverranno i partner del progetto e i ricercatori dell’Università di Catania, i quali presenteranno i risultati ottenuti nel quadriennio di lavoro nell’ambito del progetto. La seconda parte della giornata sarà un campo dimostrativo, in cui i tecnici e professionisti coinvolti nel progetto presenteranno le tecnologie introdotte nel progetto atte a innovare e ammodernare le aziende partner.
Michele Russo

Comunicazione SISAG

 

G.O. BHEST: innovazione digitale per la sostenibilità della produzione del pomodoro in serra


             Sono in fase conclusiva le attività del progetto G.O. BHEST – Basal HEating for Sustainable Tomato Production Group, iniziativa promossa da un gruppo operativo siciliano e cofinanziata dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014‑2022. Il progetto mira a sviluppare una soluzione di disinfezione termo‑basale del suolo, alimentata da fonti rinnovabili e autonoma nel funzionamento.



Cosa facciamo                                                                                           

  Attraverso la posa di cavi elettrici a potenza costante, alimentati da moduli fotovoltaici, il sistema garantisce un riscaldamento mirato del terreno. Questo consente di eliminare patogeni tellurici presenti nel suolo, migliorando la qualità del pomodoro in serra senza l’utilizzo di prodotti fitosanitari di sintesi.

I nostri obiettivi

Il progetto punta a:

  1. Ridurre il ricorso alla solarizzazione tradizionale (ridotti tempi, plastica e sprechi).
  2. Diminuzione significativa dei residui chimici sulle coltivazioni.
  3. Proteggere le piante dal rischio gelo e consentire una produzione fuori stagione.
  4. Incrementare la redditività degli agricoltori grazie a prodotti più salubri e differenziati sul mercato.

Tecnologia e monitoraggio smart                                                

                       Il cuore del G.O. BHEST è un sistema integrato di smart monitoring e smart automation denominato Smartisland®, che monitora parametri chiave (umidità, temperatura, luce) e attiva automaticamente interventi, come il riscaldamento del suolo, senza necessità d’intervento manuale.

Partnership locali e scientifiche                                                

                          Il progetto vede coinvolti sei operatori agricoli della provincia di Ragusa, tra cui Costantino srls (capofila), BioVerde, Principe di Belmonte, Fratantonio Francesco, Mediterraneo Consulting e il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, con il prof. Alessandro Vitale come referente scientifico.

Fasi realizzative e risultati                                         

                                     La fase di progettazione esecutiva è stata completata, seguita da test in campo con accensioni intermittenti dei cavi e attivazione del sistema. Inoltre, sono stati avviati i processi di monitoraggio in tempo reale, con prime rilevazioni raccolte e analizzate.

Visione a lungo termine                                                               

                G.O. BHEST propone un modello replicabile in altre zone a vocazione ortofrutticola, allineandosi alle politiche agricole nazionali ed europee per la sostenibilità e l’innovazione delle produzioni.

 

 

 

 

lunedì 16 giugno 2025

Schiuma 2025, quarta edizione

 Gianna Bozzali  

Schiuma 2025, quarta edizione del primo Craft Beer Festival in Spiaggia

 

4-5-6 luglio 2025 | Marina di Modica (RG)

 

  

A Marina di Modica l’eco evento Plastic Free dedicato alla birra artigianale fronte mare e piedi sulla sabbia. Tre giorni dedicati alla scoperta dei migliori produttori in Italia, con degustazioni, talk sulla birra e dieta mediterranea e tanta musica dal vivo.

 

 


 

  Fervono i preparativi per la quarta edizione di Schiuma, il primo Craft Beer Village fronte mare con i piedi sulla sabbia, pronto a rendere spumeggianti le giornate del 4, 5 e 6 luglio a Marina di Modica. Per l’occasione, arriveranno undici tra i migliori birrifici artigianali italiani, selezionati con cura da Nord a Sud per offrire un viaggio nel meglio della scena brassicola nazionale. Schiuma è molto più di un evento dedicato alla birra: è un’esperienza immersiva che unisce conoscenza, cultura brassicola e apprendimento delle tecniche di degustazione, per scoprire e gustare birre di qualità in un contesto unico.

