lunedì 26 maggio 2025

L'identità come valore

NinoSutera 



Cos'è un Borgo Genius Loci De.Co.?

Un Borgo Genius Loci De.Co. è molto più di un semplice paese. È un luogo dove storia, cultura, tradizioni e prodotti locali si intrecciano in un'unica, inconfondibile identità. Il termine "genius loci" (spirito del luogo) evoca l'anima profonda di un posto, il suo carattere unico e irripetibile. La De.Co. (Denominazione Comunale) è invece un riconoscimento ufficiale che attesta l'originalità e l'autenticità di un prodotto o di un processo produttivo legato a un determinato territorio.


Perché sono così importanti?

  • Salvaguardia delle tradizioni: I Borghi Genius Loci De.Co. contribuiscono a preservare le antiche usanze, i saperi artigianali e le ricette tramandate di generazione in generazione.
  • Sviluppo sostenibile: Promuovendo un turismo lento e di qualità, questi borghi favoriscono uno sviluppo economico rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali.
  • Valorizzazione del territorio: Ogni borgo ha una storia da raccontare e un patrimonio culturale da tutelare. I progetti De.Co. aiutano a valorizzare questi aspetti, rendendoli un'attrazione per visitatori da tutto il mondo.









 

Quali sono gli elementi caratteristici?

  • Prodotti identitari: Ogni borgo ha le sue specialità enogastronomiche, spesso legate a tecniche di coltivazione e lavorazione tradizionali.
  • Artigianato locale: Ceramiche, tessuti, strumenti musicali: l'artigianato è un'altra espressione dell'identità di un borgo.
  • Eventi e feste: Le sagre, le feste patronali e le rievocazioni storiche animano i borghi e coinvolgono tutta la comunità.
  • Paesaggio: L'ambiente naturale, con i suoi borghi arroccati su colline, le valli incantate e i paesaggi marini, è un elemento fondamentale dell'identità di questi luoghi.

Come diventare un Borgo Genius Loci De.Co.?

Per ottenere questo riconoscimento, un comune deve dimostrare di possedere determinate caratteristiche:

  • Un'identità forte e riconoscibile.
  • Prodotti o processi produttivi originali e legati al territorio.
  • Un'attenzione alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
  • Una volontà di coinvolgere la comunità locale nei progetti di sviluppo.




 

LA “PIOGGIA SOLIDA” DI SERGIO J. RICO, UN MESSICANO IGNORATO NELLA SUA TERRA

Nemo propheta in patria

Pioggia solida

10 maggio 2025J. Alberto Castro Colonne


In un pianeta in cui la crescente crisi idrica minaccia la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di milioni di persone, un raggio di speranza emerge dal Messico: l'innovativa "pioggia solida".

Sergio Jesús Rico Velasco, un ingegnere innovativo, sviluppa un polimero biodegradabile con la sorprendente capacità di trasformare l'acqua in un gel solido, trattenendo fino a 200 volte il suo peso e rilasciandolo gradualmente per nutrire le colture.

Questa scoperta promette di rivoluzionare l'agricoltura consentendo alle colture di sopravvivere con una drastica riduzione dell'irrigazione, anche nei deserti aridi.

Tuttavia, un paradosso sconcertante circonda questa prodigiosa invenzione messicana: mentre nazioni come India, Ecuador e Spagna stanno già beneficiando delle sue virtù, nella sua stessa patria Rico e la sua “pioggia solida” sembrano essere dei profeti disonorevoli.

Qui esploreremo nel dettaglio il funzionamento e i molteplici vantaggi di questa tecnologia rivoluzionaria, esaminando anche le ragioni del suo limitato riconoscimento e della sua adozione in Messico, un Paese che paradossalmente deve affrontare gravi problemi di siccità.

Lungi dall'essere un fenomeno magico, la cosiddetta "pioggia solida" o "acqua in polvere" rappresenta un'ingegnosa applicazione della scienza dei polimeri. Si tratta essenzialmente di un poliacrilato di potassio, un materiale con una struttura molecolare unica che gli conferisce la straordinaria capacità di assorbire e trattenere grandi quantità di acqua, simile al polimero utilizzato nei pannolini usa e getta, anche se con una formulazione ottimizzata per le esigenze agricole.

A contatto con l'acqua, questo polimero subisce un processo di idratazione che lo trasforma in un gel solido e viscoso. Questa matrice gelatinosa funge da riserva idrica, capace di immagazzinare fino a 200 volte il suo peso in acqua. La chiave della sua utilità risiede nella sua capacità di rilasciare gradualmente questa umidità alle radici delle piante secondo necessità, mantenendo un livello ottimale di idratazione nel terreno per periodi prolungati e riducendo significativamente la dipendenza dall'irrigazione convenzionale.

Gel

La produzione della “pioggia solida” avviene attraverso una serie di passaggi controllati che trasformano le materie prime in polvere superassorbente. Inizialmente si procede alla sintesi del polimero, dove l'acido acrilico viene miscelato con una base per formare il poliacrilato. Questo polimero subisce poi un processo di assorbimento dell'acqua, gonfiandosi fino a diventare un gel. La chiave per mantenere la sua capacità di assorbimento sta nell'essiccazione controllata che rimuove l'umidità senza danneggiare la struttura del polimero.

Una volta asciutto, il gel viene ridotto in polvere fine tramite macinazione. Infine, la polvere ultrafine viene confezionata sottovuoto per evitare una reidratazione prematura, ed è pronta per l'uso in agricoltura.

L'efficacia della "pioggia solida" trascende i confini del Messico, trovando applicazioni di successo in vari paesi alle prese con la scarsità d'acqua. In India, ad esempio, consente ai piccoli agricoltori di salvare i loro raccolti dalla siccità, mentre in Spagna viene utilizzato per ottimizzare l'irrigazione nei vigneti. Anche Ecuador, Colombia, Honduras e altri paesi traggono vantaggio dalla sua capacità di trattenere l'acqua e ridurre la necessità di un'irrigazione costante. Tuttavia, questo riconoscimento internazionale contrasta drasticamente con l'accoglienza ricevuta in Messico.

Nonostante la grave siccità che ha colpito numerose regioni e le ingenti perdite nell'agricoltura e nell'allevamento, Rico ha incontrato l'indifferenza delle autorità messicane, che, pur riconoscendo il potenziale della sua invenzione, non offrono alcun sostegno concreto alla sua implementazione a livello nazionale, limitandosi ad augurargli buona fortuna nei suoi sforzi.

In conclusione, la "pioggia solida" di Rico Velasco rappresenta una soluzione trascendentale e innovativa per mitigare la crescente carenza idrica nell'agricoltura in tutto il mondo. La mancanza di un sostegno significativo per questa tecnologia nel suo Paese d'origine solleva seri interrogativi sulle priorità e sulla visione dello sviluppo agricolo in Messico, soprattutto in un contesto di crescente stress idrico.

È fondamentale riflettere sulla necessità che il Messico valorizzi e promuova attivamente il talento e le soluzioni pionieristiche ideate dai suoi scienziati e ingegneri. Solo in questo modo potremo costruire un futuro agricolo più resiliente e sostenibile, sfruttando il potenziale dell'innovazione locale per affrontare le sfide future.

Zone aride in dieci entità

I dieci stati messicani con il più alto grado di aridità sono Aguascalientes, Bassa California, Bassa California del Sud, Chihuahua, Coahuila, Durango, Nuevo León, San Luis Potosí, Sonora e Zacatecas.