 

Laboratori sulla birra, degustazioni, musica

Spazio come sempre ai laboratori e alle degustazioni guidate con giudici ed esperti in uno nuovo set e spazio dedicato rispetto alla scorsa edizione. In particolare, vi saranno dei percorsi del gusto adatti a tutti per avvicinarsi al mondo della birra in modo competente ma anche divertente, provando ed assaggiando. Si scoprirà come unire una birra al pomodoro siculo (si userà quello di Moncada), oppure all’olio evo profumato ed intenso del Consorzio Olio Dop Monti Iblei, o ancora al formaggio (con l’esperto Saro Petriglieri del CoRFiLaC di Ragusa). E si imparerà il valore del tempo, che è quello che fa la differenza nella qualità di ogni prodotto: il tempo per produrlo, il tempo per studiarlo e migliorarlo sempre più.

 

La colonna sonora sarà affidata a una line-up variegata, che spazierà dal reggae al rock fino alle vibrazioni elettroniche, per accompagnare il pubblico sotto il palco o in riva al mare. Non mancherà una ricca food area, dove sarà possibile abbinare la birra artigianale a street food di qualità: panini gourmet, barbecue, pizza calda e croccante, fritti irresistibili e molto altro.

 

Un’edizione sempre più green

L’evento è organizzato dall’Associazione Brassicoli Italiani, guidata dalla Beer-chef e Beer-specialist Eleni Pisano, direttrice del festival, che insieme al suo team e agli ospiti porterà avanti il sogno nato quattro anni fa: promuovere la cultura della birra artigianale, del buon bere e del buon mangiare con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. Un sogno condiviso sin da subito da Daniele Scifo, CEO di Zero comunicazione integrata, agenzia di Modica. Brassicoli Italiani crede in uno sviluppo del comparto brassicolo attraverso eventi e progetti che parlino di territori, filiere agroalimentari, turismo lento e sostenibile, eccellenze gastronomiche, cultura e tanta bellezza. «Ci tengo a sottolineare che Schiuma è il primo eco festival che si tiene a Modica – dichiara Eleni Pisano-. Abbiamo ottenuto, infatti, il bollino Eco Evento Plastic Free, un riconoscimento che viene assegnato a tutti gli eventi che si impegnano ad essere sostenibili dal punto di vista ambientale, con un focus specifico alla gestione dei rifiuti e alla riduzione e/o

eliminazione dell’utilizzo della plastica. Quindi no materiali di plastica usa e getta, sì a segnaletica per invitare al rispetto della spiaggia e al risparmio energetico per l'illuminazione, con un occhio di attenzione alla raccolta differenziata. Siamo orgogliosi di quanto fatto in pochi anni: Schiuma è cresciuto tanto fino a diventare il primo e unico festival che unisce birra artigianale, cibo di qualità, musica e degustazioni di settore, il tutto nel rispetto della sostenibilità a 360 gradi».

 