Vale la pena notare che i principali prodotti agricoli coltivati ​​nelle zone aride del Messico sono l'erba medica, il grano e il mais da foraggio e l'avena da foraggio.


venerdì 23 maggio 2025

“Polline, Miele & Cucina”,

 In un mondo sempre più frenetico, c’è un ritorno alla semplicità, al naturale, alla riscoperta dei sapori autentici. È proprio da questo desiderio che nasce “Polline, Miele & Cucina”, un evento gratuito – su prenotazione – organizzato dall’Associazione Regionale Apicoltori Siciliani (A.R.A.S.), in programma venerdì 31 maggio alle ore 10:00, presso l’Istituto Zootecnico Sperimentale per la Sicilia, in via Roccazzo 85, a Palermo.



Questo appuntamento vuole essere molto più di un incontro divulgativo: è un’esperienza immersiva tra i profumi del miele millefiori siciliano, le virtù del polline d’api e la creatività della cucina naturale. Un’occasione per lasciarsi guidare tra benessere e sapori da chi ha fatto dell’apicoltura una vera e propria vocazione.

I segreti dell’alveare raccontati da chi vive tra le api

A guidarci in questo viaggio sarà Giovanni Caronia, apicoltore esperto e grande conoscitore del mondo delle api. Con la sua passione e competenza ci svelerà i segreti del polline d’api, un vero superfood naturale, e del miele millefiori, ricco di proprietà benefiche e profondamente legato al territorio siciliano.

Quando il benessere incontra la creatività in cucina

Ma non finisce qui. L’evento offrirà anche un momento dedicato al gusto grazie alla partecipazione della chef Rosi Napoli, che preparerà dal vivo alcuni piatti sani, creativi e ispirati alla tradizione, ovviamente utilizzando miele e polline come protagonisti.

 Dettagli dell’evento

  • Data: Venerdì 31 maggio
  • Orario: Dalle ore 10:00
  • Luogo: Istituto Zootecnico Sperimentale per la Sicilia, via Roccazzo 85 – Palermo
  • Ingresso gratuito: È necessaria la prenotazione

🔗 ISCRIVITI QUI

📞 Info: (+39) 328 413 7366
📧 Email: info@territorioeturismo.it

Evento promosso da A.R.A.S. – Associazione Regionale Apicoltori Siciliani
Cofinanziato dal Ministero dell’Agricoltura e dall’Unione Europea
(Campagna apistica 2024–2025)

seconda edizione del bando The Good Farmer Award 2025.

 nucciatornatore

 

L’iniziativa, promossa da Davines Group   premia i giovani agricoltori under 35 che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia in Italia. Il bando prevede la selezione di due vincitori che riceveranno 10.000 euro ciascuno per l’acquisto di materiale necessario nell’ambito del progetto candidato.



 

Quest’anno abbiamo esteso i requisiti anche al benessere animale. L’iniziativa non ha fini di lucro e la partecipazione è gratuita.

Si precisa che il/la giovane candidato/a dovrà essere titolare, legale rappresentante o socio dell’impresa agricola; a parziale deroga di quanto indicato, si accetteranno candidature anche da parte di agricoltori che non possiedono i requisiti di titolarità richiesti ma sono figli di titolari.

È possibile candidarsi entro il 16 giugno ore 18.00.

 

Al seguente link è possibile consultare il regolamento del bando, accedere al form di candidatura e vedere i vincitori dello scorso anno.

The Good Farmer Award | Link

 

giovedì 22 maggio 2025

Licata celebra il Melone Cantalupo

                                     NinoSutera 

 

Licata – Dal 23 al 25 maggio, Licata ospiterà la Sagra del Melone Cantalupo, un evento che celebra una delle eccellenze agricole del territorio e promuove la cultura enogastronomica siciliana.

Questa iniziativa è finanziata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Meditrerranea - Dipartimento Regionale dell’Agricoltura.


 

Il melone Cantalupo è un frutto simbolo di qualità e tradizione, coltivato nelle campagne di Licata da oltre 40 anni. Le condizioni climatiche e il terreno fertile della zona conferiscono a questo frutto caratteristiche uniche, rendendolo un simbolo dell’agricoltura licatese. Negli ultimi anni, il Comune di Licata ha intrapreso un percorso di valorizzazione del Melone Cantalupo, volto all’ottenimento del riconoscimento IGP.

L’evento si terrà nella rinnovata Via Principe di Napoli e si articolerà in tre giorni ricchi di attività per grandi e piccini:

  23 maggio 2025: Inaugurazione della Sagra con un Convegno scientifico al Teatro Re e Apertura Mostra Fotografica. Inaugurazione Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata.

    24 maggio 2025: Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata. Esposizione dei migliori meloni Cantalupo, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore agricolo.

    25 maggio 2025: Food Village con un’ampia offerta gastronomica, laboratori per bambini e spettacoli musicali dal vivo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero Re Capriata. Esposizione dei migliori meloni Cantalupo, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore agricolo. Chiusura dell’evento con concerto finale.

La Sagra del Melone Cantalupo rappresenta un’importante occasione per promuovere il territorio di Licata, valorizzare le tradizioni locali e sostenere l’economia agricola. L’evento mira a rafforzare il legame tra comunità, produttori e visitatori, creando un’opportunità di crescita culturale ed economica per la città.

Il Comune di Licata invita cittadini, turisti e appassionati di enogastronomia a partecipare numerosi alla Sagra del Melone Cantalupo, per scoprire e apprezzare una delle eccellenze del nostro territorio.


mercoledì 21 maggio 2025

Letojanni THE SICILY INTERNATIONAL FOLK FESTIVAL

NinoSutera 

 DOMENICA 25 MAGGIO A LETOJANNI LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI DELLA NOSTRA ISOLA GRAZIE ALL'INIZIATIVA “SAPERI E SAPORI” IN OCCASIONE DELLA GIORNATA FINALE DEL “THE SICILY INTERNATIONAL FOLK FESTIVAL”.

 Valorizzazione e promozione dei prodotti agricoli, alimentari ed enogastronomici. Questi gli obiettivi sui quali nasce “Saperi e sapori”, iniziativa che si svolgerà domenica 25 maggio a Letojanni in occasione della manifestazione “The Sicily International Folk Festival”.

 

Per un'intera giornata questa splendida località marinara del comprensorio turistico di Taormina che conta circa 3 mila abitanti, diventerà la capitale del folk in Europa e delle prelibatezze della cucina siciliana, facendosi apprezzare da quanti ancora non hanno avuto la possibilità di vedere di presenza questa piccola cittadina della Sicilia. All'interno del Palazzo Polifunzionale in Piazza Corrado Cagli, saranno preparate per gli ospiti una serie di isole gastronomiche dove sarà possibile degustare le nostre specialità, mentre all'esterno della struttura, saranno allestiti dei mercatini espositivi. Sarà un viaggio per tutta la Sicilia quello che il visitatore compirà, attraverso l'arte culinaria che vanta influenze culturali delle diverse dominazioni che hanno attraversato l'isola nel corso della storia. Si potranno degustare tipiche prelibatezze che possono essere inserite nella categoria street food come arancini, crispelle, scacciate, dolci tipici isolani, anche questi conosciuti in tutto il mondo, come i cannoli, le paste di mandorla, la granita, la pignolata, le cassatelle. In questo viaggio ci si potrà imbattere anche nella degustazione di vini e liquori. Un arcobaleno di colori e di sapori che saranno esaltati dalle spiegazioni di chef stellati ed enologi qualificati. In questo viaggio di degustazione delle varie prelibatezze tra un momento danzante e l'altro, saranno coinvolti anche circa 400 partecipanti al festival del folklore internazionale “The Sicily International Folk Festival”, provenienti da Malta, Lituania, Estonia, Austria, Germania, Valle D'Aosta, Sardegna e naturalmente Sicilia che proprio a Letojanni chiuderanno la tre giorni del festival. Ogni gruppo avrà la possibilità di coinvolgere il pubblico in piazza con le loro diverse esibizioni, creando una sinergia tra musica, danza, colori e nel frattempo fare una pausa assaggiando qualcosa di tipico. Tutti insieme per celebrare l'arte, anche quella culinaria e l'identità dei popoli in una Sicilia da millenni luogo per eccellenza di incontro fra diverse culture e ancora una volta si presta in maniera egregia a fare da cornice a questa manifestazione. Insomma un appuntamento al quale non si può mancare per chi vuole trascorrere una domenica all'insegna del mare, del buon cibo, facendosi travolgere dai passi di danza che si rifanno alle tradizioni popolari. L'iniziativa “Saperi e Sapori” è finanziata dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura e della Pesca Mediterranea Dipartimento Agricoltura. Ad organizzarla l'associazione MediterraneArtè con la collaborazione di EuroArt Production e con il patrocinio del Comune di Letojanni.