In questa quarta edizione, infine, Schiuma ha deciso di inaugurare il primo concorso homebrewer con la preziosa collaborazione dell’Associazione Trinacria. L’eco festival, lo ricordiamo, gode del patrocinio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e del Comune di Modica. «Un bicchiere di birra fresca in estate è una delle cose che si desiderano di più. Diciamocelo! Ma bere responsabilmente è e deve essere sempre un diritto/dovere che ognuno di noi deve esercitare. Per sé stesso e per gli altri. Ecco perché eventi come Schiuma significano tanto- afferma Maria Monisteri, sindaca di Modica-. Perché sa promuovere il sano modo di gustare un piacere unico: la birra! Sostenere e dare il nostro supporto a questa iniziativa, significa da un lato creare serate serene in riva al mare e occasioni di richiamo turistico e per i tanti visitatori che saranno qui nel primo fine settimana di luglio e dall’altro approfittare proprio di eventi ‘specifici’ per promuovere quello che deve essere un uso consapevole del bere birra, del piacere di gustarsela, del non abusarne e di non fare in modo che una bella sensazione, una bella serata, lo stare insieme con un bicchiere si trasformi in peggio. Crediamo molto nei giovani imprenditori, nella loro intraprendenza di scommettersi nella produzione di birra artigianale e avere una vetrina nello scenario di Marina di Modica per mostrare e mostrarsi, è importante per loro e per noi. Tra musica, cibo, divertimento, mare e un sano consumo di birra saranno tre giorni da vivere insieme e condividere in serenità. E poi, si sa, chi beve birra campa cent’anni recita un notissimo proverbio italiano che suggerisce che bere birra in quantità moderate può portare a una vita più lunga. A patto di berne in quantità moderata e, ribadisco, farne uso consapevole. Schiuma serve anche a questo». Tutte le degustazioni saranno a numero chiuso e previa prenotazione sul sito ufficiale della manifestazione www.schiumabeervillage.it

  

Ufficio Stampa |ZeroComunicazione 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sicilia in Tavola” Tradizioni, sostenibilità e innovazione

 

Due pomeriggi di cultura, gusto, formazione e digitale al Giardino Inglese di Palermo



 – Il 19 e 20 giugno 2025, a partire dalle ore 16:30, si svolgerà presso l’Hotel Giardino Inglese – Villa Garibaldi di Palermo l’iniziativa “Sicilia in Tavola – Tradizioni, sostenibilità e innovazione”, evento realizzato da European Culture University (ECU) e promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea.

L’evento, inserito nel calendario ufficiale della Sicilia – Regione Europea della Gastronomia 2025, rappresenta un’occasione di dialogo tra territorio, cultura alimentare e innovazione, con un focus particolare sulla dieta mediterranea, l’agricoltura digitale e il futuro delle professioni agroalimentari. Il progetto mira a coinvolgere studenti, cittadini, imprese locali e istituzioni in una riflessione attiva sul valore della filiera agroalimentare siciliana e sulle sue potenzialità evolutive.

OBIETTIVI

L’iniziativa intende rafforzare la consapevolezza sull’importanza dell’educazione alimentare e promuovere un approccio integrato tra cultura gastronomica, salute, innovazione e sviluppo sostenibile. Si rifletterà su come l’intelligenza artificiale può influenzare i processi agricoli e formativi, e si favorirà il dialogo tra mondo accademico, imprese e società civile.

PRESENZE ISTITUZIONALI

Attesa la partecipazione dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo e del Direttore Generale Fulvio Bellomo. L’evento sarà anche occasione per rilanciare le politiche agroalimentari nel quadro delle strategie europee e dei bandi in uscita.

PROGRAMMA

Mercoledì 19 giugno – dalle ore 16:30 alle 19:30

  • Ore 16:30 – Accoglienza e saluti istituzionali
  • Ore 16:45 – Laboratori educativi su filiera e sostenibilità, condotti da Francesco PanasciGaetano BasileDario Matranga, con la partecipazione di docenti ed esperti di Universo Campus.
  • Ore 17:30 – Degustazioni guidate di prodotti DOP/IGP siciliani, per promuovere i benefici della dieta mediterranea e del consumo consapevole.
  • Ore 18:00 – Talk animato: “Noi siamo ciò che mangiamo” (30 min), con Francesco PanasciGaetano BasileDario MatrangaSandro Oliveri e Giuseppe Bono (Universo Campus): riflessione interattiva su alimentazione a km 0, dieta mediterranea, AI, educazione alimentare e ruolo dei docenti.
  • Ore 18:45 – Show-cooking con lo Chef Roberto Lombardo e il suo team: AperiSicilia e gastronomia di qualità.

Giovedì 20 giugno – dalle ore 16:30 alle 19:30

  • Ore 16:30 – Conferenza scientifica su dieta mediterranea e cultura alimentare, con:
    • Prof. Giuseppe Di Miceli (UNIPA – SAAF, Presidente CTS ITS Academy Sicani)
    • Prof. Filippo Sgroi (UNIPA – Coordinatore Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche)
  • Ore 17:15 – Talk animato con Francesco Panasci e Dario Matranga: la formazione universitaria e specialistica come leva di potenziamento per il settore agroalimentare.
  • Ore 17:45 – Workshop con imprese locali su marketing agroalimentare, packaging, strategie di export. Focus su reti e consorzi territoriali.
  • Ore 18:15 – A tu per tu con gli agricoltori e produttori siciliani: storie, sacrifici, innovazioni e peculiarità delle coltivazioni raccontate in prima persona dagli operatori della filiera.
  • Ore 18:45 – Degustazioni mediterranee e aperitivo siciliano conclusivo.

INFO

📲 Prenotazione via WhatsApp: 351 4940074
📧 Email: ecusicilia@gmail.com
📍 Sede: Giardino Inglese, Palermo – 19 e 20 giugno, dalle ore 16:30

REALIZZAZIONE E PARTNER

Realizzato da: European Culture University (ECU)
Finanziato da: Regione Siciliana – Assessorato dell’Agricoltura
Partner: UNIPA – Dipartimento SAAF, ITS Academy Sicani, Universo Campus
Direzione del progetto: Dott. Francesco Panasci

🟢 Evento riconosciuto nell’ambito delle attività promozionali ufficiali della Regione Siciliana – Sicilia Regione Europea della Gastronomia 2025.


Ufficio stampa Panastudio
📲 3791660316

 

P.S.
Il comunicato stampa è stato redatto in coerenza con le finalità del progetto, con l’obiettivo di promuovere correttamente l’evento e valorizzare il ruolo dell’Assessorato e dell’Amministrazione regionale.


Prof. Salvatore Barbagallo – Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea
“La nostra agricoltura rappresenta un patrimonio identitario che il mondo ci invidia. Salvaguardarla significa non solo tutelare tradizioni secolari, ma anche affrontare con coraggio e intelligenza le nuove sfide poste dall’innovazione digitale e dall’intelligenza artificiale. ‘Sicilia in Tavola’ non è solo un evento divulgativo, ma uno spazio di confronto attivo tra istituzioni, produttori, scuole e ricerca. Ci consente di promuovere la qualità e la sostenibilità delle nostre filiere, ma anche di orientare i nostri giovani verso un’agricoltura moderna, competitiva e consapevole. In questa direzione, l’Assessorato è impegnato a rendere accessibili strumenti concreti, tra cui i bandi europei e regionali, per sostenere imprenditori agricoli, giovani e meno giovani, e rafforzare l’intera filiera. È questa la strada per accompagnare il sistema agroalimentare siciliano verso un futuro più solido e innovativo.”

 

Dott. Francesco Panasci – Direttore del progetto “Sicilia in Tavola”
“Con ‘Sicilia in Tavola’ abbiamo voluto costruire un momento autentico di confronto e partecipazione, capace di unire il sapere accademico, la pratica agricola, la cultura del cibo e la visione digitale. Crediamo che la sostenibilità non sia solo una parola, ma un percorso concreto che parte dalla terra e arriva fino alla tavola, passando per le scuole, le imprese, la comunicazione. In questi due giorni, daremo voce ai produttori, agli studenti, ai docenti e agli esperti, per raccontare una Sicilia che sa evolvere restando se stessa. Un’agricoltura intelligente, una dieta consapevole, una formazione connessa al territorio: sono questi gli ingredienti della nostra proposta per un’Europa che guarda al futuro senza perdere le radici.”

domenica 15 giugno 2025

Sagra Profumo di Zagara “A SCOCCA

 

Alla luce del successo delle precedenti Edizioni apre i battenti la 5ª edizione della Sagra Profumo di Zagara “A SCOCCA”.