 




 

SICILIA LO SPECCHIO DELL’ANIMA, OLTRE I CREPUSCOLI DEL TEMPO IN DIVENIRE

 " " E' questo il titolo del quinto libro dell'autore TREGOR RUSSO, edito e pubblicato  dalla casa editrice Melqart  Communication  di Sciacca (Ag).



   Con uno stile narrativo lineare, forbito e coinvolgente, Tregor Russo accompagna il lettore in un'esplorazione profonda ed emozionale nei borghi siciliani, dove la storia e la cultura si intrecciano con la bellezza naturale dei luoghi più nascosti e suggestivi della Sicilia, rivelando segreti e storie che, solo chi conosce profondamente l'Isola  come Lui può descrivere minuziosamente.

   Per Tregor Russo, artista internazionale, compositore, scrittore, divulgatore storico e fotoreporter, questo rappresenta il suo Quinto Libro in carriera e il secondo dedicato ai comuni antichi, borghi medievali e feudali della Sicilia. 

   Un Volume  interamente a colori di 250 pagine, ha un prezzo di copertina di 20 euro e, dal punto di vista concettuale e artistico, rappresenta il seguito del precedente testo dell'autore “Sicilia: l'incanto dell'estasi. Epopea nel Regno degli Dei” destinato non soltanto ai siciliani ma a tutti coloro che vogliano approfondire la cultura siciliana in tutte le sue sfaccettature.

  Nelle copertine di fronte e retro le bellissime opere artistiche della pittrice Milena Contino di Agrigento.

   Con il precedente quarto libro l'Autore ha ricevuto oltre 50 targhe onorarie, attestati di riconoscimento ed un premio internazionale, per l'aver realizzato il primo Grand Tour nell'entroterra delle nove province della Sicilia.

   I due Libri sono il frutto e il compendio delle indagini storiche e sopralluoghi professionali portati avanti dall’autore Tregor Russo in 110 comuni siciliani visitati nel corso di quasi cinque anni. 

   "SICILIA: LO SPECCHIO DELL'ANIMA, OLTRE I CREPUSCOLI DEL TEMPO IN DIVENIRE"  come il precedente libro, non è catalogabile tra i manuali di viaggio per turisti, bensì è un testo che mette in risalto e descrive la cultura della Sicilia a 360°. Oltre ai borghi, infatti, l'autore tratta, in dodici capitoli di vari argomenti, analizzati attraverso le sue profonde ed accurate ricerche, studi ed approfondimenti su specifici temi, a carattere storico, artistico, architettonico, antropologico, sociologico ed ambientale, per tramandare la memoria storica ai posteri.

  Contatti:

   Per poter acquistare le copie del nuovo Quinto Libro, organizzare gli eventi culturali e presentazioni  del Libro nei Vostri Comuni, potete contattare l’agenzia di comunicazione e casa editrice Melqart Communication, referente Calogero Parlapiano.