La manifestazione è finanziata dall'Assessorato regionale all'Agricoltura 

Anche quest’anno, a Carruba di Riposto, in provincia di Catania, la Pro loco Carruba Aps promuove l’iniziativa, quale “mediatrice attiva”della conservazione e qualificazione delle tradizioni locali, espressione del territorio. Nei giorni che vanno dal 18 al 22 Giugno 2025 nella frazione Ripostese sarà possibile passare del tempo all’insegna della cultura, dell’arte, dei sapori e degli odori che solo il limone dell’Etna può regalare, grazie ai tanti operatori commerciali ed artigiani, attivi nel territorio, che presenteranno i loro prodotti, derivati dal limone, in appositi stand che saranno allestiti per l’occasione. Degustazioni di piatti a base di limone e spettacoli di intrattenimento vario faranno da cornice ad un evento che apre le porte alla stagione estiva, preannunciandone i profumi ed i colori che solo la nostra terra sa regalarci






 

sabato 14 giugno 2025

Identità del vitigno.


Giuliana Cattarossi, Giovanni Colugnati

Colugnati&Cattarossi, 

Partner Progetto PER.RI.CON.E.

 

                       Può sembrare curioso che ci si possa imbattere talvolta in errori, confusioni o ambiguità che riguardano proprio l’identità dei vitigni, il loro essere o non essere questa o quella entità. In realtà i problemi che possono verificarsi sono piuttosto frequenti e non riguardano solo i vitigni meno noti. Si tratta di questioni che vanno studiate e chiarite al loro insorgere: è quasi sempre controproducente ignorarle, magari per via di vincoli legislativi (DOC o le IGT), perché prima o poi possono emergere nuocendo alla trasparenza e dunque all’immagine di un territorio. Quando, ad esempio, negli anni Settanta lo ‘Chardonnay’ conobbe nel nostro Paese la sua ampia diffusione, non ben conosciuto per i suoi caratteri, e anzi fu spesso confuso con il ‘Pinot bianco’ che, assomigliandogli, veniva spesso commerciato al suo posto, fino a che le caratteristiche distintive dei due vitigni furono accuratamente descritte (Scienza et al., 1979).

Più recentemente ci si è accorti che una buona parte del ‘Cabernet franc’ italiano corrisponde in realtà al bordolese ‘Carmenère’ (Calò et al., 1991). L’identità tra ‘Vermentino’, ‘Pigato’ e ‘Favorita’, anche se iscritti separatamente nel Registro delle Varietà, è stata dimostrata con metodi ampelografici (Schneider, Mannini, 1990) e in seguito confermata con analisi genetiche (Botta et al., 1995). Il ‘Pignoletto’ corrisponde in realtà al ‘Grechetto di Todi’ (Filippetti et al., 1999), l’‘Aglianicone’ al ‘Ciliegiolo’ (Crespan et al., 2002), il ‘Prosecco’ ha un suo sinonimo nell’istriano ‘Teran Bijeli’ (Maletic et al., 1999).

Gli esempi al proposito sono numerosissimi ed ogni contributo alla conoscenza di identità, sinonimi e caratteri, purché fondato su solide basi scientifiche, è il benvenuto per comprendere e valorizzare ogni vitigno autoctono.

La conferma che lo spagnolo Albariño fosse identico al portoghese ‘Alvarinho’, ad esempio, ha permesso l’utilizzo di materiale di propagazione portoghese in Spagna, dove gran parte delle piante erano infette da virosi. A tal proposito sarebbe assolutamente auspicabile che una banca dati genetica riportante il profilo delle oltre 500 cultivar ad uva da vino, da tavola e portinnesti ufficialmente registrate in Italia, fosse resa accessibile on line.

Vi sono infatti i marcatori idonei allo scopo, che sono i microsatelliti o Simple Sequence Repeats (SSR) (Sefc et al., 2001), di cui 6 loci sono stati adottati dalla comunità scientifica internazionale (This et al., 2004). Inoltre, molti laboratori nel nostro Paese hanno ormai già analizzato una gran parte dei vitigni autoctoni, sia principali che minori, e sarebbe pertanto sufficiente riunire, verificare ed armonizzare questi dati per realizzare una gran parte della banca dati in questione.