  Numero di telefono; 328 6749540 

  E-mail: calogeroparlapiano@hotmail.it 

 info@melqartcommunication.it

martedì 20 maggio 2025

Marsala, Vino, Olio e Salute

 

Auditorium Santa Cecilia - Marsala
Sabato 31 Maggio 2025

Vino Olio e Salute

La ricerca scientifica per rilanciare l’agroalimentare siciliano, partendo dai due prodotti cardine e fondamentali dell’alimentazione mediterranea, e proponendo un paniere di prodotti salutistici siciliani. L'evento è ideato da  Giacomo Dugo, Prof. Emerito di Chimica degli Alimenti, Università degli Studi di Messina;

  NinoSutera


 Mangiare è un atto agricolo,  così  il  poeta-agricoltore americano Wendell Berry, parlava di cibo, che  è diventato ormai uno stile di vita, per cui la gente mangia come vorrebbe vivere e si identifica nelle proprie scelte alimentari quotidiane, o almeno prova a farlo, non sempre però i risultati sono soddisfacenti per tutti.

In un mondo in cui mangiare ha assunto molti altri significati rispetto a quello energetico, l’ identità, il conforto, la socialità, l’ etica, la politica e naturalmente  l’ agricoltura, rivestono un ruolo non secondario.

E’ innegabile che il cibo ha un stretto legame con l’agricoltura e la cucina,  definiva e raccontava  la nostra italianità   Una identità che riflette nel bene e nel male la nostra storia millenaria,  e rispecchia fedelmente la nostra geografia: un Paese che si estende per quasi 1300 km di lunghezza, con una ricchezza impressionante di territori, suoli e paesaggi (collina, montagna, pianura, mare, lago, vulcani) nonché di climi ed ecosistemi (da quello gelido alpino/appenninico a quello arido mediterraneo). Recentemente la cucina italiana è stata candidata  a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.


Una cultura alimentare, insomma, che si è sedimentata per secoli sullo scambio tra città e campagna, tra aree geografiche vicine e tra ricchi e poveri; sulla differenza tra Nord e Sud, tra regioni e addirittura tra campanili; sull’assimilazione di stimoli esterni (arabi, francesi, spagnoli, americani, austriaci), rielaborati e reinterpretati con l’italico genius loci. https://terra.regione.sicilia.it/borghi-geniusloci-de-co-legame-fra-uomo-ambiente-clima-e-cultura-produttiva/

Pur tuttavia, va anche detto che l’Italia nel settore alimentare non è più autosufficiente e deve importare grandi quantità di materie prime dall’estero. Una situazione ben conosciuta dagli addetti ai lavori, ma meno nota al grande pubblico, che vorrebbe sempre comprare cibo “made in Italy”  che  peerò non c’è.

 Questa mancanza si traduce nella necessità di importare ingredienti da trasformare in prodotti finiti destinati sia al consumo interno sia all’esportazione.   Il nostro Paese non riesce a produrre tutte le risorse di cui ha bisogno sia a causa di politiche restrittive dell’Unione Europea, sia per la diminuzione dei terreni destinati all’agricoltura, che per l’abbandono delle attività agricole poco remunerative  da parte dei contadini.


L’esempio della pasta è indicativo: il grano duro italiano copre solo il 65 % del fabbisogno, occorre importare frumento da Paesi come Canada, Stati Uniti, Sudamerica. Anche per il grano tenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copre solo il 38% di ciò che richiede il settore, con importazioni da Canada, Francia, ma anche Australia, Messico e Turchia. Non cambia la situazione per altre categorie merceologiche: le carni bovine italiane rappresentano il 76% dei consumi e per il latte si scende addirittura al 44%,  lo zucchero viene soprattutto dal Brasile, mentre il pesce da Paesi Bassi, Thailandia, Spagna, Grecia e Francia, oltre a Danimarca ed Ecuador.   Inoltre la maggior parte dei legumi non sono italiani, a causa di drastiche riduzioni delle coltivazioni. Adesso le importazioni provengono principalmente dal Medio Oriente, Cina, Stati Uniti, Canada,   

Siamo invece autosufficienti per quanto riguarda vino, frutta fresca, uova e pollo(attenti ai allevamenti super industriali)   Solo in questi casi abbiamo la quasi totale certezza di comprare un prodotto made in Italy al 100%.

Esiste quindi un tema centrale,  la sovranità alimentare

  Secondo la FAO la sovranità alimentare è un modello di gestione delle risorse alimentari che ha come priorità e motore delle proprie politiche non la massimizzazione del profitto economico ma la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone; che promuove un tipo di produzione alimentare sostenibile e rispettosa del lavoro di chi produce il cibo; che punta a incoraggiare le economie alimentari locali, riducendo la distanza tra fornitori e consumatori, lo spreco e la dipendenza da società distanti dai luoghi in cui il cibo viene prodotto. In altre parole, la sovranità alimentare si propone di dare il controllo delle risorse alimentari soprattutto a chi le produce, le distribuisce e le consuma anziché a grandi aziende che le utilizzano come mezzo per arricchirsi.

La cucina italiana  era una volta tradizione,  nata dall’incontro di culture,  la più alta espressione del Made in Italy Agro-Alimentare  era  composta da materie prime rigorosamente autoctone, (la Sicilia era fino a qualche secolo addietro il granaio dell’Impero)  quando perde il legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva, diventa un mero prodotto commerciale, ma perde tutto il suo fascino.

 



lunedì 19 maggio 2025

Info day nazionali - La Settimana Horizon Europe 2025

 

venerdì 16 maggio 2025

L'uva indiana e i ... testimonial americani

 un sottile filo conduttore 

Dei testimonial americani, ne abbiamo già parlato qui i testimonial del made in italy


  È il paradosso made in Italy: l’Italia, uno dei maggiori produttori mondiali di uva da tavola, importa frutta dall’altra parte del pianeta. Per poi rivenderla, ovviamente, come se fosse normale. Sui social è scoppiata — giustamente — l’indignazione.   "Ma come è possibile?", si domandano in tanti. La risposta, purtroppo, è una miscela tossica di miopia politica, logiche di profitto spietato e disinteresse per il nostro patrimonio agricolo.

 

L'Italia è il secondo produttore europeo di uva da tavola (dopo la Spagna) e tra i primi cinque al mondo. Nel 2023, il nostro paese ha prodotto oltre un milione di tonnellate di uva da tavola, concentrata principalmente in Puglia e Sicilia, regioni dove intere economie locali ruotano attorno alla viticoltura. Ma nonostante questo primato, i supermercati italiani riempiono i propri scaffali con uva che ha attraversato più di 6.000 chilometri, inquinando mari e cieli, per finire sui nostri piatti. Un insulto non solo al buonsenso, ma anche agli agricoltori italiani, che per poter competere devono vendere a prezzi sempre più ridotti, schiacciati da una filiera che premia la logica del meno costa, meglio è, lo scorso anno c’è stato un  più 18% di importazione.

 

Comprare uva indiana in Italia è come importare neve in Alaska o sabbia nel Sahara. È il trionfo del non-sense economico e ambientale. Perché, sia chiaro, non si tratta solo di una questione patriottica: è una questione di sostenibilità ambientale, tutela dell’agricoltura locale e rispetto per i lavoratori. Ogni grappolo d’uva indiano rappresenta un colpo basso agli agricoltori italiani che, tra caro gasolio, siccità e burocrazia, faticano a sopravvivere. Eppure, per qualche centesimo in meno a chilo, le grandi catene preferiscono bypassare l’Italia e andare a fare shopping in Asia. Il risultato? Nei mercati rionali l’uva locale rischia di marcire, mentre nei reparti ortofrutta dei supermercati si spaccia globalizzazione per progresso.

Ed è sufficiente attraversare le aree dove una volta l’intera economia era rappresentata dalla coltvazione dell’uva da mensa, per rendersi conto che qualcosa non và, sempre più vigneti abbandonati, sempre più vigneti con operazioni colturali fatti in ritardo e al minimo.

Non bisogna avere la sfera di cristallo per comprendere  come sta il comparto, in Italia e perché quello indiano, …vola!!!


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