Quanto alle analisi molecolari, si vuole ancora ribadire che esse in ogni caso vanno affiancate ad esperti controlli ampelografici di campo, sia per esser certi di aver prelevato i campioni voluti, sia per una corretta interpretazione dei risultati, data la complessità e la confusione nella denominazione delle cultivar (omonimi e sinonimi), che ancora riguarda una buona parte del germoplasma italiano.

Un’altra applicazione della determinazione dell’identità del vitigno in enologia varietale è la tracciabilità genetica, ovvero la ricerca dell’origine genetica delle uve nei mosti e nei vini: in altre parole, la possibilità di determinare il vitigno (o i vitigni) che rientrano nella composizione di un certo vino. È evidente che per questo argomento vi è un enorme interesse, sia per i protocolli relativi ai controlli di qualità, sia per meno piacevoli (ma doverose) finalità repressive.

Sulla matrice vino la tracciabilità genetica è più problematica, non tanto per via dell’interferenza del DNA di lieviti e batteri, quanto per la difficoltà di recuperare quantità sufficienti di materiale genetico della pianta, che, soprattutto nei vini commerciali e meno giovani, è molto esigua per via degli interventi tecnologici che allontanano i residui di tessuti provenienti dalle uve.

 

agricoltura rigenerativa, la lobby!

 

  Vi ricordate la finanza creativa di qualche anno addietro? ecco a voi l'agricoltura rigenerativa. Che hanno in comune?...il fumus 

 

Una nuova lobby agricola che spinge per un'”agricoltura rigenerativa” si sta facendo strada nei circoli della politica agricola dell’UE, ma non tutti ne sono entusiasti.

Diffusa negli Stati Uniti, dove il mercato del biologico ha faticato a prendere piede, l'agricoltura rigenerativa sta ora guadagnando slancio anche in Europa. Una lobby guidata dagli agricoltori, l'Alleanza Europea per l'Agricoltura Rigenerativa (EARA), ha appena pubblicato il suo primo importante rapporto e sta intensificando le sue attività di sensibilizzazione a Bruxelles.

Il termine "rigenerativo" è stato coniato per la prima volta negli anni '80 dal Rodale Institute negli Stati Uniti, un'organizzazione che sostiene la ricerca sull'agricoltura biologica e si riferisce alle pratiche agricole volte a ripristinare la salute del suolo e a potenziare gli ecosistemi.

"Siamo qui per un lungo periodo", ha detto a Euractiv Meghan Sapp, direttrice delle relazioni esterne dell'EARA e agricoltrice rigenerativa nel nord della Spagna.

A differenza dell'agricoltura biologica, che è rigidamente regolamentata dalla legislazione dell'UE, "regen" è più flessibile e si concentra su politiche olistiche di gestione del territorio volte a migliorare le condizioni dei terreni agricoli, senza escludere l'uso di sostanze chimiche.

Sapp ha sottolineato che l'EARA desidera "un posto al tavolo" nel processo decisionale di Bruxelles, insieme ad associazioni come Copa-Cogeca, CEJA, La Via Campesina e IFOAM.

"Abbiamo già fatto passi da gigante in un lasso di tempo molto breve", ha aggiunto, citando un diffuso "vuoto di conoscenza" sull'agricoltura rigenerativa.

Standard sfocati

L'EARA definisce l'agricoltura rigenerativa in modo ampio e, cosa fondamentale, non proibisce i pesticidi o i fertilizzanti sintetici, comprese sostanze controverse come il glifosato, che sono vietate dalle norme biologiche dell'UE.

Per il settore biologico dell'UE, che rappresenta l'11% dei terreni agricoli dell'UE , il termine "rigenerazione" sembra più una lezione magistrale di pubbliche relazioni che una rivoluzione agricola, che potrebbe distogliere l'attenzione e le risorse dall'industria biologica, consolidata da tempo.

"Il termine in sé è fantastico, tutti vogliono essere 'rigenerati'", ha affermato Eric Gall, vicedirettore di IFOAM Organics, la lobby con sede a Bruxelles che rappresenta i produttori biologici europei.

"Vogliono apparire come qualcosa di nuovo (...) e il biologico, in un certo senso, è vecchio. È regolamentato dall'UE fin dagli anni '90", ha aggiunto.

L'EARA è stata fondata nel novembre 2023 da 25 agricoltori e 25 donne, definiti "pionieri" dall'organizzazione. Attualmente conta 84 "agricoltori pionieri", molti dei quali praticano già l'agricoltura biologica.

"Sono bravi a comunicare, ma cercare di coltivare senza pesticidi (...) non è del tutto pionieristico", ha affermato Gall.

Lo scontro dell'IFOAM con l'agricoltura rigenerativa non è la sua prima battaglia sul green branding. L'anno scorso, la lobby del biologico ha celebrato una vittoria legale in Francia sull'etichetta alimentare "Eco-score", sostenendo che ingannerebbe i consumatori appropriandosi del linguaggio biologico.

Sapp ha ribattuto che l'agricoltura biologica "non è sempre rigenerativa" e che le pratiche rigenerative vanno oltre. "Si tratta di un'estrema diversità (...), fotosintesi tutto l'anno, copertura del suolo; ecco perché parliamo di pionieri", ha detto.

Allo stesso tempo, ha sottolineato che l'EARA mira a essere inclusiva. "Vengo da una posizione fortemente contraria al glifosato (...), ma abbiamo anche un membro che ne usa una quantità molto piccola nella sua azienda agricola", ha affermato.

Porta aperta al greenwashing?

Dall'altra parte dell'Atlantico, le accuse di greenwashing si stanno moltiplicando. Friends of the Earth US ha analizzato i dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e ha scoperto che la maggior parte delle cosiddette aziende agricole "rigeneranti" con semina diretta fa affidamento anche su pesticidi sintetici, fertilizzanti e OGM.

"La semina diretta generalmente aumenta l'uso di erbicidi nei sistemi agricoli convenzionali, poiché gli agricoltori non utilizzano la lavorazione del terreno per gestire le erbe infestanti", ha dichiarato a Euractiv la dott.ssa Kendra Klein, la scienziata che ha redatto il rapporto. Sostiene che gli agricoltori biologici "sono gli agricoltori rigenerativi per eccellenza", con l'ulteriore vantaggio di essere "sottoposti a rigorosi standard legali".

Fa notare inoltre che importanti aziende agroalimentari come Tyson Foods, ADM, Cargill e Bayer stanno ora promuovendo – o finanziando – la semina diretta sotto l'egida della rigenerazione.

Nel rapporto dell'EARA, il colosso alimentare Unilever è indicato come "pioniere del settore privato", ma Sapp ha affermato che l'azienda non sta erogando finanziamenti e sta semplicemente cercando di imparare dagli agricoltori rigenerativi.

Tornato a Bruxelles, Gall ha criticato gli attori della rigenerazione in Europa per non aver denunciato il greenwashing nella rigenerazione quando avrebbero potuto farlo. "Finora non l'hanno fatto", ha detto Gall. "E vediamo il rischio di un'azione politica divergente che si allontani dal biologico".

L'EARA, tuttavia, ha distanziato il movimento di "rigenerazione" europeo dalla sua controparte statunitense. Sapp ha sostenuto che l'agricoltura sostenibile non dovrebbe consistere nell'"imporre lo 0% di nulla", ma piuttosto nel creare percorsi di transizione per incoraggiare gli agricoltori convenzionali ad adottare pratiche migliori.

"Non si può passare da un approccio convenzionale a zero pesticidi, zero input da un giorno all'altro... è come aspettarsi che qualcuno che gioca ai videogiochi tutto il giorno corra una maratona il giorno dopo", ha aggiunto.



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